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Autore: darkroxas92    18/04/2010    3 recensioni
Fin dall'inizio dei tempi, l'Oscurità e la Luce sono state in lotta tra loro, tuttavia, nessuna delle due ha mai avuto il sopravvento sull'avversaria, lasciando l'universo in Equilibrio.
Dark, in apparenza è un ragazzo freddo e solitario, dal passato misterioso e oscuro, ma in realtà è un custode che combatte in segreto per salvare il suo mondo dalle forze che lo minacciano.
Dark, il custode dell'Equilibrio, si unirà a Sora, Riku e Kairi e comincerà un viaggio per i mondi, alla ricerca della verità su se stesso, per rimediare ai suoi errori... e per impedire che il passato si tramuti in un nuovo terribile presente.
Nuovi nemici, nuovi alleati: il gruppo di prescelti dalle armi leggendarie dovrà fare del suo meglio per fronteggiare questa minaccia.
Dal capitolo 54: "Io… ho rinunciato per sempre all’amore. È un sentimento per deboli, che ti rende incapace di ragionare…"
Attenzione: la fiction per la maggior parte dei capitoli è di rating arancione, ma in alcuni raggiunge il rosso (i quali verrano segnalati).
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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Ed ecco qui il tanto atteso capitolo che segna la fine del torneo (come vedete dal titolo). Questo è il capitolo più lungo che io ho mai scritto. spero solo risulti di vostro gradimento. Ho notato che alla fine tutti, chi più, chi meno, avevate già dei sospetti su Kaxihri. Ma le sorprese, non sono ancora finite.

 

@ masterof dark: A essere sincero, il nome lo avevo in mente già da un po’. È precedente ovviamente alla scelta del nome Kaxihri. Per quanto riguarda Sora… con questo capitolo ogni mistero sarà finalmente svelato.

@ Inuyasha_Fede: Beh, devo ammettere che l’idea del torneo stessa è presa da Dragon Ball, quindi è il minimo che per molti versi mi sia basato su esso. Comunque, se torni a qualche capitolo indietro, si legge che Hikari, quando abitava con Ansem, aveva già incontrato Topolino, e di conseguenza, lui si ricordava ancora di lei. Infatti non si riferisce ad Ansem, ma proprio a lei. L’idea del nessuno invece… Beh, volevo un suo ritorno, ma dopo averla fatta sparire nel nulla, non potevo di certo riportarla come se niente fosse.

@ Ottoperotto: Grazie per aver votato la storia come miglior personaggio originale. Sinceramente, credevo di aver reso Dark troppo poco definito, ma pare che come al solito, le mie impressioni siano l’opposto della realtà XD.

 

Detto questo, non posso dirvi altro che buona lettura

 

Capitolo 28: Il ritorno di un vecchio nemico: tutti insieme per la fine del torneo!

Opening

Sora cade all’indietro in seguito al colpo.

Stranamente però il colpo, nonostante lo avesse trapassato, non aveva lasciato nessun segno.

“SORA!” urlò Kairi, andando a soccorrerlo.

“Chi è stato?” chiese Dark, guardando in alto.

“Ma come? Non mi hai riconosciuto?” chiese la voce, mentre davanti a Dark e Kaxihri si apriva un varco oscuro.

Dark spalancò gli occhi.

“No… Non è possibile…” disse, mentre dal varco usciva il nuovo custode delle tenebre, con in mano la spada.

“Ehilà Dark. È da un po’ che non ci vediamo” lo salutò, senza cancellare quel ghigno in volto.

“Inaudito!” urlò Riku. “Abbiamo visto tutti il Castello dell’Oblio venire spazzato via come se niente fosse. E tu non potevi usare nessun varco per scappare!”

“Già…” rispose il custode. “Infatti non sono riuscito a salvarmi… Ma come per lei, anche per me la morte non è stata la fine!” continuò, indicando Kaxihri.

“Vuoi dire…” disse Dark. “Che sei diventato un Nessuno?”

“Proprio così, mio caro custode” disse un’altra voce, femminile, mentre accanto al custode delle tenebre si apriva un altro varco, dal quale uscì Malefica, seguita da Pietro.

“Malefica!” urlò Riku, riconoscendo colei che in passato era riuscita a corromperlo.

“Ma allora non stavate scherzando, quando avete detto che avevate affrontato Malefica!” disse Marco.

“Non pensavo potesse esistere anche lei… E c’è anche Gambadilegno…” disse Henry, arretrando.

“Ottimo lavoro, Rexenet” disse Malefica.

“Rexenet? E questo sarebbe il tuo nome da nessuno? Potevi avere un po’ più di fantasia nel trovare un acronimo di tenebre, sai?” disse Dark, impugnando i Keyblade.

“Io non riderei se fossi in te. È vero, il mio nuovo nome sarà anche banale, ma rappresenta in pieno quello che sono”

“Che presunzione…” disse Kaxihri, impugnando anche lei il Keyblade. “Ti credi in grado di controllare pienamente le tenebre? Sei uno stupido! Hai interrotto il nostro incontro, poi hai ferito Sora… E ora speri di riuscire a sconfiggerci? Nemmeno Malefica ti sarà d’aiuto!”

“Oh, ma io so benissimo che al momento non sono in grado di battervi…” disse Rexenet. “Per questo mi sono permesso di riportare qui una tua vecchia conoscenza, custode dell’equilibrio!”

“Una mia vecchia conoscenza? Di chi stai parlando?”

