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Autore: MkBDiapason    18/04/2010    6 recensioni
[Storia Conclusa]“Dunque Bones…sai il motivo principale del perché sei qui?...è per via di questa mia irrequietudine che mi tormenta oramai da giorni!...Voglio riavere il totale controllo di questa nave!e voglio liberarmi di tutti coloro che in questo preciso istante cospirano contro di me!Il vanesio e pretenzioso piano di Spock per usurpare il mio posto non avrà l'illogico esito che si aspetta!" “Ed io?cosa dovrei fare?”domandò McCoy“ Mi aiuterai…semplicemente mi aiuterai a liberarmi di lui…per sempre.” Nel medico crebbe così un inquietudine allarmante. In parte probabilmente era conscio di non poter tenere fede al piano del capitano...
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei ringraziare coloro che hanno commentato e chi commenterà!*v*

grazie di cuore per il vostro interessamento!!(Soprattutto per il vostro alto grado di sopportazione...XD )

 

 

- In a Mirror, Darkly -

3

  

  


La discussione con il primo ufficiale fu tutto fuorché lunga...

Purtroppo la voce inopportuna di Kirk , alle cui orecchie del medico suonava oramai estremamente sgradevole , proruppe nell’alloggio dando disposizione di iniziarsi agli adeguati preparativi per lo sbarco.

 Ora McCoy sostava fremente davanti ad una delle teche dell’infermeria, deciso a compiere la sua scelta.

I suoi occhi irrequieti e rapidi passavano in rassegna ogni liquido possibile sul quale il suo sguardo aveva l’accortezza di posarsi cercando di trarre dai nomi di quei medicinali la soluzione più congeniale.

Le sue mani ansiose si dirigevano da un punto all’altro della teca in esame - oramai messa a soqquadro - invano, tradendo le sue aspettative.

Una di loro però, accidentalmente - e chissà se non per un caso fortuito del destino- urtò con una provetta che i suoi occhi non avevano scorto sino a quel momento in quel disordine.

Sul volto del medico emerse un sorriso di una tetra radiosità "Però!..." mormorò compiaciuto mentre esaminava con eccessivo zelo la soluzione che la fortunata mano aveva incontrato in quel subbuglio.

Mentre si crogiolava in quell’esame per quel frangente inappropriato, una guardia entrando rozzamente in infermeria avvertì il medico che il momento dello sbarco era arrivato.

McCoy fulminò l’uomo ammonendolo tacitamente per la sua insolenza .

Questi boccheggiò qualche parola di scusa prima di battere in ritirata.

"Il dottor McCoy in sala trasporti. Ripeto. Il dottor McCoy in sala trasporti."

Questa volta era la voce del tenente Uhura a ricordare lui l’incombenza.

Il medico sbuffò seccato e ultimando i preparativi si diresse sdegnato al punto d’incontro.

 

***

 

"E’ in ritardo di 10.6 minuti, dottore." Lo rimproverò il primo ufficiale la cui tracotanza diveniva sempre più snervante. "Vuole punirmi per questo, signor Spock?" replicò in modo canzonatorio.

Il vulcaniano non rispose alla provocazione né verbalmente né in altro modo, si limitò ad ignorare il medico ordinando al resto del gruppo di raggiungere le piattaforme del teletrasporto.

Infine anche i due ufficiali presero posizione.

 

 

Una volta giunti a terra, Spock impartì le dovute disposizioni ai suoi sottoposti, i quali fremevano pregustando le razzie che da lì a poco avrebbero messo a punto.

"Questa è terra incolta. Massima attenzione. Qualora gli indigeni locali dovessero opporre resistenza, allora avete il permesso di uccidere. Se le circostanze invece fossero diverse,allora non sono richiesti illogici spargimenti di sangue. Sarebbero del tutto improduttivi. Intesi?" decretò l’ufficiale scientifico con cipiglio severo.

Gli astanti annuirono malvolentieri e distrattamente prima di iniziare il sopralluogo.

Il dottore invece sembrava intento a setacciare- con gesti alquanto maniacali delle mani- ogni centimetro del suo corpo come per assicurarsi che ogni cosa fosse al suo posto.

