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Autore: Stella Di Mezzanotte    18/04/2010    2 recensioni
Un vampiro dagli occhi di ghiaccio, cerca di ritrovare ciò che ha perso in un mondo ormai corrotto. Un essere molto diverso da lui si insinuerà nella sua esistenza, catturando la sua anima " Seduto al tavolo di quella vecchia locanda mi estraniavo da tutto ciò che avevo intorno. Voci, rumori e le risse che si svolgevano attorno a me mi lasciavano indifferente. [...] Abbassai un poco il cappuccio e lanciai uno sguardo alla bambina che mi aveva disturbato. Aveva lunghi capelli neri e mossi, due occhi di colore blu intenso e dei lineamenti molto fini e decisi. Notai subito le sue orecchie leggermente a punta, come quelle degli elfi. Dal suo odore però capì che non era del tutto un elfo, ma era anche un’ umana. Un esempio molto raro ormai. " In un mondo alterntivo, dove gli esseri umani sono soltanto un ricordo, Axel ed Arwen combatteranno anche loro stessi, cercando di portare pace anche nei loro cuori. Può un amore così difficile resistere?...
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa storia ad un amica importante, la mia Giulia!
Mi è stata vicina in momenti difficili e non scorderò mai il suo supporto.
Grazie per tutto… ti voglio bene!

          

 

                          Blu Eyes

                                     

                                     

<< Per ogni generazione nasce una prescelta che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze del male. >>

                                                                                                                                                    *

 

Seduto al tavolo di quella vecchia locanda mi estraniavo da tutto ciò che avevo intorno. Voci, rumori e le risse che si svolgevano attorno a me mi lasciavano indifferente. In un mondo ormai contaminato dall’odio e dalla vendetta non c’era più nulla per cui vivere o per cui combattere.

C’era stato un tempo in cui tutto aveva un senso, in cui c’era ancora qualcosa per cui vivere ma ormai tutto era finito, come una supernova che inevitabilmente finisce all’interno di un buco nero, senza fine.

<< E’ sempre seduto nello stesso posto. >>

<< Non parla mai con nessuno, è difficile pure vederlo in viso. >>

<< Si dice che sia lui il re dei vampiri, ma io non credo a tutte queste dicerie. >>

Ascoltavo impassibili i sussurri di quegli uomini ormai vuoti. Le loro parole non avevano nessun effetto su di me, semmai non avrebbero dovuto provocarmi altrimenti non sarebbero esistiti un minuto di più. D’altronde non poteva che essere una cosa buona per loro. Erano esseri inutili. Un tempo gli esseri umani avevano un ruolo importante all’interno di quel mondo fantastico e fuori dal comune. Erano pochi, in quanto la loro razza si era estinta ma i pochi rimasti continuavano a coesistere con la nostra natura. I vampiri non erano un problema per gli esseri umani, in quanto in quasi tutti i regni di questo mondo vivevano esseri di tutte le razze. Dagli elfi ai vampiri, ai folletti agli Hobbit. Era tutto regolato da delle leggi particolari. Ma naturalmente tutto questo era finito. Non esisteva più.

<< Signore? >>

Avvertii una bambina vicino a me, tirarmi la manica del lungo mantello che indossavo.

Abbassai un poco il cappuccio e lanciai uno sguardo alla bambina che mi aveva disturbato. Aveva lunghi capelli neri e mossi, due occhi di colore blu intenso e dei lineamenti molto fini e decisi. Notai subito le sue orecchie leggermente a punta, come quelle degli elfi.

Dal suo odore però capì che non era del tutto un elfo, ma era anche un’ umana. Un esempio molto raro ormai.

Dopo l’estinzione degli esseri umani era come se il tempo fosse tornato indietro. Non c’erano più le strutture moderne che avevano caratterizzato il loro mondo, ma vecchie locande e paesaggi incontaminati, dove il verde predominava. Foreste infinite, Oceani profondi e città composte da piccole strutture che non si potevano definire dei veri grattacieli.

Nessuno si era mai permesso di disturbarmi, ma quel mezz’elfo non ne aveva colpa. Sebbene nel corso dei secoli ero diventato un essere vuoto e privo di sentimenti, un minimo di pietà albergava ancora in me.

Non sorrisi, né addolcì il mio sguardo ma la fissai semplicemente. Lei non sembrò spaventata ma continuò a guardarmi con la sua espressione curiosa e estasiata. Notai che fissava i miei occhi grigi con stupore. C’era qualcosa di bello in quel colore spento?

Mi rimisi a posto il cappuccio, quella bambina aveva avuto l’onore di vedermi in viso, come pochissimi avevano fatto fin ora. Chi lo faceva poi non esisteva più.

<< Arwen? Vieni qui, subito. >>

Una voce femminile richiamò la bambina, probabilmente la madre. Non mi voltai nemmeno a guardarla. Arwen andò via, perché sentii i suoi piccoli passi correre verso sua madre. A quel punto tutta la locanda era immersa nel silenzio. La cosa non mi stupì ma di solito ero io a provocare quell’effetto, in quanto uno dei miei poteri era quello di fermare il tempo e decidere chi doveva rimanere nel presente.

Capii subito che era dovuto all’azione della bambina e al mio gesto di abbassare il cappuccio. Da secoli venivo ogni sera in questa locanda e non avevo mai rivolto la parola a nessuno delle persone che provavano a parlarmi. Alcuni erano degli sventurati, se infatti il mio umore non era dei migliori non facevano una bella fine. Naturalmente i più avevano capito che non mi si doveva disturbare. Pochi conoscevano la mia reale identità, ovvero i miei simili o altre creature che avevano vissuto sotto il mio regno. Il mio ruolo era sempre lo stesso, ma il mio regno non esisteva più e tutti gli altri si autogovernavano, disseminando odio e violenza dappertutto.

Mi alzai lentamente e uscii allo stesso modo, sentendo tutti quegli stupidi sguardi addosso, ma uno pesava più di tutti. Al di sotto del mantello incontrai due occhi blu come la notte che mi fissavano. Di nuovo quella bambina, non voleva saperne di lasciarmi in pace. Evidentemente il mio aspetto la incuriosiva anche se erano i miei occhi ciò che di più l’attiravano. Era insolito vedere quel colore, ma c’era ancora qualcuno che lo possedeva, qualcuno di molto vicino a me.

Aprii la pesante porta in legno della locanda e ancora i nostri sguardi erano incrociati fin quando un suo sorriso appena accennato mi fece voltare bruscamente, facendomi mollare la presa sulla porta che si richiuse con un tonfo.

 

 

                                                        *************

Salve a tutti!

 

Mi sono cimentata in questa storia originale, con protagonisti un vampiro e un mezz’elfo. Spero che questo prologo vi incuriosisca e fatemi sapere cosa ne pensate e se volete che continui o meno. Ho già scritto alcuni capitoli che cercherò di postare in breve tempo^^

Sono un autrice principalmente di storie di Twilight e Harry Potter, vediamo cosa esce fuori con questa storia!

A presto!

                                                   

 

                                                                                                 Stella Del Sud…

  
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