Fanfic su attori > Coppia Gyllenhaal/Ledger
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Autore: CarolPenny    14/04/2010    2 recensioni
Parlare con Jake, essere in sua compagnia erano dei piccoli momenti speciali a cui per nulla al mondo avrebbe rinunciato.
SCRITTA A QUATTRO MANI.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '¿Love hurts'
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=TORONTO=

Avevano fatto il viaggio insieme lui, Heath e Anne.
Si erano divertiti come sempre e la stanchezza del giorno prima non si era fatta sentire,
Erano arrivati a Toronto in una serata fredda, tipica del Canada, dove si respirava un'aria fin troppo mancata a tutti e due i ragazzi. Nei loro cuori era comparsa di nuovo quella sensazione che li aveva accompagnati durante le riprese di Brokeback.
Jake sapeva che Michelle li avrebbe aspettati all'aereoporto; Heath gli'aveva accennato con sguardo basso e con un sorriso inconfondibile sulle labbra.
E infatti.. lei si era fatta trovare lì.
Gyllenhaal aveva notato subito il suo enorme cambiamento. Inanzitutto la sua chioma rossa era sparita, lasciando spazio a dei capelli più corti e tinti di un biondo acceso. Ma non era questo il combiamento più importante. Il viso più paffuto, mostrava una sfumatura di gioia in più dall'ultima volta che l'aveva vista. Sotto il giacchetto spuntava il suo pancione, che sfoggiava con un orgoglio... tenero.
Jake era restato un pò indietro rispetto ad Heath e Anne, che erano andati incontro alla ragazza, facendole complimenti ed abbracciandola.
Non era riuscito a fare un passo di più, aveva fissato Michelle per un interminabile momento, mentre uno strano sentimento che non riusciva a decifrare, si era fatto strada dentro di lui.
Finalmente era riuscito a sbloccarsi e a salutarla con brio, dopodichè ricordò che si erano diretti tutti insieme all'albergo prenotato, dove si erano rifugiati subito nelle rispettive stanze, troppo stanchi e decisi a riposare per l'indomani.
Ripensandoci disteso sul letto, Jake non potè trattenersi dal sospirare
.
Sei stato un cretino!
Aveva il presentimento che il giorno dopo non sarebbe stato facile come a Venezia. Non era più padrone dei suoi comportamenti, non riusciva più a trattenere gli impulsi stupidi e assurdi che ogni tanto gli prendevano per ripicca.
Qualcuno bussò alla porta per la terza volta quella sera.
Il ragazzo girò la testa verso di essa, sbuffando fragorosamente.
Poco prima un addetto al servizio in camera era andato a chiedergli se aveva bisogno di qualcosa, per ben due volte in una manciata di minuti. Proprio nei momenti in cui l'attore voleva restare solo, senza essere disturbato, sembrava che glielo facessero apposta!
Si era alzato dal letto, strascicandosi dietro le gambe, e ora poggiava con le mani sulla porta, facendo pressione sull'anta di legno.

