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Autore: blackpearl_    14/04/2010    2 recensioni
1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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001 Don’t Tell Me (Avril Lavigne)

Ninfadora sedeva sulla sedia del tavolo in cucina, da sola, tenendosi la testa fra le mani e rifiutandosi di vedere chiunque, anche solo per parlare. Ne aveva abbastanza di discorsi inutili, di parole tanto consolatorie quanto vuote, di tristi silenzi carichi di tensione. Aveva bisogno di stare sola, adesso.
Isolata da tutto e tutti, consapevole solo della propria persona e null’altro. Basta parole, basta tutto. Era tempo di pensare a sé stessa, adesso, realizzò rialzando il capo.


002. Teardrops on my guitar (Taylor Swift)

Tonks si raggomitolò su sé stessa, versando le prime lacrime da quattro anni a questa parte. Stringeva dolcemente una chitarra fra le braccia, quella famosa chitarra che avevano provato a suonare, tempo fa, insieme. Ricordi di conversazioni allegre, di risate e scherzi le riempivano la mente, affollandola.
Molti di quei ricordi erano legati anche a suo cugino, Sirius, venuto a mancare un anno fa lasciando dentro di lei, e dentro il suo migliore amico, un vuoto difficile da colmare. E quando stava iniziando a riprendersi, eccola, la batosta. Remus Lupin non la voleva, non l’amava. Ninfadora pianse, pianse amaramente, e le sue lacrime scivolarono lente sulla superficie liscia della chitarra come se contribuisse al suo dolore.


003. Ho perso le parole (Luciano Ligabue)


Silenzio.
L’unica cosa che si sentiva nella casa buia era quell’orrendo, assordante, silenzio carico di parole non dette. L’aria stessa sembrava soffocante, mentre discorsi e conversazioni che si vorrebbero dire, ma che rimanevano chiuse nel profondo di loro stessi, aleggiavano senza peso. Ninfadora voleva dire tante cose a Remus. Remus voleva dire tante cose a Ninfadora.
Ma da bravi innamorati, o da bravi stupidi, a seconda del punto di vista, si rinchiudevano in quel silenzio ermetico preferendo lasciare le cose in sospeso. Ninfadora aveva tanto bisogno di sfogarsi con qualcuno, con tutti se fosse stato necessario, ma davvero era come se la voce le rimanesse bloccata in gola, come se stentasse ad uscire. Era possibile? Si.
Remus, dall’altra parte della casa pensava le stesse, identiche, cose. Ma ormai entrambi avevano perso le parole, rinunciando a cercarle.
Così rimanevano fermi, sospesi in quella situazione di stallo, ad ascoltare il silenzio.


004. L’amore si odia (Noemi)

Urlare. Ninfadora non faceva che urlare, sbraitare, ribellarsi con tutta sé stessa alle stupide scuse dell’uomo che amava. Non riusciva a capacitarsi di come Remus la respingesse usando flebili motivazioni che non convincevano lui, figurarsi se convincevano lei. Tonks non sapeva più che fare, come reagire a quella situazione insostenibile, tanto che il suo stesso corpo iniziò ad infiacchirsi, i suoi capelli si tinsero di grigio e i suoi occhi si fecero nero pece.
Ah, se tutto fosse stato facile.
Ninfadora, stesa sul letto a fissare vacua il soffitto, non riusciva a non pensare a quanto l’amore si odiasse, infondo. Già, l’amore si odiava veramente, era arrivata a quella conclusione. Se solo non l’avesse mai incontrato! Chiuse gli occhi ed una lacrima le scivolò lungo il viso.


005. My hands (Leona Lewis)

Mi sveglio la mattina contando l’ennesimo giorno senza di te. Il mio corpo si mette a sedere lentamente, come fosse gravato da un enorme peso che lo fa curvare, e i miei occhi saettano in avanti, sulla sedia dove i miei vestiti sono appoggiati e dove tu ti sei seduto a parlarmi tante volte. Mi guardavi, ridevi, mi prendevi in giro, leggevi o semplicemente rimanevi in silenzio, a pensare.
Mi alzo e vado in bagno, facendomi una doccia veloce con l’acqua fredda. Si, l’acqua fredda perchè tutto il mio essere ha bisogno di risvegliarsi. Non dal sonno, da te. Credevo di averti superato, di aver dimenticato quel dolce sorriso, quegli occhi luccicanti, quel viso attraente nonostante le cicatrici. Mi appoggio al muro ricoperto di piastrelle bianche, appoggiandoci la fronte e chiudendo gli occhi. Credevo di averti dimenticato bastardo di un lupo.
Ma, a quanto pare, non è così.


006. Brand new day (Ryan Star)

In un appartamento al settimo piano di un edificio logoro e manomesso, situato nei bassifondi di Londra, viveva una ragazza sempre allegra, sempre vivace e con il sorriso sulle labbra. Le margherite poste fuori alla sua porta per rallegrare il posto e far credere che in realtà non è tanto male viverci, gioivano appena la vedevano uscire con quei capelli rosa cicca che le danzavano intorno al viso. Lei, dal canto suo, si avvicinava, odorandole e salutandole con la mano quando se ne andava. Le margherite per questo la adoravano e aspettavano trepidanti il suo ritorno.
Poi un giorno, inaspettatamente, i capelli rosa divennero grigi, il sorriso sparì e la ragazza allegra che era esistita sparì. Le margherite la guardavano afflitte, tristi, appassendo lentamente. Fu solo quando rimase l’ultima margherita che la ragione della felicità della ragazza l’accettò e ritornò a farla sorridere. Tonks allora piantò altre margherite, sorridendo loro e parlando di un nuovo giorno.
Un nuovo giorno.


