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Autore: Sweet Madness    18/04/2010    1 recensioni
La vita di una giovane giornalista viene costantemente sconvolta da un sadico scrittore che guarda caso è il suo migliore amico, due fantastiche ragazze con parecchi problemi di relazione, una sorella minore che ha come unico obbiettivo renderle la vita difficile e da lui. Beh, ma lui è tutta un’altra storia...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FOS5

Wait, It Gets Worse.

 

Finalmente in ufficio.

Sì, dopo un incontro come il mio anche l’ufficio sembra “Disneyland”.

Inspira.

Espira.

Molto meglio, ho scaricato mia sorella a casa a sistemare le sue due valigie di vestiti nel mio armadio, non oso immaginare cosa starà facendo lì dentro, solo al pensiero mi viene l’irrefrenabile voglia di picchiare qualcuno.

Sospiro.

Devo cominciare a calmarmi se voglio arrivare al prossimo compleanno indenne, ormai sono a lavoro e non permetterò a niente e nessuno di rovinarmi ulteriormente la giornata.

“Roth!” come non detto. Mi alzo dalla sedia e mi avvicino all’ufficio del boss come un condannato a morte si avvicinerebbe alla forca. Non sono decisamente dell’umore giusto per il boss e le sue assurde trovate.

Apro la porta e quello che vedo mi paralizza là davanti.

Non ci posso credere, vi prego ditemi che è un incubo!

“Ehi sorellina!” no, non lui, vi prego, non mio fratello James! Ma che c’è una dannata riunione di famiglia?!

“J-James, che ci fai tu qui?” stai calma, magari è passato solo per un saluto.

No, mi sto illudendo, quando lui è nelle vicinanze è sempre e solo perché ha bisogno di qualcosa. In genere soldi. O una casa. Spesso entrambi.

“Sorellina, indovina un po’? Da oggi lavoreremo insieme”  qualcuno mi dica che oggi è primo Aprile e che questo è uno scherzo di pessimo gusto.

Guardo speranzosa il boss, almeno lui facesse qualcosa di buono nella vita.

“Ah, i fratelli Roth che scrivono entrambi per il mio giornale, questo farà salire le vendite alle stelle” lasciamo perdere.

“Ora sparite” ah, il boss, sempre gentile e pieno di attenzioni per i suoi dipendenti.

Prendo mio fratello per la manica della giacca firmata che indossa (quella da sola varrà più del mio intero guardaroba) e lo trascino letteralmente nel mio ufficio.

Mi siedo sulla mia sedia, anche se forse è meglio dire che mi ci lascio cadere sopra.

“Ma, James, tu non eri in Brasile con quella modella sudafricana” almeno mi sembra fosse sudafricana, mio fratello cambia ragazza come una persona qualsiasi si cambia i calzini.

“Svedese, comunque, non più, l’ho mollata”

“E perché? Mi sembrava ti piacesse”

Alzata di spalle. Questo è tutto ciò che ricevo come risposta, odio quando fa così.

Ora, si potrebbe pensare che io sia una qualche disadattata con una famiglia disfunzionale, ma non è vero, o almeno è vero soltanto per metà della famiglia, i miei genitori ad esempio sono persone mediamente normali ed anche se ora sono impegnati in un viaggio intorno al mondo di tre mesi non hanno mai dato problemi a nessuno, lo stesso vale per mio fratello maggiore, un rispettabile detective della polizia di Boston sposato e con un bambino/bambina in arrivo.

Il problema sono questi due, gemelli eterozigoti che come unica missione nella vita hanno di rendere la mia impossibile.

Ora, mi sembra di aver già spiegato perché mia sorella è, beh, mia sorella; mio fratello invece è tutta un’altra storia.

Rapido identikit: capelli castani, grandi occhi verdi, sorriso luminoso e tutto il fascino della famiglia Black che apparentemente solo io non ho ereditato, come ho detto passa costantemente da una ragazza all’altra, ma se almeno Morgan si è sempre impegnata al massimo per ottenere ciò che voleva lui ha sempre e solo fatto il minimo indispensabile affidandosi al suo aspetto esteriore per la maggior parte della sua vita.

