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Autore: Angiechan    17/08/2005    6 recensioni
La mia prima Ff ^/^ ! Per un Concorso di Fanfictions sul Sito: http://www.damaverde.net/public/fanfictions/index.php ...perdonate la mia "inesperienza" . Grazie per la pazienza di leggere la storia malinconica di un Remus distrutto per la morte del suo migliore amico, ma che trova la forza grazie ai ricordi e ad una persona speciale ^-^
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nimphadora Tonks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 -

Capitolo 1 -  Remember Me

"Era morto.
Lui era morto.
Il sole tramontava oltre le colline: un immenso disco di fuoco rosso, ardente al di là dei confini neri del suo mondo.
Il Mago strinse convulsamente le dita intorno alla bacchetta: ormai era uno stumento inutile, inerte, privato della sua magia.
Senza neanche rendersene conto la spezzò, con gli occhi vuoti.
La donna che era rimasta in disparte gli sfiorò la spalla, con una dolcezza composta. Una strana, malinconica tenerezza.
- Non preoccuparti... - sussurrò."

 

Ma non aveva senso.

 C'era ancora qualcosa che avesse un senso? Lui, Remus Lupin, non era preoccupato. La sua posa composta, e leggermente rannichiata , suggeriva immediatamente la disperazione che il suo sguardo palesava. Le dita di Remus sfiorarono leggermente una scatola , posata sulla scrivania. Un tocco leggero, come una carezza. Come una carezza rivolta a lui.

 

- Non potrà mai più rivederle. - bisbigliò Remus.

 

Con chi stava parlando? Non ricordava più nemmeno chi fosse in quella stanza insieme a lui. Ricordava solo la voce di una donna. Ma non gli importava.

 Non adesso.

 Lupin fissò attentamente quella scatola , che sembrava perfetta, pura . E violata. Violata da quel sole rosso fuoco che stava andando via. Due pezzettini di legno, che un tempo erano stati una bacchetta, giacevano accanto al perimetro di quella scatola , la bacchetta con la quale Remus l'aveva sempre ricordato, pronto a difendersi, adesso, ma prima pronto a scherzare, a divertirsi. L'evidente attenzione con la quale Remus guardava, incantato la scatola, non passò inosservata alla donna. Tonks, perchè di lei si trattava avrebbe voluto dire qualcosa , inventarsi qualunque cosa pur di farlo smettere...ma le sue parole sembravo inutili, perfettamente inutili perchè l'uomo seduto a fissare un oggetto così banale, non l'ascoltava. E lei...avrebbe davvero potuto consolarlo? No, si disse. Un sospiro sconsolato sfuggì dalle sue labbra. Doveva agire. Tonks si sentì esasperata e un moto di rabbia le attraverò tutto il corpo. Voleva abbracciare Ramus , piangere con lui, ma non sarebbe giovato. E allora doveva scuoterlo da quello stato di trance, risvegliarlo dal suo apparente sonno.

-Credi che sarebbe felice di vederti così ???- sbottò Ninphadora, all'improvviso. La sua voce era mutata , ad un tratto. Sembrava impaziente, perfino burbera. La donna si pentì subito di aver parlato. Se prima l'unica reazione di Remus era stato un socchiudere gli occhi, adesso...aveva esagerato. Egli si voltò, lentamente , il viso segnato dalle rughe e gli occhi ambrati umidi, stanco più del solito.

-Tonks.- Una lacrima gli solcò il viso.

 

Non c'è più, non c'è più, non c'è più.

 

 A Lupin dispiaceva immensamente vedere Tonks in quello stato, ansiosa e preoccupata per colpa sua...se solo lui ci fosse stato ancora...

Quando aveva visto il corpo di Sirius scivolare dietro il velo , non aveva realizzato davvero ciò che avrebbe significato. Era circondato dai Mangiamorte, Harry era disperato...e sì, la sua Tonks era in pericolo. Poi però, aveva compreso. Che non ci sarebbe stato nessun Sirius a consolarlo per la perdita di Sirius. Che non ci sarebbe stato nessun Sirius a borbottare con disappunto vedendolo piangere. Che non avrebbe più avuto accanto Sirius, per raccontargli tutto e sentirsi sgridare con amichevoli e affettuosi rimproveri.

 

Non c'era nessuno che poteva sentire la sua mancanza quanto Remus.

