CAPITOLO 28
Donami
mille baci,
poi altri cento, poi
altri mille,
poi ancora altri cento, poi di seguito mille,
poi di nuovo altri cento.
Quando poi ne avremo dati migliaia, confonderemo le somme, per non
sapere,
e perché nessun malvagio ci invidi, sapendo che esiste un
dono così grande di
baci.
Catullo,
poeta latino.
Col cuore
palpitante d’emozione, impietrita al
centro della stanza, osservai Robert alzarsi dal pianoforte ed
asciugarsi la
fronte madida di sudore con un tovagliolo di stoffa. Batté
il cinque al
chitarrista e scese i quattro scalini al lato del palco.
Alzò il capo e, quando
incontrò il mio sguardo, sorrise. Il mio cuore
accelerò i suoi battiti e avrei
dato qualsiasi cosa per poter decelerarli. Si avvicinò con
passo lento ed un sorriso
mozzafiato sul viso roseo.
Il fiato
mi mancava, e tramavo, ma non era di certo a causa del freddo.
Accigliata lo guardai fermarsi a poche decine di centimetri da me.
«Hai
intenzione di rimanere qui in piedi tutta la sera?» chiese
grattandosi la
nuca.
Deglutii
e scossi il capo, più a me stessa che a lui, come a volermi
riprendere
dal momento di shock in cui ero caduta.
«Forse
sono troppo scossa per potermi muovere.» mormorai fissando i
suoi occhi.
Robert
rise. «Sono stato tanto terribile?»
«No,
affatto. Mi hai impressionata… è
stato… interessante.» sorrisi avvampando
di rossore.
«Sì,
lo credo anch’io.», il suo sguardo, di
un’intensità sconvolgente, sembrava
volesse comunicarmi qualcosa nascosto nella sua frase,
un’esortazione a leggere
fra le righe.
«Ho
bisogno di bere.» dissi dirigendomi verso il bancone. Non
sapevo se Robert
mi era dietro, non mi voltai a guardarlo, ancora scossa da quella
canzone e dal
modo in cui i suoi occhi mi avevano scrutata. Confusa,
scombussolata… avevo
bisogno di una birra.
Mi
sedetti ad uno sgabello del bancone. Un attimo dopo Robert era seduto
accanto a me.
«Ma
tu guarda un po’… ti lascio un attimo da sola e
tutti ti piombano addosso.
Spero tu non abbia spezzato il cuore del povero Mich.»
Mi voltai
e corrugai la fronte. «Mi ha solo chiesto di
ballare… non c’era…
doppi fini.» farfugliai.
«Vedi
Audrey, spezzare il cuore di un povero sessant’enne non
è di certo una
cosa piacevole…»
Scioccata
dal suo discorso aprii la bocca per replicare, ma lui mi
zittì con un
gesto della mano.
Per chi
mi aveva presa?
Si poggio
con un braccio al bancone. «Ci rimarrà malissimo
se non ballerai più
con lui, perciò… io credo… sia giusto,
nei confronti di Mich intendo, tornare
qui nuovamente, la settimana prossima. Lo faccio per Mich,
eh.» dissi mettendosi
dritto ed alzando la mani come per scolparsi.
Lo
guardai, accigliata, prima di sbattere ripetutamente le palpebre. Poi,
mi
presi il mento fra le mani. «Sai, credo tu abbia ragione. Non
potrei mai fare
questo al povero Mich.» annuii.
Robert
sorrise e rimanemmo, in attimi eterni, a guardarci negli occhi. Verde
nell’azzurro, azzurro nel verde. Ma il tutto fu crudelmente
interrotto.
«Possibile
con non abbia presentato la tua amica, Rob?» chiese
asciugando un
bicchiere.
Entrambi
ci voltammo verso Candy, che sorridente mi guardava. Sentii
l’irrefrenabile voglia di saltare sul bancone e staccarle la
testa a morsi.
Ma che ti
prende,
Audry?, pensai, la gelosia ti fa
andare fuori di testa. Prenderne nota.
«Oh,
sì, che maleducato. Candy, Audry. Audry, Candy.»
«Piacere
di conoscerti.»
