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Autore: LaCla    16/04/2010    4 recensioni
Ecco la mia prima FanFiction, in cui troveremo una Bella più estroversa, meno impacciata e meno appetitosa per i vampiri. La Bella di questa mia storia, infatti, è sempre una specie di cantante di Edward, solo che invece di tentarlo all’esagerazione, il suo sangue per lui era quasi inodore, e non lo porta a bramare la morte di Bella. Incontreremo un Jacob diverso da come siamo state abituate a vedere, più egoista, e …. E basta o vi racconto tutto! xD
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti/e. Ribadisco che è la prima FF che scrivo e accetto molto volentieri ogni tipo di critica. Spero comunque che vi piaccia! un bacio. E recensite!! ^^


La mia storia inizia a Settembre, con il ritorno tra i banchi di scuola, ammettiamolo, è una sofferenza alzarsi presto, ma rivedere gli amici è bellissimo! Abbracci, saluti, sorrisi e racconti delle estati passate tra monti, laghi e mari … quanto voglio bene a quei ventitre pazzi che compongono la mia adorata classe lo so solo io!
23… che strano …
Riconto tutti i miei amici ma non trovo il ventitreesimo volto amico, eppure l’elenco parla chiaro, ventitre iscritti… cerco di farmi largo nell’aula scansando quella colla di Jessica, ma possibile che sia sempre così appiccicosa? Per di più lo sappiamo entrambe di detestarci, perché ostinarsi a rivolgermi la parola? Scosto forse troppo bruscamente quella sottospecie di nano da giardino con i riccioli e mi avvicino al mio solito posto! seconda fila, attaccata a calorifero e finestra… fresca d’estate, calda l’inverno, tattico no?
Ma solo quando arrivo al mio posto, mi accorgo di lui… ecco chi è il 23esimo ragazzo… lo fissai come un ebete per 10 minuti buoni.
I capelli rosso rame erano acconciati con uno stile perfetto-ma-spettinato, la polo nera lasciava vedere la sua pelle, bianchissima, mai visto niente di così perfetto. I muscoli erano tutti tesi, sembrava soffrisse… magari era stato bocciato e si sentiva spaesato, che stronzi gli altri però nessuno che gli si avvicinava… Mi feci coraggio  e mi sedetti accanto a lui, magari avrei fatto sorridere quel ragazzo, di solito mi riusciva bene!
-    Ciao, sono Bella Swan,  sei nuovo?-
-    Ciao, si sono nuovo. –
Ma che scortese… mi aveva letteralmente gelato con le sue parole, nemmeno mi aveva guardato!
-    Da dove vieni tu l’educazione la studiate in quinta liceo? O hai cancellato gli argomenti di prima elementare? -  dissi sarcastica.
Sembrò risvegliarsi da un sonno e gli strappai un sorriso, lui si voltò e… e… e che occhi, che labbra, che bello!!!! Wow, era bellissimo, i suoi occhi, due pozzi d’oro fuso! mai visti occhi così… i lineamenti poi erano perfetti, era un viso che ti aspettavi di vedere sulle pubblicità del Calvin Klein, non in una scuola come la mia!
-    Scusa, non ce l’ho con te, solo ero sovrappensiero, piacere, sono Edward Cullen –
Sorrisi come un ebete, “scema!” mi dissi, “di qualcosa!!”
-    Fa nulla, piacere, da dove vieni se posso e se non disturbo la tua meditazione? –
-    Io e la mia famiglia siamo appena arrivati qua dall’Alaska –
Un’espressione di stupore mi si dipinse sul volto
-    WOW! Ti sei rovinato! Adesso non mi fermerai dal tempestarti di domande!!! Ah a proposito, Benvenuto a Forks, la città più movimentata di tutto lo stato di Washington! –
rise con me divertito forse dalla mia faccia buffa, forse sapendo che sotto sotto, non scherzavo! (non sulla città, ovviamente sapeva che Forks era la città più noiosa sulla faccia della terra!)
-    Allora concedimi di precederti su tutto…- gli feci cenno di continuare e mi assecondò.
-    Abbiamo vissuto in Alaska per circa 7 anni, io e la mia famiglia ti sembreremo strani, in effetti, siamo tutti figli adottivi del Dr Cullen e di sua moglie Esme, solo Rosalie e Jasper sono veramente fratelli , gemelli - dicendo i nomi indicò una barbie statuaria e un angelo biondo che camminavano nel corridoio, mi risparmio di descrivere i dettagli delle reazioni maschili e femminili a quel passaggio, vorrei conservare ancora un po’ di dignità nel genere umano!
-    A che pensi? - mi chiese sorridendo.