Ho detto che non ho bisogno di niente!
Nemmeno di me?
Spalancò gli occhi sorpreso. Poteva riconoscere tra mille quel sussurro, che aveva colpito le sue orecchie e che automaticamente gli aveva fatto aprire la porta.
Scusa Heath..
Il biondo lo fissò divertito, mentre si apprestava ad entrare nella stanza.
Credevo fosse quel.. fissato di un.. cameriere, che ne so! E' venuto a bussare da me due volte stasera..!
Continuò il moro, gesticolando. Infine chiuse piano la porta e si girò verso il compagnio.
Avrà una cotta per te! sentenziò l'altro, con sguardo che nascondeva una gelosia provocatrice.
Allora gli dico che ho già un fidanzato alto e possente, che potrebbe picchiarlo se lui ci prova con me. cercò di scherzare, non voleva mostrare a Ledger la sua malinconia di poco fa, non l'avrebbe voluto fare.
Non è da escludere, sai che sono gelosissimo. Ridacchiò, scuotendo la testa, mentre Jake si spostava sul letto, a sedere.
Perchè io no, eh? tenne il suo pensiero per sè, DOVEVA riuscire a tenerlo per sè.
Heath si guardava intorno, curioso, si trattenne dal desiderio di andare dall'altro, ancora per poco. Prima doveva puntualizzare che non avrebbe potuto stare con lui per molto, in modo meno esplicito.
Certo che questa stanza è davvero troppo grande per una persona sola. Aggirò il problema, cercando di tirare fuori a Gyllenhall le parole che voleva sentire. A Jake parve che una smorfia birichina attraversasse il volto del compagno.
Già.. e poi gli dette le spalle per non fargli vedere il sorriso perverso che si era impossessato delle sue labbra. Ma penso che nessuno mi farà compagnia stanotte.
Dal tono con cui aveva pronunciato quelle parole, si sentiva che era provocatorio.
Damn!
Si accorse di aver sussurrato quelle parole quasi a sè stesso, temendo che l'altro non l'avesse sentito.

Per ora sì. Michelle è crollata, era davvero stanca, poverina..
E invece aveva colto ogni parola pronunciata da Jake e finalmente gli aveva detto quello che gli pesava dentro, per quella situazione. Si era accorto che in quei giorni l'avrebbe trascurato un pò per via della ragazza incinta, che aveva bisogno di attenzioni e cure e che era addormentata nella sua stanza.
Però, ecco, tra un'ora o un'ora e mezzo circa dovrei tornare di là.
Ah, ho capito.
Troppo poco. Si girò a guardarlo, nascondendo un pò della sua amara delusione.
L'australiano lo raggiunse, strisciando carponi sul grande letto e gli circondò teneramente le spalle con le braccia.
Si consolò, Jake aveva capito.. o forse l'aveva accettato senza proteste.
Semplicemente il moro si era rassegnato, anche se gli faceva male, anche se soffriva non poco. Ma per amore di Heath, almeno per ora, doveva subire le sue brevi visite quando la presenza di Michelle era vicina.
Gyllenhaal si liberò dalla stretta dell'altro, facendolo stendere sui cuscini, e quindi avvicinò le labbra alle sue. Violentemente penetrò con la lingua nella bocca del biondo, catturato da una voglia inarrestabile di possederlo, per quel poco tempo concessogli. Quel troppo poco tempo che gli sfuggiva tra le dita.

...
Si erano ritrovati nella loro solita posizione: Jake con la testa poggiata sul petto del compagno, mentre questi con la mano gli lisciava i capelli scompigliati e le labbra erano poggiate sulla sua fronte sudata.
Gyllenhaal si era rilassato del tutto, dimenticandosi del poco tempo rimasto, accoccolato ad Heath, rimase zitto ascoltandogli il respiro tanto amato.

Sai, che tra poco dovrò andare vero?
La voce profonda di Ledger aveva interrotto il silenzio che aleggiava nella stanza.
Mmm..
Il moro annuì. Sì, lo sapevo, ma NON lo voleva. Non in quella notte, non in quel momento.
Non ora. Non voleva più trattenersi dal dire le cose, non dopo tutto quello che si era tenuto dentro.

Heath, a te non da noia.. ecco, stai per avere una bambina. Non ti da noia avere un'amante, voglio dire, tradire così Michelle mentre aspetta un figlio tuo? Forse vorresti stare con lei e basta. E invece ci sono io che complico le cose.
Gli era uscito tutto automaticamente dalla bocca, non aveva mai pensato a quello che aveva detto. Ma aveva dovuto dirlo, gli sembrava di essere di troppo in quel periodo.Soprattutto dopo aver visto come si era comportato Heath con Michelle.
L'australiano non rispose. Era rimasto sorpreso da quello domanda, sapeva che l'avrebbe trascurato in quei giorni, ma non aveva mai pensato che Jake fosse di troppo. MAI. Ma l'altro lo pensava eccome.

