Il difficile mestiere di dottore
Sono passati tre giorni dall’arbitrio.
E’ da tre giorni che il cielo è grigio, come in segno di muto disprezzo verso questa umanità crudele e avida.
La spiaggia di Malibù è deserta. Potrebbe piovere da un momento all’altro, e nessuno ha voluto rischiare venendo al mare.
Silenzio commemorativo, interrotto solo dalla risacca delle onde.
mi sento vuoto come questo posto.
Vuoto ed inutile.
Come quando è morta Chaterine.
Ma allora ero più giovane
Ora non so davvero come andrà a finire.
Se ne dimenticheranno tutti.
In fondo è così che vanno le cose
E mi vergogno di far parte di questa società corrotta e senza scrupoli.
Era solo una bambina
Aveva quattro anni
Faceva parte di un’altra compagnia d’assicurazioni
E mi hanno proibito di salvarla
Di ricoverarla al community general
Di sottoporla alle cure di cui aveva bisogno
Perché non era la struttura adatta
‘vi mandiamo una ambulanza per portarla nella struttura adeguata’.
Si sarebbe potuta salvare.
Ma l’ambulanza non arrivava
Si sarebbe potuta salvare.
L’orologio del pronto soccorso girava, girava..
si sarebbe potuta salvare.
Sono passate quattro ore.
Le sue ultime quattro ore.
L’ambulanza non arrivava
Si sarebbe potuta salvare.
Aveva quattro anni
Come ho potuto pensare che si sarebbe potuto fare giustizia?
Non c’è una vera giustizia in questo mondo finché qualcuno muore per questioni burocratiche.
Dovevano risarcire di tre milioni di dollari
La madre ne ha ricevuti duecentomila,
Non erano i soldi che le importavano
Ma la ditta ne è uscita pulita
A cosa è servito tutto questo?
A niente. Nessuno ha pagato per le proprie colpe
Come se non fosse successo niente
Ma è morta una bambina
Sono stufo di questo mondo sporco.
A che serve fare il medico se mi impediscono di aiutare la gente?
A che serve scegliere i pazienti in base all’assicurazione?
Il mio lavoro è di aiutare le persone in ogni caso. Di salvarle a qualsiasi costo.
O è solo quello che credo che sia?
Forse ho sbagliato dall’inizio
O forse sono semplicemente l’unico a credere ancora nella mia professione
‘meglio pensarci ancora un po’, o meglio non pensarci mai più/ se questo fosse l’ultimo giorno della tua vita, amico mio, dimmi cosa pensi che faresti?’
non ricordo neanche dove ho sentito queste parole
Ma mai come adesso mi sono sembrate adatte.
Devo rassegnarmi?
Devo incominciare a curare i pazienti in base alla loro compagnia assicurativa?
Devo diventare una macchina burocratica come vorrebbero che fossi?
Ma bisogna tener fede ai giuramenti.
Primo: non fare il male
Non fare il male
Bisogna tener fede ai giuramenti
Io ho giurato