Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lhone    18/04/2010    5 recensioni
Il furor delo scrittore mi ha colta, e non si è placato fino alla pubblicazione della storia. è una shot pazza, senza pretese, forse solo quella di farvi ridere come pazze (e pazzi) non tiene conto di alcun libro, e nonostante i personaggi conservino i propri caratteri, sono decisamente pazzi. Quanto me. Buona Lettura.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Era una giornata come le altre nella sala comune di Grifondoro.
Era una giornata come le altre, nella sala comune di Grifondoro; le ragazze chiacchieravano dei ragazzi, i ragazzi chiacchieravano di Quidditch, in quel cerchio adolescenziale infinito, che portava le prime ad infliggersi pene d'amore eterne, gli altri ad essere stupidi primati con due neuroni in tre, eternamente trogloditi.
Era una giornata come le altre, e come tante altre volte, forse troppe, Hermione Jane Granger uscì dalla sala comune offesa, arrabbiata, incavolata nera, sbraitando furiosa contro quel quadrumane antropomorfo, altresì modo chiamato scimmia, che rispondeva al nome di Ronald Billius Weasley.

"Mione…"

e no, anche questo no! Quanto odiava quello stupido soprannome, scelto da un essere ancora più stupido, che in quel momento pensava di poterla seguire; il suo viso lentigginoso, le labbra piegate in una smorfia dispiaciuta, i capelli rosso spento afflosciati mollemente.
Tutto in lui era patetico.

"Ron, vattene!"

"Questa volta sono sincero, Mione! Ti chiedo un'altra possibilità, solo una…"

parole dette e ridette, discorsi già fatti e rifatti, decisioni ponderate mille e più volte, tutto inutilmente.
Lui, semplicemente, non sarebbe cambiato mai, e di certo non per lei, non con lei.
Anni ed anni ad aspettarlo, a soffocare i suoi sentimenti per essergli almeno amica.
Poi, la gioia inattesa di un bacio ricambiato, di un nuovo amore appena nato.
E poi, più nulla, se non la realtà.
Si era innamorata di un ragazzo inesistente.
Perché Ronald Waesley non era il ragazzo dolce ed amabile che lei aveva sognato per anni.
Era un emerito coglione.

E come tale, non era stato abbastanza furbo da non farsi scoprire. Si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

Egoista, capriccioso e volubile, l'aveva sfruttata, tradita, umiliata, il tutto per una relazione durata una settimana.
Una settimana, prima che lei capisse quanto lui fosse…cosi..cosi…

"Sei solo una bambina!"

appunto. Bambino.

Si girò per fronteggiarlo, un'ultima volta, e al diavolo Harry e Ginny, che tentavano in tutti modi di riappacificarli, per creare una grande e bella famiglia, tutti insieme appassionatamente.
Possibile che non avessero di meglio da fare che impicciarsi?
Che ne so…sana ginnastica da letto

"Ron, chiariamo una volta per tutte. Sei tedioso, viziato e inconcludente. La persona più noiosa e inutile che io conosca. Stammi lontano, o la prossima volta assaggerai la forza della mia bacchetta, non della mia lingua"

e senza attendere risposta, Hermione Jane Granger se ne andò, apparentemente calma fuori, ribollente di odio dentro.

Continuò a camminare a ritmo sostenuto, perdendosi in corridoi freddi e deserti, dove avrebbe potuto sfogarsi in santa pace, finalmente sola.

O quasi.

Iniziò a tirare pugni e calci al muro, sfogando una rabbia che non credeva di possedere

"Bastardo, presuntuoso…"

le aveva giurato amore in ginocchio solo il giorno prima, con parole appassionanti sicuramente poco spontanee


"arrogante, spocchioso…"

e lei gli aveva promesso di pensarci, e stava andando nella sua stanza per comunicargli la sua risposta, il suo "si", quando le si era parata di fronte quella scena nauseante

"borioso, insolente…"


lui e Lavanda, i corpi molli e sudati ancora uniti, e lui che vedendola non si fermava, ma raggiungeva il culmine, e lei che lo seguiva, senza imbarazzo, senza pudore…


"figlio di purosangue, giuro che venderei l'anima al diavolo se potessi vendicarmi di lui!"


Puff

Una nuvoletta verde le oscurò la vista, e quando la nebbia si diradò vide una figura celata da un lungo mantello verde smeraldo starle di fronte.

"Parli di me, Mezzosangue?"

quella voce. Merlino, l'avrebbe riconosciuta ovunque.
E quando il mantello venne spostato da un pallido e muscoloso braccio, rivelando l'atletica figura di Draco Lucius Malfoy, Hermione ebbe conferma dei suoi terrificanti dubbi.
La giornata non avrebbe potuto continuare meglio.

