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Autore: Ryta Holmes    18/04/2010    5 recensioni
"Delle volte appariva anche quel viso angelico che non aveva fatto in tempo ad amare come avrebbe voluto. Rivedeva la piccola Freya, impaurita e avviluppata nei suoi stracci, come l’aveva vista per la prima volta nei sotterranei della città bassa. Incontrava quegli occhi scuri addolciti solo dalla sua presenza, da lui che non la faceva sentire un mostro, da lui che la comprendeva e non la incolpava. Ricordava le labbra morbide che aveva baciato un’ultima volta, prima che la barca si allontanasse e il fuoco donasse quel corpo al lago."
Genere: Romantico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Gaius, Merlino, Principe Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Desclaimers: personaggi, storie e luoghi non appartengono a me. Se lo fossero sarei ricca e sarei probabilmente una sceneggiatrice, ma questi sono solo vaneggiamenti. Ad ogni modo scrivo senza nessuno scopo di lucro, tranne quello di divertirmi!

IRRAGIONEVOLE


.4.

Il rumore delle ampolle che cozzano tra loro. Il raschiare del mestolo che sfiora il calderone. L’odore familiare delle stanze di Gaius e poi la sua voce.
Merlino riacquistava lentamente coscienza con questi rumori familiari ma che in qualche modo gli apparivano fuori posto.
“Gwen, vai a chiamare Artù… si sta svegliando.”
Percepì Gaius accanto a lui, disteso sicuramente nel suo letto. Schiuse gli occhi a fatica, sentendo una debolezza che non gli era mai stata sua e distinse la figura un po’ sfocata del medico che gli tastava il polso e gli posava una mano in fronte.
Provò a parlare, ma la voce gli uscì così sottile che quasi non si udì.
“Tranquillo Merlino… Artù ti ha salvato la vita.”
Quelle parole gettarono confusione nella testa del giovane, non capiva cosa Gaius volesse dire, perché non ricordava di essere mai stato in pericolo.
Piuttosto rammentò altro.
"Freya…” sussurrò.
Gaius aggrottò la fronte, chinandosi di più verso il ragazzo. “Cosa hai detto?”
Merlino ripensò a quel momento, quando aveva accettato di rimanere per sempre con la sua dama del lago ma poi i ricordi si fermavano lì. Vedeva solo buio fino a quando aveva aperto gli occhi nel castello. E perché si sentiva così stanco?
L’idea di aver abbandonato la ragazza sulle sponde del lago lo preoccupava e con una forza di volontà che non credeva nemmeno di avere, riuscì ad alzarsi mettendosi a sedere.
“Merlino, che fai? Devi riposare adesso!”
“Non posso…” si passò una mano sul viso per togliere la pellicola di sudore che lo ricopriva e lo infastidiva. Un senso di angoscia per la sua dama lo stava opprimendo: prima l’avrebbe rivista, prima si sarebbe tranquillizzato.
Gaius però, era troppo preoccupato per quel ragazzo che considerava come un figlio, per lasciarlo di nuovo andare così. Posò le mani sulle sue spalle esili e smagrite, perché si fermasse e rinunciasse a qualsiasi intento di alzarsi da quel letto.
“No, devi! E’ da tre giorni che ti cerchiamo, ti rendi conto? Non mangi da molto prima e sei completamente disidratato. Non ti muoverai da qui finché non te lo dirò io!” il tono del medico fu quanto mai perentorio e per un attimo Merlino non seppe come resistergli. Il volto di Freya però, gli ricomparve in mente e di nuovo quella forza misteriosa lo invase.
“Non è possibile! Manco dal castello solo da una notte! Lasciami andare Gaius, devo andare da lei! Lasciami andare da lei!” prese a divincolarsi sempre di più, mentre il tono di voce si faceva angosciato ad ogni resistenza del medico.
“Merlino, calmati! Non sei lucido, non ti posso lasciare andare!”
“Ma devo andare da Freya!” il grido disperato freddò l’uomo, irrigidendolo. Gaius incrociò gli occhi agitati e annebbiati del giovane aumentando la sua preoccupazione.
“Rimarrai qui, tra poco arriverà Artù.” Sentenziò poi, come volendo chiudere la questione, ma il mago era troppo motivato per desistere.
“Io devo andare…. Devo andare da lei…”
Gaius lo acchiappò con durezza per le spalle e lo spinse contro il letto. “Merlino, Freya è morta! Te lo sei forse dimenticato?”
“Ma… ma no, lei è viva, Gaius, è viva! L’ho vista, l’ho abbracciata…”
“Sei stato stregato!”
Merlino fissò il suo tutore, trattenendo il respiro. Il silenzio consentì a Gaius di continuare.
“Hai sentito un odore dolciastro? Dimmi Merlino, lo hai sentito quel profumo?”
Il ragazzo scosse dapprima il capo, poi ricordò. “Era… è il suo profumo… certo che l’ho sentito…”
“E il canto? Hai sentito anche quello?” lo interruppe frettolosamente.
La voce del giovane esitò nel rispondere, troppa confusione, troppe sensazioni tutte assieme. E quell’angoscia di aver lasciato una parte di sé su quelle rive era troppo intensa perché lui potesse ignorarla. “Sì…. Sì, sì! Ovvio che l’ho sentita! E’ una donna, canta così! Profuma così! Cosa c’è di strano?” cercò ancora di divincolarsi… ma per quale motivo era così debole da non riuscire ad opporsi nemmeno ad un uomo anziano come Gaius? “Ti prego, fammi andare da lei!”
“Vuoi capire che non posso farlo? Quel profumo fa parte di un incantesimo e tu ne hai tutti i sintomi! Hai creduto di vedere quella ragazza e ne sei ossessionato tanto da dimenticare persino le necessità più impellenti… ma niente di tutto ciò che hai vissuto è vero!”
“Non è possibile… nessuno sapeva di Freya!”
“Ma tu sì! Quel genere di incantesimi materializza i sentimenti come fossero reali, ma non è così! Tu sei stato stregato e questo significa che sei in pericolo! Non posso lasciar-“
Gaius non riuscì a terminare le sue parole, perché un’improvvisa onda d’urto lo sbalzò all’indietro con violenza. Gli occhi di Merlino per un istante si fecero dorati, mentre pronunciava l’incantesimo con cui si era liberato del tutore. Poi quegli occhi tornarono blu, ma adesso erano del colore della tempesta.
“Merlino!” il medico richiamò il giovane mago con un gemito, mentre tentava di rialzarsi ma questi aveva già imboccato la via di fuga.
Gaius non poteva dire la verità. Lui, Freya, aveva potuta vederla viva, lui sapeva che il lago e la montagna l’avevano salvata e che la ragazza con cui trascorreva le ore più dolci non poteva essere l’incantesimo malvagio di qualche stregone.