-    Al genere umano… patetico - si voltò verso Mike Newton e scoppiò a ridere
-    Dai non preoccuparti, non sono tutti così, c’è speranza – mi disse singhiozzando dalle risate con me, intanto che Jessica mi lanciava occhiate di invidia mista a rabbia pura… affari suoi, antipatica!
-    E ora a che pensi? -  di nuovo lui, con quel sorriso calmo e sghembo, ma quant’era carino???
-    A una sottocategoria del genere umano, Jessica penso stia decidendo se venire qui a uccidermi o se aspettarmi fuori da scuola…. –
Edward sgranò gli occhi, come se avessi appena detto una nuova profezia o preannunciato la fine del mondo… lo guardati perplessa finchè non si ricompose e mi parlò di nuovo
-    Come fai a dirlo? Leggi nel pensiero? E poi perché dovrebbe farlo? -  lo disse con indifferenza, ma sembrava teso, impacciato… e soprattutto lo disse talmente in fretta che faticai a capire tutte le parole.
-    Non ancora - risi – ho tirato ad indovinare, ci odiamo dalla prima liceo, i suoi pensieri sono banali temo, e mi vuole uccidere perché pensa che io stia parlando con te per il semplice gusto di conquistarti e rubarti dalle sue accoglienti braccia -
Sembrò rilassarsi e sorrise di nuovo – allora sono più tranquillo, non leggi nel pensiero.. ma il fatto di interessare a quella… mi spaventa, e non poco! –
Risi di gusto, era bello sapere che quella smorfiosa stesse antipatica anche a lui a pelle, era una soddisfazione personale!
-    Hey, se non sbaglio stavi raccontando una storia, o devo iniziare il bombardamento di domande???-
-    Nono, pietà, mi arrendo! - disse alzando le mani in segno di resa e sorridendo ancora – dicevo, poi ci sono Alice, la mia sorella folletto, patita per la moda e per tutto ciò che sia indossabile. Emmett, il fratello orso, vedrai perché all’intervallo. E ora i pettegolezzi, meglio detti dalla fonte diretta che non sentiti altrove no? –
Scuotendo la testa tentando di assimilare i nomi e le parentele annuii presa, non ero una pettegola, ma non so perché tutto di quel ragazzo mi affascinava.
-    Ok allora, Rosalie è con Emmett, Alice con Jasper, sono fidanzati! –
Ok , mi ero ripromessa “niente faccia da pesce” e invece eccomi li… autocontrollo dei muscoli facciali vieni a me! Maledizione!
-    Oooh… ok ammetto che in una scuola così, un pettegolezzo del genere farà parlare gli studenti per tutto l’anno, ma sinceramente … mmm … non ci sono parentele di sangue, quindi penso siano affaracci loro se stanno insieme no? Poi si sa, la gente parla solo per invidia il più elle volte! –
Mi guardò immobile, come se stesse cercando nel mio sguardo un segno che rivelasse una menzogna, ma non lo trovò, ero sincera!
Quando se ne rese conto mi sorrise e disse solo un – si, sono contento che la pensi così!- e si alzò in piedi.
Lo guardai di nuovo inebetita, perché diavolo si era alzato? Poi mi accorsi del silenzio… mi voltai e la vidi, il mio incubo personale da 4 lunghissimi anni! La prof di biologia!!!
-    Swan, hai i jeans incollati alla sedia o sei in sciopero? –
Mi alzai e sibilai un – mi scusi – il mio nuovo vicino di banco sorrideva… infame!
L’ora di quella pazza sembrò non passare mai,  come poteva iniziare a spiegare la prima ora del primo giorno? Era una violenza!!! Era perseguibile penalmente ne sono sicura!!!
Trovai la mia distrazione scarabocchiando sul banco il mio nome, delle stelline, sgorbi senza senso, lettere, tutto ciò che poteva distrarmi da quella terribile donna!
Finalmente al suono della campanella la strega se ne andò e mi rilassai.
-    Che cosa le hai fatto? Ti detesta sai? – mi domandò Edward, io sospirai…
-    Si lo so, e io non le ho fatto nulla! ce l’ha con me perché non riesce a darmi insufficienze anche se non la ascolto mai – sorrisi, e lui con me.
-    Ti ricordi che ti parlavo di Emmett?- annuii – ecco, lo conoscerai prima del previsto purtroppo per te! – e si imbronciò in un misto di irritazione e compassione, per me forse?
Alle mie spalle sentii una presenza, mi girai e… che diavolo! Alla faccia della presenza!!! Era enorme!!! Un gigante con i ricci e le fossette!
Però non incuteva timore,sembrava simpatico… mi pentii subito di quel pensiero!