Odiava il teletrasporto, e questa paura rasentava quasi la fobia.

"Sta bene,dottore?"

"Sì!purtroppo per lei sto bene!" ringhiò seccato in risposta .

Una volta assicuratosi di esser presente in tutta la sua interezza, raggiunse il primo ufficiale e con riluttanza lo seguì nell’esplorazione.

Questo mondo appariva come un pianeta di classe M, in gran parte simile alla Terra.

Il clima prettamente tropicale e piacevole, la vegetazione rigogliosa, i colori caldi,vivaci ed armoniosi rendevano quel luogo una sorta di paradiso terrestre.

Pura letizia per gli occhi.

Eppure Kirk non avrebbe avuto esitazione alcuna nell’annientare questo Eden.

Nessuna pietà.

L’Impero di certo non era mai stato un’istituzione benevola e Kirk non spiccava sicuro per la sua misericordia.

Non vi era araldo migliore per un organismo di una tale e implacabile ferocia.

Contrariamente a quanto invece volesse dare a vedere, il suo primo ufficiale, marciava su altra linea.

E quella ambiguità lo rendeva un partito temibile di una pericolosità allarmante. E questo Kirk lo aveva capito bene.

Ed era questa consapevolezza ad averlo condotto da lui, ad averlo costretto a ricorrere a soluzioni drastiche.

Il capitano desiderava che da quel paradiso Spock non ne tornasse che in veste di salma.

E allora avrebbe riso trionfante e la sua anima -posto ne avesse mai avuta una- avrebbe avuto la pace tanto agognata.

Doveva uccidere Spock.

Se Kirk da una parte bramava il silenzio della sua inquietudine e il potere assoluto e incontrastato, McCoy dall’altra smaniava per quella carne perfetta nella sua imperfezione.

La stessa carne che il capitano voleva vedere straziata dalla morte.

 Un tale conflitto di interessi costituiva un notevole impedimento ai fini della missione e ai fini della sua sanità mentale…

Dover scegliere.

Quale altra cosa avrebbe potuto condurlo alla pazzia più di questa?

Fortunatamente la scelta fu presa.

Una scelta alquanto folle, ma se tutto fosse andato come previsto…

I sospiri che certi pensieri lo costringevano ad esalare, dovevano aver attirato diverse volte l’attenzione del vulcaniano, il quale non smetteva di lanciare occhiate indagatrici, repentine, ma insistenti in direzione del medico.

"Allora signor Spock…le piace questa terra?" McCoy nutriva sempre un incontrollabile terrore nei riguardi di quell’uomo che lo portava sempre a iniziare diversi sproloqui per evitare un silenzio che risultava alquanto disturbante nel loro rapporto. Era come una sorta di esorcismo, indirizzato a quel demone telepatico per debellare le sue diavolerie mentali e non permettere lui di sfiorare i suoi pensieri nemmeno da lontano.

Spock si limitò ad annuire con un cenno appena percepibile del capo, ma la loro conversazione fu interrotta dal comunicatore del vulcaniano. Immaginando l’interlocutore, il medicò sbuffò sonoramente.

"Signor Spock, dunque?come procede il sopralluogo?" domandò l’impaziente voce di Kirk.

"Procede,capitano. Sino ad ora non si sono verificati eventi di rilievo. Gli indigeni locali non ci sono ostili e il pianeta si presenta come un sito adatto al nostro scopo. In poco tempo questa terra diverrà un satellite dell’Impero come auspicato." Rispose l’ufficiale scientifico.

L’altro ridacchiò "Molto bene. Era proprio quello che volevo sentirmi dire. Allora farò presto sbarcare altri gruppi…"

Spock inarcò un sopracciglio interrogativo.

"Temo di non comprendere. Per quale ragione dovrebbe impiegare altre unità per questa missione? Il popolo di questo pianeta non ci reca alcun danno. Inoltre sembrano non rivendicare affatto questa terra. E’ un popolo pacifico…non…"

Kirk interruppe bruscamente  il discorso del vulcaniano per fare valere la sua di ragione.

