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Autore: shining leviathan    19/04/2010    6 recensioni
Zack e Aeris sono felicemente sposati. Ma il loro matrimonio, per un motivo o per l'altro, non funziona come dovrebbe.
Tifa è frustrata dalla freddezza di Cloud, spesso assente e rigido, incapace di donarle l'amore che la ragazza vorrebbe.
Cloud dal canto suo non sa scegliere, condizionato da una misteriosa ragazza che fa di tutto per rovinare la relazione tra i due.
Questo porterà Zack e Tifa ad avvicinarsi pericolosamente l'uno all'altro, un gioco di resistenza che entrambi sanno di non poter vincere. Sarà vero amore o una trama del destino?
Tra colpi di scena, e ritorni inaspettati i protagonisti di questa storia metteranno in discussione se stessi e i loro sentimenti, scoprendo che niente è come sembra, che nessun segreto è destinato a durare.
(Zack x Tifa)(Aeris x Tseng)(Cloud x Sorpresa)
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife, Tifa Lockheart, Tseng, Zack Fair
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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They don’t know how long it takes
Waiting for a love like this
Every time we say goodbye
I wish we had one more kiss
I’ll wait for you I promise you, I will



 

Gli altri non sanno quanto tempo ci vuole
ad aspettare un amore così
Ogni volta che ci salutiamo
Vorrei che ci fossimo dati un bacio in più
Ti aspetterò, prometto che lo farò.

 

 

Lucky Colbie Caillat

 

 

 

 

 

La sua schiena nuda premeva contro la parete, mentre le mani bollenti di Zack vagavano sulle sue gambe in carezze lente e sensuali che le incendiavano la pelle in un fuoco di passione che cresceva di secondo in secondo.

Il petto del moro la schiacciava in maniera quasi soffocante, ma per niente al mondo l’avrebbe scostato.

Chiuse gli occhi e rovesciò la testa all’indietro sentendo Zack percorrerle la giugulare in piccoli baci che talvolta si trasformavano in morsi.

Scese fino all’incavo degli opulenti seni di Tifa, affondandoci  il naso e leccando quella pelle di seta che gli si offriva invitante.

La musica e il caos al di fuori di quella stanza giungevano indistinti alle orecchie della ragazza, assorbiti in quella nebbia di gioia istintiva che la portava a fare cose che normalmente non si sarebbe sognata di fare nemmeno con Cloud.

Infilava la lingua in posti che non credeva possibili, provocando mugugni deliziati da parte del compagno, che la premiava con la stessa foga.

Sentiva l’umida saliva scenderle giù per il collo, provocandole tremiti incontrollati che sfociavano in soffocati gemiti di vergogna.

Quello stanzino buio non era più così freddo e neppure tanto cupo. Tutto possedeva lo stesso colore della lussuria, che accecava con la sua innegabile presenza.

Ne era impregnata e ne voleva ancora.

Voleva che la violasse lì, contro un muro, mentre il mondo là fuori continuava a girare anche senza di loro, voleva che la prendesse come un animale, subito e tutta, voleva sentire il sapore delle sue labbra. Dolci di miele o amare di bile non aveva alcuna importanza.

Voleva solo appartenergli, come la sua donna.

Peccato che non fosse sua.

Ad un centimetro dalle sue labbra si fermò.

Lei non apparteneva a Zack. Apparteneva a Cloud.

Possibile che il mondo girasse in modo opposto delle volte?

Lei non doveva neanche permettersi di toccarlo, quello era un privilegio esclusivo della donna che l’aveva sposato. Aeris, la sua migliore amica, quella che si fidava di lei in maniera cieca. E quella che se ne stava bellamente abbarbicata col suo uomo in un ripostiglio era lei. Quella di cui si fidava.

Tifa Lockheart, la puttana. Esattamente così si sentì prima di tirarsi indietro.

L’immagine degli occhi di Cloud la fecero atterrare bruscamente in una realtà che stava per buttare al vento, mettendola di fronte ad una scelta.

Rovinare un’amicizia e un matrimonio per togliersi uno sfizio? Non poteva né doveva succedere.

Anche se la sua vita era ben lungi dall’essere perfetta, le andava bene così. Per un paio di ormoni fuori controllo non poteva mandare al diavolo tutto ciò che si era costruita per anni.

E poi, di Zack si stava parlando.

