Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: Sharel    18/04/2010    4 recensioni
Ehm...ok, non so come mettervela...Facciamo che vi lascio due frasi tratte dalla storia.
"-Solo per tenerla lontana da essere come voi. Ma questo prima; adesso può fare come gli pare, soprattutto se si lascia abbindolare dalla tua falsa gentilezza- ribatté il Silver-head.
-Ma io sono gentile- disse Kaname, come se fosse la cosa più ovvia sull’intero pianeta.
-Da come ti comporti con me non sembra proprio…-
-Oh, ma perché tu mi rendi nervoso- osservò Kaname, la voce vellutata e gli occhi sorridenti. Magari questa era la volta buona.
-Io?- domandò stupito Zero,  girandosi verso di lui dopo essersi fermato in mezzo alla strada. -Ed in che modo?-"
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Zero Kiryu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 12

Salve!! Eccoci giunti con il penultimo capitolo. Ebbene sì! Per vostra fortuna il prossimo sarà l'epilogo di questa storia che spero via sia piaciuta, ma purtroppo per voi ho pronta un'altra storia su Vampire Knight che aspetta di essere finita e poi pubblicata! Quindi mi dispiace che mi dovrete sopportare ancora^^ Detto questo, vi avviso che la prima parte è lemon, quindi chi non fosse interessato deve saltare una buona parte di racconto fino al primo spazio. Per gli altri, godetevi la scena, sperando che sia gradita ben fatta^^
*buona lettura*

Don't Bite Me
Capitolo 12

Il leggero movimento delle mani sul suo corpo, quella lingua serpentina che gli accarezzava dolce e vogliosa il capezzolo, il Vampiro fermo sul suo bacino, lasciandosi andare a piccoli movimenti con i fianchi di tanto in tanto…no, non sapeva da quanto tempo quella tortura stava andando avanti; l’unica cosa che il Silver-head sembrava intendere era come la situazione si fosse protratta anche più del dovuto! Era eccitato (difficile non ammetterlo con la persona che più ami sul bacino e tutte le sue attenzioni rivolte a te solo), la propria erezione era stretta e fastidiosa nei pantaloni scuri della divisa della Day Class, i propri gemiti ormai difficili da trattene.
-Kaname…-provò a dire, ma un ulteriore movimento di bacino, che andò a stimolare più del dovuto l’eccitazione di Zero, gli spezzò violentemente le parole in bocca.
-Mmm, Zero…- sussurrò lascivo e sensuale il Pureblood, gli occhi che osservavano eccitati quelli ametista serrarsi; il proprio naso che sfiorava lento il collo scoperto dell’altro. Voleva andare avanti, così come sapeva anche Zero, ma per un gioco sadico (degno di lui) aspettava paziente che l’altro lo pregasse, o che per lo meno facesse qualcosa.
Rimase deluso?
-Kaname!- ringhiò l’altro, sentendo per l’ennesima volta quelle mani e quella lingua tormentarlo.
D’accordo che lo amava, d’accordo che lo stava portando su un altro piano, ma così lo faceva solamente impazzire! E dannazione! Chiuse gli occhi di scatto, posando le mani sulle spalle del Pureblood, per darsi la spinta, e con un colpo di reni riuscì a ribaltare le loro posizioni. Guardandolo dal basso, Kaname non poté fare a meno di ammirare quei fili di raggi lunari sfiorare leggermente il proprio viso; gli occhi ametista illuminati di una luce tra l’eccitato e lo strafottente; le sottili mani dell’altro ancora sulla propria pelle, bruciandola su ogni lembo che sfioravano; le gambe, che ancora indossavano quei ridicoli pantaloni inutili, intrecciate tra di loro sulle lenzuola ormai completamente disfatte. Di fuori, la luce della Luna non riusciva a passare i pesanti tendaggi porpora, ma entrambi potevano avvertire la sua luminosità farsi intensa mano mano che le ore della notte prendevano il sopravvento su quelle del giorno.
Le labbra sottili dell’Halfblood cercarono di nuovo quelle di Kaname, lasciandosi andare ad un tocco puro e casto, che tanto si opponeva alla brama che i due avevano l’uno per l’altro: il semplice scoprire ogni linea sottile, ogni neo, ogni cicatrice, ogni punto debole…scoprire ogni più piccolo particolare dell’altro era, per i due, molto più di quanto avessero mai potuto immaginare. Entrambi erano desiderosi di assaggiare ogni lembo di pelle nivea dell’altro…riuscire a percepire che in quel piccolo scrigno che era la stanza, in quelle poche ore che potevano passare insieme senza fingere di essere indifferenti l’uno all’altro, potevano assaggiarsi senza paura…finalmente potevano assaporare quella felicità che entrambi avevano agognato da troppo tempo.