-    Hey fratellino! - tuonò -  hai già fatto conquiste??? Carina sai, mica male davvero!!! Quando la inviti a uscire? Se ti serve la casa libera ti do una mano io, faccio sloggiare tutti e… - Edward emise un sibilo.. io indispettita mi alzai sulla sedia per arrivare alla sua faccia!
-    Senti, so che sono 1,60 di ragazza e forse non mi hai del tutto notata ma sono ancora qui! sento quello che dici e mi irrita! Hai fatto due volte la fila per i muscoli e si vede, ma quella per i neuroni l’hai dimenticata!-
Ero furiosa, lui di tutta risposta rise e mi tirò giù di peso dalla sedia!
-    Ahahahah, che caratterino, mi stai simpatica! Ciao, io sono Emmett –
-    Ignoralo Bella, ci hai azzeccato con la storia delle file, ha saltato quella per il cervello! –
Allora risi, ed Emmett si imbronciò per fare il finto offeso. In effetti.. era simpatico dopo tutto, bastava tener testa ai suoi doppi sensi, e in questo ero brava!
-    Emmett ti sei già fatto riconoscere? – trillò una voce sconosciuta, sembrava fatta da campanellini, mi girai e vidi arrivare verso di me una figurina minuta, coni capelli cortissimi e spettinati, vestita da uno stilista, pensai subito alla sorella folletto, era Alice!
-    Ciao Bella, io sono Alice! - mi abbracciò e rabbrividii, aveva le mani gelate!  

Solo ora che li avevo li davanti notai le somiglianze, tutti e tre avevano una pelle bianchissima, erano tutti bellissimi, e avevano tutti gli occhi d’orati. Com’era possibile? E.. una attimo… chi diavolo aveva detto ad Alice il mio nome???
Edward era immobile, pietrificato fissando sua sorella.

-    Scusa… - trovai il coraggio di dire -  come sai il mio nome? –

Lei di tutta risposta rise e indicò Edward -  l’ho sentito da lui poco fa! -
che idiota, come mi era saltato in mente di fare una domanda così banale??? Appunto per me “prima di parlare, pensa!”

-    Noi andiamo, ci vediamo Bella, Ciao Edward! -  salutai Alice con una mano e con un sorriso, era davvero esuberante, ma molto simpatica.
-    Ciao Eddino!- lo salutò Emmett.
Eddino… non ce la feci a trattenere le risate, mi piegai quasi sul banco dal ridere, con lui che mi fulminava letteralmente con lo sguardo!
-    Ed- Eddino??? – singhiozzai
-    Non c’è niente da ridere, pensa avere sempre per casa un idiota del genere! Odio quel soprannome! - e come biasimarlo, era osceno!
Mi guardò implorante, sembrava chiedesse “ ti prego non mi chiamare così!”.
Risi ancora qualche secondo poi lo guardai con fare compassionevole, e gli dissi:

-    Non preoccuparti, non ho intenzione di chiamarti così! È davvero troppo anche per me! –
-    Ti ringrazio moltissimo! - e riecco quel sorriso mozzafiato!
La giornata passò veloce, chiacchierammo tutto il tempo. Parlammo di tutto, ma gli aneddoti sulla sua famiglia mi facevano davvero ridere, e occuparono molte ore, quasi quante ne occupò il riassunto dei miei 3 anni di liceo, in pratica un elenco di tutte le cavolate che io e i miei pazzi compagni architettavamo prima durante e dopo le lezioni! Stranamente il primo giorno, prima ora esclusa, non fu così male… o meglio, così credevo finchè non uscii dalla scuola…
   
 
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