Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: SweetDreamsAreMadeOfThis    19/04/2010    0 recensioni
Una vita perfetta, una famiglia unita, aveva trovato l'amore della sua vita, quando... Una tragedia spezza il suo cuore, un tentato suicidio per raggiungere coloro che erano la sua vita. Giorni di sofferenza, poi, la luce. Un ragazzo compare nella sua vita, il ragazzo dei suoi sogni. Non sarà facile ricominciare, ma lui le aprirà nuovamente il cuore, conquistandola e facendole ritrovare l'amore. “fermati! Dove scappi? Non ti mangio mica!” Christy si girò di colpo. “perché piangi?” “ti importa qualcosa di me, Kaulitz? Non mi conosci nemmeno…” “si…hai ragione…non ti conosco…ma un’altra non sarebbe scappata via da Tom Kaulitz così” “è una lunga storia, non vedo perché dovrei raccontartela…e poi domani devo andare a Magdenburgo e…” “a Magdenburgo??” “si…proprio lì…” Tom scrisse qualcosa su un foglietto di carta e lo porse alla ragazza che accettò un po’ titubante… “domani siamo lì, a Magdenburgo, sai…tempo di vacanze…si ti va di vederci…” “ehm…” Tom si stava piano allontanando per ritornare alla macchina… “quello è il numero, occhi verdi, chiamami così ci incontriamo…” “mi chiamo Christy…” sussurrò tenendo stretta il foglio. Il chitarrista era già in macchina, sfrecciando sulle note del suo cantante preferito… Aspetto tanti commenti!
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza rimase ancora un po’ impalata a fissare la porta che lentamente si chiudeva.

Non sapeva se essere felice che Tom non approfittò come avrebbe sempre fatto e come in realtà lei pensava avesse fatto oppure essere triste del perché aveva ancora le idee poco chiare su di lui.

Doveva ammetterlo.

Gli piaceva.

Ma non riusciva a sbloccarsi con lui…non riusciva a lasciarsi andare come avrebbe sempre voluto fare.

Però adorava quel suo sguardo.

Quegli occhi nocciola così profondi e sensuali…

Quel piercing che gli donava un aria cattiva che non gli faceva per niente giustizia, visto che con lei si era dimostrato sempre un docile agnellino.

Quel fisico asciutto ma abbastanza sexy da farla impazzire.

Continuava a ripetersi che era un peccato nasconderlo sotto quei vestiti extra large, ma d’altronde è il suo stile…

Insomma, Christy lo considera una meraviglia per gli occhi e una gioia per l’anima, ma ancora non riusciva ad essere del tutto sicuro se avrebbe fatto la cosa giusta lasciandosi andare.

Mille dubbi la tormentavano, non facendola dormire la notte…

E poi…

Poi c’era lui.

Bello e misterioso.

Capelli corvini e trucco pesante.

Quello sguardo magnetico la attirava a tal punto che quando guardava i suoi occhi non riusciva a pensare ad altro che lui…

Le sue labbra così invitanti…

Perfettamente curate in ogni minimo dettaglio.

E il piercing che tante volta aveva intravisto mentre osservava il cantante parlare…

…e che ogni volta le veniva voglia di scipparglielo a morsi.

E poi quel carattere fanciullesco, quell’io bambino che in lui, nonostante i suoi 19 anni, era molto evidente!

Quella voce…

Quella voce sublime, calda, dolce…

Quella voce che, quando cantava, sprigionava talmente tanta energia da caricarla pienamente di adrenalina.

Era una forza della natura. Questo pensava di Bill.

La rapiva in ogni gesto, ogni movimento, ogni azione fatta da lui…

Riusciva ad intrappolare il suo cuore con quegl’occhi da cerbiatto profondi come l’oceano.

Era di sicuro ciò che più apprezzava di lui.

Ecco perché era talmente confusa.

Perché nei suoi pensieri non c’era soltanto quel chitarrista scapestrato e malizioso.

Ma nella sua mente aveva dimora fissa anche quel cantante dolce e divertente che l’aveva colpita sin da subito con la sua voce angelica.

Ormai era come rimasta paralizzata, con lo sguardo fisso alla porta da più di 10 minuti.

“heyyyy Christyyyy…???”

“ouuuuuh ci sei?? O ti sei congelata?? Vieni che prendi fresco!”

“eh? Oh si, arrivo…”

Risvegliatasi da quella lunga trance, con passo deciso e sorrisetto furbo si avvio verso il tavolo.

Doveva dimostrare agli altri di essere tranquilla e spensierata, senza grattacapi per la mente.

“scusatemi tanto ragazzi, ma mi avevano chiamata al cellulare e quindi, beh, sapete com’è…”

“e chi era?”