"Signor Spock, se non erro gli ordini gli impartisco io. Farò a breve sbarcare altri gruppi per liberarci di quella gente. Come lei ha esaurientemente spiegato, sono un popolo privo di spina dorsale, la loro presenza o meno non costituisce problema per non parlare poi del fatto che non sono impiegabili in maniera costruttiva considerata la loro minorata mentalità. Ma è sempre meglio prendere precauzioni…non si sa mai."

Spock lanciò un’occhiata perplessa verso il medico che ricambiò la perplessità dello sguardo.

"Ma capitano. Vuole compiere uno sterminio?" domandò diretto.

La qual cosa non avrebbe dovuto stupire più di tanto, ma la leggerezza con la quale il capitano deliberava certi provvedimenti spesso lo impensierivano tanto da pensare di dover spodestare quell’uomo dal suo trono.

Il capitano rise.

"Sì,Spock!E’ diventato forse sordo?Quella gente non ci serve!...ed ora la smetta con il suo sentimentalismo e impartisca queste nuove direttive al suo gruppo."

Il vulcaniano annuì mestamente.

"Ricevuto."

"Bene. Kirk,chiudo."

"E’ un peccato dover rovinare questo paradiso tingendolo di sangue…" iniziò il medico.

"Decisamente, ma logica vuole che il capitano proceda con la sua linea di azione. Esercitare un dominio di terrore. Questa è la procedura." dichiarò Spock serafico, ma vagamente infastidito.

"Balle…so cosa vorresti…quello è un pazzo…e alla luce della tua condotta, tu sei fuori di testa al suo pari …." Lo accusò l’altro stizzito.

"Ma gli ordini dell’Impero non si discutono." rispose ferreo il primo ufficiale permettendo alla sua voce di lasciar trasparire un’amara rassegnazione.

"Certo…come gli ordini di Kirk…"

Quella illazione sembrò incrementare il nervoso del vulcaniano che gli si avvicinò pericolosamente.

"Le sue insinuazione sono prive di fondamento, dottore. Lei sa che non ho mai disubbidito agli ordini del capitano." "Ovvio…lei è un esempio di  incomparabile correttezza  e fedeltà…" sibilò il medico ironico portandosi a pochi millimetri di distanza dal suo superiore e afferrandolo per il bavero della divisa.

"Vuoi veramente essere il direttore di uno sterminio solo per non inimicarti ulteriormente Kirk?  Certo è che non avresti il coraggio di ribellarti a lui in alcun modo! ed io debbo sopportare la tua illogica ostinazione nell’assecondare le sue pazzie, e inoltre assecondare io stesso James Kirk…anche ora che siamo alleati! possibile che la tua bella testolina non ha null’altro da offrire?"

L’altro non colse la sfida, ma lasciò che McCoy lo tirasse a sé per un bacio punitivo.

"I tuoi atteggiamenti a volte mi fanno dubitare sulla autenticità della nostra alleanza…"

Il vulcaniano ricambiò avidamente quel contatto per permettere all’altro di sfatare ogni dubbio.

Quando le loro bocche ansanti si schiodarono l’una dall’altra da quella lotta, Spock si voltò tornando ai suoi doveri.

"Abbiamo già affrontato questa discussione, dovrei aver eloquentemente debellato ogni tuo dubbio in proposito durante la nostra precedente conversazione sull’Enterprise, e con questo… Lei sa qual è la mia posizione in proposito. Pertanto non intendo riargomentare." Concluse.

Sì. Conosceva la sua posizione. Le loro rispettive posizioni. Avevano concordato tutto.

Ciononostante…

"Bastardo…" borbottò il dottore abbozzando un sorriso sornione.


"Un termine rozzo…ma sostanzialmente esatto." Si sentì rispondere.

McCoy si trovò a pensare se quello non fosse un modo sottile per rispondere ulteriormente alla sua domanda sfruttando la sua natura e attraverso questa alludere quindi all’ambiguità della sua posizione ,oppure era solo una innocua osservazione?

Quell’uomo poteva davvero rappresentare una minaccia persino per lui?.

