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Autore: darkgirl    14/08/2005    3 recensioni
una ragazza talento della musica classica conosce la musica dei nirvana,dei linkin' park ect....bhe sta a voi vedere le conseguenze di questo incontro!-...spero che vi piaccia. please leggetelo, vorrei ricevere delle belle recensioni e soprattutto critiche costruttive grazie.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un raggio di sole filtrato dalla tenda illuminò un angolo della stanza. Era pieno di trofei, placche e medaglie, e le lettere ivi incise scintillavano nell’oscurità: “Conservatorio di Firenze, Concorso di composizioni classiche 2003, Primo premio”; “Fondazione Mozart Milano, Concorso di Musica classica 1998, Primo premio assoluto”; “Circolo Compositori Classici (1907), Concorso di gruppi orchestrali under 18 2005,secondo classificato” e così via. Ogni trofeo illustrava i premi vinti a concorsi musicali. Intanto una ragazza dai capelli castani e ondulati dormiva pacificamente nel suo letto. Regnava il silenzio assoluto quando una voce interruppe quella pace.
- Alyssa! Sveglia! O farai tardi a scuola!-
- Sì mamma – rispose la ragazza con aria addormentata.
Una nuova giornata era iniziata. La ragazza si alzò, andò in bagno e cominciò a lavarsi. Si guardò allo specchio e pensò: “Perché proprio a me? Cosa ho fatto oggi per meritarmi l’interrogazione di greco? Oh lo so che interrogherà me, me lo sento nelle ossa. Quella professoressa è proprio sadica, mi interroga sempre quando torno da un concerto o un concorso. Già vedo i titoli su Novella 2000: Musicista di grande talento picconata in greco, la prof. sotto accusa per aver stroncato un simile talento.” , e si mise a ridacchiare a quel pensiero “Sarebbe bello però…”
- Alyssa, muoviti o non ti accompagno!- disse la madre interrompendo i suoi pensieri
- Sì mamma! Non sono Flash, dammi un attimo! – e cominciò a lavarsi i denti.
In pochi minuti era pronta per andare a scuola e scese a far colazione.
- Ma quanto tempo ci hai messo? – le disse la madre quando la vide arrivare in cucina
- Tutto quello che mi serviva,mamma. -
- Tieni – e le mise sotto il naso una ciotola di conflakes – Hai preso i libri per la lezione di pianoforte? Sai che c’è l’hai alle 12.30 subito dopo scuola….-
- Sì ma,e poi sono degli spartiti…-
- Quel che è…spero che tu abbia studiato Handel, e non solo Mozart…-
- Ho studiato entrambi…- disse la ragazza ingoiando una cucchiaiata della sua colazione.
Poi regnò il silenzio. La ragazza finì velocemente la colazione, prese lo zaino e seguì la madre che quella mattina eccezionalmente l’avrebbe accompagnata a scuola. Salirono in macchina e durante il tragitto Alyssa ripeté la coniugazione dell’aoristo, poiché ormai sapeva che l’avrebbe interrogata.
Purtroppo il viaggio fu breve e lei scese ancora con il libro in mano. Alyssa andava in 5° ginnasio ad un Liceo classico. L’edificio non era magnifico, per il colorito malsano delle pareti e l’aria da vecchio condominio in decadenza, ma non si trovava male in quella classe. Aveva amiche, i compagni erano simpatici e l’aiutavano, anche i prof. le davano una mano se proprio le serviva, tutti tranne l’odiata prof di greco e latino, certa Crocetti che era la più severa e la più esigente di tutte.Ogni volta che Alyssa tornava da un concerto la Crocetti la interrogava , però bisognava ammettere che sapeva insegnare, era un po’ bastarda e sadica, ma sapeva insegnare.
Alyssa si avviò in classe, vi entrò, si sedette vicino a Dream, la sua migliore amica e anche sua compagna di conservatorio e continuò a ripetere mentre lei copiava i compiti. La campanella suonò e tutti gli alunni si sedettero al loro posto in silenzio smettendo di fare ciò che stavano facendo. Anche Alyssa dovette mettere via il libroni grammatica perché la Crocetti era sempre puntuale e non ritardava mai. Infatti eccola entrare dalla porta con il suo solito passo autoritario. Posò il registro e i suoi libri sulla cattedra e si sedette.
- Buongiorno ragazzi. - disse poi.
- Buongiorno professoressa. -
La Crocetti cominciò a fare l’appello. Quando ebbe finito controllò l’agenda dove scriveva sempre i compiti che aveva assegnato agli alunni. Poi la chiuse e cominciò a dare un’occhiata al registro per vedere chi interrogava.