Una delle mani di Zero si andò a spostare sulla camicia nera che l’altro ancora teneva, sbottonandola velocemente, in modo da osservare la pelle, di poco più scura della sua, che cercava inutilmente di nascondere alla sua vista. Incantato, le proprie dita scivolarono sul petto, muovendosi di volontà propria, senza che il Silver-head si rendesse conto di quello che stava facendo. Kaname, a parte sua, guardava curioso l’altro, vedendo quelle polle lilla non staccarsi nemmeno per un secondo dalle dita che tracciavano disegni immaginari sulla propria pelle. Socchiuse leggermente gli occhi, scosso da una fremito, mentre quelle stesse dita gentili (e fredde) andavano a toccare tremanti i capezzoli; scesero lente, come seta, fino all’ombelico con il quale giocarono per un po’. Un altro fremito scosse il Pureblood, cercò di trattenere un gemito, ma un piccolo spiffero uscì ugualmente dalle sue labbra; sentendo quel non-ben-definito-gemito, il Silver-head si svegliò dalla trance nella quale era caduto: i suoi occhi guizzarono colpevoli in quelli amaranto di Kaname, che non aveva distolto per un attimo lo sguardo. Vedendo quelle polle così concentrate su di lui, Zero sentì le guance pizzicare, e fu sicuro che erano diventate di un irrimediabile colore rosso. Un piccolo ghigno si formò sulle labbra del Vampiro, mentre con la mano andava ad accarezzare una delle guance; un tocco dolce, leggero, effimero, ma al quale il Silver-head si lasciò andare chiudendo gli occhi.
Scostandosi da quella sensazione di calore, Zero si sedette leggermente sul bacino dell’altro, con l’intenzione di andare poi a slacciare i pantaloni del Pureblood, ma i brividi che lo attraversarono furono talmente intensi da lasciarlo senza fiato, gli occhi sgranati, un grido muto sulla bocca, la testa rivolta verso l’alto e la schiena inarcata; sotto di lui, Kaname non si diede tanto peso nel cercare di trattenere quel gemito che da tanto premeva di uscire, ma lo lasciò andare a briglia sciolte mentre la schiena di arcuava di scatto: il solo sentire Zero posarsi sulla sua eccitazione, così ingenuamente, quel piccolo sfregarsi lo aveva mandato in visibilio, la sua mente si era assentata per un attimo mandandogli in panne il cervello. Se un tocco leggero così gli aveva provocato quell’ondata di sangue che si gettava impetuosa nelle proprie vene, non osava neanche immaginare cosa volesse dire essere dentro il Silver-head; anche il solo pensarci gli faceva venire voglia di strappare all’altro quell’inutile indumento che nulla poteva contro di lui, e gettarsi in quell’antro caldo senza soffermarsi a prepararlo.
Zero era ancora scosso da quella scarica di brividi; il sangue che rombava dentro di lui, salendogli alle orecchie senza fargli sentire niente; la mente che per un attimo era diventata una spianata di nebbia bianca; gli occhi che a stento riuscivano a mettere a fuoco il soffitto; il respiro diventato di colpo affannoso. Voleva Kaname: lo voleva sentire dentro di sé, voleva le sue mani su ogni parte del suo corpo; desiderava il sangue dell’altro che gli annebbiava il cervello; sperava addirittura che l’altro bevesse il proprio in modo da essere completamente legati l’uno all’altro. Abbassò con fatica gli occhi sul Pureblood, notando compiaciuto che neanche lui era resistito a quello fregare; si tirò più indietro con il bacino, andando a finire sulle ginocchia dell’altro che lo guardava attento, seguendo ogni suo movimento. Slacciò lento i pantaloni bianchi del Vampiro, facendoli scivolare, insieme ai boxer che il moro portava, lungo le gambe snelle e morbide; ad ogni lembo di pelle che veniva scoperto il Silver-head vi lasciava un bacio. E quei baci, Kaname li sentiva bruciare; sentiva il sangue ruggire di prendere l’altro, assaggiarlo, ed in fine assaporarne il sangue dolce. Ogni singolo, rovente bacio, era per lui un fremito in più, un “ti amo” sussurrato, una promessa, una richiesta. Aveva desiderato che il Silver-head fosse solamente suo, ed un qualche Dio aveva risposto alla sua richiesta, accordandogliela; adesso sperava che quella non venisse mai più reclamata indietro.
Tolti i pantaloni, Zero si concentrò su quell’asta che, volontariamente, prima aveva ignorato. Non sapeva come comportarsi, non sapeva come andare avanti, non aveva alcuna idea di quello che adesso doveva fare… Gettò un’occhiata al Vampiro, sperando magari in un suo aiuto, ma quello dovette pensare che aveva fatto anche troppo, visto che si premurò di ribaltare di nuovo le posizioni, senza avere la decenza di avvertirlo. Con un piccolo tonfo, Zero si ritrovò con le spalle al materasso, mentre Kaname si adoperava ad eseguire i gesti che poco prima egli stesso aveva compiuto. Il Pureblood gli tolse i pantaloni scuri, premurandosi tuttavia di lasciargli indosso l’intimo; con uno sguardo che il Silver-head giudicò come poco rassicurante, il moro si abbassò sui boxer, facendo scivolare fuori la lingua e passandola leggera sul membro dell’altro.