«Il
piacere è tutto mio.» mentii sforzandomi di
sorridere. Mi chiesi se notò
che il mio sorriso era totalmente finto.
«Due
birre, Candy.» disse Rob poggiando le braccia sul bancone.
«Ci
dai dentro stasera.» ironizzò lei strizzandogli un
occhio.
Vidi
Robert irrigidirsi e guardarla torvo. «Divertente.
Davvero.» disse
sprezzante. Mi voltai a guardarlo, corrugando confusa la fronte. Cosa
c’era
dietro? Perché tale risposta? E cosa intendeva dire Candy?
Domande che mi
vorticavano nella mente, galleggiavano nel mare dei miei pensieri.
Candy
rise e si allontanò per riempire due bicchieri di birra.
«Che
intendeva dire?» chiesi voltandomi verso Robert. Le parole mi
uscirono di
bocca e non potei fermale, perché in fondo… non
volevo fermale.
«Niente.
Candy è solo molto idiota.» sviò il
discorso fissando le bottiglie
sistemate sugli scaffali dietro il bancone.
Annuii
piano col capo. «Okay.»
«Sei
incantevole oggi.» mormorò. Mi voltai ed incontrai
i suoi occhi. Il mio
cuore incespicò.
«Grazie.»
risposi sentendomi avvampare di rossore. «Potrei dire la
stessa cosa
di te.»
Robert
alzò le sopracciglia.
Corrugai
la fronte. «L’ho detto davvero?» chiesi.
Robert
fece un risolino, annuendo col capo.
«Fantastico.»
mormorai passandomi una mano fra i capelli. Sciocca, Audry.
Per un
attimo calò il silenzio. Sentivo lo sguardo di Robert sul
mio viso e
sembrò che la mia pelle prendesse fuoco.
Mi mossi
nervosa, desiderosa di riempire quell’imbarazzante silenzio.
«Ti ho
detto che sei stato bravo?» farfugliai.
«Sì.»
sorrise.
Arrivarono
le birre e Candy, sorridendo a Robert si allontanò.
Fantastico. «Oh.
Ehm… suonerai ancora
stasera?»
«Potrei.»
«E
dipende da cosa?»
«Da
te.»
«Cioè?»
chiesi avvicinando il bicchiere alle labbra per una lunga sorsata.
«Se
vorrai, sarò felice di farlo. Se non vorrai sarò
felice di non farlo,
Audry.» rispose prima di bere.
«Difficile
decisione.» mormorai accarezzandomi il mento.
«Premetto
però, che non ne ho la benché minima
voglia.» ridacchiò.
«Oh,
ti prego Robert, suona ancora!» dissi inclinando il capo
verso di lui e
sbattendo le ciglia con fare civettuolo.
«Giochi
sporco così.» sorrise. «Ma se
è ciò che vuoi…» fece per
alzarsi,
istintivamente gli afferrai un braccio.
«No!»
esclamai con troppa voce.
Robert si
voltò e mi guardò di sottecchi, poi
spostò lo sguardo sulla mia mano.
La ritrassi all’istante, come se il suo braccio scottasse.
Robert sorrise, una
traccia di malizia sulle labbra, e si sedette senza smettere di
guardarmi.
«Okay.
Resterò.»
«Oh,
non sei costretto.» annuii alle mie stessa parole, in totale
imbarazzo,
prima di bere un’altra lunga sorsata di birra.
«Ma
se ti ho appena detto che non ne ho voglia.»
«Oh,
giusto.» mormorai dandomi dell’idiota. Feci un
risolino nervosa, e Robert
rise. «Non ridere di me.» mi lamentai.
«Non
rido di te. Rido con te.»
Accennai
un sorriso ed il suo sguardo mi mandò ancora in confusione.
Il suo
viso, bello da mozzare, brillò.
«Ti
va di fare un giro?» chiese, seguendo con l’indice
le venature del bancone.
«Sì,
ne sarei felice.» risposi. «Concedimi solo un
minuto. Aspettami qui.»
aggiunsi scattando in piedi per dirigermi verso il bagno. Ero sicura
che mi
stesse guardando, mentre mi allontanavo. Okay, non ne ero sicura, ma ci
speravo.