Il moro lo guardava accigliato, aspettando una risposta, si accorse che tanto Heath non gliel'avrebbe mai data.
Lascia perdere, allora.
Si staccò dal corpo del compagno silenzioso e si sistemò nel cuscino accanto.
Sai cosa?! Questo tuo silenzio mi fa irritare! Il moro continuò.. Non capisco perchè non me lo vuoi dire?!
Heath tirò via le coperte, mentre si alzava e iniziò a vestirsi frettolosamente.
Sì, bravo. Scappa! Non sai fare altro che questo: SCAPPARE! Dopotutto meglio fare quello che dire la verità, no?! Basta solo che tu me lo dica, DIMMELO! Dimmi che sono di troppo e io andrò via dalla tua vita!
Ledger aveva finito di mettersi i suoi vestiti e lo guardava con sguardo scandalizzato.
Ma cosa stai dicendo?! Ma ti senti quando parli?! sbottò così all'improvviso, senza pensarci.
Io non ho mai pensato che tu fossi di troppo. MAI! Come ti fa a venire in mente una cosa del genere?! COME CAZZO TI HA FATTO A PASSARE ANCHE PER UN SECONDO QUELLA STUPIDATA?! Dimmelo tu, questo! Non ti capisco, sai. Sei stato zitto per tutta le sera e ora te ne esci con una cosa del genere?! Perchè dubiti di me e del mio amore?! DIMMELO JAKE!
Il moro era immobile su letto, aveva ascoltato ogni parola di Heath senza aprire bocca e adesso.. non riusciva a pensare. Non riusciva a dire qualcosa. Nemmeno un semplice.. scusa. Niente.
L'australiano aspettava con le mani suoi fianchi, pronto a perdonarlo per aver detto una stupidata. Si stupì del silenzio del compagno, non riuscì a capirne il motivo.

Vaffanculo, allora!
Uscì dalla stanza furibondo. Allora era vero: Jake dubitava dei suoi sentimenti, di lui. Ritornò nella sua stanza, facendo il più piano possibile, anche se era così difficile. Quella domanda e quel silenzio dell'altro lo tormentarono finchè non si addormentò nel buio della sua stanza.
Jake non riusciva a muoversi. Aveva sbagliato, aveva rovinato una discussione semplice che poteva trasformarsi in una riappacificazione più che passionale.
Accidenti a me e al mio silenzio!
Gettò violentemente il cuscino su cui era poggiato, lontano dal letto.
Allora era vero: non riusciva più a controllarsi, non era più padrone dei suoi comportamenti.
Non riuscì a fare altro che piangere dalla rabbia, con i capelli fra le mani e il volto appoggiato ai ginocchi. Quanto poteva cadere più in basso di così la sua disperazione?


..........
Un rumore gli ronzava nelle orecchie.
Un fastidioso bip bip riempiva il silenzio della camera, dove Jake a notte fonda si era addormentato sfinito.
Il lenzuolo lo copriva a metà e la testa piegata poggiava sul materasso.
Bip bip
Il ragazzo era ancora in fase di trans quando scaraventò la sveglia sul pavimento, accanto al cuscino che aveva lanciato quella notte stessa dalla rabbia.
Jake si rigirò tra le coperte e si riaddormentò subito, non ricordandosi che da lì a pochi minuti avrebbe dovuto incontrarsi con gli altri per colazione.

...
Lo abbiamo aspettato per 20 minuti, dov'è finito?
Ang si stava lamentando per l'ennesima volta quella mattina.
Lui e gli altri stavano per leggere il programma della giornata, ma l'assenza di Jake li aveva fatti attendere molto, così per passare il tempo avevano iniziato a mangiucchiare qualcosa.

Non penso che Jake l'avrà a male! aveva detto Anne per incitare gli altri ad iniziare il pasto.
E avevano finito col mangiare tutta la loro colazione.
Heath non capiva cosa stesse facendo l'altro nella camera di sopra. Aveva semplicemente fatto spallucce quando Ang gli aveva chiesto che fine avesse fatto il moro. E non ci aveva nemmeno pensato su, ma ora si stava preoccupando, di solito Gyllenhaal non era mai in ritardo.

