Capitolo 1 - Remember Me
"Era
morto.
Lui era morto.
Il sole tramontava oltre le colline: un immenso disco di fuoco rosso, ardente al di là dei confini neri del suo mondo.
Il Mago strinse convulsamente le dita intorno alla bacchetta: ormai era uno stumento inutile, inerte, privato della sua magia.
Senza neanche rendersene conto la spezzò, con gli occhi vuoti.
La donna che era rimasta in disparte gli sfiorò la
spalla, con una dolcezza composta. Una strana, malinconica tenerezza.
- Non preoccuparti... - sussurrò."
Ma non aveva senso.
C'era ancora qualcosa che avesse
un senso? Lui, Remus Lupin, non era preoccupato. La sua posa composta, e
leggermente rannichiata ,
suggeriva immediatamente la disperazione che il suo sguardo palesava. Le dita
di Remus sfiorarono leggermente una scatola , posata
sulla scrivania. Un tocco leggero, come una carezza. Come una carezza rivolta a
lui.
- Non
potrà mai più rivederle. - bisbigliò Remus.
Con chi
stava parlando? Non ricordava più nemmeno chi fosse in
quella stanza insieme a lui. Ricordava solo la voce di una donna. Ma non gli importava.
Non adesso.
Lupin fissò attentamente quella scatola , che sembrava perfetta, pura . E
violata. Violata da quel sole rosso fuoco che stava andando
via. Due pezzettini di legno, che un tempo erano stati una bacchetta,
giacevano accanto al perimetro di quella scatola , la
bacchetta con la quale Remus l'aveva sempre ricordato, pronto a difendersi,
adesso, ma prima pronto a scherzare, a divertirsi. L'evidente attenzione con la
quale Remus guardava, incantato la scatola, non passò inosservata alla donna. Tonks, perchè di lei si trattava avrebbe voluto dire
qualcosa , inventarsi qualunque cosa pur di farlo
smettere...ma le sue parole sembravo inutili, perfettamente inutili perchè
l'uomo seduto a fissare un oggetto così banale, non l'ascoltava. E lei...avrebbe davvero potuto consolarlo? No, si disse. Un
sospiro sconsolato sfuggì dalle sue labbra. Doveva agire. Tonks
si sentì esasperata e un moto di rabbia le attraverò
tutto il corpo. Voleva abbracciare Ramus , piangere con lui, ma non sarebbe giovato. E allora doveva
scuoterlo da quello stato di trance, risvegliarlo dal
suo apparente sonno.
-Credi
che sarebbe felice di vederti così ???- sbottò Ninphadora, all'improvviso. La sua voce era mutata , ad un tratto. Sembrava impaziente, perfino burbera. La
donna si pentì subito di aver parlato. Se prima
l'unica reazione di Remus era stato un socchiudere gli occhi, adesso...aveva
esagerato. Egli si voltò, lentamente , il viso segnato
dalle rughe e gli occhi ambrati umidi, stanco più del solito.
-Tonks.- Una lacrima gli solcò il viso.
Non c'è
più, non c'è più, non c'è più.
A Lupin dispiaceva immensamente vedere Tonks in quello stato, ansiosa e preoccupata per colpa
sua...se solo lui ci fosse stato ancora...
Quando
aveva visto il corpo di Sirius scivolare dietro il velo ,
non aveva realizzato davvero ciò che avrebbe significato. Era circondato dai Mangiamorte, Harry era disperato...e
sì, la sua Tonks era in pericolo. Poi però, aveva
compreso. Che non ci sarebbe stato nessun Sirius a consolarlo
per la perdita di Sirius. Che non ci sarebbe stato
nessun Sirius a borbottare con disappunto vedendolo piangere. Che non
avrebbe più avuto accanto Sirius, per raccontargli
tutto e sentirsi sgridare con amichevoli e affettuosi rimproveri.
Non
c'era nessuno che poteva sentire la sua mancanza
quanto Remus.
Si sentiva un fantasma solitario, incatenato e
imprigionato nei ricordi del passato, ancora sconvolto, perchè tutto sarebbe
potuto succedere...tutto... ma non quello ! Non Sirius !!!
Un giorno prima era seduto in quella stessa poltrona, in
sua compagnia.
Era davvero possibile?