Rexenet si limitò ad indicare Sora, che in quel momento stava venendo soccorso da Sakura e da Paperino.

“Non ti sei mai chiesto che cos’erano quei raggi che partivano dai membri dell’Organizzazione che sconfiggevi? Non ti sei chiesto perché oltre a Roxas e Xion, tu non hai incontrato nessun’altro membro oltre quelli che hai eliminato? Ma soprattutto… non ti sei chiesto il perché ti affrontavano?”

“Non era perché erano in debito verso di te?” chiese il Re.

“Questo è quello che credevano… Ma in realtà mi serviva la loro sconfitta per incanalarli qui dentro” disse, mostrando una pietra nera.

“Una… pietra nera…” disse Kaxihri. “OH NO!”

“Proprio così, mia cara figlia di Ansem… Tu sai che cos’è, vero?”

Dark fissò Kaxihri, che era rimasta come paralizzata.

“Tu… Hai eliminato tu i membri mancanti, vero?” chiese lei.

“Proprio così. Avendo capito che se avessi aspettato che tu o Dark li eliminaste tutti, ci sarebbe voluto troppo tempo…”

“Che cos’è quella pietra?”

“Quella…” spiegò Kaxihri. “È una pietra di sigillo. I custodi la usavano solo contro avversari che non era possibile battere…”

“Questo significa… Che lì dentro c’è un avversario che altri custodi non sono riusciti a battere?”

“Risposta sbagliata, Dark” disse Rexenet, sorridendo. “Qui C’ERA un avversario…”

“Questo significa che…” disse Kaxihri, voltandosi subito verso Sakura, che stava tentando di far riprendere Sora, usando una specie di Energiga, in seguito al tentativo di Paperino che era andato a vuoto.

“ALLONTANATEVI SUBITO DA Lì!!!”urlò

“Uh, e perché dovremmo farlo?” chiese Ed. “Che pericolo può mai ess-”

Ed venne interrotto di netto da un Keyblade.

Un Keyblade nero tenuto in mano da Sora, che li aveva trapassato il petto alle spalle.

“fratellone!” urlò Al, vedendo suo fratello che cadeva a terra, senza dar segnali di vita.

Tutti si girarono verso il proprietario del Keyblade, che in quel momento stava sorridendo.

Ma non con uno dei soliti sorrisi di Sora.

Era un sorriso malvagio.

“Sora…” disse Kairi, indietreggiando spaventata.

Sora non disse niente, ma venne immediatamente avvolto dall’oscurità.

 

“Noi vi lasciamo” disse Rexenet, apprendo un varco dietro di lui, che fu attraversato subito da Pietro che scappava a gambe levate.

“Sono sicuro che ti divertirai, Dark” continuò, per poi attraversare il varco assieme a Malefica.

“Maledetto…” rispose il custode dell’equilibrio, per voi voltarsi nuovamente a guardare la nuvola oscura che aveva avvolto Sora.

In quel momento sia la terra che l’aria cominciarono a tremare, come se fossero stati investiti da un’enorme energia.

Dark mise le ali davanti a se per diminuire la forza d’urto, ma non bastò nemmeno quello a proteggerlo dal contraccolpo dovuto all’esplosione della nuvola, che lo fece allontanare di diversi metri, come tutti gli altri.

Quando vide nuovamente Sora spalancò gli occhi.

Al posto di Sora, c’era una personaggio ricoperto da un armatura nero, con un elmo nero sulla testa. Sul petto c’era disegnato uno strano disegno rosso. E anche lui ricordava Riku quando era sotto il controllo dell’Heartless di Xehanort.

A quella visione, la mente di Dark sembrò scoppiare.

“Non è possibile!”

“Non ci credo!”

“Possibile che nessuno lo abbia sconfitto?”

“Che cos’ha fatto al ragazzo?”

Per poi confluire in unica parola che Dark disse d’istinto:

“Vanitas”

 

“Maledetto!” urlò Winry, lanciandosi contro il guerriero con una chiave inglese.

Vanitas non fece niente, ma Winry venne scaraventata in aria, per poi cadere a terra, proprio come Ed.

“Winry!” urlò Al, andando a soccorrerla.

“Sora! Che ti prende?” chiese Riku.

“Sora? Quindi era così che si chiamava il proprietario di questo corpo” disse il guerriero, usando la voce di Sora. “Mi dispiace, ma ormai non esiste più”

Quella frase fu un fulmine a ciel sereno.

Vanitas guardò in alto, verso Dark.

“Così sei ancora vivo, custode dell’equilibrio, Dark! Anche se non sei più lo stesso…”

Dark sembrava paralizzato.

Non riusciva a capacitarsene.

Fu Kaxihri a prendere l’iniziativa e a partire all’attacco.

“VANITAS!!!” urlò, per poi attaccarlo con il Keyblade, che venne però parato da quello avversario.

“Oh, ci sei anche tu?” chiese Vanitas. “Credevo saresti rimasta in quella scuola per l’eternità”

“Tu…”

“Fammi indovinare… Mi porti ancora rancore per quella storia, vero? Non mi perdoni per aver eliminato Dark, giusto?”

“Tu… Tu… NON POSSO PERDONARTI!” urlò Kaxihri, mettendoci ancora più forza nell’attacco.

 

“Cosa intende dire? In che senso ha eliminato Dark?” chiese Marco. “Dark è la sopra! Come può essere vivo se è stato eliminato?”