-AH!- esclamò sorpreso Zero.
Compiaciuto da quella reazione, il Vampiro continuò quella piccola tortura, sentendo ogni volta l’eccitazione dell’altro vibrare sotto la propria lingua.
-Ka…Kaname!- provò a dire Zero, quando l’altro fece scivolare di poco l’intimo, rivelando solo la punta del membro turgido.
Le sensazioni che il moro stava dando al Silver-head erano indescrivibili; tanta era l’eccitazione che a stento riusciva ad aprire gli occhi. La mano andava continuamente sulla bocca, onde evitare che gemiti e singhiozzi imbarazzanti potessero uscire dalla propria bocca.
Kaname sfilò completamente l’intimo al ragazzo, osservando eccitato e “affamato” quella figura indicibilmente erotica sdraiata sul proprio letto. Sorrise, andando a levare la mano dalla bocca di Zero; baciò quello stesso arto, e poi saggiò leggero le labbra secche. Con una mano prese il membro del Silver-head, facendo scivolare su e giù le dita con movimento leggero e fluido. Il gemito strappato all’altro, fu prontamente soffocato dal Vampiro, che lo baciò passionale e profondo, facendo intrecciare le lingue.
-Non trattenere i gemiti, Zero- soffiò sulle labbra dell’altro, quando entrambi dovettero riprendere fiato. -Voglio sentire il tuo piacere carezzare le mie orecchie; non voglio che ti trattieni-
La mano del Pureblood continuò a seguire l’eccitazione dell’altro, andando a giocare ogni tanto anche più giù con i testicoli. Il Silver-head era in balia di quella mano, l’altra che con tutta nonchalance tracciava vaghi cerchi sul petto, fermandosi di tanto in tanto sui capezzoli, stimolandoli. Senza evitare di trattenere l’ennesimo gemito, Zero puntò i propri occhi in quelli amaranto fuso di Kaname; erano concentrati l’uno sull’altro: il moro che continuava a carezzare l’erezione dell’altro, l’Halfblood che allungò una mano, sfiorando “accidentalmente” il membro dell’altro. Kaname sussultò, preso alla sprovvista da quel gesto; non aveva mai pensato che il Silver-head potesse essere così “partecipe”; invece lo stava stupendo, e la cosa gli piaceva parecchio. Socchiuse gli occhi, quando sentì quelle dita affusolate risalire interamente la lunghezza del suo sesso, fino a toccare la punta leggermente umida. Continuarono a scambiarsi carezze così, fino a quando Kaname, vedendo l’altro ormai al limite (il respiro affannoso, gli occhi che a stento rimanevano aperti, la mano sulla sua eccitazione che tremava leggermente), spostò la mano che ancora si trovava sul petto dell’altro, sulle sue labbra, che a fatica si spalancarono per lasciarle passare; Zero le leccò, le morse leggermente, le ricoprì di saliva. Poi lentamente, il Pureblood spostò quelle falangi giù, sempre più giù, fino ad incontrare quel muscolo teso che le dita andarono a stuzzicare, cercando di farlo cedere sotto quella leggera pressione.
Il Silver-head singhiozzò quando sentì una di quelle dita farsi largo dentro di sé e, senza riuscire a trattenere più i gemiti, chiuse di scatto gli occhi, la mano che si serrò sul membro di Kaname, e l’Halfblood che si lasciò andare all’orgasmo che lo aveva preso con tenaglie invisibili. La mente si annebbiò per qualche momento, la mano libera che si era stretta alla spalla dell’altro per trovare appoggio, gli occhi ancora serrati…
Kaname non si era lasciato sfuggire l’opportunità; mentre era ancora scombussolato dall’afflusso di emozioni, Zero aveva lasciato la presa sul membro dell’altro, così che questi si sistemò meglio fra le gambe dell’altro e con una leggera spinta fece scivolare la punta dell’erezione dentro l’altro. Il Silver-head mugugnò infastidito da quell’intrusione, ma non sembrò farci molto caso. Quando diede una piccola spinta per affondare poco di più nell’altro, Kaname sentì un calore mai provato avvolgerlo; Zero era stretto, su quello non c’erano dubbi, ma era una sensazione che gli dava completezza, che lo faceva sentire parte di qualcosa. Così come il Silver-head non poté fare a meno di lasciarsi andare ad un sorriso, quando sentì il moro completamente dentro di sé: finalmente insieme; finalmente una cosa sola; finalmente con, forse, la possibilità di essere finalmente felice.
Diede un piccolo cenno d’assenso affinché il Vampiro si muovesse lentamente in lui; ogni affondo era un “ti amo” sussurrato sulla pelle dell’altro. Zero circondò con le braccia le spalle dell’altro, in modo che Kaname riuscisse a scivolare meglio dentro di lui, senza avere troppi ostacoli. Inizialmente aveva provato una fitta di dolore, quando il Pureblood si era fatto spazio in lui, ma niente era più doloroso di quelle lunghe astinenze dal bere sangue a cui si era dovuto sottoporre; inoltre sentiva un rivolo di liquido scivolare lungo le gambe, per arrivare a macchiare sicuramente le lenzuola del letto.