Il fatto che ci provasse con ogni donna nel raggio di due chilometri avrebbe dovuto intimidirla, ma stranamente c’era qualcosa in lui che l’attraeva parecchio, già da prima di quella serata.

Ma aveva scambiato il suo debole per lui con la stima. Amava troppo un unico uomo per voltarsi a guardarne un altro. Ma Cloud Strife si era dimostrato non poco deludente rispetto alle sue aspettative.

Comunque era ridicolo che si fosse invaghita di lui solo per aver ballato un lento guancia contro guancia. Dovevano essere per forza gli ormoni, impazziti per l’eccessivo carico di eccitazione.

Non giustificava assolutamente nulla, però quella spiegazione la soddisfaceva.

Si era avvinghiata a Zack solo perché avere un uomo così vicino a se l’aveva fatta andare fuori controllo. Fine della spiegazione convincente.

Ora doveva smetterla, prima di precipitare del tutto.

Zack, intanto, aveva scambiato la passività della ragazza per pudore così, sorridendo un poco, si era avvicinato al suo viso per unire le labbra alle sue.

Sentì le mani della ragazza che premevano contro il suo petto, ma non si fermò.

“ Zack, no” mormorò soffocata ma Zack non la stette a sentire. Era troppo vicina per non notarla, troppo invitante per non cercare di assaggiarla.

Tifa si trovò ancora più stretta tra il muro e il petto del moro ,schiacciata dalla sua imponente presenza.

“ Zack” il fiato dolce si infranse sul volto di Zack, provocandole un piacevole tremito “Basta”.

La voce le usciva arrocchiata, soffocata dall’insistenza aggressiva del ragazzo, che intanto faceva avanzare una mano oltre l’orlo del vestito. Una sensazione così maledettamente piacevole che quando arrivò agli slip non riuscì a trattenere un piccolo gemito.

“ Ah”

Alle orecchie di Zack equivalse come un invito, e fece scivolare lentamente l’elastico verso il basso.

Era talmente preso dalla sua insaziabile voglia che non si accorse dello schiaffone che lo colpì in pieno viso.

Lasciò andare Tifa gemendo di sorpresa più che per dolore e lei ne approfittò per sgattaiolare via dalla sua presa.

Andò verso la porta con passo barcollante e non si voltò a guardarlo quando la luce del locale la inondò accecante. La musica delle casse vibrava nel suo petto, squassato dal battito frenetico del cuore.

Il respiro di Zack dietro di lei le fece venire la tentazione di buttarsi nuovamente tra le sue braccia, per colmare la perdita che sentiva nell’animo, ma tuttavia ricacciò subito questo sentimento.

Non poteva sperare di udirlo di nuovo, ne di rimpiangerlo.

I loro mondi dovevano restare separati, uniti solo dall’essenziale come era successo fino a quella dannata sera.

Per il loro bene, per il bene di tutti.

“ Non posso”

Di tutto quello che si era ripromessa di dire quel “non posso” le sembrava ridicolo, privo di senso dato che poteva essere interpretato in vari modi.

Ma di tutto quello fu l’unica cosa in grado di quietare il suo turbamento.

Un monito che aveva rivolto principalmente a se stessa.

“ Non posso farlo, Zack”

Senza ulteriori indugi uscì, abbandonando il moro col cuore pieno di paure e desideri.

lo sguardo di Zack che le perforava le spalle, la seguì finchè non la vide sparire tra la folla danzante.

 

 

 

 

 

 

Ma che diavolo gli era preso???

Doveva scusarsi con Tifa e per poco non le saltava addosso.

Era turbato nel profondo per questo insano desiderio che gli nasceva dentro e che sembrava non voler diminuire, ma il calore di Tifa ancora lo pervadeva. In un torpore dolce quanto il sapore della sua pelle.

“ Idiota” pensò frenando la mano che si era inconsciamente allungata fino alle labbra.

Sospirò, dandosi del cretino mille volte, sopprimendo ogni pensiero che gli affiorava nella mente. Che disastro che aveva combinato….

Tifa non gli avrebbe rivolto mai più la parola, già era fortunato che non lo massacrasse di botte. Quella ragazza aveva la mano pesante, giudicarla solo per il suo aspetto era da idioti. Eppure era esattamente ciò che aveva fatto.

Scosse la testa, mormorando un mezzo insulto, e uscì dallo stanzino, suscitando delle risatine nervose da parte di un gruppo di adolescenti che l’aveva notato poco prima all’entrata.