“O è anche lui un Nessuno?” chiese Rika.

“Umph! Il custode dell’equilibrio ha ben altre possibilità per non morire, invece che diventare un Nessuno” rispose Vanitas, respingendo Kaxihri.

“Ma voi non saprete mai quali sono!” disse, mentre si preparava a colpire il terreno con il Keyblade.

“Fermo!” urlò Hercules, intervenendo per la prima volta e fermando la mano di Vanitas.

“Osi interrompermi?” chiese Vanitas, per poi scaraventare in aria anche lui.

“Dite le vostre preghiere. E sentitevi onorati di essere le prime vittime dopo il mio ritorno!”continuò, colpendo il terreno con la Keyblade.

Dal quel punto partirono una serie di raggi neri, che coprirono tutto, impedendo a Dark di vedere cosa stesse accadendo.

 

 

Quando Dark si sveglio, si trovava in un posto dove non era mai stato prima.

Di fronte a lui c’erano due persone, di cui una gli assomigliava in modo incredibile.

Anzi, avrebbe giurato che fosse lui, se non fosse per i vestiti.

Infatti indossava un’armatura, che si divideva come per i capelli a metà tra bianco e nero.

L’altra persona invece era la copia sputata di Roxas, tranne anche lui per i vestiti.

“Allora, hai intenzione di affrontarlo?” chiese Ven.

“Ormai non posso più ignorare questa situazione. È mio compito annientarlo definitivamente”

“E se fallirai?”

Il clone di Dark abbassò la testa.

“Per questo devo partire prima. Devo riuscire a prendere le misure di sicurezza necessarie per questa eventualità”

“Ma Dark, in quel caso…”

“Non preoccuparti. E poi, dobbiamo ancora finire il nostro scontro. Non me ne andrò prima di aver determinato chi di noi due è il più forte”

Ven sorrise.

“Sei sempre lo stesso… E lei? Hikari non la prenderà bene…”

“Al momento è in missione. Molto probabilmente, quando tornerà sarà già troppo tardi. Digli che mi dispiace”

“Come vuoi. Allora buona fortuna!”

“Grazie, ne avrò bisogno” disse Dark, avviandosi.

 

“Si, me lo aveva raccontato Ventus” disse Kaxihri, apparendo a fianco di Dark.

“Kaxihri! Che ci fai qua?”

“Non ne ho idea. Mi sono ritrovata qui. Dalla tua reazione, immagino che questi siano i tuoi ricordi, non è vero?”

“No, non credo…” rispose Dark. “Io non ho mai visto quest’episodio prima d’ora… E come avrei fatto a conoscerti da bambino, se qui ero già grande?”

“Non ne ho idea…” rispose lei, mentre attorno a loro il paesaggio si frantumava, venendo sostituito da un altro, questa volta un parco.

“Ma questo è…” disse Dark, riconoscendo il parco dove aveva conosciuto Kaxihri anni prima.

E infatti vide se stesso da bambino.

Solo che sembrava leggermente più piccolo rispetto al suo incontro con Kaxihri.

“Che significa?” si chiese, osservando il bambino che si recava in una zona abbastanza isolata.

In quel momento, davanti a lui, si aprì un varco, uguale a quelli che usava Dark.

E infatti da lì uscì il suo clone.

Kaxihri ebbe un sussulto nel vederlo.

Il bambino si avvicino subito al nuovo arrivato, che sembrò sorpreso dalla sua presenza.

“Ciao! Chi sei?” chiese.

“Mi dispiace piccolo, ma non posso dirtelo”

“Perché? E forse per via che sei apparso dal nulla?”

“E tu come-” chiese lui, sorpreso.

“Ti ho visto uscire fuori da una specie di buco bianco e nero in mezzo al nulla. Mi spieghi come hai fatto?”

Il clone sembrò in difficoltà.

“Beh, purtroppo non è una cosa che possono fare tutti. Bisogno avere un oggetto particolare…”

“Come questo?” chiese il bambino, evocando una Catena Regale.

Il clone quasi cade all’indietro per la sorpresa.

“C-Come hai fatto?”

“Per quello che mi ricordo, l’ho sempre potuto fare. Ora che ti mostrato questo, puoi spiegarmi come hai fatto ad apparire dal nulla?” chiese ancora il bambino, facendo sparire il Keyblade.

Il clone si riprese.

“Ne sei sicuro? Non è facile come credi…”

“Non importa! Almeno eviterò un po’ di fatica in più.”

“E va bene allora… In teoria non potrei, avendo già un apprendista, ma credo che farò un eccezione. Ti andrebbe di imparare anche qualche altra tecnica oltre a quella del varco? Sappi che ti saranno molto utili”

“Va bene, Maestro!”

“Chiamami pure Dark”

“Come vuole, Maestro Dark” rispose il bambino, sorridendo

 

“Com’è possibile?” chiese Kaxihri. “Era un tipo così rigido alle regole… Non le avrebbe mai violate così facilmente…”

“Sai…” disse Dark, nuovamente con una voce diversa dalla sua. “Quanto sai che sta per giungere il tuo momento, non ti fai troppi problemi”

Kaxihri sembrò guadarlo stupita, mentre attorno a loro tutto comincio ad andare avanti nel tempo velocemente, fino ad arrivare ad una notte.

La prima cosa che videro fu Dark che si allenava con il clone, usando sia i Keyblade che le magie, che venivano annullate come se niente dal maestro.