Poggia le
mani al lavandino e feci un respiro profondo, prima di guardarmi allo
specchio. L’immagine che vidi riflessa mi lasciò
sorpresa e perplessa.
Apparentemente ero la Audry di sempre, però gli occhi verdi
brillavano come
smeraldi alla luce del sole e la gote erano intinte di rosso. Sorrisi e
scossi
il capo. Da quanto non mi sentivo così? Due? Tre anni?
Mi
sentivo leggera, allegra, felice. Mi riavviai i capelli e, sospirando,
uscii
dal bagno passandomi le mani sul vestito, sistemandomelo. Quando alzai
il capo
tutte quelle sicurezze acquisite nell’ora precedente si
sgretolarono come
castelli di sabbia bagnati dalle crudeli onde del mare. Mi irrigidii e
mi
bloccai, incapace di muovermi. Osservai Candy carezzare il viso di
Robert, a
poche spanne dal suo, prima di baciarlo sulla guancia e stringerlo a
sé.
Stupida!, pensai, Stupida, Audry!
Sì,
ero stata una stupida e pensare che ci fosse qualcosa che andava al di
là
della semplice amicizia, delle semplice conoscenza, mi ero illusa. Mi
ero
esposta, avevo spogliata la mia anima durante quella canzone, e credevo
lui
fosse sincero. Mi sbagliavo.
Sentii
irrazionali lacrime inumidirmi gli occhi, premere crudeli per uscire.
Cercai di trattenerla, ma il mio patetico tentativo di nascondere il
mio stato
d’animo fu inutile. Una lacrima di delusione, di rammarico,
di rabbia mi rigò
una guancia. L’asciugai velocemente, prima di dirigermi a
passo svelto verso il
tavolino. Recuperai la mia borsa, la giacca e senza nemmeno indossarla
mi
diressi verso l’uscita. Senti Robert chiamare il mio nome,
ma, troppo infuriata,
non mi voltai. Non mi voltai a guardare Candy, non mi voltai a guardare
i loro
corpi così vicini.
Ogni
volta che qualcosa, nella vita, sembrava andare per il verso giusto, un
nuovo evento la scombussola, scuote l’animo, lasciando
l’amaro ed il dispiacere
della delusione.
Uscii dal
locare, sbattendo la porta. Fui assalita dall’aria fredda
della sera,
ma non me ne curai. Presi a camminare, con la rabbia ch emi ribolliva
nelle
vene. Che
illusa.
«Audry!»
sentii chiamarmi. Conoscevo quella voce e sentirla fu come ricevere
una pugnalata in pieno petto. «Audry!»
gridò ancora, ma non mi voltai.
Continuavo a camminare imperterrita. Poi sentii la sua mano posarsi
sulla mia
spalla e costringermi a voltarmi.
«Ma
che diavolo ti prende?» chiese con fiatone.
Sentii le
mani prudermi e dovetti chiudere gli occhi per evitare di
stritolargli il collo fra le mani.
«Cosa
diavolo mi prende?» esclamai aprendo le braccia al cielo.
«Cosa diavolo
mi prende?»
«Sì!»
rispose rosso il volto.
«Sai
una cosa, Pattinson? Io mi sono esposta. Io mi sono aperta. Diamine, ho
messo da parte l’orgoglio, ho accantonato il passato. E tu?
Vai con la prima
che ti capita, quando mi inviti ad uscire?»
«Cosa?»
chiese lui corrugando la fronte, scioccato.
Fu
lì che capii. Capii ciò che avrei dovuto capire
prima. L’apparente verità mi
si rivelò agli occhi, come il sole che sorge al mattino.
«Oh.
Ora capisco.» dissi più a me stessa che a Robert,
annuendo col capo.
«Quest’appuntamento aveva per entrambi significati
diversi.»
Robert si
passò una mano fra i capelli, nervoso. «Vuoi
spiegarmi?» gridò
esasperato.
«Non
è possibile che stia per dire questo…»
mormorai abbassando lo sguardo.
«Sono uscita con te perché…
perché mi piaci, Robert! Perché, cavolo, credevo
fossi una persona fantastica ed io, scioccamente, mi sono fatta
trascinare dal
battito del mio cuore. Una parte di me gridava di non
fidarmi… ma io ho
ceduto.» la parole mi morirono in bocca, mentre la voce mi
tremava.