Non se ne curò, d’altronde era abituato ad avance decisamente aggressive di alcune segretarie della WRO. Ma nessuna era mai riuscita a scalfire la sua fedeltà per Aeris, fino a quella sera.

E con la persona sbagliata.

Di tutte le ragazze che c’erano sul pianeta proprio quella del suo migliore amico?  Proprio a due centimetri da lui aveva fatto il figo.

Una figura di merda colossale, con l’emerito coglione che sosteneva di essere cambiato dopo il matrimonio. Balle, tutte balle.

Attraversò la pista, cercando di individuare Aeris tra i tavoli, ma sia accorse, con un po’ di disappunto, che si trovava seduta al bancone in compagnia di Reno. Ma forse era più corretto dire che era mezza sdraiata sul piano in metallo, con le gambe incrociate che lasciavano intravedere una buona porzione di coscia. Il barista non buttava l’occhio lì per caso e Zack si avvicinò a grandi falcate verso quei due chiassosi.

Uno dei difetti del suo carattere che mai avrebbe potuto modificare era la gelosia. Non si sarebbe mai detto, ma lui era molto geloso. Soprattutto  se qualcuno spogliava Aeris con lo sguardo.

“ Reno!” sbottò furente, provocando un sussulto intimorito nell’uomo dietro il bancone “ Così intendevi riportarmela??” la fioraia sollevò gli occhi allucinati dalle mani e si mise seduta, ondeggiando pericolosamente da un lato. Rise.

“ Ehi friend, calm down!”  rispose Reno tracannando un lungo sorso di vodka “ Lei voleva solo provare un alcolico, ma mi sa che non li regge bene” e la indicò con la testa mentre lei era intenta a seguire con lo sguardo una luce che veniva proiettata contro i muri “ E poi dovresti essermi riconoscente. Questa notte si preannuncerà di fuoco”

Zack avvampò fino alla punta delle orecchie, desiderando far ingoiare tutti i denti a quel pirla di Turk, ma con Aeris ubriaca non era una buona idea scatenare una rissa.

“ Non ho bisogno di sbronzarla per questo” borbottò prendendola per un braccio e lei si accasciò a corpo morto su di lui aggrappandosi alla sua camicia.

“ Dai, amore” biascicò con voce impastata “ Era solo un goccetto eh? Don’t worry, zo to!”

“ Ehi, non fregarmi le parole!”

Zack sbuffò, sorreggendola per la vita, e fece per andarsene ma la moglie scattò su come una molla.

“ Aspetta! Dove sono Cloud e Tifa? Voglio salutarli…”

Il moro si guardò intorno ma, com’era prevedibile, di loro nessuna traccia. I suoi occhi azzurri si offuscarono.

“ Penso siano già andati via..”

“ Nooooooo…” mugugnò Aeris affondando il naso nella stoffa della camicia di Zack. Avvertendo il respiro fresco di Aeris solleticargli la pelle, sobbalzò.

“ Che stai facendo??”

“ Ti annuso, perché?” Reno si voltò verso il bancone, e abbassò la testa scosso dai tremiti delle risa. Cosa lo trattenne dal dargli un pugno proprio non lo seppe.

“ Hai un odore diverso” mormorò perplessa e alzò lo sguardo verso il marito che lo evitò.

“ Ehm… andiamo” e la trascinò via, non prima che avesse urlato a Reno l’indirizzo del negozio e fatto promettere che sarebbe venuto anche Tseng.

“ Mi raccomando, vi aspetto!!”

“ Non mancherò” sorrise Reno alzando il bicchiere.

Zack sbuffò.

Che razza di serata…

 

 

 

 

Si stava svestendo lentamente, spogliandosi di quegli indumenti che non sarebbe più riuscita a mettere dopo quella serata, e si guardò allo specchio.

I capelli, nonostante gli avesse sistemati un po’, sembravano un campo di battaglia, ma quello poteva anche attribuirlo al fatto che la moto non è la migliore alleata delle acconciature.

Quei segnetti rossi sul collo però spiccavano terribilmente, meno male che aveva lasciato le ciocche a coprirli. Ma la gioia folle che le deformava i lineamenti ancora persisteva.

Piegò l’angolo della bocca, togliendosi il trucco ormai liquefatto con una salvietta bagnata.

Si considerava fortunata. Cloud non gli aveva fatto domande, si era limitato a seguirla fuori dal locale, senza chiedere il perché. Forse non aveva intuito proprio tutto, ma qualcosa sì, anche se non immaginava la portata di ciò che il suo amico stava per fare.