“Tutto qui quello che sai fare? E dire che sono diversi giorni che ti sto allenando” disse lui.

“Non ho ancora finito!” rispose il bambino, lanciando il Keyblade contro l’avversario, che lo deviò. Per farlo non si accorse della sfera di fuoco che il piccolo Dark aveva formato e lanciato contro, e che infatti lo colpì in pieno.

“Ugh… Bravo, sei riuscito a colpirmi… Allora forse è il momento…”

“Il momento per cosa?”

“Ecco, devi sapere che non è solo per simpatia o perché hai quella chiave che ho deciso di allenarti. Vedi, in realtà tu…” ma venne interrotto da un rumore, mentre poco lontano si apriva un varco, questa volta completamente nero.

“Presto, nasconditi! E non farti scoprire a nessun costo! Anche se dovessi venire ferito, resta nascosto!” disse il maestro, impugnando i Keyblade, mentre Dark obbediva.

 

“Che storia è questa?” chiese Kaxihri. “Sembra quasi che se lo aspettava…”

“Certo che me lo aspettavo” rispose Dark. “Era il motivo per cui ho abbandonato la scuola”

“A-Aspetta… Quindi tu sei…”

“Prima di finire la frase, continua a guardare. Fai finta di trovarti al cinema” disse Dark, accennando ad un sorriso.

 

Dal varco uscì fuori lo stesso essere che aveva preso il posto di Sora.

“Vanitas…” disse Dark. “Mi stavo appunto chiedendo quando ti saresti presentato… In teoria, avresti dovuto farmi da supporto a questa missione fin dall’inizio…”

“Baldo alle ciance, Dark. Sai benissimo che non sono venuto qua per una chiacchierata” rispose lui, evocando il Keyblade.

“Come vuoi… Vanitas! Dopotutto è così… l’equilibrio deve vincere sul caos… E così sarà!” concluse Dark, partendo all’attacco.

Quando i due Keyblade si scontrarono, crearono una corrente d’aria sufficientemente forte da sradicare gli alberi più vicini.

Tra i due custodi cominciò un veloce e continuo scambio di colpi, che sembravano non avere la meglio su quegli avversari.

Ad un tratto, Vanitas, grazie ad una veloce manovra, riuscì a colpire Dark, lasciandoli una profonda ferita sul petto, che lo costrinse ad arretrare.

“Beh, che ti prende, custode dell’equilibrio? Non riesci a rimediare al caos?” chiese Vanitas.

“Sta zitto! Non ho ancora perso!” rispose Dark, rialzandosi

“Allora rimediamo subito” continuò l’avversario, preparandosi a colpire Dark in pieno petto, questa volta con un affondo

“Se sei così sicuro di eliminarmi facilmente, accomodati!” rispose il custode dell’equilibrio. “Ma sappi che ci sarà sempre qualcun altro che ti eliminerà. Se non sarò io, sarà un altro!”

“Ti riferisci alla tua apprendista? Oh, non preoccuparti. Ti raggiungerà molto presto. Di sicuro cederà alla tentazione di venirti a cercare, e lì ci penserà un altro custode delle tenebre ad eliminarla”

“Tu…”

“Ma ora, Equilibrio, per te è arrivato il momento di andartene. Addio.” Concluse Vanitas, per poi infilzare in pieno petto Dark.

Quando Vanitas fece sparire il Keyblade, il custode cadde a terra, mentre il sangue cominciava ad uscire fuori.

“Sei stato una delusione. E io che speravo potessi divertirmi di più… E va beh. Ti lascerò qui ad agonizzare. Ti ho trapassato il cuore, perciò non ti resta molto tempo. E nemmeno l’energia per tornare ad avvertire la scuola.” Concluse, per poi sparire avvolto dalle tenebre.

 

Kaxihri cade in ginocchio.

“Quindi è così che è andata…” disse.

 

Il piccolo Dark uscì da un cespuglio, dal quale aveva osservato tutta la scena.

“Maestro… Tutto bene?” chiese, avvicinandosi.

“Ugh…” disse lui, cercando di rialzarsi senza successo. “Grazie… Mi hai evitato un sacco di problemi… Ma ora ti devo chiedere scusa…”

“Per che cosa maestro?”

“Il mio tempo ormai sta per giungere al termine… Tra poco me ne dovrò andare…”

“No, non andartene! Continua ad addestrarmi!”

“Eh eh eh… Vedi, tu non avrai più bisogno del mio addestramento…”

“Cosa?”

“Io diventerò parte di te”

Il bambino rimase un attimo in silenzio.

“Come sarebbe a dire?! Perché?”

“Non c’è altro modo, mi dispiace”

“No! Mi rifiuto di accettarlo! Non se questo significa…”

“Lo so. Anch’io ho dovuto affrontare la stessa scelta in passato. È questo il nostro destino”

“Il nostro destino?”

“Ascoltami attentamente: le persone in grado di evocare il Keyblade, la chiave che usiamo per combattere, si chiamano custodi. Solitamente si dividono in due gruppi: quelli della luce e quelli delle tenebre. Ma ci sono altre due categorie. Ed esse prevalgono sulle altre: quella dell’Equilibrio, e quella del Caos. Io appartengo alla prima, mentre il custode che mi ha sconfitto alla seconda. Ora: devi sapere che non possono esistere due custodi dell’equilibrio in contemporanea. Quello vecchio… deve sempre passare il testimone a quello nuovo.”

“Vuoi dire che sono io? Perché non può essere un altro?”