007. Gli ostacoli del cuore (Elisa feat. Ligabue)

Sirius lasciava vagare indeciso lo sguardo fra il suo migliore amico e sua cugina, che si guardavano in cagnesco. Quando il loro rapporto era caduto così a picco? Pensava Sirius, cercando di scomparire nella sua poltrona rosso sbiadito. Remus parlava di differenza d’età, di problemi economici e del pericolo che costituiva per lei, mentre Ninfadora ribatteva dicendo che lui non sapeva niente di lei, non poteva sapere come avrebbe vissuto la loro relazione. Si rifiutava di accettare scuse tanto stupide e Sirius apprezzò la sua caparbietà. Litigarono per ore, finchè non rimasero a guardarsi in silenzio, perdendo le parole e sfidandosi con lo sguardo.
Infine, si alzarono contemporaneamente e corsero nelle direzioni opposte, Remus lanciando via il libro che aveva in mano e Ninfadora piangendo sommessamente. Sirius abbassò il capo, chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie. Gli ostacoli del cuore sono spesso più difficili da superare rispetto a quelli reali.


008. Baciami ancora (Jovanotti)

Remus Lupin fece scendere, con lentezza, le sue labbra su quelle della donna che gli era davanti, baciandola con dolcezza infinita. Ninfadora gli circondò il collo con le braccia, reggendosi alla sua camicia e passandogli le mani fra i capelli setosi, striati di grigio. Si baciarono per quella che sembrò un’eternità, finchè non dovettero separarsi per problemi respiratori. Appoggiarono l’uno la fronte contro quella dell’altra, sorridendo ad occhi chiusi e cercando di rallentare il respiro affannato. I capelli di Tonks non facevano che cambiare colore, insieme agli occhi, facendola sembrare un buffo clown impazzito. Ma nessuno dei due ci fece caso.
Tonks avvicinò nuovamente le labbra alle sue, senza però accennare a posarvi un bacio. Remus, dal canto suo, non si mosse, aspettando di scoprire le sue intenzioni.
-Baciami ancora- mormorò semplicemente la ragazza.
E Remus non se lo fece ripetere.


009 With me (Sum 41)

Infuriava una battaglia, quella notte ad Hogwarts, e sia Remus Lupin che Ninfadora Tonks erano presenti. Lottavano entrambi con impegno e furore, mentre la loro mente già si proiettava in avanti, quando sarebbero tornati a casa e avrebbero abbracciato il loro unico figlio Ted. Poi una voce, più acuta e stridula di quelle che si sentivano dappertutto, urlò una sentenza di morte.
-Avada Kedavra!-
Remus sentì lo sfrigolio dell’incantesimo e si girò di scatto per vedere chi avesse colpito. Con orrore, i suoi occhi seguirono il lampo verde finchè non sparì nel petto di sua moglie, il suo unico amore, per avvolgerla in una nebbiolina verde e scagliarla sul pavimento pieno di detriti. Rimase fermo, guardando il suo corpo privo di vita e i suoi capelli, di un vivacissimo color rosa, spegnersi fino a diventare di un anonimo color castano. Allora Remus Lupin abbassò la bacchetta, senza staccare gli occhi dal corpo di sua moglie. Non aveva più senso combattere, ora. Alzò gli occhi al cielo e guardò la luna per l’ultima volta, consapevole che lei era lì da qualche parte a dargli dello stupido per il suo comportamento avventato. Ma adesso Remus voleva solo raggiungerla,ed un Mangiamorte alle sue spalle esaudì il suo desiderio.


010  Beautiful (Christina Aguilera)

Remus Lupin era steso su di un anonimo letto, tenendosi appoggiato sul materasso con un gomito e guardando con amore la donna che dormiva al suo fianco. Le accarezzava i capelli con dolcezza, scostandoglieli dal volto quando i suoi piccoli sussulti glieli facevano ricadere davanti. Il suo sguardo non faceva che ammirare quella pelle vellutata, quegli occhi splendenti adesso coperti dalle palpebre, e quel corpo perfetto nascosto sotto il lenzuolo candido.
Le carezzò la guancia con la punta delle dita, non riuscendo a non pensare a quanto Ninfadora fosse irrimediabilmente, terribilmente bella. Eppure non era lui a dirglielo giorno e notte, come avrebbe dovuto, ma era invece stesso la ragazza a ripeterglielo come un mantra, costringendolo ad accettare la cosa.
Remus sorrise, posando nuovamente la testa sul cuscino e avvolgendo la  ragazza fra le braccia chiudendo gli occhi. La mattina dopo si sarebbe svegliato e le avrebbe detto che era la persona più bella che avesse mai visto.

   
 
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