Ma se ieri Sirius era
lì, se discuteva animatamente gli errori del Ministero, alloro, indubbiamente,
lui era ancora lì da qualche parte, no? Tonks stava
dicendo qualcosa, di nuovo. Il suo tono suonava cristallino, pieno di vita.
Lupin
non voleva sentirlo, adesso. Voleva capire come era
potuto accadere
...e perchè ?
Il disco
splendidamente scarlatto, aveva lasciato il posto ad un astro pallido e
delicato, adesso, che sorgeva nella vastità del cielo, sgombro di nuvole ma
ancora rosato. La luna non era piena, era ridotta ad
un misero arco -alto nel cielo-. Adesso Remus stava fissando il vuoto alle
spalle di Tonks...d'un
tratto si voltò, bruscamente, per prendere in mano quella scatola, bianca e
ornata di fregi gotici che giaceva inerme sulla scrivania.
L'aveva
ritrovata Sirius la mattina precedente, in un vecchio baule ammuffito. La
scatola non dava segni di deterioramento, era intatta.
Le mani esili e bianche di Remus indugiarono a lungo
sul coperchio...
...e poi la aprì. Tonks interruppe il
suo fiume di parole per trattenere il fiato. Vide immediatamente di cosa si
trattava. E un'idea s'insinuò nella sua mente, un'idea per far tornare Remus , il suo Remus, come era sempre stato.
Lupin,
intanto, ignaro di tutto , sollevò dalla scatola
quello che sembrava un pezzo di pergamena mangiucchiato dai topi e molto
ingiallito...perlomeno ai bordi. La sua mano tremò, e un fremito
lo scosse...quella foto...
Era una
foto e tutta la scatola...-tutta la scatola- era piena
di quei piccoli ed inestimabili tesori logorati dal tempo, era ricolma di
ricordi estirpati dalla mente stanca e affaticata dell'uomo. James stava
facendo la linguaccia, con una mano fra i capelli. Peter lo guardava dal basso , sorridendo. C'era anche Remus abbracciato a... in quel
momento Lupin si sentì pervadere da una sensazione di calore e benessere. Il
braccio di Sirius era intorno alla sua vita, mentre con la mano era tutto
intento a tirargli un orecchio.
Il suo
dodicesimo compleanno. Le lunghe tuniche nere di una Hogwarts
che ormai non esisteva più, le fronde degli alberi e il lago sullo
sfondo...tutto sembrava così...reale !
Quello era accaduto davvero,
si diceva Remus.
Quel bellissmo ragazzino dalla carnagione abbronzata e gli occhi
scintillanti che era Sirius, quel monello di James che
si scompigliava i capelli arruffati, il bambino sorridente che un tempo era
stato loro amico, Peter...erano lì, insieme, adesso. Remus non poteva crederci,
era assurdo...erano lì ! In quel foglio rovinato, i
suoi amici erano così felici, così allegri, così...
…vivi !
James
non se ne era mai andato...Peter non lo aveva mai
tradito...e Sirius stava scherzando con lui, con Remus, come aveva sempre fatto
!
Era una
speranza, ma sembrava una certezza...che i suoi amici fossero in quella foto,
che la realtà, il presente stesso fossero quella foto.
Già,
sembrava che non ci fosse mai stato nessun momento buio nella vita di quei
quattro ragazzi, non dal momento in cui si erano incontrati. I Malandrini
sarebbero rimasti insieme per sempre, no?
- Il
mio compleanno, a Hogwarts...con loro...-
La
figurina che finora aveva parlato, nell'ombra, si fece avanti. Tonks sedette sul bracciolo della poltrona accanto a Remus.
Doveva provarci, aveva ancora la possibilità di fargli
coraggio, di non suonare inutile e ripetitiva.
-
Raccontami. - gli disse la donna, un po' titubante
ma dopotutto...determinata.
Oh, è
questo che voglio...
Tornare
indietro. Parlare di loro.
-
Com'era , allora?- continuò Tonks,
stavolta più decisa.
Stringendo
il foglio sottile al petto, abbracciandolo, come un bambino poteva abbracciare
un orsacchiotto, Lupin tornò indietro con la memoria, convincendosi di essere
nella sua amata Hogwarts, nella sua vera casa, insieme alle persone che più di ogni altre , aveva amato.