“Mi dispiace… Ma sei tu il prescelto per questo ruolo. Ti ho allenato negli ultimi giorni per verificare ciò. Nonostante tu non ti fossi mai allenato prima, sei riuscito a tenermi testa. E questo poteva farlo solo il mio successore. Teoricamente, il passaggio di testimone avviene dopo uno scontro all’ultimo sangue tra maestro e allievo. Ma come vedi… Di sangue non me ne rimane molto…”

“Maestro…”

“Ma non voglio obbligarti… Se non te la senti, puoi rifiutare…”

“Maestro…” disse il bambino, facendosi serio. “Non posso dire di essere completamente convinto di ciò… Ma tu sei il mio maestro, e non dica che lo è stato solo per pochi giorni. Se lei ha deciso così, va bene. Mi dica cosa devo fare”

Dark guardò sorpreso il bambino, per poi accennare un sorriso.

“Grazie mille. Mi dispiace lasciarti un simile fardello… Ma non preoccuparti. Per un po’ di anni non ti ricorderai nemmeno di quello che è successo in questi giorni…”

“Cosa? E tutto il tempo passato ad allenarmi?”

“Vedi… Tutte le mie tecniche… Capacità… Ricordi… Diventeranno tutti tuoi” disse, cominciando a svanire.

“M-Maestro!” disse il bambino, mentre il suo Keyblade comparve da solo, cominciando a cambiare gradualmente aspetto.

“Quando il tuo Keyblade finirà di cambiare… Il processo sarà ultimato. Con il tempo, potresti anche imparare ad usarne un secondo. Ma c’è tempo per questo… Allora arrivederci… Piccolo Dark…” concluse, per poi sparire nel nulla, mentre la Catena Regale diventava definitivamente il Lontano Ricordo.

 

Kaxihri si voltò verso Dark.

“Allora adesso hai capito come sono andate le cose?” chiese Dark, questa volta con una voce doppia, mentre attorno a loro tutto si frantumava, rivelando il pavimento con Dark di sfondo.

“Ma questo è… Il tuffo nel cuore!” disse Kaxihri, riconoscendo il luogo.

Ma cosa che la sorprese ancor di più fu che ora davanti a lei c’erano due Dark: uno, che era quello contro cui aveva combattuto pochi minuti prima, mentre l’altro era quello della visione appena vista.

“Maestro!” disse lei. “Ma com’è possibile?”

“Vedi Kaxihri…” cominciò Dark. “Il mio predecessore non è svanito nel nulla come tutti credevano.”

“È vero, sono sparito dai radar che potevano ritracciarmi, perché effettivamente ero morto… Ma il mio spirito ha continuato a vivere dentro il mio successore”

“È come lui, anche noi” disse un'altra voce, mentre alle spalle dei due Dark appariva un altro clone.

E poco alla volta ne apparvero molti altri.

“Questo è il nostro destino” disse un clone. “Continuare a vivere nel cuore del nostro successore, e trasferirci in quello dopo assieme a tutti coloro che ci hanno predetto”

“Se pensò che ho detto a Ling che essere immortali è la peggiore delle maledizioni… E noi siamo colpiti proprio da essa…” disse Dark.

“Quindi…” disse Kaxihri. “Per i custodi dell’equilibrio è impossibile venire eliminati?”

“No” rispose il suo ex maestro. “Come hai visto, io sono stato sconfitto. Molto probabilmente, anche se non avessi trovato un successore, il mio potere sarebbe finito comunque da Dark, in un modo o nell’altro. Ma poteva anche rimanere disperso per anni prima di ciò.”

“Già. Ma avendo incontrato personalmente il mio predecessore, per me non è stata una completa sorpresa. Anche il nome… Quando ci siamo incontrati la prima volta, ti dissi che era per una tradizione che mi facevo chiamare Dark…”

“E infatti finora tutti noi ci siamo sempre dati questo sopranome” continuò un altro clone. “Per poterci distinguere dagli altri custodi, e per ingannare il nemico”

“Quando tu hai passato involontariamente a Dark il mio vecchio ciondolo” continuò l’ex maestro. “I veri poteri del custode dell’equilibrio sono finiti in qualche modo imprigionati dentro esso. Solo con lo scontro al castello dell’oblio, quando Dark ha risvegliato questi poteri su mio consiglio, il ciondolo li ha restituiti al legittimo proprietario”

“Solo che per contenerli, il mio corpo non aveva sufficiente forza. Per questo sono stato costretto a trasformarmi. E anche prima, quando ho usato la seconda trasformazione, l’ho fatto per poter usare ancora maggiore potere”

“E come fai ad usare lo Sharingan? Il Byaugan? L’alchimia? Questi non sono i poteri di un custode, e tu non sei di nessuno dei loro mondi!” disse Kaxihri.

Dark sospirò.

“Questo è uno dei nostri segreti. Siamo in grado di copiare alcune tecniche di altri mondi. E le abilità che apprendiamo vengono passate di custode in custode. Ma solitamente preferiamo non farlo.” rispose un clone.

“Ma in questo caso, ci siamo visti costretti. Lo Byaugan lo avevo prelevato io in uno dei miei viaggi in previsione delle scontro contro Vanitas. Ma si è rivelato inutile…”

“Io invece ho raccolto lo Sharingan e l’alchimia. In questo modo potevo essere pronto ad ogni evenienza.” Rispose Dark.