Tic-tac,tic-tac,tic-tac. Il tempo era scandito dall’orologio che c’era in classe. Regnava un silenzio assoluto. Solo l’orologio produceva rumore. Tutti gli alunni erano tesi. Alcuni pregavano di non essere interrogati, altri ripassavano,altri aspettavano rassegnati il loro nome, altri dormivano. Alyssa tentò di ripassare a mente le declinazioni, ma il ticchettio dell’orologio si impossessò di lei, battendo il tempo come un metronomo, lei si lasciò andare agli studi di Mozart che aveva provato per la lezione pomeridiana in conservatorio. La Crocetti, scorreva con un dito il registro. Ecco finalmente aveva visto il nome della vittima predestinata. Controllò se era presente. Sì quel giorno non mancava nessuno. Alzò lo sguardo ed ecco che pronunciò il suo nome:
- Bene, oggi interroghiamo….Alyssa Smith. Prego vieni fuori-
Alyssa lanciò un’imprecazione mentale, prese il quaderno e il libro e si avviò alla cattedra. Intanto i compagni fecero un sospiro di sollievo. Oggi loro non sarebbero stati interrogati.
- Hai fatto i compiti che ho assegnato?- chiese la prof. ad Alyssa
- Sì - rispose lei.
- Bene, allora credo che non avrai problemi a tradurmi la versione che c’era sulla ninfa Eco.-
Alyssa cominciò a tradurre. Andò abbastanza bene, almeno sapeva che sarebbe stata da sette. Poi venne la traduzione a prima vista. Quella andò peggio ma se la cavò comunque con quella frase su Alessandro Magno. Stava per tornare al posto quando la prof la bloccò:
- Aspetta, devo ancora chiederti di coniugarmi l’aoristo indicativo del verbo “faino” -
- efena,efenas,efenan…-
- efenan? Sei sicura? A me non sembra giusto..-
“Dai Alyssa, qual è la terza persona? Efenan,efenon,efenen….”
- Allora ? – disse la professoressa impaziente.
“oh la va o la spacca!” –efenen, efene…efenamen,efenate,efen….an.-
- Bene, ora puoi andare al posto - disse la Crocetti.
Alyssa si avviò al posto e vi ci si sprofondò.
- Dai che andata bene - le disse rassicurante Dream.
- Sì è andata bene tranne la coniugazione….- disse sconsolata Alyssa
La Prof ci pensò ancora un attimo e poi annunciò ad Alyssa:
- Ti ho messo 6-. Non puoi sbagliarmi le coniugazioni, sono fondamentali e senza quelle non andrai avanti di certo. – Chiuse il registro e cominciò la lezione.
Quando la campanella dell’ultima ora suonò Alyssa, dopo un veloce saluto a Dream, schizzò in conservatorio dove il professor Muniz, il suo insegnate di pianoforte l’attendeva mangiando un gelato.
- Salve Alyssa – disse il professore vedendola.– Ho saputo che il concerto è andato benissimo–
- Sì è vero. A che gusto è il gelato prof? – disse Alyssa amichevolmente.
- Pistacchio! Mi pare ovvio. – rispose il prof.
- Possiamo iniziare? – Chiese Alyssa impaziente.