Si fidava di lui, non avrebbe mai osato mettere in dubbio la sua onestà.

E già qui faceva male. Perché, prima o poi, anche le persone di cui ti fidi di più commettono un passo falso.

Questo distingue un umano da un automa. La capacità di sbagliare, commettere le peggiori cazzate possibili.

E nel suo caso poco c’era mancato.

Spense la luce, cacciando i ricordi di quel lento attira- tentazioni, e raggiunse Cloud nel letto che condividevano.

 

 

 

 

 

“ Tifa! Il caffè lo voglio prima di domani!”

Ok, si era svegliata male quel mattino.

Cloud era partito presto senza avvertirla, aveva sognato di fare sesso sfrenato con Zack e quando si era tirata su a sedere si era ricordata cosa era successo al Blue Tomberry Bar, ed era andata completamente in crisi.

Galeotto il bar e chi lo costriuì, o forse era meglio dire galeotta la canzone e chi la scrisse.

“ Ma sì mandiamo tutto all’inferno!”

“ Un attimo solo, Albert” e schizzò verso la caffettiera con una tazzina in mano, prendendo mentalmente le ordinazioni che i clienti le sporgevano dal bancone.

“ Tifa, un te”

“ Tifa, un cappuccino con doppia schiuma”

“ Tifa, voglio una cioccolata calda, mi raccomando che sia bollente”

“ Sì, sì” esclamava senza sosta, lottando contro quella maledetta vena pervertita che le era salita nella pancia alla parola “ calda” e “ bollente”.

“ Sigh, non pronunciare quella parola” sospirò mestamente quando il ragazzo gliela ripetè di nuovo. Aggrottò le sopracciglia, non capendo l’allusione, e scrollò le spalle “ Come vuoi”

Qualche minuto dopo, quando i pendolari se ne furono andati, si concesse un breve strilletto di frustrazione.

“ Merda!” esclamò afferrando il cellulare.

Nessun messaggio, ne telefonata. Grazie Cloud.

“ Merda!” e lo sollevò per buttarlo a terra, ma un timido “Bip” la fece retrocedere. Controllò che messaggio le era arrivato.

“Da:Aeris

Ehi! Se non hai nulla da fare perché non usciamo un po’ questo pomeriggio? Ti aspetto in piazza, e non provare a sfuggirmi! So dove trovarti! Un bacio”

Tifa sorrise, curandosi poco del fatto che per poco non si faceva suo marito, e raccogliendo tutto il suo coraggio, inviò la risposta affermativa. Voleva fare due chiacchiere in pace, come due amiche, cosa c’era di male? Comunque decise che gli uomini erano un argomento tabù.

Meglio per la sua salute psichica almeno.

 

 

 

 

 

 

Passeggiavano sulla via principale, ridendo e scherzando come due amiche di vecchie data, tenendosi a braccetto con espressione birichina.

Aeris le parlava di tutto, sempre con un sorriso a deformarle le labbra, descrivendo nei dettagli tutta la produzione floreale che intendeva mettere in vetrina e Tifa l’ascoltava beata, godendosi quel pomeriggio che si negavano da molto tempo. Certo, in due anni molte cose erano cambiate, ma la loro amicizia restava inossidabile. E questo la rendeva felice.

Sghignazzando come due pettegole, la fioraia la tirò davanti alla vetrina di una negozio, strattonandola come una bambina piccola.

“ Oh” esclamò intenerita “ Guarda Tifa”

La mora osservò sorridendo il completino da marinaio che c’era esposto, ma notando la taglia piuttosto minuta il sorriso le morì inspiegabilmente sulle labbra.

C’erano altri vestitini, molto graziosi anche se un po’ retrò, colmi di trini e fiocchi e dall’insegna con quell’orsetto dal muso simpatico, capì che era un negozio di abiti per la prima infanzia. Anzi, per neonati.

Il suo viso fu percorso da un’espressione incredula, che si riflettè sul vetro lucido. Che Aeris… no, che scema, gliel’avrebbe di sicuro detto o forse…

La cosa era già più probabile, ma non si sentì affatto meglio.

Una fitta le prese lo stomaco, attorcigliandoglielo mille volte su se stesso, e si voltò lentamente verso Aeris.

“ Ae..”