“Ma ora, nostro ultimo successore” cominciò il clone più lontano, che però riuscì a far riecheggiare la voce per tutto lo spazio attorno a loro.

“Abbiamo fatto il modo che Kaxihri potesse sapere tutta la verità. È la prima, oltre a noi, ad entrare in questo luogo. Ora però devi decidere: il custode della luce è caduto vittima del caos, diventando il suo nuovo emissario. Volendo hai tutta la forza per eliminarlo-”

“No” rispose Dark. “Sora ha troppi legami con altre persone. E in fondo, è più importante di me. Se siete d’accordo, userò quella tecnica”

“Quale tecnica?” chiese Kaxihri.

“Ne sei sicuro?” chiese l’ex maestro. “Sai cosa ti succederà, vero?”

“Lo so, ma non ha importanza”

“Come vuoi… Allora è arrivato il momento della battaglia finale di questo torneo” disse il primo clone, per poi svanire nel nulla assieme a tutto il resto.

 

 

Quando Dark riaprì gli occhi si ritrovò sospeso nel vuoto.

“Dark! Finalmente ti sei svegliato!” disse Riku, anche lui sospeso in aria.

“Co… Cos’è successo?” chiese, per poi guadarsi in giro.

Però non riuscì a vedere niente.

Nero.

C’era solo nero attorno a loro.

“Cos’è successo?” ripeté Dark, girandosi verso Riku, che abbassò lo sguardo.

“Vanitas… Quel suo attacco… Non è rimasto niente…”

Dark spalancò gli occhi.

“Vuoi dire che…”

“Solo noi custodi siamo rimasti illesi” disse Kairi, arrivando anche lei, seguita da Kaxihri e dal Re.

“Già… Tutti gli altri purtroppo…” disse il Re, indicando tutte le altre persone che erano presenti all’arena, che galleggiavano nel vuoto senza dare segni di vita.

“No… Non è possibile…” disse Dark. “E il Monte Olimpo?”

“Sparito! Disintegrato!” disse una voce alle loro spalle, mentre dall’oscurità usciva fuori Vanitas.

“E i cuori di tutti loro… Ora fanno parte di me!”

I cinque custodi rimanenti fissarono Vanitas con odio.

“Non posso perdonarti…” disse Kaxihri. “Hai ucciso il mio maestro. Hai condannato la mia scuola con il tuo tradimento… Hai ucciso tutte quelle persone… Sarò anche un Nessuno, ma non posso rimanere a guardare!”

“Avrai anche preso il corpo di Sora… Ma non per questo non posso colpirti. Sono sicura che anche lui sarebbe d’accordo!”

“Concordo con Kairi. Sora, so che puoi sentirci! Non ti lasceremmo nelle sue grinfie!” aggiunse Riku.

“Ci siamo già confrontati in passato. Hai sempre portato disordini nei mondi. Credevo fossi stato sconfitto, ma non è così. È ora di farla finita una volta per tutte!” disse il Re

Dark fu l’ultimo a parlare.

“Vanitas! Sono passati diversi anni dall’ultima volta che ci siamo affrontati. Ma oggi finirà diversamente da allora. Non sarà il custode dell’equilibrio a cadere!”

“E come credi di fare?” chiese il custode del caos. “Ho già sconfitto il tuo predecessore. E lui non può aver fatto in tempo ad addestrarti!”

“Ne sei sicuro?” chiese la voce del clone.

“Cosa?”

“Sorpreso, vero?” disse il clone, apparendo come un ologramma accanto a Dark.

“E quello chi è?” chiese Riku.

“Il maestro mio e di Dark. Il precedente custode dell’equilibrio” spiegò Kaxihri.

“Te lo avevo detto che non mi avresti eliminato così facilmente” disse l’ex custode.

“Come hai fatto? So che per trasmettere i tuoi poteri devi essere a contato con il tuo successore, ma nello stato in cui ti avevo lasciato, non puoi averlo fatto!”

“Purtroppo per te…” intervenne Dark. “Io ero lì presente, e ho assistito a tutta la scena. Ed è stato dopo che te ne sei andato, che mi ha passato i poteri”

“Capisco… Questo comunque non cambia le cose! Ho eliminato il tuo predecessore, credi che non possa farlo con te?”

“Vedi…” disse il clone. “Tu sei convinto di avermi battuto mentre ero al pieno delle mie energie. Ma in realtà, non ho usato tutto il mio potere. Tu mi hai interrotto mentre allenavo Dark. Se non fossi arrivato tu, lo avrei sottoposto all’esame. Tu hai solo rovinato quest’ultimo, costringendomi a cambiare i piani”

“E che cosa vorresti farmi ora che sei tornato? Lo sai benissimo: per distruggermi, dovresti usare tutto il tuo potere, ma questo comporterebbe la cancellazione dei tuoi amici, non è così?”

“Credi che non lo sappia? Ma ho trovato una soluzione perfetta per te”

“Cosa?”

“Sulla Terra alcune persone dicono che c’è una punizione giusta per ogni cosa. Per te ho trovato quella perfetta” disse Dark. “Non ti farò perdere il tuo potere, ma farò in modo che non sia tu ad usarlo!”

Vanitas si mise a ridere.

“E come credi di fare? Non puoi eliminarmi lasciando in vita il mio potere!”

“Infatti sarà Sora che lo userà d’ora in poi”

Vanitas rimase per qualche secondo in silenzio.

“Forse non ti è chiaro un concetto… Sora, come tutti gli altri presenti oltre a voi custodi, è stato assorbito da me! Non esiste più!”