Kaname quasi non riusciva più a tenere gli occhi aperti, per quanto fosse splendido essere dentro di Zero: una sensazione indescrivibile. Lo amava, non c’erano dubbi; e quanto più lo amava, tanto più glielo voleva far capire riuscendo ad entrare sempre di più in lui. Quando sentì gridare il Silver-head sotto di lui, seppe che quel punto era stato finalmente trovato, per cui mantenne quell’angolazione, in modo da dare tutto il piacere possibile all’altro. Con una mano andò anche stimolare l’erezione dell’Halfblood; quelle grida a stento trattenute, si trasformarono di nuovo in gemiti, Zero si strinse maggiormente all’altro (come a non volerlo lasciar andare) mentre con l’ultimo affondo raggiungeva nuovamente l’orgasmo, seguito subito dopo anche da Kaname, che si svuotò in lui. Era una sensazione stranissima essere cosciente del fatto che i piaceri del moro erano dentro di lui, mentre i propri erano schizzati un po’ sulla mano, un po’ sul petto del Pureblood. Osservando attento gli occhi di ametista liquida di Zero, Kaname si portò sensuale le dita alla bocca, per assaggiare il liquido biancastro che vi era rimasto sopra; il Silver-head spalancò le proprie polle, incredulo del gesto. Cercò di fermarlo, ma inutilmente, visto che il Vampiro assaporò voglioso quelle falangi, senza dargli il tempo di fare niente. Poi si stese di fianco all’altro, cingendogli dolcemente la vita, e facendo in modo che i loro volti fossero a poco più di un centimetro l’uno dall’altro. Su entrambi i volti, un piccolo sorriso soddisfatto.
-Ti amo- sussurrò Kaname, gli occhi che brillavano come mai prima.
-Anche io- rispose Zero, andando a strusciare il proprio naso sulla guancia dell’altro.
-Mi piacciono le fusa…- scherzò dolce il Pureblood, accarezzandogli i capelli morbidi e leggermente umidi.
Il Silver-head si limitò a sorridere, stringendosi di più al suo corpo; le gambe che si andarono ad intrecciare per stare maggiorente vicini.
Tecnicamente, Kaname sarebbe dovuto andare a lezione, mentre Zero si sarebbe dovuto preoccupare della ronda intorno al perimetro dell’edificio…inutile dire che entrambi si addormentarono come se nulla fosse, senza pensare che forse qualcuno avrebbe potuto notare la loro assenza.
 

La mattina dopo, Kaname non poteva credere a quello che i propri occhi gli suggerivano: la figura di zero addormentata placidamente al suo fianco, le gambe ancora intrecciate, mentre una mano avvolgeva placidamente la sua vita. Quella visione gli suscitò una forte voglia di baciare l’atro, di poter toccare il sogno che gli si stagliava davanti. Il respiro regolare, il petto che si alzava e abbassava ritmicamente, gli occhi chiusi nel sonno, le labbra sottili leggermente dischiuse per far passare il fiato… Vi poggiò dolcemente sopra le sue, stando attento che l’altro non si svegliasse, in modo da avere ancora una scusa per guardarlo dormire.
Se solo poco tempo fa’ gli avessero detto che quello che provava per il Silver-head altro non era che semplice amore, non gli avrebbe mai creduto; lui che amava un Halfblood così chiuso in sé stesso, cinico e astioso nei confronti del mondo? E perché mai avrebbe dovuto provare un sentimento del genere per una persona così? Eppure non aveva mancato di notare, in qualche sua parte dell’inconscio, come gli occhi lilla dell’altro raramente lasciavano la sua figura, quando lo incontrava che magari doveva parlare con Yuuki…che poi, perché innamorarsi di un tipo del genere, quando la dolce Yuuki poteva essere completamente sua? Era lei che in realtà pensava di amare, non certo una persona cupa come Zero Kiryu! Ed invece, quando Gabriel era entrato nelle loro vite qualcosa dentro di lui aveva iniziato a smuoversi, come se il suo stesso corpo gli stesso urlando contro “Svegliati! Lo stai perdendo!”. Quella consapevolezza lo aveva lasciato di sasso: sapere che quella persona potesse scatenare in lui così tanti sentimenti contrastanti e tutti insieme, lo aveva profondamente scosso. Aveva deciso di fare di tutto per “conquistarlo”, e magari i suoi modi erano stati anche bruschi all’inizio, ma poi aveva capito che l’unica cosa che il Silver-head voleva era qualcuno che fosse disposto a concedergli un po’ di amore; e come non accettare quella richiesta così dolce e piena di aspettative? Lo amava, si limitò a dirsi mentalmente; le dita che scivolavano calme e rassicuranti sulla guancia dell’altro. Il leggero miagolio che sfuggì all’altro lo fece sorridere dolcemente.