«Audry…
io…»
«Ma
davamo al tutto significati diversi, Robert.
Perché… tu hai Candy. Come ho
fatto a non capirlo prima? Da quel giorno al cinema! Sono stata una
sciocca.» mormorai
e mi asciugai la lacrima che spillò da un occhio. Il viso di
Robert era una
maschera di tristezza ed delusione.
«Ho
frainteso tutto.» sussurrai voltandomi per andare via.
«Era
tutto vero, Audry. Ogni parola, ogni respiro, ogni nota. Non
c’era
falsità, non c’era ironia, fraintendimenti. Ti ho
invitata per una ragione, la
stessa che mi ha portato a cantare quella canzone. E non avrei cercato
il tuo
viso, desiderato i tuoi occhi, se non fossi convinto di ogni singola
parola.
Era il mio appello al tuo cuore, non a quello di Candy.» la
sua voce era lieve
e dolce come il miele. Chiusi gli occhi per un istante.
«Audry… non posso amare
mia cugina.», a quelle parole li riaprii di scatto,
irrigidendomi. Fu come aver
sognato quel piccolo suo discorso. Fu come appartenesse ad un mondo
evanescente.
Mi voltai
lentamente ed incontrai il suo viso, imperscrutabile.
«Tua cugina?» chiesi, e la mia voce
risultò
un suono strozzato ed acuto.
Robert
annuì. «Sì.»
Scioccata
ed imbarazzata, fissai un punto indefinito della strada, assestando
il colpo appena ricevuto.
«Oh.»
Idiota!
Impulsiva! Idiota!
«Io…»
esordii rossa in volto per la vergogna. «Oh mio
dio.» mugugnai voltandomi
e avanzando di qualche passo per scappare via da quella scena carica di
imbarazzo, carica di scempiaggine. Sì, stavo scappando.
Odiavo farlo, ma non
avevo alternativa. La mia mente era un guazzabuglio di pensieri, il mio
animo
una tempesta di emozioni e sensazioni.
Ma le
cose non andarono come mi aspettavo. In fondo, nella mia vita, nulla
andava come mi aspettavo.
Sentii la
sua mano ingabbiarmi il polso in una stretta ferrea e, strattonandomi,
mi costrinse a voltarmi. Avvenne tutto velocemente e la mia mente ed il
mio
cuore non ebbero tempo di immagazzinare e codificare azioni, sensazioni
e
pensieri. Fu come essere in balia di un tornado. Non puoi opporti ad
esso,
lasci che ti trascini.
Le sue
labbra furono all’improvviso sulle mie.
Non erano
come avevo immaginavo nei miei sogni più segreti, erano
molto meglio.
Erano morbide, calde. Si plasmarono alle mie con estrema
semplicità e
descrivere ciò che il mio cuore palpitante provò,
è impossibile. Incespicò,
perse un battito, prima di ricominciare a galoppare più
velocemente di prima,
tanto che credevo potesse squarciarmi il petto.
Dimenticai
il mio nome, dove fossi e come fossimo arrivati fin lì. Mi
sentivo
appagata, felice… mi sentivo Audry. Nuda davanti
all’immensità delle emozioni
che si abbatterono sul mio animo.
Le sue
mani si posarono sul mio collo e mi sfiorò con il pollici la
mascella.
Dischiusi appena le labbra, annaspando ossigeno.
Robert
allontanò appena il suo viso, le sue labbra si distanziarono
di qualche
millimetro dalle mie.
«Potevi
deciderti prima.» mormorai con voce tremante.
«Perdonami.»
«Solo
ad una condizione.» dissi aprendo gli occhi ed incontrando i
suoi occhi
color del mare, illuminati dalla fioca luce di un lampione.
«Quale?».
Davanti al suo viso, alle sue labbra, al suo respirò caldo
sul mio
viso, al suo dolce e fresco profumo capii che Olivia aveva ragione. Non
esistono coincidenze.