“Non consideri il fatto che Sora è l’unico che è riuscito a mantenere la sua volontà anche sotto l’aspetto di un Heartless. Il suo cuore non può essere stato oscurato completamente.”

“Ma non puoi fare nulla!”

“Invece può” disse il clone.

“Posso usare il mio vero Keyblade!” disse, evocando il Lontano Ricordo e il Porta Fortuna, che cominciarono a lievitare da soli davanti a lui.

“Cosa? Il tuo vero Keyblade?” chiese sorpreso Riku.

Dark non rispose, e si limitò a creare tra le mani due sfere: una di luce e una di oscurità, che poi avvicinò ai Keyblade, che venendo assorbiti, sparirono nel nulla.

Poi Dark unì le due sfere, creando un’esplosione di luce e di oscurità che lo investì.

Pochi secondi dopo, la sfera formatasi attorno a Dark sparì, rivelandolo il custode che impugnava un nuovo Keyblade.

Apparentemente era uguale al Lontano Ricordo, ma il colore era diverso: infatti ora era metà bianco e metà nero, con il ciondolo di Dark che penzolava dall’impugnatura.

“Cosa?” gridò Vanitas, sorpreso, mentre il custode dell’equilibrio li puntava contro il Keyblade.

“Voi…” disse rivolto agli altri custodi. “Volete ancora aiutarmi?”

“Certo” rispose Riku. “Non staremo di certo fermi a guardare!”

“Ben detto! Sora è nostro amico, non lo abbandoneremo” aggiunse Kairi.

“E di certo non ti lasceremmo tutta la gloria a te” concluse Kaxihri.

Dark sorrise.

“Bene…” disse aprendo un varco. “Attraversate quel varco”

“Dove conduce?” chiese il Re.

“Dentro il cuore di Sora. In questo momento, grazie al mio nuovo Keyblade, sono riuscito a creare un collegamento. Ma non durerà che pochi secondi, quindi sbrigatevi!”

“Cosa?” chiese Vanitas. “Com’è possibile? Non ti sei nemmeno mosso!”

“Le apparenze ingannano, Vanitas. Il fatto che il Keyblade non abbia dato nessun segno, non significa che non abbia fatto niente” disse, mentre guardava gli altri custodi attraversa il varco.

“E ora, scusami, ma devo salvare un custode” concluse, entrando anche lui nel varco, che si richiuse di colpo subito dopo.

 

 

Quando Dark uscì dal varco, si ritrovo nuovamente in una specie di spazio vuoto.

“Ehi, ma quelli sono…” disse una voce alle loro spalle.

“Già, è proprio Dark, assieme agli altri custodi!” disse Ed, raggiungendoli da dietro.

“Ed? E tutti voi…” disse Kairi, vedendo tutti gli altri che erano presenti al torneo. “Siete ancora vivi?”

“Vanitas non li ha uccisi” spiegò Dark. “Si è limitato a rubare e acquisire il loro cuore”

“In un certo senso siamo come fantasmi?” disse Marco.

“Dark, guarda!” disse Kaxihri, indicando una persona che non si muoveva.

“Ma quello è… SORA!” urlò Kairi, andando a soccorrere l’amico, che però non dava segni di vita.

“Non siamo riusciti a svegliarlo…” disse Sakura. “Appena lo abbiamo visto, abbiamo capito che quello che ci ha colpiti non era lui. Ma se non facciamo qualcosa, Sora…”

“Ed è proprio quello che succederà!” disse Vanitas, apparendo dal nulla.

Tutti si allontanarono immediatamente, tranne Dark.

“Ottima mossa quella di entrare nel cuore di questo ragazzo… Ma come vedete, completamente inutile! Il cuore di Sora ormai è stato corrotto dalle tenebre, e più tempo passa, più io mi rafforzo”

Dark non rispose.

“Tutti voi…” disse. “Siete pronti a combattere?”

“E come facciamo? Le nostre armi si sono rivelate inutili!” disse Al.

Per tutta risposta, Dark si limitò ad alzare le mani.

“Vanitas!” urlò. “Questa sarà l’ultima volta che un custode dell’Equilibrio si confronterà con uno del Caos!” e detto questo, dietro di lui appairono dal nulla centinaia di Keyblade, uno diverso dall’altro.

“Non è possibile!” disse Vanitas, sorpreso a quella vista.

Nello stesso instante, attorno a Dark apparvero tanti cloni quanti i Keyblade apparsi.

“Vanitas… Oggi, tutti noi custodi dell’equilibrio… Metteremo la parola fine alla tua esistenza!” disse l’ex maestro, mentre tutti gli altri annuivano.

“Pazzi! Non crederete di potermi fermare solo grazie a qualche ologramma, vero?”

“Ragazzi…” disse Dark. “Ognuno di voi prenda un Keyblade e attacchi!”

“Va bene… Facciamolo!” disse Naruto, prendendo un Keyblade e colpendo il pieno Vanitas.

“Non sopporto l’idea di venire sconfitto come si niente fosse… Prendi questo!” urlò Sasuke.

“Non mi sono allenata per morire qui e ora!” lo imitò Sakura.

“Hai interrotto il miglior torneo che avessi mai visto finora… Non posso tollerarlo!” disse Fil.

“E hai distrutto il nostro mondo!” aggiunse Hercules.

“Per colpa tua, non credo che uno psichiatra mi sarà più sufficiente!” fu il commento di Marco.