Zero aprì lentamente gli occhi, fermo, pensando un secondo a dove si trovava; le immagini della notte appena trascorsa iniziarono scorrergli nella mente, frenetiche e veloci, rammentandogli in un lampo che si trovava nella stanza di Kaname, con lui poco lontano. Arrossì, spostando veloce lo sguardo a cercare l’altro; incontrò due polle amaranto che lo osservavano attentamente con un piccolo sorriso a sfiorargli le labbra: arrossì maggiormente, spalancando poco di più gli occhi, incantato dallo sguardo penetrante con cui il Pureblood lo ammirava.
-Buongiorno- sussurrò l’Hunter, distolse lo sguardo, una mano che giaceva distratta alla base del collo.
-Buongiorno- salutò Kaname, intrappolando subito l’altro sotto di sé, assaggiando immediatamente quelle labbra peccaminose. Aveva sognato di morderle, assaporarle, di giocarci…adesso che aveva provato ogni cosa, si era ritrovato imprigionato in quelle spire invisibili che (per fortuna) non lo lasciavano andare.
Il sorriso che si dipinse sulle labbra di Zero valeva più di mille parole, per il moro: un sorriso luminoso, che si allargava anche a quegli occhi di una tonalità più chiara; la mano appoggiata sul suo polso tremava leggermente, e se non fosse stato un vampiro non se ne sarebbe di certo accorto, ma anche quello era un segno delle emozione che l’altro stava provando. Strofinò il naso nell’incavo del collo del Silver-head, come oramai era solito fare, ispirando a fondo il dolce profumo di sangue che scorreva nell’altro; avrebbe dato qualunque cosa per essere finalmente un vero “tutt’uno” e poter assaggiare quel liquido cremisi, ma immaginava che ancora non era tempo.
-Devo andare a svolgere i miei compiti- disse Zero.
Non desiderava in alcun modo lasciare il Pureblood da solo nella stanza, preferiva di gran lunga passare il resto della giornata con lui! Ma Yuuki era tornata solamente il giorno prima a compiere i suoi doveri, e non voleva che pensasse non si facesse vedere per colpa sua; voleva parlare con Miko, che ultimamente era stato un po’ fra le nuvole e non avevano più avuto modo di stare un po’ insieme; e poi doveva sempre affrontare l’argomento “Gabriel”: non poteva lasciare quell’uomo così, senza fare niente, anche se era stato proprio egli stesso ad allontanarlo, in qualche modo. Con quel suo “Non voglio che mi ringrazi” aveva preso le distanze tra di loro…ma non gli sembrava giusto lasciare le cose così come stavano.
-Sicuro che non vuoi rimanere qui? Il giorno è lungo…-
Era un’offerta troppo allettante per essere rifiutata, soprattutto se chi gliela proponeva aveva occhi sensuali e maliziosi coronati da ciglia lunghe.
-Sarebbe una proposta troppo invitante per essere rifiutata, ma non posso proprio- e baciò dolcemente l’altro, prima di alzarsi e rifugiarsi in bagno per farsi una doccia.
Quando ne uscì, trovò Kaname nella stessa posizione in cui l’aveva lasciato; gli sorrise, vestendosi di corsa per raggiungere in fretta l’amica.
-Ci vediamo più tardi- salutò Zero, ma l’altro lo prese per un polso e lo attirò a sé: si baciarono profondamente, aspirando l’uno l’essenza dell’altro.
-Torna da me questa sera- gli sussurrò Kaname nell’orecchio, prima di leccarlo sinuoso.
Il Silver-head, rosso in viso, si limitò ad annuire, prima di uscire dalla stanza.

 
-Yuuki!- la chiamò Zero, vedendola che si dirigeva verso il portone da dove sarebbero passati i ragazzi della Night Class.
-Ehi!- sorrise la ragazza.
-È ancora presto, ma le ragazze sono già tutte qui- commentò, osservando le ragazze della Day Class che si ammassavano per vedere meglio i propri idoli.
Il Silver-head sbirciò dietro la folla di ragazze, per vedere se magari c’era traccia del Professore, ma non fu così fortunato da incontrare gli occhi turchesi dell’altro; in compenso individuò Miko appoggiata al tronco di un albero che guardava con pietà alle compagne ammassati lì. La salutò, ammiccandole e facendole un piccolo sorriso al quale lei rispose con un bel sorriso da orecchio ad orecchio.
-Dove ti eri cacciato questa notte, Zero?- gli chiese d’improvviso la mora, guardandolo con fare accusatorio.
-Beh…- e adesso che le doveva rispondere? S’impose di non arrossire, pensando al modo piacevole in cui aveva passato la serata, insieme a Kaname Kuran; ma di certo non poteva andare dall’amica e dirle: sai, ho passato una notte di fuoco con Kaname…non te lo aveva detto che mi sono innamorato di lui? Non l’avrebbe presa bene, Yuuki.