"Cazzo fai, Malfoy? Ora ti diverti a usare trucchi da prestigiatore babbano? Possibile che tu non abbia niente di meglio da fare?!"

Era stata acida, ma l'ultima cosa che voleva vedere in quel momento era il suo nemico da sempre, anche perché da tempo aveva ammesso con se stessa di trovarlo attraente, come lo avevano ammesso tutte le studentesse, e professoresse, di Hogwarts, e la visione di lui, lì davanti, vestito di un'attillata camicia bordeaux e dei jeans neri slavati, le stava azzerando la salivazione.

Lui rise, no, ghignò, avvicinandosi di qualche passo e mettendo ben in evidenza il suo corpo perfetto, il viso angelico, i biondi e soffici crini, le labbra rosse e carnose, stirate in un sorriso tentatore.

Gli occhi lampeggiavano di sdegno

"io non uso quei trucchetti da morto di fame, Mezzosangue. In ogni caso, sono qui perché tu mi hai chiamato, e nel sentire quegli epiteti poco affettuosi fuoriuscire dalle tue dolce e attraenti labbra ho creduto mi stessi educatamente descrivendo."
Ora gli occhi erano ridenti, il ghigno, ancor più accentuato.

Arrossita per quel complimento inaspettato, Hermione rimosse una parte importante del discorso, soffermandosi solo sull'ultima parte.
"Stavo insultando Ron, se proprio lo vuoi sapere. E comunque, tu non sei il centro del mio mondo! Non penso a te dalla mattina alla sera come il resto della popolazione femminile della scuola!"

le si avvicinò sinuoso, lento come un serpente, avvolgendola poi nelle sue spire, una mano sulle sue reni, l'altra alla base del collo

"siamo nervosette, Granger?" ridacchiò
"cos'ha fatto questa volta, Sua Maestà?" domandò poi irriverente, accentuando la stretta sui fianchi della ragazza, cambiando repintanamente tono. Ora sembrava infastidito.

Respirando a fatica, lei rispose

"mi ha chiesto un'altra possibilità, affermando di amarmi, e quando stavo per concedergliela, l'ho beccato scoparsi la Brown"

il suo tono era amaro, irritato

"Quindi sei arrabbiata con te stessa per il tuo insensato buon cuore, da noi serpi chiamata stupidità?"

lei rimase a fissarlo stupita, chiedendosi come poteva leggerle dentro così bene, come aveva capito che era stato il suo orgoglio, e non il suo cuore, a risentirne.

Lui sogghignò soddisfatto.

"ti conosco, mia orgogliosa Grifondoro, meglio di quando tu creda…"

ora rideva maliziosamente, sul suo collo, provocandole caldi brividi inattesi lungo la schiena.
Piacevolmente, inattesi.

Prima che lei potesse fare domande, lui continuò

"Torniamo al motivo per cui mi hai chiamato. Dimmi cosa posso fare per te"

dimmi cosa posso fare per te? Era impazzito?! Da quando Malfoy le chiedeva…ma…aspetta un attimo…

"io non ti ho chiamato, Malfoy!"

"certo che lo hai fatto, piccola" rispose con aria saccente, per poi indietreggiare staccandosi da lei
"mi hai invocato, e io ho risposto. Un'anima per un favore, Mezzosangue.una ricompensa in cambio di una concessione"
e alla sua faccia confusa spiegò


"Io sono il Diavolo."





…___…___…



Era ufficiale. Draco Lucius Malfoy era impazzito.
La tentazione di ridere era forte, ma la ragazza, osservando la sua espressione seria, si trattenne dal farlo.
Se era pazzo, non andava istigato.

"tu non mi credi." Affermò con sguardo deciso
"beh, Malfoy, ti conosco da anni, e poi, il diavolo non esiste, dai, sono un mucchio di sciocchezze cristiane…"

lui la interruppe.
"la mia è una semplice copertura, che dura dalla notte dei tempi. Se non ci credi, te lo dimostrerò, così poi potremo discutere di affari."

Ad interrupperli fu l'arrivo di Mrs Purr, l'odiosa gatta di Gazza, che, normalmente, preannunciava l'arrivo dell'ancor più odioso custode.

"Ti infastidisce, Mezzosangue?"
lei si girò verso di lui, e vidi uno strano bagliore sinistro illuminare i suoi occhi.

"beh, non vorrei che Gazza arrivasse, oggi non è proprio giornata…"
non poté neppure terminare la frase.
Un semplice movimento della mano, nessuna bacchetta, nessun Avada Kedavra silenzioso o sonoro, e la gatta cadde al suolo, stecchita.