Vado io a vedere che fine ha fatto, Jack Nasty! Ma penso sia ancora a letto quel dormiglione!
Si alzò, dopo aver suscitato dei sorrisi agli altri, consolati dalla decisione e dalla battuta del biondo.
Corse verso l'ascensore e premette il tasto del quinto piano.

Spero tu sia davvero a dormire Jake!
Si sistemò la giacca marrone a righe, abbottonandola, pensando per un momento al peggio. Alle sue parole della notte scorsa.. forse aveva sbagliato ad urlare e ad andare via in quel modo.
L'ascensore si fermò e si aprì.
Heath corse verso la stanza del compagno.

Apri, Jake!
Bussò insistentemente varie volte, prima che una chioma scura facesse capolino dalla porta.
L'australiano tirò un sospiro di sollievo.

Ma che fai? Sei in ritardo!
Jake lo guardò stranito. Non si era accorto dell'ora, una volta alzato.
Si girò verso il comodino, ma non c'era segno della sveglia.
Aggrottate le sopracciglia, si avvicinò al lato destro del letto e.. vide a terra l'orologio fermo alle 8.30.

Oh cazzo!
L'altro era rimasto sull'uscio della stanza.
Ma che hai fatto stanotte?
Jake si ricordò tutto ad un tratto quello che era successo quella mattina presto.
Che ore sono?!
Beh, è tardi. Sono le 9 e mezzo circa, abbiamo la conferanza stamattina, però. Ang ci doveva dire tutto a colazione, ma per colp.. ma ti abbiamo aspettato per leggere il programma.
Sospirò forte, guardando il compagno severamente. Non sembrava ancora conscio di sè.
Scusatemi tanto..
Gyllehaal si girò verso di lui, con aria triste. In realtà la colpa di quel ritardo non era dovuto a lui, ma a quello che era successo la notte prima.
Ma che fai lì impalato a guardarmi? Heath non potè trattenere un risolino, causato dall'irresistibile tenerezza di Jake, che a sua volta sorrise rincuorato.
Ieri sera...
Avvicinandosi sempre più a Heath, gli fece cenno di entrare per continuare il discorso della notte scorsa. Non sapeva cosa l'altro gli avrebbe detto, ma sembrava reagire bene. Abbassò la testa per non incontrare il suo sguardo indagatore.
Ecco, Jake. Vorrei solo che tu non dubitassi di me. Io sono insicuro di molte cose, ma non su di te.
Detto questo chiuse piano la porta. Voleva chiarire la situazione, prima di risfociare in un litigio. Cercò di stare calmo.
Lo so.. scusami, non ero.. in me. Sai averti visto con Michelle incinta, appena sceso dall'aereo.. non so, mi ha fatto dire quella cosa.
Heath lo guardò sospirando. Finalmente Jake aveva ammesso di aver sbagliato. Un dei suoi tanti pesi sul cuore svanì. Gli andò incontro abbracciandolo forte.
Non ti preoccupare. E scusami se ho alzato il tono con te. Ti ho fatto stare ancora più male.
Jake sorrise. Adesso era molto più sereno, la sensazione che l'aveva accompagnato tutta la notte, quella brutta bruttissima sensazione era sparita.
Eh però adesso sbrigati a prepararti dormiglione! Gli altri si stanno preoccupando!
Gli diede una pacca sul sedere, sciogliendo l'abbraccio e ridendo felice.
Jake gli fece una linguaccia e velocemente tirò fuori dall'armadio dei jeans e una camicia bianca.
Se li mise in fretta sistemandosi alla meglio, dimenticandosi della giacca appoggiata alla sedia la sera prima.