*

Merlino raggiunse la riva del lago che era notte. Usando ancora la magia e senza curarsi di fare attenzione, era riuscito a fuggire da Camelot e aveva corso fino al luogo, nonostante le sue condizioni.
Gaius gli aveva fatto notare che non mangiava e non dormiva da giorni, ma lui non si era preoccupato di nulla, il suo unico pensiero era tornare da Freya, non c’era nient’altro.
Chiamò il nome della ragazza diverse volte, perché trovò solo buio e silenzio ad accoglierlo e lei non compariva. L’angoscia si prese gioco di lui, mozzandogli anche il respiro; si inginocchiò per terra annaspando.
Cosa gli stava accadendo? In un barlume di lucidità il pensiero di non essere più lui, gli sfiorò la mente ma poi si perse quando sentì alcuni rumori provenire dalla boscaglia alle sue spalle.
“Merlino!” il richiamò venne però, dalla parte opposta e il giovane, sollevando lo sguardo incrociò il volto di Freya. Quella notte non sorrideva come le altre volte, era freddo e i lineamenti erano induriti, come negli occhi mancava la solita luce.
“Perché te ne sei andato?”
Merlino si alzò in piedi e le andò incontro. “Non volevo, credimi! Mi ci hanno costretto, ma sono tornato!”
“Mi avevi promesso che saresti stato per sempre con me…” gli occhi della dama diventarono tristi, un colpo al cuore per il povero Merlino che mai avrebbe desiderato una cosa del genere.
“Per-perdonami… te l’ho detto sono scappato e sono tornato. Non lo farò mai più!” la raggiunse del tutto e le prese le mani con foga. “Non voglio più separarmi da te…”
“E se venissero di nuovo a prenderti? Se ti portassero di nuovo via da me?”
Lo sguardo di Merlino si incupì. “Userò la mia magia per allontanarli.”
Freya non voleva convincersi, cosa che esasperò il giovane. “Lo hanno già fatto… non riuscirai a resistergli…”
“E cosa vuoi che faccia?” sbottò infine, stringendo con forza quelle mani piccole e fresche.
Freya sollevò finalmente il viso per guardarlo e incatenò gli occhi con i suoi. Il suo tono di voce cambiò. “Diventa come me…”
Il ragazzo la guardò confuso, in cerca di spiegazioni.
“Ti fonderai con il lago, come me. Potremmo vivere insieme per sempre.”
“Ma…”
“Così nessuno potrà dividerci! E’ l’unica soluzione, verremo sempre osteggiati se non lo facciamo!”
Le parole della dama erano così convincenti che lui, indebolito e completamente soggiogato da lei, difficilmente avrebbe potuto contraddire.
“Insieme… per sempre…”

Continua...

La verità è venuta fuori.... oppure no?
E Merlino cosa sceglierà?
Come sempre ringrazio _Valux_ (Merlino effettivamente di cazzate ne fa parecchie XD) e MissMiluna (grazieeee... mamma mia che bei complimenti, sei molto generosa! ;-) ) che sono le uniche a recensirmi.... non siate timidi suuuuuuuuu!!! Son curiosa ioooooo =P
Alla prossima per la conclusione!
Ciaoooooo
Ryta
   
 
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