Malfoy paventava un sorrisetto di trionfo, le labbra stiracchiate all'insù, e fu allora che Hermione iniziò ad essere cauta.

Rimase immobile, zitta, e non fiatò quando lui le si avvicinò, così tanto da premere il suo torace contro i suoi seni, e non disse niente quando, ricoprendola col suo mantello, svanirono in una nuvoletta verde smeraldo.

Puff.

_._._._.





"Benvenuta nel mio covo, Mezzosangue"
il suo tono era solenne, gli occhi provocatori

la fiera caposcuola rise, sorprendendolo con la sua rilassatezza.

"covo? Malfoy, questa è la tua stanza!" rispose audace

Diavolo o no, non avrebbe perso la sua usuale spavalderia. Era pur sempre il ragazzino viziato ed esasperante che conosceva da anni.

Lui rise, e stranamente era una vera risata.
Nessuna strafottenza, registrò la grifondoro.
Un sorriso molto seducente, pensò subito dopo, pentendosi all'istante di quell'osservazione.

E va bene, un uomo viziato ed esasperante che conosceva da anni.


La invitò a sedersi sul letto, bianco e verde, e lei osservò quella stanza, così pulita e ordinata, così simile a…a…maledizione! Era uguale alla sua! La libreria ricolma di libri antichi, la scrivania di legno, un grande armadio con a fianco uno specchio…

Avrebbe dovuto aspettarselo. Raccomandato o meno, Malfoy era il secondo migliore alunno della scuola.

Declinata la sua offerta di un bicchiere di liquore, gli fece cenno di parlare

"Non sono io a dover parlare, Granger. Tu mi hai promesso una ricompensa, e io sto aspettando che tu mi esponga i termini della tua vendetta nei confronti del Pezzente."

Il tono professionale e l'espressione sicura fecero rilassare Hermione, sempre più decisa a prendersi una piccola rivincita personale, piccola ed innocua, nei confronti del compagno di Casa.
Mordicchiandosi il labbro inferiore, emise la sua sentenza

"Voglio che provi ciò che io ho provato. Voglio che si corroda dal dispiacere e dalla gelosia nel vedermi con un altro"

"poco originale, Sanguesporco. Mi aspettavo qualcosa di più singolare dalla strega più intelligente e dotata della scuola…"

lei arrossì, imbarazzata, e lui proseguì.

"tipico spirito altruista Grifondoro. Se vuoi, posso pensare io ai dettagli…rispettando ciò che mi hai chiesto, certo"
concluse con una smorfia, facendole intendere quanto gli costasse non poter utilizzare nulla di particolarmente doloroso, quindi niente di divertente, per far soffrire Lenticchia.


Lei annuì, sollevata del fatto che lui non avrebbe fatto nulla di troppo pericoloso, e si preparò ad affrontare la parte difficile.
Un bel respiro e…

"Cosa vuoi in cambio, Malfoy?"

Hermione avrebbe voluto chiudere gli occhi per non vedere il sorriso accattivante ed impudico che lui le stava rivolgendo.

Avrebbe voluto chiudere gli occhi, per non ammettere con se stessa che quel sorriso la stava eccitando.

E se lui le avesse proposto una notte di passione nel suo letto?

E se lui le avesse proposto un qualche strano ed eccessivo gioco erotico?


Lei sarebbe riuscita a dire no e mantenere intatta la sua dignità?

No, pensò rabbrividendo. Non di sicuro. Forse…

Ma lui la sorprese, e, ammise con se stessa, la deluse, chiedendole tutt'altro.

"Mi piacerebbe che tu, domani mattina, indossassi quel nuovo completino intimo color lilla che hai comprato con la sorella del Pezzente l'ultimo weekend a Hogsmeade…"


lei lo osservò stupita. Non si chiese neppure come facesse a sapere di quel completino, così intimo e pudico, comprato da poco. La domanda che le riempiva la mente era…

"perché?"

lui non si scompose

"il lilla è il mio colore preferito"

lei non replicò, sospettosa ma anche soddisfatta di essersela cavata con cosi poco.
Perplessa ma con la sua dignità ancora intonsa, Hermione Jane Granger lasciò la camera del serpeverde per avviarsi verso il suo dormitorio.


_._._._._


Era mattina, ed Hermione Jane Granger lo dedusse dall'esasperante suoneria della sua sveglia.
Un'altra giornata di lezioni, compiti e studio.
Una capatina in bagno, per una doccia veloce, e poi la scelta dei vestiti.
Prese la minigonna pieghe, la camicetta rossa abbinandola alla cravatta oro.
Un'occhiata al sole splendente fuori dalla finestra la fece desistere dal prendere anche il maglioncino con lo stemma dei grifondoro dall'armadio.
Ancora in accappatoio, aprì il cassetto della biancheria, e l'occhio le cadde sul completino intimo color lilla, comprato da poco e mai utilizzato.
Sorridendo, l'afferrò.