Andiamo?
Vedendo Heath ancora in stanza, osservarlo curioso, assunse un atteggiamento confuso.
Ma cos'hai stamattina? Rise il biondo, buttandogli addosso la giacca dimenticata.
...
Ang aveva letto velocemente il programma della giornata: avrebbero avuto la conferenza stampa alle 11.00, mentre lo screening del film ci sarebbe stato di pomeriggio verso le cinque.
Avrebbero avuto gran parte della serata libera.

Ti accompagno a mangiare un boccone se vuoi..
Anne si mostrò disponibile per fare quattro chiacchere con Jake, mentre quest'ultimo mangiava la sua colazione.
La ragazza era ormai diventata una sua cara amica. Appena finirono raggiunsero gli altri fuori dall'albergo.

Eccovi qua!
Il moro non si era ancora accorto di Michelle fino a quel momento. Durante il loro incontro per la lettura del programma, non aveva aperto bocca, ma adesso Jake poteva notare ancora di più il suo pancione e la sua nuova bellezza. La luce del mattino riusciva a risaltarla.
E soprattutto, Jake non riusciva a distogliere i suoi occhi dalla mano della ragazza stretta delicatamente dalla mano più grande e prottetrice del compagno, Heath.

...
La press conference andò molto bene, come sempre coronota da battute e risate.
Seguì un photocall per tutti, sia individuali che di gruppo.
I quattro attori si ritrovarono insieme verso le tre di pomeriggio, dopo aver pranzato assieme, seduti al tavolo del bar.

Certo che tu, Jake sei proprio dispettoso. A fare tutte quelle battutine su te stesso e Heath.. Anne non riusciva a smettere di ridere, ricordando le facce e le parole che il ragazzo aveva fatto e detto ai giornalisti che li chiedevano cosa avevano provato lui e il compagno a girare alcune scene.
Ma perchè Heath, allora? Ha una lingua biforcuta a volte! Michelle guardò storto, ma pur sempre divertita, il ragazzo che le stava accanto.
Ma perchè voi ragazze, ve la prendete con noi e ci attaccate così?
Il ragazzo biondo si finse offeso per un attimo, mentre guardava strano la povera Anne che stava letteralmente uccidendosi dalla risate.
Dopotutto.. abbiamo detto la verità!
Bene, adesso si che Anne stava rischiando la morte. Jake non aveva potuto trattenersi dal dire.. beh, la verità.
Il ragazzo si sentì colpire piano la gamba sinistra e si accorse che Heath lo stava fissando scuotendo la testa, ridendo.
Per poco al moro non gli andò di traverso l'aperitivo che stava bevendo.

Certo che solo tu puoi bere un'aperitivo dopo mangiato!
L'australiano cambiò definitivamente discorso.
...
Michelle si era riposata per tutta l'ora seguente e si stava ancora preparando quando Heath le disse che sarebbe andato a "prendere" Jake nella sua stanza per andare tutti insieme alla proiezione.
Va bene, ma ti avverto che Anne si è già avviata là per firmare autografi.
L'australiano uscì dalla stanza e, preso l'ascensore, andò a bussare a quella dell'amico. Sentì la voce di quest'ultimo avvicinarsi sempre di più, fino a ritrovarselo, a parlare al telefono, in faccia.
Scusa Heath è il mio agente.
Oh volevo chiederti se potevi venire con noi allo screening. Gli uscì solo un sussurro, quindi si schiarì la gola, alzando le sopracciglia.
Eh, non penso di venire con voi, ne ho ancora per un pò... avviatevi pure.
Ok
L'australiano aveva già imboccato la strada per raggiungere Michelle che lo stava aspettando all'ascensore quando la voce del moro lo richiamò per un attimo.
Ehy Heath...
Jake si accorse della ragazza vicina.. troppo vicina a loro.
Bel vestito, darlin'!
E gli fece l'occhiolino, salutando, poi Michelle.
..........
Jake aveva raggiunto gli altri alla proiezione, che andò molto bene e "Brokeback Mountain" riscosse anche a Toronto successo.
Visto che avevano finito di cenare abbastanza tardi, Michelle decise di tornare in stanza per stendersi sul letto e riposarsi.

