Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: Novelist Nemesi    14/04/2010    2 recensioni
Non era la pioggia. Non era il ticchettio dell’orologio. Non era la stanza spoglia. Non erano gli altri. Nessuno aveva colpa del fatto che lui avesse quel viso pallido e segnato da due righe nette che scendevano sulle guance. Era solo temuto da molti, rispettato da alcuni. Odiato? Qualcuno che portava rancore c’era. Il suo nome faceva in fretta a circolare e restare nelle menti. Ulquiorra Schiffer. Altisonante, vero?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Schiffer Ulquiorra, Un pò tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

II

Solo, lontano da tutti, dall’altra parte del mondo. Doveva ammettere che come missione era la migliore che potesse capitargli. L’unico inconveniente era che non poteva permettersi pause, doveva stare sempre attento a ogni minimo particolare. In mezzo a un sacco di gente che ignorava la sua esistenza, non potendolo vedere, e che di conseguenza poteva dare libero sfoggio della loro quotidianità.
Gli esseri umani aveva così tanta fretta. C’era chi portava al guinzaglio un cane. Chi parlava nervosamente con un apparecchio elettronico attaccato all’orecchio. Chi mangiava in maniera indecente un panino. Chi camminava con lo sguardo fisso per terra, chi si teneva per mano.
Tutta spazzatura, secondo Ulquiorra. Nessuno con una forza spirituale degna d’attenzione, almeno fino a quel momento. Osservava con attenzione tutto e tutti, con uno sguardo vuoto e senza espressione. Si slacciò di poco la giacca candida, mettendo in “mostra” un buco appena sotto il collo. Il minimo di sensibilità che aveva nel distinguere caldo e freddo si stava facendo sentire. Forse era tutto quel via vai di gente a dargli caldo, un senso di oppressione che non gli apparteneva, o almeno credeva così. Karakura non era paragonabile a quella città, che si chiamava Seattle. La lingua, il cibo, il modo di fare delle persone. I giapponesi non erano così rumorosi.
Dopo aver dato una perlustrazione per le vie principali, decise che era il caso di guardare gli interni. Quel posto chiamato bar, ad esempio. Notava molta gente che entrava e usciva.
L’arredamento era quasi interamente di legno, luci soffuse, tavoli eleganti messi affianco a grandi finestre linde. C’era tantissima gente, gran parte appoggiati a un lungo tavolo che doveva essere il bancone, dove un signore in grembiule stava servendo dei bicchieri ricolmi di liquido giallognolo e schiuma. Alcuni tavoli erano occupati, e delle ragazze vestite in maniera uguale, camicetta a righe e grembiule, portavano vassoi ricolmi di schifezze, di spazzatura. Come tutte quelle persone.
Lanciò uno sguardo glaciale verso tutti, Ulquiorra, per poi addentrarsi in quel mondo sconosciuto, di cui gli importava poco e niente.
Ed ecco.
Un passo. Un altro.
Qualcosa aveva attirato la sua attenzione. Un enorme potere spirituale che veniva dal fondo della grande sala.
Fece un altro passo verso quella direzione. Quella forza restava ferma lì, non diminuiva che cresceva. Tutt’altra cosa rispetto a Ichigo Kurosaki, un dio della morte, uno shinigami inesperto, ancora insufficiente. Quel tale aveva un potere altalenante, prima sembrava sfoderare chissà cosa e poi si mostrava una nullità. Quando lo incontrò, con Yami, pensò che non era il caso ucciderlo, anche perché la sua missione richiedeva solo di trovarlo e cercare informazioni dettagliate su di lui. In futuro, forse, sarebbe stato utile alla causa di Aizen, o sarebbe stato degno di essere ucciso. Ad Ulquiorra non importava niente se viveva o moriva.
Proseguì fino ad arrivare all’ultimo tavolo, dove si sedevano due ragazze. Una girava il cucchiaio nella tazza da tè con indifferenza, mentre ascoltava passivamente la sua compagna tutta presa a raccontare qualcosa e gesticolare.
Ulquiorra si appartò, nascosto tra la folla. Se quella ragazza aveva un così grande potere, era molto probabile che riuscisse a vedere gli spiriti e le persone come lui.
La osservò per tutto il tempo. Era una ragazza dalla corporatura normale, vestita in abiti leggeri, i capelli raccolti distrattamente da una coda tenuta ferma con una cosa simile a una matita. Chiacchierava con la sua amica, di tante cose, a cui l’Arrancar non diede credito. A volte aveva la sensazione che quella ragazza lo guardasse. Rivolgeva la testa verso la sua direzione, in certi momenti sembrava inquieta. Ulquiorra ne intuì che era una ragazza molto acuta, per accorgersi della sua presenza nonostante quella confusione.
La seguì a distanza quando uscì dal bar, anche quando saluto l’altra ragazza a metà strada, anche quando entrava in qualche altro posto. Fino a pochi metri da casa.
Aizen sarebbe stato molto soddisfatto. L’ideale sarebbe stato avvicinarla, ma era meglio attendere ordini.
Ora sentiva una certa fame. non quella comune fame da umani. Voleva qualche anima. Abbandonò momentaneamente quella curiosa ragazza per cercarsi qualcosa con cui sfamarsi. Qualche pesce piccolo, spiriti qualunque che vagavano senza ragione. Cose da niente, che neanche soddisfavano appieno il gusto, ma dovette accontentarsi.