“Sempre a fare lo stupido, eh Marco? Ma stavolta ti devo dare ragione. Non posso sopportare di essere stata sconfitta senza nemmeno aver reagito!” urlò Rachel.

“Ehi, e non è finita qui!” aggiunse Jake, per poi venire seguito anche da Tobias, Cassie e Ax, che lo colpirono tutti assieme.

“Mi hai colpito a tradimento… E hai anche colpito Winry… Prendi questo!” urlò Ed.

“Anch’io non posso perdonarti per ciò che hai fatto ad Ed!” urlò Winry, colpendolo.

“Io e mio fratello abbiamo passato troppe cose per morire ora!” fu il commento di Al.

“Anche noi abbiamo passato momenti peggiori nel nostro mondo…” dissero Takato e Guilmon assieme. “Non possiamo continuare a lasciarti fare!”

“Se non ti eliminiamo ora, userai la nostra forza per eliminare altri mondi… Dobbiamo fermarti!” aggiunsero Henry e Terriermon.

“E se c’è una cosa che non sopporto, è di venire usata! Vero, Renamon?” concluse Rika, per poi colpire ancora Vanitas.

“E nemmeno io ho intenzione di arrendermi solo per questo!” urlò Takuya, per poi venire seguito anche da Koji e Koichi.

“Sarò anche piccolo… Ma so capire quando arriva il momento di farla finita!”

“Ben detto Tommy!” disse Zoe, colpendo Vanitas assieme all’amico.

“E io non posso essere da meno!” disse JP.

“Io ho una persona che mi sta aspettando… Non posso morire ora!” aggiunse Squall.

“Lo stesso vale per me…” disse Cloud.

“E io non sarei un Soldier se perdessi ora!” concluse Zack.

“Ho combattuto tante di quelle volte contro Sora… Non posso permetterti di impossessarti del suo corpo! So cosa sta provando in questo momento, e anche se l’unica soluzione fosse quella di eliminare anche lui, so che sarebbe d’accordo!” disse Riku, prendendo un secondo Keyblade e attaccandolo.

“Sono d’accordo con Riku. Sora mi ha già salvato in passato. Ora tocca a me ricambiare il favore. Sora, cerca di resistere: presto il tuo incubo finirà!” disse Kairi.

“Noi abbiamo promesso di aiutare il possessore della chiave. E lo faremo fino in fondo!” aggiunse Paperino.

“E poi Sora è nostro amico. Non possiamo lasciarlo nelle tue mani!” confermò Pippo.

“Già in passato Sora ha perso il suo cuore, ma è riuscito a ritrovarlo. Anche stavolta ce la farà! Ne sono sicuro!” commentò il Re.

“Tu hai già condannato molti altri custodi, facendoli sparire nelle tenebre. Io, in quanto figlia di Ansem e ultima allieva della scuola, ti eliminerò!” urlò Kaxihri, colpendola.

Infine, fu la volta di Dark.

In contemporanea, tutti i suoi cloni presero ognuno un Keyblade, mentre Dark si limitò ad impugnare meglio il suo.

“Per te è la fine, Vanitas!” urlò, attaccandolo assieme a tutti i suoi cloni.

Vanitas cade all’indietro, ma non sembrò ancora sconfitto.

“P-Pazzo! Non è ancora finita!”

“Invece si!” disse Dark. “Ora! Attacchiamolo tutti insieme!” disse, correndo verso di lui, imitato da tutti gli altri.

“NO! STATE INDIETRO!” urlò Vanitas, pochi secondi prima di venire colpito da tutti e mille i Keyblade in contemporanea.

“NOOOO!!!!!!!” urlò Vanitas, sparendo nella luce che investì tutti.

 

 

Kaxihri riaprì gli occhi pochi secondi dopo, accorgendosi che i suoi piedi erano appoggiati a qualcosa di solito.

Con sua grande sorpresa, vide che tutti quanti si trovavano di nuovo sul Ring.

“Com’è possibile?” chiese Ed. “Credevo che questo mondo fosse stato distrutto!”

“E non è l’unica cosa strana!” aggiunse Winry. “Tutti noi siamo ritornati nei nostri corpi!”

“È vero!” disse Naruto. “Questo significa che c’è l’abbiamo fatta!”

“Aspettate… Dove sono Sora e Dark?” chiese Kairi, guardandosi intorno.

“Lassù!” urlò Rachel, vedendo Dark in volo di fronte a Vanitas.

“No, non è possibile! È ancora vivo?” chiese stupito Riku.

Ma come risposta, l’armatura di Vanitas si frantumò, rivelando Sora, che cade a terra privo di sensi.

“Sora!” urlò Kairi, andando a soccorrere l’amico.

“Dark… C’è l’hai fat-!” disse Kaxihri, interrompendosi vedendo Dark.

Infatti dark stava perdendo gradualmente colore.

“Kaxihri…” disse. “Lascio tutto nelle tue mani… Trova Rexenet, ed annientalo da parte mia…” disse, per poi vedere le proprie ali scomparire nel nulla, mentre i capelli e gli occhi tornavano com’erano in origine.

Dal suo corpo uscì una sfera di luce, che si diresse verso Kaxihri, venendo inglobata.

“DARK!” urlarono tutti, vedendo che il suo colore continuava a sparire.

Poi, come se niente fosse, il corpo di Dark si frantumò in migliaia di pezzi, che sparirono nel nulla, senza lasciare traccia.

   
 
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