Io fumo una sigaretta qua fuori... con Jake e poi vengo su.
La baciò e la osservò andare via per il corridoio.
...
Stasera non posso venire da te.. scusami. E' che non penso di riuscire a convincere Michelle a "lasciarmi andare"
Dette un altro tiro alla sua sigaretta, prima di osservare la reazione del moro.
Oh, sei sicuro?
Yep. Purtroppo.. volevo coronare la nostra riappacificazione, ma non ci riusciremo stasera..
Jake sospirò, annuendo.
Oh.. beh c'è sempre la prossima premiere. Ma sarà a Novembre e a.. LA, mi sembra.
Di conseguenza guardò in terra, per fare l'indifferente.
Michelle.. ci sarà?
Heath sorrise, cercando di guardarlo negli occhi, abbassandosi un pò.
Non penso proprio.
Il compagno alzò lo sguardo, facendo notare all'altro una certa luce maliziosa negli occhi.
L'australiano si mise a ridere
Ahahaha.. Jack Nasty!
...
Salirono in ascensore, premendo il tasto del quarto e quinto piano.
Solo che non so se ci sarò io. Sai con Matilda nata da pochi giorni.. Ti telefonerò!
Jake rimase un attimo di sasso, ma non volle rovinare nient'altro. In quei giorni avevano discusso abbastanza. Non disse niente, ma lo invase un bisogno di stringerlo forte e baciarlo. E così fece, prendendo Heath per il colletto della giacca, mentre l'altro gli passava le sue mani sulla schiena.
Erano pericolosamente sull'orlo del rasoio.
Ad un certo punto l'ascensore si fermò.

Che coincidenza!
Heath sorpreso, guardò l'altro, intento a baciargli il collo.
Poi quest'ultimo si stacco e con la mano vicino al tasto dello STOP dell'ascensore, guardò l'altro ridendo.

Già che coincidenza!
Sei un pazzo..
Continuarono a baciarsi allungo fino a quando Jake non si sbottonò la zip dei jeans.
Non vorrai mica farlo qui dentro?!
Il biondo lo guardò leggermente stupito, ma per niente serio.
Che cosa sto facendo secondo te?
No dai, Jake devo tornare su. Michelle si starà preoccupando, non si è sicuramente addormentata.
Jake lo guardò in modo scherzoso..
Digli che si è fermato l'ascensore.
Dai avremo tempo per questo
Heath gli accarezzò la guancia. Non voleva fare sesso in ascensore, gli sembrava troppo frettoloso per due come loro.
Jake premette di nuovo il pulsante e l'ascensore riprese la sua salita. Sorrise, ma non nascose all'altro il suo disappunto.
Ma sì, avremo tempo!
Arrivarono al quarto piano e Heath salutò il compagno baciandolo di nuovo. Poi uscì dall'ascensore, ma si sentì riprendere il braccio e fu tirato indietro dall'altro.
Non andare, vieni da me..
Ledger lo riguardò teneramente
Non posso, davvero.
I want you! I want you so bad.. I want you, you, you, you! I want you so bad, it's driving me mad..
La prova canora del moro non convinse Heath, che si mise a ridere e ritornò un attimo in ascensore per accarezzarlo.
Dovrai tenere a bada le tue voglie per stasera
Gyllenhaal alzò le sopracciglia
Guarda che io lo facevo per te! Come farai senza di me stasera?
L'altro ci pensò un pò su, poi sorrise.
I'll pretend that I'm kissing the lips I am missing, and hope that my dreams will come true!
Aveva trovato il modo per prenderlo in giro, rispondergli per le rime.. o meglio, per canzoni dei Beatles.
Gli fece una linguaccia, mentre l'altro sorrideva facendo il finto offeso.
Heath fuckin' Ledger
Buonanotte, cowboy!
Le porte dell'ascensore si chiusero.
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Parte completamente scritta da ALLY. Quindi qualunque pensiero o commento riguardo il capitolo sarà rivolto a lei. Alla prossima!!!
   
 
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