Dico soltanto una cosa, ha deciso di fare il fotografo di moda solo per poter conoscere più modelle possibili.

Quel ragazzo è incredibile. E non in senso buono.

“Posso sapere perché sei qui?” chiedo cercando di racimolare tutta la calma di cui dispongo. Per la cronaca non è molta.

“Te l’ho detto, per lavorare” sorriso finto. Due parole: esaurimento nervoso.

D’accordo, magari è davvero qui solo per lavorare, voglio dire l’inserto di moda del giornale è uno dei più rinomati al mondo. Sono davvero una sorella pessima, sempre a pensare male dei miei fratelli.

“Senti, non è che puoi prestarmi la tua moto stasera?” No comment.

“E potrei sapere a cosa ti serve la mia moto?”

“Beh, ho conosciuto questa ragazza all’aeroporto. Tre parole: istruttrice di yoga” Respiro profondo, molto profondo.

“Scusami, ma da quanto ti sei lasciato con la modella? Una settimana?”

“Due a dire il vero, ma sai com’è, chiodo scaccia chiodo” Okay, affrontiamo la realtà, probabilmente nessuna giuria al mondo mi condannerebbe per aver ucciso un idiota del genere.

“Sì, okay, fai cosa vuoi basta che esci da questo ufficio” tiro fuori dalla borsa un portachiavi e glielo lancio.

Ma perché? Perché? No sul serio, qualcuno me lo spieghi, una volta tanto che qualcosa mi va bene arriva puntualmente a rovinarla la più grande catastrofe del genere umano. La famiglia. La mia famiglia per essere precisi.

La mia personale Waterloo. Il che rende me Napoleone. Grazie mille fratelli! Io odio Napoleone!

Okay, sto cominciando a delirare.

Inspira.

Espira.

Mi sa che se continuo così mi dovrò dare allo yoga, almeno mi rilasserei un po’.

Ripensandoci forse è meglio una barretta al cioccolato. Lo sento, per quando quei due se ne saranno andati io sarò ingrassata di almeno sei chili.

Un bip particolarmente fastidioso mi riporta alla realtà, è il mio computer, qualcuno mi sta invitando ad una video chat, spero sia Matt Damon. Altrimenti sono guai.

No, non è Matt Damon. È mio fratello. No, non James. È Neil, il rispettabile poliziotto di Boston.

Sospiro e accetto la chiamata. Dall’altra parte dello schermo vedo una faccia sorridente. Troppo sorridente.

“Ehi sorellina!”

“Ciao ignobile essere che sicuramente sapeva, ma che ha deciso di tacere”

“E così James si è fatto vivo eh?” mi dice come se niente fosse.

“Già, e a quanto pare c’è una dannatissima riunione di famiglia perché anche Morgan è qui” sì, lo so, non dovrei prendermela con lui, in fin dei conti sono io che non riesco a farmi rispettare dai miei fratelli e si sa, chi è causa del suo mal...

“Ah, questo non lo sapevo” sembra realmente sorpreso dalla notizia.

“Sai per caso se anche mamma e papà hanno deciso di piombare qui senza avvertire?”

“Ehm, no, per quanto ne so sono a Bali adesso, ma tu sorellina dovresti calmarti, non ti fa bene tutto questo stress” mi dice in tono preoccupato, beh, mi dispiace ma non me la bevo, se fosse stato davvero preoccupato per me avrebbe almeno avuto la decenza di avvertirmi che l’uragano James era intenzionato ad abbattersi su New York.

“Hai ragione, ma sai com’è, se almeno l’avessi saputo prima di ritrovarmelo qui in redazione sarebbe stato d’aiuto”

“Senti perché non gli dai una possibilità? Mi sembrava davvero contento per questo lavoro, magari è la volta buona che mette la testa a posto”

Mi limito a propinargli il mio famoso e brevettato sguardo scettico.

“Almeno provaci. Potrebbe stupirti”

“Sì certo come no, ora vado che devo lavorare, ciao Neil” e senza neanche attendere una risposta chiudo il collegamento.

Ho decisamente molto a cui pensare.

  
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