 

***

 

Passarono diverse ore in seguito alla sanguinaria direttiva che Spock fu costretto ad impartire.

Inoltre, come promesso, altri gruppi sbarcarono presto su quel suolo prima incontaminato ed ora sterminato.

Il vulcaniano ed il medico osservavano di tanto in tanto le scorrerie dei loro sottoposti con una punta di sdegno, mentre seguitavano le loro analisi sulla flora e la fauna del luogo.

Le urla che prepotentemente straziavano le orecchie del dottore provocavano il lui dei guizzi amari delle labbra che intanto torturava con i denti. Il tutto contribuiva a rendere interminabili quei semplici esami di routine oltre che insopportabili.

La totale assenza di concentrazione, conseguenza di quelle orrende distrazioni, lo costrinse ad allontanarsi, forse nutrendo la speranza di riuscire a scovare un posto di quella terra ancora vivo e piacevole.

Nel momento in cui notò che Spock fu il primo a prendere le distanze, McCoy cominciò a provocarlo.

Così il vulcaniano dovette sorbirsi i rimbecchi canzonatori del medico che lo apostrofava di continuo come “Ponzio Pilato”.

E quando l’ufficiale scientifico allora, visibilmente irritato, controbatté citando il detto terrestre del bue che dice cornuto all’asino, il dottore dovette fare silenzio, dapprima si inasprì e poi si ammutolì.

"Alcune di queste piante sono interessanti…" affermò McCoy poi cambiando discorso mentre carezzava i petali di alcuni fiori "Ma hanno tutte questo colore sgradevole…ahh…da qui si sente ancora l’odore del sangue!" sbottò schiaffeggiando il fiore come se ne fosse la causa.

Spock gli mostrava le spalle, intento ad esaminare alcuni funghi "Sì. Interessanti. Almeno il 45% della flora di questo pianeta è nociva per i non nativi del luogo." Dichiarò.

L’altro annuì distrattamente mentre, in silenzio, osservava esterrefatto il muoversi di una delle piante che aveva davanti a sé.

Ne seguì le movenza per un po’, prima di mettersi a debita distanza.

Il suono del comunicatore del vulcaniano- che in quel momento ruppe il silenzio- in qualche modo attirò l’attenzione della pianta provocandola. Questa dardeggiò in direzione del primo ufficiale quelli che poi il medico identificò come aculei velenosi.

Quando Spock crollò a terra appena cosciente e dolorante, McCoy gli apparve accanto senza prestargli soccorso.

Sostava così in piedi osservando la modica agonia del suo superiore.

Poi le sue mani cominciarono a trafficare freneticamente con degli attrezzi che in seguito si rivelarono essere una siringa e un certo concentrato nerastro.

"E’ un peccato doverti fare questo…Spock…"

Non appena si conclusero le preparazioni, si inginocchiò accanto al vulcaniano per iniettargli la soluzione.

"Un vero peccato…"

Gli occhi dell’ufficiale scientifico si spalancarono, mentre il respiro lentamente gli veniva meno e mentre le labbra del medico sfioravano il suo orecchio sussurrandogli diverse scuse.

"…ma come più volte hai affermato, gli ordini del capitano non si discutono."

 Non ci volle molto prima che ogni suo senso decadesse ottenebrato da entrambe i veleni…

McCoy poi raccolse tremante il comunicatore del vulcaniano che continuava incessante il suo trillare.

"Spock?" domandò la voce aspra del capitano.

Il dottore, alquanto provato, raccolse le forze per evitare un attacco isterico e cercando di moderare il tono della sua voce quel tanto che bastava per restituirsi una parvenza di tranquillità.

"Qui, McCoy."

L’altro stette in silenzio fremente, attendendo una lieta notizia.

 

"Il signor Spock è morto."

 

Kirk ordinò elettrizzato al medico ed ai suoi sottoposti di prepararsi al ritorno.

E’ morto…finalmente è morto!

 Un ampio sorriso solcò il suo volto mentre si dirigeva con impazienza nella sala trasporti per accogliere tra le braccia il suo eroe e la salma della sua nemesi…

Finalmente…

   
 
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