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Autore: Good Girl    14/04/2010    6 recensioni
[SPOILER - Future Fic - Titolo: Oh! Forever - Brakesbrakesbrakes] Come scrisse Thomas Jefferson nella Dichiarazione d'Indipendenza il 4 Luglio del 1776, ogni uomo ha il diritto inalienabile di ricercare la Felicità. Chuck e Blair, a 23 anni, possono dire di averla trovata: quella vera, quella che tutti ricercano. E questa è arrivata all'improvviso, senza che se l'aspettassero. Anton Pavlovič Čechov diceva, infatti, che la felicità è una ricompensa che giunge a chi non l’ha cercata. Ma può durare per sempre?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Empire State Of Waldass'
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AN: Ciao a tutti! (: Come state?

Non so se l'avete già vista, ma la puntata di lunedì è stata... oh, straziante ): I nostri Chair ): Odio gli scrittori, rovinano sempre tutto ):

Dunque, lasciando da parte questo dispiacere (ç_ç), posso dirvi che, per ora, in questa FF, i Chair stanno benone :D Ma... {SPOILER FF: Nei prossimi capitoli cominceranno ad esserci problemi tra loro due. Non odiatemi, ma credo ci stia come cosa.}

Qui, inoltre, B avrà una risposta alle sue domande. E' un po' cortino il capitolo, forse, rispetto a quello prima, ma vabbè, insomma, magari compenserò con il prossimo :D

Ringraziamenti in fondo (: e Critiche (anche negative, purché costruttive!) GRADITISSIME! (;

XOXO, C

 

 

Capitolo 6

Knocking On Heavens Door

Guns N' Roses

 

 

Blair's POV

New York. Cominciai a correre, non lo trovavo. Eppure era lì davanti a me un secondo prima... svoltai l'angolo e lo vidi. Il bambino con gli occhi color nocciola mi guardò e chinò la testolina dai riccioli castani, come se cercasse di ricordarmi. Si voltò e cominciò a camminare per una strada deserta. Mi spaventai nel vederlo in mezzo alla strada. Avevo paura che si facesse male. Poi mi accorsi che non c'erano macchine, né taxi o limousine. Il bambino proseguì per la sua strada. Lo vidi entrare nei cancelli di quello che sembrava un parco. Lo seguii, gridandogli di fermarsi. Lo vidi sedersi e...

Il sogno s'interruppe. Fui svegliata da Chuck, che mi stava dando un bacio prima di andare al lavoro. Adoravo il modo in cui mi svegliava, anche se odiavo poi vederlo andare via. Avrei preferito che fosse rimasto a casa con me ma, ripensando a ciò che dovevo fare, era meglio così. Cosa avrei potuto dirgli? "Chuck, oggi ho un appuntamento dalla mia dottoressa; sai, forse sono incinta. Ma può anche darsi di no". Ok, era totalmente da escludere.

Alle 10 sarebbe arrivata Serena, con la colazione, e poi avremmo fatto il test. Aveva insistito tanto sull'esserci – e poi sull'accompagnarmi dalla dottoressa – che non avevo potuto rifiutare.

E poi, ero contenta di non essere sola. Visto che non potevo avere Chuck, se non altro, avrei avuto lei, la mia migliore amica.

Erano, dunque, più o meno le nove quando mi alzai. Feci una doccia calda e lunga e mi vestii. Serena arrivò con qualche minuto di ritardo, ma non me la presi. Era solita farlo, non era mai puntuale: per questo le dicevo sempre di trovarci mezz'ora prima del dovuto. Finiva, comunque, con l'arrivare in ritardo ugualmente: forse perchè aveva scoperto il mio trucco per farla arrivare in orario. Avrei dovuto inventarmi qualcos'altro.

Facemmo colazione con tranquillità, parlando di tutto meno che di quello e poi andammo nel bagno della camera mia e di Chuck, per fare il test. Rimasi sola a farlo, mentre lei mi aspettava fuori, nella camera da letto.

Ero nervosissima: dovevo aspettare 5 minuti per uno e 6 per l'altro, per avere il risultato. Durante l'attesa, continuavo a camminare avanti e indietro per la stanza, mentre Serena era seduta sul letto mio e di Chuck e mi guardava sorridendo.

Beata lei, che era così tranquilla.

E cos’aveva da sorridere? Non era la sua, di vita, che sarebbe cambiata se quella linea blu fosse comparsa. Cominciai a sedermi sul letto e a rialzarmi in piedi, da quanto ero agitata. Serena, ad un certo punto, per lo sfinimento, mi prese per un braccio e mi costrinse a sedermi accanto a lei.

Passarono quei 5 minuti e corsi a prendere il test fra le mani.

Oh.

Mi sentii quasi male, quando lessi il risultato. Negativo. Niente.

L'immagine del bambino dagli occhi color nocciola, che avevo visto colorare i miei sogni quella notte, svanì in un secondo.

Delusione, probabilmente era quella la sensazione adatta per descrivere il mio stato d'animo. Non avevo mai pensato seriamente al fatto di avere un bambino, prima di quel giorno. Ma ora che il risultato era negativo, mi accorsi che lo volevo. Serena mi abbracciò e mi disse: “B, mi dispiace.”

“E di cosa, S?” sorrisi triste, cercando di trattenere le lacrime. La strinsi più forte, per poi lasciare l'abbraccio.

Ci guardammo negli occhi, e potei vedere che, anche lei, era triste per me.

Mi prese le mani e mi sistemò i capelli dietro l’orecchio. Quel fare così materno di Serena mi faceva sentire così al sicuro, quando Chuck non era con me.

Restammo qualche istante a guardarci, sapevo che lei si aspettava una reazione più evidente da me di quella che avevo avuto.