-Non mi sono sentito bene- buttò lì, facendo il vago. -Ho pensato che era meglio rimanere in camera-
-Sono passata, ma non mi hai risposto- replicò l’altra, guardandolo come se la stesse prendendo in giro.
-Ho preso un sonnifero, che non riuscivo a dormire bene…-
-Sempre per il sangue? È per quello che sei stato male?- questa volta la domanda fu più tranquilla e posta con un filo di apprensione.
Veramente, da quando aveva bevuto il sangue di Kaname, Zero non aveva più sentito il bisogno di nutrirsi, o che il proprio sangue ribollisse dalla fame. C’era da dire che comunque il sangue di Kaname Kuran era uno dei più potenti, quindi era possibile che non corresse più pericoli di quel genere…inoltre aveva una fonte di sangue sempre accanto a sé, pensò malizioso, cercando di rievocare il sapore dell’altro nella sua mente.
-Sì, ma penso che d’ora in poi dovrebbe andare meglio-
Yuuki non fece in tempo a rispondere, che le porte del cortile si aprirono, lasciando sfilare i bei Vampiri della Night Class, con Kaname miracolosamente in testa; anche lui doveva aver pensato che fosse meglio farsi trovare, almeno all’uscita, pensò divertito il Silver-head, lanciando un’occhiata sarcastica al Pureblood.
-Zero!- esclamò da dietro Miko, una volta che gli Immortali della Night Class si furono rinchiusi nel loro dormitorio, e quelli della Day Class si furono dispersi.
-Ciao Miko- la salutò caloroso il Silver-head; gli era proprio mancato stare un po’ con l’amica senza troppi pensieri per la testa.
-Vedo che stai bene oggi- disse la ragazza, salutando Yuuki che nel frattempo si era affiancata a Sayori per andare insieme a lezione.
-Sì…- rispose tranquillo il ragazzo.
-Come vanno le cose tra te e Kaname Kuran?- chiese ingenuamente la bionda, un piccolo sorriso sulle labbra.
Se aveva visto bene e decifrato altrettanto bene i segnali, quei due avevano finalmente risolto qualcosa ed erano arrivati ad una felice conclusione, o per lo meno lo sperava per il suo povero mal di testa!
-Non so di cosa tu stia parlando Miko- rispose Zero, un sorriso di plastica sulle labbra. Come cavolo faceva la ragazza a sapere sempre ogni cosa? Che cavolo, lo seguiva forse?
-O suvvia, Zero! Non puoi tenermi segrete queste cose; non dopo che ho cercato in ogni modo di farlo ingelosire…!- si tappò al volo la bocca, guardando gli occhi dell’altro spalancarsi dalla sorpresa.
-Beh…- iniziò a spiegare la bionda. Se lasciavo fare tutto a lui, non saremmo mai arrivati ad una conclusione; e lo stesso vale per te!- si stava solo riscaldando.
-Possibile che voi uomini non sapete mai cosa sia la cosa più giusta da fare per mettere la preda nel sacco? Insomma, era palese che Kaname era geloso di ogni singola persona, animale, oggetto, pulviscolo di polvere che si avvicinava a te; idem per te: non lo potevi vedere vicino a Yuuki. Fortuna che un po’ lo hai smosso con la scusa di Gabriel…-
-Gabriel non è stata mai una scusa, Miko- rivelò triste l’Hunter. -Per un attimo aveva preso in seria considerazione quella di rinunciare a Kaname per stare con lui…mi faceva sentire bene e protetto. Alla fine il mio sentimento per Kaname ha avuto semplicemente la meglio-
-Adesso devi solo parlarne con il Professore…se non ho capito male?-
L’altro si limitò ad annuire, gli occhi tristi che guardavano il terreno.
-Beh, guarda la cosa positiva: adesso sei felice!-
L’ingenuità con la quale Miko pronunciò quelle tre parole, gli occhi smeraldini accesi di contentezza, il sorriso a trentadue denti sulle labbra rosee dell’altra, fecero capire a Zero che era vero: adesso era felice. Sorrise a sua volta, Miko lo prese per mano dirigendosi insieme verso l’aula.
Per tutta la mattina, l’Hunter si accorse che Gabriel aveva qualcosa che non andava: non aveva sorriso neanche una volta (cosa assai strana per la sua indole gentile e dolce); non lo aveva mai degnato di un’occhiata, neanche di sfuggita, il che però ci poteva stare benissimo visto come si era comportato; e la sua lezione si era svolta in un silenzio glaciale, visto che nessuno sapeva come comportarsi. Miko gli lanciava ogni tanto uno sguardo, come per cercare di capire a cosa era dovuto il cambiamento, ma il Silver-head si limitava a fare spallucce e tornare a guardare l’uomo che aveva di fronte. Si rese conto che la voce dell’altro era bassa, ma dura e fredda, mentre gli occhi erano spenti ed i movimenti rigidi. Si chiese se quel comportamento strano non fosse tutta colpa sua e di come lo aveva trattato. Quando il pomeriggio andò a cercarlo in ogni parte del collegio, incontrò il Direttore Kaien che gironzolava allegramente per il cortile, con Tohga poco distante da lui; si fermò sperando che almeno loro lo avessero visto.