Un'allegra Hermione Granger stava uscendo dal suo dormitorio, avviandosi verso la Sala Grande per fare colazione, i libri sottomano e un sorriso aperto in viso.

Sempre sorridendo aprì il portone d'ingresso e si avviò verso un tavolo.
Il tavolo sbagliato.

Lo individuò subito, e con passo leggero e sicuro, lo raggiunse.
Lui la avvolse con le sue forti braccia, sorridendole prima di stordirla con un bacio mozzafiato.
Il bacio del buongiorno, come ogni mattina.
Eppure, a Hermione sembrava di non aver mai provato quelle emozioni così intense. Come se non lo avesse mai baciato.

Sciocchezze, decretò non appena lui le permise di riprendere fiato e lucidità. Baciava Draco ogni mattina da tre anni, da quando si erano messi insieme.

Una carezza e lui si risedette per consumare la sua colazione.
Un ultimo sguardo d'amore, dio, quanto lo amava!, e anche Hermione si girò per raggiungere il suo tavolo.

Un silenzio innaturale e migliaia di visi sconvolti la stavano fissando. Perplessa, raggiunse Ron ed Harry, i suoi migliori amici da sette anni.
Le loro facce erano le più sconvolte.

Hermione controllò di non essersi dimenticata qualcosa di fondamentale, la gonna, la camicia, i libri, e poi, constatato che tutto era a posto, si sedette per mangiare.

Non aveva fatto nulla di diverso da tutti i giorni.
Aveva baciato Draco, suo ragazzo dal Ballo del Ceppo, e raggiunto i suoi migliori amici come ogni mattina.

Fece spallucce, ignorando gli occhi di tutta la sala puntati su di lei, concentrandosi solo sulla sua fetta di pane e marmellata e sul sorriso stranamente trionfante del suo ragazzo, all'altro lato della sala.
Chissà perché la fissava così.

Forse per la notte di passione appena trascorsa.
Si, doveva essere così.

All'uscita della sala, lui la raggiunse, avvolgendola in un caldo abbraccio, per poi fissando la scollatura della camicia.

"Hai un nuovo reggiseno" constatò sorridendo. Un sorriso eccessivo, la cui eccessività lei però non notò.

"L'ho comprato da poco. Ti piace?" sorrise lei, felice che lui, dopo tanto tempo, notasse ancora certi particolari, lusingandola a modo suo, con le sue attenzioni.

"ti sta d'incanto. Sai…il lilla è il mio colore preferito" sorrise pigro.

"Non lo sapevo" replicò Hermione, sporgendosi per baciarlo
"era proprio destino, allora, che ci mettessimo insieme"v

"Già" soffiò lui sulla sua bocca, prima di coinvolgerla nell'ennesimo bacio.
Un fiume di bollente piacere inondò Hermione, e per evitare di esporsi troppo in pubblico, violentarlo lì, sul luogo, era troppo?, si staccò posando la testa sul suo petto.
Lui sorrise, e guardò oltre le spalle della sua ragazza, dove lo Sfregiato e il suo amico rosso lo stavano fulminando, increduli e furiosi.

Lui ghignò, soddisfatto.

Aveva avuto la sua rivincita sui due pezzenti filo-babbani.

Aveva conquistato la ragazza che lo incendiava e attraeva da anni, senza usare trucchi o menzogne.
Dopotutto, glielo aveva chiesto lei.

Era bello, sexy ed immortale.

E presto, anche lei sarebbe divenuta eterna come lui. Ancora qualche anno, e poi le avrebbe rivelato la sua natura demoniaca. Magari mascherandola sotto una forma angelica. Con quei pallidi crini, e gli occhi grigi, chi avrebbe potuto dubitare del suo essere angelico?

Ghignò.

Diavolo-Grifondoro, uno a zero.

O meglio, Astuzia-Onestà, 100 a zero.


Chi l'aveva detto, che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi?








Finisco la valigia, mi rilasso sul letto...ed ecco che vengo rapita dal "furor dello scrittore" e scrivo questa pazza e assurda FF xD mi sarebbe piaciuta pubblicarla per il mio compleanno, ma dal momento che sarò ancora a Venezia mercoledì, lo faccio ora. Spero vogliate lasciarmi una recensione, anche solo per mandarmi al diavolo, più che volentieri grazie!, e, detto ciò, a presto, con la mia fanfiction su Twilight che verrà aggiornata presto! LL
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lhone