Dopo un po', vedendo che, comunque, rimanevo impassibile (non volevo che vedesse quanto fossi dispiaciuta), cominciò a parlare.

“Hey, B, sono passati 6 minuti. L’altro dovrebbe essere pronto.”

Ma ormai che senso aveva guardarlo?

“S, tanto che differenza fa?”

“Oh, non essere così pessimista; Magari il risultato è positivo.”

Sospirai e mi alzai dal letto, dirigendomi verso il ripiano su cui era appoggiato il test.

Lo presi in mano, e guardai il risultato, giusto per sentirmi peggio.

Positivo. Sgranai gli occhi, pensando di sognare.

Sorrisi immediatamente e l'adrenalina cominciò a scorrere nelle mie vene, raggiungendo ogni parte del mio corpo. Serena lo guardò e si mise a saltellare felice.

“B, sono così contenta!” mi disse ridendo e abbracciandomi.

Però, poi ci pensai. Un test negativo, l'altro positivo. Non ero arrivata a nessuna risposta, il dubbio rimaneva ugualmente. L'unica cosa era che ora sapevo cosa volevo. Volevo il mio bambino e lo volevo con tutta me stessa.

"Non essere così contenta, S. Uno dei test è negativo, e l'altro è positivo... non so ancora quale sia la risposta!" dissi frustrata.

"Scommetto che quello positivo è quello giusto" mi disse facendomi l'occhiolino.

Le sorrisi e andai a cambiarmi.

Serena aspettò che fossi pronta per uscire e poi andammo a mangiare qualcosa fuori, prima dell'appuntamento dalla dottoressa, che era alle 14 meno un quarto. Io non potei mangiare molto, visto che avrei dovuto fare le analisi del sangue, ma, in quel momento, l’agitazione che avevo mi aveva fatto passare la fame e, così, non mangiare, non mi pesò più di tanto.

Andammo allo studio medico, di fronte al Central Park, dove ci fecero aspettare solo qualche minuto.

Durante l’attesa, mi ritrovai a pensare a come avrebbe reagito Chuck, alla notizia di un bambino. Mi venne da ridere, non avevo mai considerato Chuck sotto le vesti di “padre”. Non potei, però, fare a meno di pensare a quanto sarebbe stato bravo, e a come avrebbe viziato nostro figlio.

Nostro figlio.

Fui destata dai miei pensieri quando l’infermiera personale della dottoressa mi venne a chiamare, poiché era il mio turno. Mi condusse in una piccola stanza azzurra, dove mi fece le analisi necessarie.

Dopo le analisi, incontrai la mia dottoressa, Mrs Robson, nel corridoio che, con un saluto di commiato, mi disse che ci sarebbero voluti una ventina di minuti per sapere i risultati delle analisi e che, se volevo, sarei potuta andare a casa che mi avrebbero avvisato successivamente. Decisi di aspettare. Volevo saperlo a tutti i costi.

In quei venti minuti antecedenti ai risultati dell’esame, io e Serena parlammo di Chuck, di Nate, e delle paure pre - nuziali di Serena. Io non volevo parlare del mio sì-forse-non bambino, avevo paura di portare sfortuna con il risultato delle analisi. Non ero mai stata particolarmente superstiziosa, ma non volevo rischiare.

Una volta arrivata la cartella con le mie analisi, Mrs Robson ci fece entrare nel suo studio. Ci fece sedere e mi sorrise.

“Miss Waldorf, ho appena ricevuto i risultati.”

Tremavo, avevo paura. Serena, vedendomi così agitata, mi prese la mano.

L'immagine del bambino mi balenò davanti agli occhi.

Poggiò la schiena contro il tronco dell'albero fiorito sotto cui si era seduto. Si voltò verso di me. Mi sorrise. I suoi occhi color nocciola erano illuminati dalla luce del sole. Era così Chuck...

“Congratulazioni,” continuò.

Il bambino alzò una mano verso di me, come per dirmi di andare da lui.

“Lei è incinta.”

E il mondo era diventato il posto più bello dell'universo.

Mi avvicinai e mi chinai davanti a lui. Mi poggiò una mano sulla guancia. E rise.

 


Ringraziamenti:

P.s. Non so se si è capito bene, ma il bambino a cui mi riferisco alla fine è quello del sogno di B (:. So che ha un po' del paranormale, ma mi piaceva come idea xD

Grazie diecimila (mille non è mai abbastanza) a:

feffyxoxo: Grazie per la bella recensione! :D Già, la 17 era proprio triste ): Credo che gli autori vogliano farci morire ._. Hai proprio ragione, c'è ben poco da stare allegri!; minny88: Sììì, terribile, fanno impazzire anche me quei video! :S Aspetto la 19 con ansia, anche se non si prospetta bene... Grazie per la recensione, sono contenta che ti sia piaciuto questo capitolo (: Proverò a scrivere sempre un po' di più ^-^ Honest: Ehi, grazie, sono contenta che ti sia piaciuta! :D Guarda, secondo me la 17 è stata proprio triste ): Quando B si mette a piangere alla fine è da spezza-cuore. Certo, dobbiamo essere contente per il fatto che non sia andata peggio! Perchè se davvero fosse andata come nel film, c'era sì da piangere davvero! ele_06: :D Grazie, sia per le recensioni che per le mail! ;D Comunque la rottura è una coincidenza, non so se accadrà davvero così! ;) Ci sentiamo via mail! (: E grazie ancora per recensire sempre! *-* rossygere: Bellissima recensione, grazie! ^-^ E grazi anche per recensire sempre! (; Ahah, chissà se vedremo i Chair all'altare in questa ff... :D

Grazie anche a tutti i lettori! :D (L)

 

   
 
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