-È stato poco fa nel mio ufficio- asserì il Direttore, guardando curioso l’Halfblood. Ha chiesto di lasciare la scuola e tornare al suo lavoro di prima…penso che adesso sia nella sua stanza- spiegò il biondo,osservando attentamente Zero. Quello corse via, in direzione della camera del Professore.
Quando vi si trovò di fronte, non seppe di preciso cosa fare; sapeva giusto che in un modo o nell’altro doveva parlare con Gabriel e chiarire qualsiasi cosa tra di loro, perché l’uomo che aveva visto quella mattina non gli era piaciuto per niente.
Bussò leggermente, senza sentire dall’altra parte il permesso di entrare. Non ci pensò due volte e fece irruzione nella stanza comunque: sapeva che l’altro era all’interno, ne aveva percepito la presenza.
-Gabriel- pronunciò solamente, vedendo l’altro sdraiato placidamente sul letto.
-Non mi sembra di averti dato il permesso di entrare, Kiryu-
Un brivido si propagò lungo la spina dorsale del Silver-head, al sentire quella voce fredda e profonda provenire dall’altro.
-Ho saputo che te ne vai-
Il coraggio di parlare con lui si era dileguato nell’esatto momento in cui l’altro aveva aperto bocca. In quel momento non sapeva cosa dire.
-Non è questo il mio posto. Questo è il tuo- spiegò secco il Professore.
-Ed il tuo quale sarebbe, quel locale dove ti ho conosciuto?- fece risentito Zero.
-Quel posto è quanto di più caro mi sia rimasto. In quel locale posso essere chi voglio, posso conoscere persone sempre diverse, mi posso innamorare di chi poi mi getterà via come carta straccia- sibilò, scattando in piedi; gli occhi accesi di una furia cieca.
-Io non ti ho gettato via come carta straccia!- protestò vivamente il ragazzo, le mani strette a pugno.
-Io non ho parlato di te. Hai la coda di paglia per caso?- un sorriso malevolo si dipinse su quelle labbra di solito gentili e morbide.
L’Halfblood sussultò, nel vedere quell’espressione; subito, il Professore si rilassò sul posto, lasciando che gli occhi tornassero ad essere una distesa di ghiaccio.
-Esci dalla stanza Zero. Dopo oggi non ci vedremo più- disse apatico l’uomo.
-No! Io sono venuto qui per parlare con te! Non voglio che te ne vada in queste condizioni, non sembri nemmeno tu!- esclamò il Silver-head, avvicinandosi all’altro, in modo da poterlo vedere bene negli occhi.
-Esci di qui, Zero. Adesso!- sibilò minaccioso il Professore, gli occhi di nuovo accesi dalla rabbia.
-Voglio il vecchio Gabriel- sussurrò, carezzando dolcemente una guancia dell’altro.
-Non sei nella posizione di volermi in qualche modo: hai fatto la scelta, ed il tuo dito si è posato su uno sporco Vampiro che ti farà soffrire-
-Non è stato il mio dito a posarsi su di lui…è stato il mio cuore. Non lo puoi capire?- il tono triste che uscì dalle labbra del Silver-head fece chiudere gli occhi di Gabriel, assaporando quell’ultimo momento insieme.
-Rivoglio il vecchio Gabriel; non mi piace quello che hai mostrato oggi- un altro sussurro.
-Non hai più alcun diritto su di me, Zero- rispose l’altro, osservandolo di nuovo furioso. -Ti incontrato per caso, ti ho imparato a conoscere, mi sono innamorato di te e tu ti sei lasciato andare alle mie cure! Sei venuto da me chiedendo amore ed io te l’ho dato; sei tornato dicendomi che il tuo cuore non mi poteva contraccambiare! E allora sai che ti dico, Zero: me ne sbatto del tuo cuore!-
La violenza con cui il Professore lo prese per le braccia e lo fece ruzzolare sul letto, presero Zero di sprovvista, facendogli chiudere gli occhi nel momento in cui rimbalzo sulle molle del talamo. Quando li riaprì, vide Gabriel calare freddo su di lui, feroce come una belva liberata dopo tanta prigionia.
-Gabriel! Fermati Gabriel!- provò ad urlare, ma niente, fu come se l’altro neanche lo sentisse.
Provò a respingerlo in ogni modo: con le mani, con le gambi, con morsi che non andavano a segno…ma niente sembrava in grado di allontanare l’altro dalla propria figura; ed intanto la paura lo attanagliava, gli occhi che si chiudevano e si riaprivano per evitare di vedere, ma anche perché più di una volta andò a sbattere contro il muro a cui era addossato esso. Quando poi le mani furono imprigionato da una del Professore, il panico crebbe dentro di lui, capendo dove l’altro voleva andare a parare.
