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Autore: HachiJoe    13/04/2010    0 recensioni
A volte basta un niente perchè la tua vita si ribalti. Da un giorno all'altro può cambiare tutto. Diffilice superare i cambiamenti da soli. Il vuoto può rosicarti il cuore. Ma poi arriva quella persona che può aiutarti a superare tutto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PICCOLA STELLA CAP 1

1. VUOTO

 

Celine correva sotto la pioggia.

Piangeva e le lacrime amare si mischiavano alle gocce che scendevano dal cielo.

Era buio e lei continuava a inciampare nelle pozzanghere che ricoprivano la strada.

Il cuore le batteva forte per lo sforzo fisico e per il dolore che provava dentro.

Si sentiva sola come non lo era mai stata.

Mentre attraversava di corsa una strada una macchina le suonò ma lei non se ne diede pensiero e continuò a correre ancora più veloce.

Pochi minuti dopo si fermò sotto un portone e premette sul citofono il tasto accanto alla targhetta “De Gigli”. Il clack che fece il portone quando si aprì la riscosse dai suoi pensieri e la ragazza entrò lentamente nell’atrio del palazzo. Il custode la guardò torvo quando notò le pozzanghere che si lasciava alle spalle mentre saliva le scale, ma non disse nulla forse avendo notato il viso stravolto della ragazzina.

Celine entrò nell’ascensore e si guardò nello specchio quadrato.

Gli occhi scuri erano arrossati e il viso arrossato per le lacrime e per la corsa che aveva fatto.

La milza le doleva e tutto il corpo era scosso continuamente da fremiti e brividi. I vestiti e i lunghi capelli castani erano completamente zuppi e goggiolavano.

Lei batteva i denti per il freddo e per l’ansia di essere ormai da sola.

Lui l’aveva lasciata. Alessandro.

LUI.

Lui senza il quale la sua vita le sembrava aver perso un senso.

Lui senza il quale le sembrava di non poter vivere.

Lui per il quale avrebbe fatto di tutto.

Lui per il quale aveva fatto di tutto.

Lui, quello che fino a ieri la stringeva sempre a sé sussurrandole dolci parole all’orecchio.

Lui che fino a ieri l’aveva fatta sentire una principessa.

Lui, con il quale aveva passato momenti indescrivibili e stupendi.

Lui con il quale lei aveva fatto l’amore per la prima volta.

Lui del quale lei si era innamorata per la prima volta.

Lui che l’aveva presa per mano e l’aveva portata in un mondo fantastico dove c’erano solo loro e il loro amore.

Lui.

Lui adesso non c’era più.

Lui l’aveva lasciata da sola. L’aveva lasciata dopo che lei quel pomeriggio era corsa da lui con una torta fatta con le sue mani che le aveva portato via la mattinata, per poi trovarlo lì nel letto con un’altra.

Quando era entrata nella stanza aveva impiegato qualche attimo perché i suoi occhi realizzassero cosa stava succedendo. Lui era lì disteso a dorso nudo vicino a una ragazza anch’ella senza maglietta. Celine l’aveva riconosciuta dopo qualche momento di confusione. Era una sua compagna di classe che Alessandro stesso le aveva presentato a una festa. Le era sembrata così simpatica. Non avrebbe mai immaginato che sarebbe potuto succedere qualcosa del genere. Fissava quel letto nel quale tante volte lei era rimasta distesa tra le braccia del suo amore.

Se n’era andata da quella casa. Lui non aveva detto nulla e non aveva fatto nulla per fermarla. Si era allontanata di corsa lasciando il suo cuore lì a bruciare nel dolore. Ancora non capiva. Non voleva capire. E ora si ritrovava lì. Si ritrovava da sola.

L’ascensore sobbalzò e si fermò e le porte si aprirono. Lei scese lentamente, come se di colpo tutte le forze l’avessero abbandonata. Lì ad aspettarla con un’aria preoccupata c’era Isabella, la sua migliore amica. Celine entrò in casa dell’amica e sprofondò tra le sue braccia. Ricominciò a piangere. Isabella la strinse a sé con amore e la accompagnò in camera. La fece distendere e le portò una vaschetta di gelato alla vaniglia, il suo preferito. Ce ne sarebbero volute a montagne di quelle vaschette per farla sentire meglio.

 

 

 

Il vuoto.

Il vuoto le opprimeva il petto.

Sentiva un peso insopportabile vicino al cuore.

L’ansia. La solitudine. La paura.

Sentiva che non ce l’avrebbe fatta.

Sentiva che una parte di lei se n’era andata per sempre.

Sentiva ondate di gelo attanagliarle le vene.

E poi l’abbraccio confortante della sua amica.

In quel buio in cui si era ritrovata all’improvviso Isabella era la sua luce. Il suo lumino.

 

 

Tre giorni dopo il dolore che provava era ancora insopportabile, ma si era un po’ alleviato grazie alle sue amiche e ai suoi genitori che le avevano dimostrato un affetto enorme e le erano stati vicini come non mai riscaldandola con il loro affetto, cercando di riempire quel vuoto che lui aveva lasciato.

Celine si stava auto convincendo che Alessandro non valeva nulla, che era lui che ci perdeva lasciandola, che lei poteva farcela anche da sola, che era solo uno stronzo egoista ed egocentrico e che non meritava neanche mezza delle lacrime che stava versando per lui.

Fu così che quella sera si addormentò un po’ più calma stringendo il cuscino alla sua pancia, alla stessa pancia dove era ben lontana dal pensare che si stava formando qualcosa che le avrebbe causato altri problemi.

  
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