“ Ti ricordi Barett com’era carino con quel completo? Mi ricorda quando ci siamo imbarcati su quella nave travestiti da fanti. Faceva tenerezza vestito da marinaio” il sollievo fu così illuminante che gli scappò un’esclamazione di sollievo, prontamente mascherata da risata a cui si unì anche l’antica.

Pericolo scampato, si era presa un bello spavento.

No, un attimo, ma che diavolo….

“ Eh, eh sì era decisamente comico”

“ Anche Zack. Non ero abituata a vederlo vestito da fante”

“ Mmm, tra te e lui tutto bene?”

Ma allora era proprio masochista. Gli uomini non erano un argomento tabù?

“ Tutto bene” rispose con un sorriso “ Diciamo che è sempre il solito ragazzo spaccone travolgente che è caduto nella mia chiesa un po’ d’anni fa. Sai, in confidenza, delle volte non sa tenere a freno le mani”

“ Oh sì…”

“ Come?”

“ Ehm, oh sì immagino”

Tornò a fissare la vetrina sperando che non si accorgesse del rossore che si era diffuso sulle gote.

Immagini frammentarie di realtà e sogno si mescolavano nella sua mente, creando un collage di cui si vergognava da morire.

“ Tifa” la richiamò Aeris dandole un buffetto sulle spalle “ Tutto ok?”

“ No, sto immaginando tuo marito nudo, non è tutto ok”

Si voltò, sfoggiando un sorriso a trentadue denti “ Certo”

“ E allora vieni con me. Ti mostro una cosa” fece con aria misteriosa e la prese per mano “ Poi mi devi anche spiegare perché ieri sera vi siete dileguati così! Voglio sapere tutti i dettagli!”

Tutti, tutti?

“ No, Ae” pensò la mora “ Non credo”

 

 

 

 

 

 

“ Cos’è successo??”

Il negoziante si chinò sul ragazzo, che stava a terra, svenuto, e lo girò per valutare la gravità.

Una grossa macchia di sangue si allargava sulla maglia, e agrottò le sopracciglia sotto lo sgomento della piccola folla che si era radunata lì attorno.

“ Presto!” urlò alla gente “ Chiamate un’ambulanza”

Il giovane si mosse e riportò la sua attenzione verso di lui.

“ Come ti senti, ragazzo?” chiese quando questo aprì un poco gli occhi.

“ Bhè” gracchiò “potrei stare meglio”

“ Resisti, sta arrivando l’ambulanza, tra poco starai meglio”

“ Lo spero. Non ho visto l’altro, è scappato?”

“ No, ti ringrazio per questo, qual è il tuo nome?”

“ Zack Fair” sorrise “ Per servirla” tossì, spruzzando minuscole gocce di sangue, e avvertì un peso terribile al corpo, mentre l’oscurità lo trascinava verso il fondo.

“ Zack!! Resisti ragazzo!! Non chiudere gli occhi!!”

Il nero dell’obilo inghiottì tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ta-dan!! Suspence!! Forse avrete già capito cosa è successo, ma non anticipo niente. povero il mio Zackettino T_T sono proprio crudele. Ma intanto Tifa si fa dei bei pensieri pervertiti, che diventeranno realtà molto presto. Tutto nelle prossime puntate!!

 

 

Tifa_Heart

 

Sono contenta che ti piaccia!! La scena del ballo mi premeva molto, e ora ho tirato sto tiro mancino a Zack O_O povero…. Spero che sia di tuo gradimento, sto cercando di non correre troppo, do a tutto il giusto tempo. Continua a seguirmi mi raccomando!!

 

Fflover89

 

La tua fic era veramente carina ^_^ mi ha fatto piacere leggerla. Come vedi Tifa non ha ceduto subito e Cloud non potrebbe mai sospettare delle persone di cui si fida di più ( tongolo un po’ mi dispiace) e per le coppie… non anticipo niente! spero di non diventare noiosa.

 

Lady_Loire

 

Sono felicissima che ti piaccia. Zack ha ingranato la quinta ma Tifa non c’è stata, per ora ( Grrr Tifaaa è_é) continua a seguirmi, mi raccomando.

 

 

Grazie anche a :

 

arisa_14

_tifaa_

Per aver inserito la storia tra le preferite.

 

E:

Black_Thunder

The one winged angel

Per averla inserita tra le seguite.

Commentate anche voi, mi farebbe molto piacere sentire il parere di più persone.

Grazie, alla prossima!!!!!

 

 

 

 



 

  
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