 

 Si sentiva un fantasma solitario, incatenato e imprigionato nei ricordi del passato, ancora sconvolto, perchè tutto sarebbe potuto succedere...tutto... ma non quello ! Non Sirius !!!

Un giorno prima era seduto in quella stessa poltrona, in sua compagnia.

 

 Era davvero possibile?

 

 Ma se ieri Sirius era lì, se discuteva animatamente gli errori del Ministero, alloro, indubbiamente, lui era ancora lì da qualche parte, no? Tonks stava dicendo qualcosa, di nuovo. Il suo tono suonava cristallino, pieno di vita.

Lupin non voleva sentirlo, adesso. Voleva capire come era potuto accadere

 

...e perchè ?

 

Il disco splendidamente scarlatto, aveva lasciato il posto ad un astro pallido e delicato, adesso, che sorgeva nella vastità del cielo, sgombro di nuvole ma ancora rosato. La luna non era piena, era ridotta ad un misero arco -alto nel cielo-. Adesso Remus stava fissando il vuoto alle spalle di Tonks...d'un tratto si voltò, bruscamente, per prendere in mano quella scatola, bianca e ornata di fregi gotici che giaceva inerme sulla scrivania.

L'aveva ritrovata Sirius la mattina precedente, in un vecchio baule ammuffito. La scatola non dava segni di deterioramento, era intatta. Le mani esili e bianche di Remus indugiarono a lungo sul coperchio...

...e poi la aprì. Tonks interruppe il suo fiume di parole per trattenere il fiato. Vide immediatamente di cosa si trattava. E un'idea s'insinuò nella sua mente, un'idea per far tornare Remus , il suo Remus, come era sempre stato.

Lupin, intanto, ignaro di tutto , sollevò dalla scatola quello che sembrava un pezzo di pergamena mangiucchiato dai topi e molto ingiallito...perlomeno ai bordi. La sua mano tremò, e un fremito lo scosse...quella foto...

Era una foto e tutta la scatola...-tutta la scatola- era piena di quei piccoli ed inestimabili tesori logorati dal tempo, era ricolma di ricordi estirpati dalla mente stanca e affaticata dell'uomo. James stava facendo la linguaccia, con una mano fra i capelli. Peter lo guardava dal basso , sorridendo. C'era anche Remus abbracciato a... in quel momento Lupin si sentì pervadere da una sensazione di calore e benessere. Il braccio di Sirius era intorno alla sua vita, mentre con la mano era tutto intento a tirargli un orecchio.

Il suo dodicesimo compleanno. Le lunghe tuniche nere di una Hogwarts che ormai non esisteva più, le fronde degli alberi e il lago sullo sfondo...tutto sembrava così...reale !

 

 Quello era accaduto davvero, si diceva Remus.

 

Quel bellissmo ragazzino dalla carnagione abbronzata e gli occhi scintillanti che era Sirius, quel monello di James che si scompigliava i capelli arruffati, il bambino sorridente che un tempo era stato loro amico, Peter...erano lì, insieme, adesso. Remus non poteva crederci, era assurdo...erano lì ! In quel foglio rovinato, i suoi amici erano così felici, così allegri, così...

…vivi !

 

James non se ne era mai andato...Peter non lo aveva mai tradito...e Sirius stava scherzando con lui, con Remus, come aveva sempre fatto !

 

Era una speranza, ma sembrava una certezza...che i suoi amici fossero in quella foto, che la realtà, il presente stesso fossero quella foto.

Già, sembrava che non ci fosse mai stato nessun momento buio nella vita di quei quattro ragazzi, non dal momento in cui si erano incontrati. I Malandrini sarebbero rimasti insieme per sempre, no?

- Il mio compleanno, a Hogwarts...con loro...-

La figurina che finora aveva parlato, nell'ombra, si fece avanti. Tonks sedette sul bracciolo della poltrona accanto a Remus. Doveva provarci, aveva ancora la possibilità di fargli coraggio, di non suonare inutile e ripetitiva.

-         Raccontami. - gli disse la donna, un po' titubante ma dopotutto...determinata.

 

Oh, è questo che voglio...

Tornare indietro. Parlare di loro.

 

- Com'era , allora?- continuò Tonks, stavolta più decisa.

Stringendo il foglio sottile al petto, abbracciandolo, come un bambino poteva abbracciare un orsacchiotto, Lupin tornò indietro con la memoria, convincendosi di essere nella sua amata Hogwarts, nella sua vera casa, insieme alle persone che più di ogni altre , aveva amato.

 

  
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