“bill ma i cazzi tuoi mai vero??”

“non ti preoccupare Gustav, sappiamo tutti che Bill è un bimbo molto curioso!”

“ma io non sono un bimbo!” disse mettendosi il broncio e tenendo le braccia conserte.

“ihih non direi proprio…!”

“avete ricominciato voi due??”

“scusaci David!” risposero all’unisono, manco fossero un coro!

Un momento di silenzio fece capolino al loro tavolo.

“ecco a voi signori! Scusate il ritardo ma, come vedete, oggi c’è il pienone! Abbiamo però fatto il più in fretta possibile per i nostri ospiti d’onore!”

Un cameriere si accingeva a porre le portate sul tavolo, per la gioia degli occhi di Bill, che in quel momento brillavano di luce propria.

“oh non si preoccupi, l’importante è che adesso siano arrivate!”

Rispose la ragazza con suo solito sorrisone gentile.

Il cameriere ricambiò con un occhiolino, che fece irritare non poco Bill, e l’allegro gruppetto iniziò finalmente a mettere qualcosa sotto i denti…

Tom sfrecciava con la sua Cadillac.

Più sarebbe andato veloce, più quella tortura sarebbe finita, continuava a ripetersi.

“cazzo, tutte io me le scelgo le troie perfide…”

Iniziò a pensare al perché fosse andato a letto con lei.

“uhm beh, belle tette, questo non posso negarlo…anche se si vede lontano un miglio che sono rifatte…

Culo? C’è di meglio…sicuramente…”

E subito tutti i suoi pensieri si spostarono su Christy.

“no basta pensarla…tanto non avrò mai nessuna possibilità con lei…lo vedo come mi snobba…anche se, qualche volta ha ceduto al mitico ed inimitabile sexgott!

Allora, continuiamo sta classifica…

Quanto è porca? Tanto, per questo me la sono fatta la prima volta…

Fa certe pompe…

Si ma ha un carattere di merda, cioè…

Fa proprio schifo, è una stronza…

Ma fa delle pompe che…

Mi sono ridotto a parlare da solo, mi serve uno psicologo, urgentemente -.-“

Fortuna che sono arrivato…”

Accostò al marciapiede e, dopo aver spento il motore, scese dall’auto.

“benvenuti alla casa del diavolo…uff”

Suonò il campanello e poi una voce…

Quella voce…

Stridula, acida, ocheggiante…

Totalmente diversa da quella della sua Christy.

“entra, amore, ti stavo aspettando…”

Tom per un istante esitò ad aprire la porta…

Ma poi si disse che ormai che c’era, prima si sarebbe deciso, prima sarebbe ritornato dalla sua zuccherina.

Poggiò lentamente la mano calda sulla maniglia...

Deglutì e poi la roteò verso sinistra…

La porta si aprì e, con passo felpato, entrò chiudendo l’entrata alle sue spalle.

Tutto gli sembrava tetro e lugubre, come in un film dell’orrore.

*dai Tom, non essere stupido, è solo una scopata…una delle tante…

E poi pensa che Christy ti aspetta,

si, sta aspettando proprio te...*

“la mia zuccherina…”

“grazie Tomi caro!”

Il chitarrista si trovò di colpo la mora riccia davanti gli occhi.

Sussultò, poi si limitò a salutarla con un semplice “ciao” e un cenno con la mano.

Lo sguardo fisso nei suoi occhi castani e grandi, con un’espressione di sfida e un velo di rabbia contro di lei…

Rabbia per averlo portato via da Christy.

“mi saluti così adesso? Non ti riconosco nemmeno più…e mi sono anche vestita per l’occasione!”

Solo in quell’istante, dopo che Steff glielo fece notare, Tom si accorse cosa aveva addosso.

Una maglietta di velo trasparente con le coppe sul seno e un perizoma…

Entrambi neri e rossi.

La scrutò dalla testa ai piedi…

*in fondo devo solo scoparmela…è perfida ma…*

Iniziò a leccarsi il piercing, dopodiché le sorrise sensualmente.

I lunghi e ricci capelli della ragazza le ricadevano lungo le spalle per finire sul suo petto.

Mentre Tom iniziava a toccarsi i pantaloni, che improvvisamente erano diventati stranamente stretti, la ragazza giocava con una ciocca della sua folta chioma.

Sapeva di certo come fare impazzire gli uomini.

Anche se con Tom le risultava un po’ più difficile.

“vieni, entra, non ti mangio mica…”

Tom seguiva lo sculettare della ragazza, che piano lo stava portando nel suo covo d’amore.

Non gli piaceva per niente quel fondoschiena, ma doveva pur accontentarsi…

Arrivarono dopo pochi secondi nella camera da letto della ragazza.