- Va bene. Ma cos’è tutta questa fretta?-
- Ho bisogno di rilassarmi, sa, ho avuto una brutta giornata…-
- Va bene, immagino che la Crocetti ti abbia interrogato ancora. -
- Già. È ho preso solo 6-…i miei mi ammazzeranno…-
- Vedrai di no…non possono uccidere un talento della musica come me. Cosa hai preparato per oggi? -
- Un paio di studi di Handel e 2 sonate di Mozart. -
- Bene, allora fammeli sentire. -
Alyssa si sedette al pianoforte, con molta delicatezza appoggiò gli spartiti sul leggio, posizionò le mani sul pianoforte e cominciò a suonare Handel. Tutto intorno a lei sembrava fermarsi. Tutto sembrava ascoltarla, il professore aveva smesso di mangiare il gelato, era sempre incantato quando lei suonava un qualsiasi strumento. La musica era dolce, rilassante e quando la suonava lei anche una delle più cupe composizioni di Beethoven diventava celestiale. Intanto la mente di Alyssa viaggiava per un mondo fantastico, vedeva dei cavalli correre liberi in una prateria, un’aquila volare sopra le loro teste e in mezzo a tutto questo c’era lei.distesa sull’erba ad ammirare le nuvole ….il pezzo finì e con lui anche la magia. Alyssa passò allo studio dopo. E di nuovo quell’aria pervase la stanza, ma stavolta la sua fantasia volò in un’isola caraibica lontana, lei si immergeva tra i pesci e poi un delfino le si avvicinò. Giocarono molto insieme. Si rincorrevano a lungo , poi lei montò in groppa al delfino che la portò fino a riva. Finito anche questo. Ora bisognava passare alle sonate di Mozart. Cominciò ma questa volta non c’erano più paesaggi celestiali. In un salone di un antico maniero medievale, due uomini si stavano sfidando a duello. Erano due giovani cavalieri, uno biondo e uno moro con stendardi diversi sulle armature, il biondo aveva un drago rampante rosso, mentre il moro una tigre argentata. Lo scontro era pari, nessuno dei due era più forte dell’altro. Andarono avanti a lungo, ma a noi umili lettori non è concesso sapere la fine dello scontro perché un’altra sonata è finita. E infine l’ultima sonata. Una donna, anzi una ragazza che per amore abbandona in piena notte il suo castello, che insegue l’uomo dei suoi sogni per tutto il mondo. Finchè non lo riesce ad incontrare e lui muore per salvarle la vita. La ragazza distrutta dal dolore, prima tenta di togliersi la vita, poi si impone un duro allenamento per vendicare la morte dell’amato. Infine sfida l’assassino,e dopo una lotta dura e lunga, riesce finalmente a ucciderlo e a vendicarsi. Sa che non può tornare a casa e continua a vagare per il mondo conosciuto. Ecco, anche l’ultima sonata è finita, le fantasticherie di Alyssa sono state spezzate da una spada invisibile e la stanza torna di nuovo in un oscuro silenzio che prima era riempito dalla musica. Il professore aspettò qualche minuto e poi parlò:
- Va sempre meglio Alyssa. Hai un grande talento. Hanno fatto bene a soprannominarti la “Nike”.-
- Sì, “la vittoria” solo perché vinco tutti i concorsi. Il nomignolo di una dea mi hanno dato, e mi da un po’ fastidio. Vengo valutata solo perché vinco, nessuno capisce il modo in cui suono. -
- Non è vero. Tu vinci perché gli altri capiscono quanto sia carica di sentimenti la tua musica, non perché gli stai simpatica. Comunque la professoressa di violino mi ha detto di dirti che domani non c’è lezione. -
- Ma no. Avevo anche scritto una composizione per lei! Uffa….mi toccherà stare a casa -
- Così avrai più tempo per studiare. Non è un gran male. Come va il duetto con la tua amica arpista?-
– Con Dream? Va a gonfie vele. Mi ha aiutato a comporre il duetto e ora lo stiamo provando. Ecco! Domani posso provare a chiederle se vuole provare, tanto la sua prof non c’è. È ad un congresso. -
- Bene. Allora ci vediamo Mercoledì. Portami qualcosa di Bach e di Chopin. -
- Sì va bene. – Alyssa prese i suoi spartiti e se ne andò a casa. Doveva chiamare Dream per il giorno dopo. Ecco chi era la ragazza del 6- della Crocetti. Un vero è proprio talento della musica,che veniva anche chiamata la “vittoria”. Una ragazza sedicenne total più semplice, senza ragazzo, con un’amica molto fedele e un grande amore per la musica classica. Suonava tre strumenti: il pianoforte di base, poi aveva cominciato con il violino e infine aveva cominciato anche il flauto traverso. Davanti a se le si prospettava una grande carriera da concertista. Aveva raggiunto brillantemente il 7° anno di pianoforte, il 6° di violino e il 5° di flauto traverso. Tutti gli artisti la notavano per quel suo talento particolare di imprimere nella musica molti sentimenti e aveva anche una tecnica quasi perfetta. Si divertiva a comporre o a rifare vecchie sonate anche molto famose, rendendole più complicate ovviamente. Era anche abbastanza brava a scuola, anche se non correva buon sangue tra lei e la prof. di greco e latino. Mentre si avviava a casa tutt’allegra, Alyssa, non sapeva ancora che tutto quello sarebbe stato sconvolto l’indomani, dopo che Dream avrebbe accettato di provare con lei.

Bhe questo è il 1° capitolo. Non sarà proprio il massimo, ma spero che almeno a qualcuno piaccia. Se ho sbagliato qualcosa in campo musicale fatemelo sapere grazie. Aspetto con impazienza le vostre critiche. Grazie e ciao!!!

  
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