3.Ellen

Sento due braccia forti che mi portano in casa, sono sicura che sono di Jess. Sento la voce di mio padre e mi chiedo se Jess abbia bisogno del mio aiuto per cavarsela con lui ma poi decido che è meglio che lo affronti. Vengo spostata, dalle braccia forti di Jess passo a quelle magre e fragili di papà, mi porta fino in camera mia e mi lascia sul letto. Sento che mi da la buonanotte e ritorna di sotto. Mi alzo dal letto e vado in bagno a lavarmi, sono macchiata di olio dappertutto e non so il motivo. Mentre aspetto che l’acqua diventi calda ripenso a qualche ora fa quando io ero sotto le grinfie di quel verme di Adam, ancora una volta ero stata stupida e imprudente, avevo creduto a lui invece che al mio grande amore, questo mi mette in corpo una gran tristezza. Ma poi penso anche a quando ho sentito che lui aveva bisogno di me, quando in tutta la certezza che Adam mi aveva fatto credere, avevo sentito uno spiraglio di dubbio, ed è stato quel dubbio ad evitare che uccidessi il ragazzo che amo. Ripenso a Jess, di come ha cercato di convincermi che Adam era pericoloso e di come mi ha implorata di ascoltarlo. Come ho potuto pensare che fosse lui il cattivo? I miei pensieri sono interrotti da un rumore alla finestra, la apro senza esitazione perché so che è lui. Mi ricordo solo dopo che in quel momento ho addosso solo l’asciugamano e mi viene da arrossire. Jess entra senza esitazione e mi prende tra le braccia.

- Allora, Ellen Watson, mi credi ora?- Mi bacia ancora come nel vicolo e io non posso fare a meno di stringerlo, il suo calore è troppo forte e io non resisto, ho un impulso improvviso di togliermi l’asciugamano. Mi fermo di colpo, arrossendo violentemente, vergognandomi che lui possa sentire quello che penso. Mi guarda un attimo con aria interrogativa ma poi sfodera il suo delizioso sorriso, deve aver capito tutto. Si toglie la maglietta e io resto senza fiato nel vedere quanto è bello.

- Così siamo pari.- Mi dice venendo verso di me e prendendomi ancora tra le braccia. Rido pensando che l’acqua a quel punto sia di nuovo fredda, così la chiudo e rinuncio a farmi la doccia. Lui mi prende in braccio e insieme torniamo in camera mia, mi affretto a chiudere la porta a chiave così che mio padre non si accorga che sono con un ragazzo. Jess mi guarda con aria di sfida, capisco al volo cosa vuole ma mi trattengo dal rimproverarlo. Si siede sul mio letto e mi fa cenno di seguirlo. Mi accoccolo vicino a lui e sento il calore della sua pelle, il suo alito fresco mi fa il solletico sul collo, capisco che lo desidero ardentemente, così mi stringo ancora di più a lui, faccio per baciarlo ma mi ferma.

- Prima le spiegazioni.- Mi dice con aria severa.

- Okay.- Gli sorrido di nuovo, anche se ho bisogno di toccarlo mi trattengo.

- Per prima cosa devo rivelarti che è da un anno che ti osservo, tu non mi vedevi ma io si.- Mi sorride imbarazzato e io capisco tutto, arrossisco ancora di più.

- Che cosa?- Chiedo. Non posso credere che lui mi abbia guardata per tutto questo tempo e non si sia mai presentato.

Lui annuisce divertito, sa a cosa sto pensando.

- Sempre?- Chiedo imbarazzata.

- Sempre.- Mi risponde lui, ha un sorriso che non mi piace, gli tiro un pugno scherzoso.

- Vuoi dire anche quando…- Gli chiedo preoccupata della sua risposta, Prima di rispondermi ride di gusto e decido di ridere anche io.

Lui annuisce tra una risata e l’altra, rivolgendomi il più bello sguardo ammaliatore che ho mai visto.

- Anche quando mi faccio la doccia?- Chiedo ormai in fiamme. Il suo sguardo corre veloce al mio asciugamano, poi annuisce convinto.

- Oddio.- Mormoro, in questo momento vorrei sprofondare.

Mi alzo dal letto scioccata, le mani mi tremano dall’emozione. Jess si alza e mi prende tra le braccia, com’è bello sentire il calore del suo corpo, capisco che anche lui è emozionato. Mi bacia di nuovo, con passione, sento il sapore dolce della sua bocca e capisco che non mi importa così lascio cadere l’asciugamano, lasciando che lui tocchi il mio corpo in fiamme.