Tom, dopo un po’ d’esitazione, decise di entrare, chiudendo la porta alle sue spalle.

Steff lo guardò maliziosamente, poi si avvicinò a lui tirandolo per la maglia…

“adesso non mi scappi…”

Iniziò a baciarlo affondando subito la lingua.

Tom acconsentì senza esitare, palpandole il sedere e toccandole di tanto in tanto il turgido (ma finto) seno.

La moretta spostò le sue mani dai fianchi ai pantaloni del chitarrista, cominciando a sbottonarglieli.

Senza un po’ di fatica caddero giù finendo per terra in tutta la loro larghezza.

Tom, dal canto suo, abbassò le mutandine della ragazza, iniziando con poca delicatezza a fare il suo lavoro.

Lei gli tolse la maglia e poi tolse alche la sua, per risparmiare un po’ di fatica al bel biondo.

Si avvicinarono al letto, con una spinta Steff buttò Tom nel morbido materasso per poi posizionarsi sopra di lui.

Un sorriso perfido e maligno si fece strada nel suo volto, ma Tom non ci fece caso più di tanto, essendo troppo occupato a fare altro…

Consumarono la loro passione, in un momento che parve interminabile, Tom sopra di lei e viceversa, rabbioso di averlo trascinato in questa situazione e di aver lasciato la sua Christy senza di lui…

Continuava ad entrare dentro di lei con forza, sempre con più forza e rabbia, e spingeva, spingeva sempre di più, facendo urlare Steff sotto di lui, forse perché godeva, forse perché Tom ci stava dando dentro, troppo dentro e le faceva un male da impazzire.

Ma a lui poco importava, questa era la sua vendetta.

Venne poco dopo dentro di lei, senza sentirsi appagato però, solo un senso di leggerezza lo pervase.

Finalmente aveva finito, finalmente poteva andare via da quell’arpia che lo stava torturando.

“è…è stato bellissimo Tomi…” disse la ragazza ansimando copiosamente.

L’unica risposta che ricevette fu un secco “ok” da Tom, interessato non più di tanto al piacere della ragazza.

Steff non voleva darlo a vedere, ma in fondo teneva a Tom, e le dispiaceva comportarsi da stronza, solo che era l’unico modo per averlo, per farlo suo almeno una notte…

Sentiva di voler piangere per il suo comportamento, ma doveva dimostrarsi insensibile e perfida ai suoi occhi, per fargli capire di avere una corazza impossibile da scalfire…almeno in apparenza.

In fondo, anche lei ha dei sentimenti.

Solo che a Tom non importava, e ormai c’aveva fatto l’abitudine.

Si alzò rivestendosi, tranquillamente.

La ragazza rimase sotto le coperte, intenta a fissarlo…

Sapeva che non sarebbe mai riuscita ad averlo, ma almeno nessuno le vietava di fantasticare su di lui, su di un futuro con il bel chitarrista che tanto desiderava fare suo.

Ma doveva rassegnarsi, non sarebbe mai successa una cosa del genere.

“vabbè adesso che sei stata appagata cortesemente ti lascio che avrei altre cose più importanti da fare…”

Diceva Tom mentre si sistemava alla meglio.

“ah…ehm…ok…”

“ok”

La guardò per un attimo negli occhi, la vide cupa, triste, ma non le diede importanza più di tanto.

Finì con gli ultimi ritocchi tra fascia e cappellino e si sbrigò ad uscire da quella che lui chiamava “camera delle torture”.

Uscì frettolosamente da quella casa, salendo ancor più velocemente sulla sua Cadillac.

Aggiustò lo specchietto, accese lo stereo e partì, con l’intento di arrivare il prima possibile in albergo, sperando di essere ancora in tempo per sedersi al tavolo e mangiare, finalmente, insieme con i suoi amici e la SUA Christy.

In fondo, le era mancata per tutto il tempo passato senza di lei.

Non vedeva l’ora di poterla riabbracciare, osservare nei suoi più piccoli gesti e movimenti.

Beh, doveva ammetterlo.

Era veramente fissato con lei.

E nel mentre pensavo al suo splendido corpo e al suo meraviglioso sorriso, molto incoscientemente passò un incrocio col rosso, ricevendo una varietà indescrivibile di insulti che nemmeno lui sapeva esistessero.

C’è da dire che Tom in quanto a fortuna è messo proprio bene, uscendo illeso da un probabile incidente a catena proprio da lui scatenato…

A parer mio, dovrebbe pensare un po’ di più alla guida e un po’ meno a quella ragazza u_u.