Dentro la testa di Gabriel solo una parola vorticava frenetica, contrastando con la calma dei suoi gesti: mio; Zero doveva essere solo suo, doveva riuscire ad averlo almeno una volta, così che la sua fame sarebbe potuta passare, così che non avrebbe più reclamato quel ragazzo, così che il suo sentimento potesse andare a morire dentro di sé.
Spogliò veloce il corpo che aveva tra le gambe, stando attento a tenerlo ben fermo, sebbene il Silver-head continuasse ad agitarsi. Lui si slacciò giusto i pantaloni, e li abbassò insieme ai boxer, senza avere la voglia di togliere altro; al momento prima di penetrare quel corpo, vide gli occhi di Zero spalancarsi dall’orrore, prima di serrarsi forte.
Lo penetrò, tappando con l’altra mano la bocca dell’Halfblood, in modo che nessuno potesse sentire altre urla disumane: nessuno poteva interromperli. Spingendo dentro quel corpo caldo e stretto, andò a stuzzicare i capezzoli con la bocca, mordendoli e torturandoli, tanto che un filo di sangue scivolò via da uno dei due: il segno del morso ben visibile sulla pelle chiara di Zero. Era il Paradiso poter entrare ed uscire da quel corpo che per tanto tempo aveva sognato di possedere; adesso ne stava avendo un assaggio, che sarebbe stato anche l’ultimo.
Nella mente del Silver-head si andò disegnando il volto di Kaname, sorridente come lo aveva visto quella stessa mattina, prima che lasciasse la stanza. Lo invocava, lo implorava di andarlo a salvare perché lui non aveva la forza; si era ritrovato stranamente più debole di Gabriel, come se la propria forza fosse venuta meno tutta di un colpo. Ed in quel caso, come impedire che l’altro lo violentasse? E mentre Gabriel lo marchiava col proprio seme, Zero invocala clemente l’oblio, qualsiasi cosa potesse farlo cessare di soffrire così tanto e così in profondità.

Non mi ammazzate, per favore!! Com'è giusto che sia, in una storia ci vuole equilibrio, quindi visto che la prima parte è stata abbastanza smielosa, nella seconda un po' di sofferenza non guasta; l'unica cosa mi dispiace che ci vada sempre di mezzo Zero xD Ma che ci vogliamo fare se tutti si innamorano di lui?? 
Secondo voi, cosa succederà nel prossimo capitolo??
Ringrazione le 21 persone che hanno messo la storia tra i Preferiti, e i 23 che l'hanno messa tra le Seguite. Ringrazio chi ha letto ed è volato via senza lasciare segno^^ e naturalmente ringrazio chi ha recensito (notando che qualcuno si è dato, ma penso di meritarmelo per quanto vi ho fatto penare con questa storia =P)
versus11: ciao Claudia!! xD Come vedi i piani malefici non c sono, anche se l'intento era quello. Alla fine il capitolo mi è uscito così, ma la violenza ci doveva stare comunque, perchè è morboso l'attaccamento che Gabriel prova verso Zero. Spero che comunque anche questo capitolo ti sia piciuto, nonostante tutto^^ un BACIONE!!
Avly: tecnicamente non si doveva arrendere, ma tipo prendere lo di sorpresa e violentarlo...solo che non mi è riuscito bene e sembra che la cosa sia casuale, ma l'intento era comunque quello. Scusa per gli errori, ma è raro che ricontrollo il capitolo, a meno che non devo rivedere delle cose, comunque quando avrò postato tutto rileggerò e correggerò, perchè mi piace com'è venuta la storia e sarebbe un peccato. Grazie per i complimenti e sono straconenta che la storia ti piaccia^^ Baciuzzoli anche a te!!
Skadi: oh mia piccola! Che ti avevo detto che avrei aggiornato oggi? Per una volta sono di parola xD Non fa niente che l'altro capitolo lo hai letto a singhiozzo, capita a volte anche a me^^ Conconrdo sul fatto che Zero innamorato è stupendo, ma anche Kaname anche se si trattiene poco poco^.- Yuuki ce la siamo levata di torno e sono felice che Miko piaccia come nuovo personaggio, anche io l'amo!! Su Gabriel...beh penso che la possessività abbia avuto la meglio su di lui (almeno il mio kaname non si sarebbe mai comportato così...-.-) quindi direi Kaname 4ever!! xD Ti abbracciolo piccola e a presto!!
Hime__: sui ritmi di EFP non ti posso dare torto, purtroppo, anche se ci sono persona che aggiornano con regolarità. Tecnicamente ci riuscivo anche io ad aggiornare almeno una volta a settimana, ma poi tra una cosa e la mancanza d'ispirazione la regolarità è andata a farsi benedire xD Strafelice che i due capitoli ti siano piaciuti e non rimanere dispiaciuta perchè non hai visto l'aggiornamento, pensa che ti sei goduta di più la storia!! xD BACI!!

Al prossimo capitolo
*baci*

  
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