Mi è stata vicina in momenti difficili e non
scorderò mai il suo supporto.
Grazie per tutto… ti voglio bene!
Blu
Eyes
<<
Per
ogni generazione nasce una prescelta che si erge contro i vampiri, i
demoni e le
forze del male. >>
*
Seduto
al tavolo di quella vecchia
locanda mi estraniavo da tutto ciò che avevo intorno. Voci,
rumori e le risse
che si svolgevano attorno a me mi lasciavano indifferente. In un mondo
ormai
contaminato dall’odio e dalla vendetta non c’era
più nulla per cui vivere o per
cui combattere.
C’era
stato un tempo in cui tutto
aveva un senso, in cui c’era ancora qualcosa per cui vivere
ma ormai tutto era
finito, come una supernova che inevitabilmente finisce
all’interno di un buco
nero, senza fine.
<<
E’ sempre seduto nello
stesso posto. >>
<<
Non parla mai con nessuno,
è difficile pure vederlo in viso. >>
<<
Si dice che sia lui il re
dei vampiri, ma io non credo a tutte queste dicerie. >>
Ascoltavo
impassibili i sussurri di
quegli uomini ormai vuoti. Le loro parole non avevano nessun effetto su
di me,
semmai non avrebbero dovuto provocarmi altrimenti non sarebbero
esistiti un
minuto di più. D’altronde non poteva che essere
una cosa buona per loro. Erano
esseri inutili. Un tempo gli esseri umani avevano un ruolo importante
all’interno di quel mondo fantastico e fuori dal comune.
Erano pochi, in quanto
la loro razza si era estinta ma i pochi rimasti continuavano a
coesistere con
la nostra natura. I vampiri non erano un problema per gli esseri umani,
in
quanto in quasi tutti i regni di questo mondo vivevano esseri di tutte
le
razze. Dagli elfi ai vampiri, ai folletti agli Hobbit. Era tutto
regolato da
delle leggi particolari. Ma naturalmente tutto questo era finito. Non
esisteva
più.
<<
Signore? >>
Avvertii
una bambina vicino a me,
tirarmi la manica del lungo mantello che indossavo.
Abbassai
un poco il cappuccio e
lanciai uno sguardo alla bambina che mi aveva disturbato. Aveva lunghi
capelli
neri e mossi, due occhi di colore blu intenso e dei lineamenti molto
fini e
decisi. Notai subito le sue orecchie leggermente a punta, come quelle
degli
elfi.
Dal
suo odore però capì che non era
del tutto un elfo, ma era anche un’ umana. Un esempio molto
raro ormai.
Dopo
l’estinzione degli esseri umani
era come se il tempo fosse tornato indietro. Non c’erano
più le strutture
moderne che avevano caratterizzato il loro mondo, ma vecchie locande e
paesaggi
incontaminati, dove il verde predominava. Foreste infinite, Oceani
profondi e
città composte da piccole strutture che non si potevano
definire dei veri
grattacieli.
Nessuno
si era mai permesso di
disturbarmi, ma quel mezz’elfo non ne aveva colpa. Sebbene
nel corso dei secoli
ero diventato un essere vuoto e privo di sentimenti, un minimo di
pietà
albergava ancora in me.
Non
sorrisi, né addolcì il mio
sguardo ma la fissai semplicemente. Lei non sembrò
spaventata ma continuò a
guardarmi con la sua espressione curiosa e estasiata. Notai che fissava
i miei
occhi grigi con stupore. C’era qualcosa di bello in quel
colore spento?
Mi
rimisi a posto il cappuccio,
quella bambina aveva avuto l’onore di vedermi in viso, come
pochissimi avevano
fatto fin ora. Chi lo faceva poi non esisteva più.
<<
Arwen? Vieni qui, subito.
>>
Una
voce femminile richiamò la
bambina, probabilmente la madre. Non mi voltai nemmeno a guardarla.
Arwen andò
via, perché sentii i suoi piccoli passi correre verso sua
madre. A quel punto
tutta la locanda era immersa nel silenzio. La cosa non mi
stupì ma di solito
ero io a provocare quell’effetto, in quanto uno dei miei
poteri era quello di
fermare il tempo e decidere chi doveva rimanere nel presente.
Capii
subito che era dovuto
all’azione della bambina e al mio gesto di abbassare il
cappuccio. Da secoli venivo
ogni sera in questa locanda e non avevo mai rivolto la parola a nessuno
delle
persone che provavano a parlarmi. Alcuni erano degli sventurati, se
infatti il
mio umore non era dei migliori non facevano una bella fine.
Naturalmente i più
avevano capito che non mi si doveva disturbare. Pochi conoscevano la
mia reale
identità, ovvero i miei simili o altre creature che avevano
vissuto sotto il
mio regno. Il mio ruolo era sempre lo stesso, ma il mio regno non
esisteva più
e tutti gli altri si autogovernavano, disseminando odio e violenza
dappertutto.
Mi
alzai lentamente e uscii allo
stesso modo, sentendo tutti quegli stupidi sguardi addosso, ma uno
pesava più
di tutti. Al di sotto del mantello incontrai due occhi blu come la
notte che mi
fissavano. Di nuovo quella bambina, non voleva saperne di lasciarmi in
pace.
Evidentemente il mio aspetto la incuriosiva anche se erano i miei occhi
ciò che
di più l’attiravano. Era insolito vedere quel
colore, ma c’era ancora qualcuno
che lo possedeva, qualcuno di molto vicino a me.
Aprii
la pesante porta in legno
della locanda e ancora i nostri sguardi erano incrociati fin quando un
suo
sorriso appena accennato mi fece voltare bruscamente, facendomi mollare
la
presa sulla porta che si richiuse con un tonfo.
*************
Salve a tutti!
Mi
sono cimentata in questa storia originale, con protagonisti un
vampiro e un mezz’elfo. Spero che questo prologo vi
incuriosisca e fatemi
sapere cosa ne pensate e se volete che continui o meno. Ho
già scritto alcuni
capitoli che cercherò di postare in breve tempo^^
Sono
un autrice principalmente di storie di Twilight e Harry Potter,
vediamo cosa esce fuori con questa storia!
A
presto!
Stella Del Sud…