Passarono in fretta quindici giorni, passati a pedinare costantemente quella ragazza, che la mattina andava in un comune liceo, tornava a casa, pranzava, restava in camera sua a studiare, per poi uscire. C’erano altre tre persone che vivevano con lei, dovevano essere i genitori e il fratellino, un marmocchio di circa cinque o sei anni in cui però Ulquiorra aveva individuato una certa forza spirituale. Certo, nulla in confronto a quella ragazza, che aveva un potere immutato da quando l’aveva vista la prima volta. Doveva avere un autocontrollo eccezionale, o forse non si rendeva pienamente conto di cosa aveva. In fin dei conti, aveva mai visto sul serio uno spirito? Credeva a cose come fantasmi e shinigami? Se lui si fosse mostrato a lei, così com’era, si sarebbe messa a urlare o avrebbe accettato la sua presenza come niente fosse? Queste furono alcune delle ragioni per cui Ulquiorra attese di fare rapporto prima di agire.
Tornò alla sua base, Nell’Hueco Mundo, creandosi un varco ed entrandoci dentro, lasciando che il tutto si richiudesse dietro le sue spalle. Un modo comodo e veloce per andare e venire dal mondo degli umani.
« Aizen… » disse con voce bassa « Sono tornato per fare rapporto. »
« Bentornato, Ulquiorra. » Aizen era sempre là, seduto sul suo trono, con una mano poggiata sul mento. Sorrideva compiaciuto. « Come ti sei trovato a Seattle? »
« C’è molta confusione, ma riesco a procedere senza intoppi. »
« Allora fammi vedere, Ulquiorra… Mostrami tutto ciò che hai visto e saputo. »
« Sì, signore. » detto ciò Ulquiorra si prese l’occhio sinistro, cavandoselo senza alcun lamento o fatica. Ora l’occhio dall’iride di un verde puro era poggiata sul palmo della sua mano, che si chiudeva in un pugno sempre più forte, fino a schiacciarlo completamente e sgretolandolo in granellini che orbitarono verso Aizen, il quale, ad occhi chiusi, era pronto a ricevere informazioni. Era il classico metodo che Ulquiorra usava per trasmettere informazioni a tutti, senza doversi dilungare in spiegazioni e senza il rischio di tralasciare nulla. I suoi occhi potevano vedere tutto, immagazzinare tutto. Anche per questo Aizen lo trattava con un po’ di riguardo.
« Capisco… E’ tutto molto interessante. » disse Aizen alla fine « Sei riuscito a sapere altro su questa donna? »
« Il nome. Il suo nome è Wendy Stephenson. »
« Ottimo lavoro, Ulquiorra. Non ci resta che avvicinarla ora. »
« Preferisco andare cauto su questo punto. Non ho ancora avuto occasione di confermare se questa donna sia consapevole del suo potenziale o no. Vorrei avvicinarmi a lei, ma cautamente. Far capire il meno possibile la mia natura. »
Aizen restò un po’ interdetto, ma poi fece una risata genuina. « Tu e la tua attenzione maniacale! Ma hai ragione, è meglio andarci coi piedi di piombo. Vorrà dire che ti mischierai con la civiltà umana. Ti daremo un corpo in grado di essere visto e toccato da tutti, un gigai, proprio come gli shinigami. Per fortuna, però, non dovrai ingoiare strane pasticche da un contenitore a coniglietto per tornare ad essere un Arrancar. » sospirò, gongolandosi nei suoi successi « A quanto pare i nostri studi fanno passi da gigante… Comunque, Ulquiorra, questo è quanto. Usa pure il metodo che preferisci per avvicinarla. Ora vai pure, Espada numero quattro. »
« Grazie. »
Aizen aveva ragione, le ricerche fatte fino ad allora avevano dato frutti molto buoni: il gigai in cui si trovava ora il giovane Arrancar era molto diverso da quello degli shinigami. Niente pasticche, niente restrizioni, solo un contenitore fatto su misura. Era esattamente come prima, salvo la visibilità e un po’ il fisico. Non aveva righe nette che segnavano le guance, e nessun teschio spaccato a metà a coprirgli parte del capo. Aveva ancora con sé la sua spada, però, che poteva usare quando preferiva.
Ora era pronto per svolgere al meglio il suo incarico.
E forse non sarebbe finita con quella ragazza.
C’era un altro potere degno di nota, nell’aria, che però sparì dopo pochi secondi.
Era stata solo un’impressione di Ulquiorra?

____________________________________________________________

Fiuuu, meno male, sono riuscita a postare il nuovo capitolo prima della partenza!
Bè, che ve ne pare? Spero davvero che vi piaccia! È un genere mai affrontato prima d’ora ma devo dire che la cosa mi diverte tantissimo!
Il nostro Ulquiorra si è infine intrufolato nella società umana… Cosa ricaverà da questa Wendy? E questo nuovo potere spirituale che ha percepito, cosa sarà?
Lo scoprirete tra 5 giorni, gente, il tempo di tornare da Madrid dove, ironia della sorte, potrò cogliere l’occasione di approfondire lo spagnolo ( anche se lo so che alla fine ricorrerò moooolto al traduttore e al dizionario! LOL )
Bè, allora vi saluto, ci vediamo ai prossimi capitoli!

Neme

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: Novelist Nemesi