Risvegliatosi dalla momentanea trance che lo aveva completamente rapito decise, e stavolta si spera sul serio, di pensare soltanto ad arrivare sano e salvo in hotel.

Alla ragazza c’avrebbe pensato una volta arrivato a destinazione.

Anzi, non poteva.

No.

Era davvero una fissa la sua, peggio di una droga, più la guarda più non può smettere di farlo.

“cazzo adesso basta, devo reagire!

Sono pur sempre Tom Kaulitz no?

Sono sempre il sexgott dei sexgott giusto?

E perché non riesco a pensare di farmi chiunque invece che lei?

Allora Tom, concentrati.

Pensa a…pensa ad Angelina Jolie nuda che ti supplica di fare sesso selvaggio perché vogliosa di un rapporto col migliore chitarrista del mondo.”

“ok perché non ci riesco??

Oh Tom, guarda che culo quello…”

Come un gesto fatto da un muscolo involontario, il collo del rasta-boy si girò verso il marciapiedi solcato da quello che lui considerava “rapporto anale perfetto” e iniziò a fissare con abbastanza cura il fondoschiena della fanciulla.

Jeans attillati, molto attillati.

Perizoma intravedibile.

Fianchi leggermente scoperti.

Ancheggiamento a dir poco sublime.

Gambe e cosce dritte, magre, perfette.

Una sola fu la sua esclamazione…

“Bah!”

Bah?

Tom, stai male?

Lui, proprio lui, non è il tipo che rifiuta di conoscere una ragazza, soprattutto se la lei in questione è scopabile.

E allora perché tanta indifferenza?

Oh, che domanda stupida.

Christy.

Dai Tom puoi farcela.

YES, YOU CAN.

“IO POSSO!

Ops.”

Mica se n’era accorto di aver urlato un pò troppo forte un “io posso” con un finestrino aperto in pieno centro.

Si tappò quell’irrefrenabile apertura dai vari usi in un nanosecondo, accese lo stereo e aumentò il suo volume così tanto che, anche col finestrino chiuso, la gente fuori riusciva a capire parola per parola la canzone che veniva fuori dalla sua Cadillac.

“Dai Tom, due kilometri, ancora due…

Non voglio vederla.

Meglio non vederla altrimenti mi fisso ancora di più.

Ora arrivo, parcheggio, salgo in camera, sistemo il mio karma e mi faccio una dormita che deve durare almeno finchè non partiremo per il prossimo tour.

Così non la vedo.

E meno la vedo, più sono tranquillo, meno mi faccio prendere per pazzo dalle persone U_U”

Ecco, arrivato.

Vedi che parlare da solo ti aiuta ad ammazzare il tempo?

Parcheggiò con noncuranza la sua amata Cadillac ed entrò titubante, tremante e sudante in hotel

Sperando di poter mettere qualcosa sotto i denti prima di andarsi a fare una doccia infinita per togliersi l’odore di quell’arpia di dosso.

E poi far salire Christy nella sua stanza, spogliarla e farci l’amore finchè le loro fragranze si sarebbero mischiate creandone un’unica che sapeva di amore e passione.

Inutile Tom, qualsiasi sia il tuo pensiero, qualsiasi cosa ti passi per la testa c’è lei.

*basta, magari per un’ora, basta pensare a lei, recati al tavolo, sorridente, e guardala il meno possibile.*

Con passo felpato ma indeciso arrivò al tavolo, anche se non sorridente come si era promesso.

Tutti lo accolsero calorosamente, dicendogli che era appena in tempo per il dolce, tutti meno Bill, ancora decisamente irritato per il fatto che il suo amato fratellino, per una volta, aveva deciso di innamorarsi della stessa ragazza per la quale il porcospino si era preso una terribile cotta.

“finalmente di ritorno Kaulitz!

Che hai fatto tutto questo tempo fuori albergo?”

“niente di particolare G…” disse vagamente Tom mentre si affrettava a sedersi nel posto riservatogli dal suo amico Gustav, guarda caso vicino la bella modella.

“piuttosto…vi siete divertiti voi senza di me?” sorrise beffardo.

“ammettetelo che vi sono mancato!”

Un silenzio generale.

“grazie eh, si vede che mi volete bene!”

“dai Tomi noi scherzavamo…ovvio che ci sei mancato!”

*porca puttana ma tra tutti i presenti proprio tu devi parlare??*

“ehm…si principessa…”

*mi perdo letteralmente nei suoi occhi…dio quanto è bella…”

Christy gli sorrise dolcemente, per poi ritornare a guardare perplessa il menù dei dolci.

Intanto Bill lanciava occhiatacce assassine al gemello.

Non poteva permettergli di portargli via una ragazza che per una volta poteva essere SUA.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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