«Baciami.»
sorrise e mi baciò ancora. Gli gettai le braccia al collo e
dischiusi le labbra, catturando avidamente le sue. Il mio corpo
aderì
totalmente al suo e sembrò prendere fuoco, in balia di un
fiume di lava. Le sue
mani si posarono sulla mia schiena, stringendomi a sé.
Sorrise
nel bacio e mi allontanai istintivamente.
«Se
avessi saputo tempo fa che avresti reagito così, ti avrei
baciata molto
prima.» mormorò sorridendo.
Un angolo
della mia bocca si sollevò verso l’alto e premetti
il palmo della mia
mano sulla sua guancia.
«Com’è
meravigliosa la vita…»
mormorai perdendomi nell’azzurro liquido dei suoi occhi.
«Ora che ci sei tu
nel mondo.»
continuò con voce gonfia d’emozione.
E
catturò, ancora, le mie labbra.
*
Ringraziamenti.
lazzari: ciao Lory! Sono contenta di
sapere che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, non sai quanto.
E’ una parte
delicata ed importante questa (ed era
anche ora). Hai colto molto, sai? Entrambi hanno paura di lasciarsi
andare
completamente, ma il tempo, indubbiamente, è dalla loro
parte. Perciò con
questo capitoli, abbastanza importante, spero di non averti delusa.
Grazie
mille per la magnifica recensione, davvero.
Ello: ciao! *-* oh,
un’altra Eleonora! Amo quel nome! *-*
Comunque, ciarle a parte… l’hai letta tutta
d’un fiato? Davvero? Cioè… io non
so cosa dire, solo… grazie! Sono contenta ti piaccia e mi
scuso per l’enorme
ritardo dovuto al fattore scuola. Sono contenta ti piaccia il mio modo
di
scrivere, cerco sempre un linguaggio ricercato… ma non so se
ci riesco, anzi a
parer mio, non ci riesco proprio. Ma scrivere mi fa sentire bene,
perciò eccomi
qui. Spero di non averti delusa con questo capitolo. E grazie, grazie
mille,
davvero.
Nessie93: ciao, Chià! Eh,
già, siamo
arrivati. Bene, che dire? Prima di tutto, grazie. Davvero. Secondo,
davvero ti
è piaciuto? *-* cioè… oooh. Il tuo
essere stata agitata sin dal viaggio in auto
è stato un bene, nel senso… ne sono felice,
qualcosa è arrivato! Possiamo dire
che in questo capitolo entrambi hanno “inteso” e
spero che, il modo in cui
l’abbiano fatto, è stato di tuo
gradimento… qualcosa però mi dice di
sì. Un po’
ti conosco. Grazie, tesoro, per la bellissima recensione. Sei sempre
così
dannatamente accurata che è un piacere leggerle! Ti voglio
bene.
winnie phooina: ciao, Ale! E
finalmente siamo qui. XD Sono contenta ti sia piaciuto lo scorso
capitolo,
cara. Ricevere la tua recensioni mi ha fatto un enorme piacere,
davvero! Spero
ti sia piaciuto questo capitolo, lo spero davvero. Grazie mille per la
recensione!
KeLsey: ciao, Eri! *-* ce
l’abbiamo
fatta, o meglio… ce l’hanno fatta XD
Davvero te ne sei innamorata? Sono contenta ti piaccia…
“questo” Robert,
davvero! Lo sai che per me il tuo parer è dannatamente
importante! Spero di non
averti delusa con questo capitolo. L’aria si è
fatta un po’ tesa anche qui. Ti
voglio bene, Eri. (L)
Xx_scrittrice_xX: ciao, Ely! Sono
contenta di sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto. Che
tu ci creda o no,
mi fa un immenso piacere sapere cosa pensi di ciò che
scrivo. Eh, sì, Robert
l’ha detto veramente… ed, in questo capitolo,
l’ha fatto veramente XD Spero ti
sia piaciuto questo aggiornamento. Grazie.
Fairwriter: mia, Cip! Non sai che
piacere leggere la tua recensione! Sai quanto ci tenga a sapere cosa ne
pensi
dei capitoli! Sono contenta che la parte finale del capitolo scorso ti
sia
piaciuto e mi chiedo che impressione tu abbia avuto di questo. Ci sono
voluto
così tanti capitoli… se tu ti inchini a me, io mi
inchino a te, mia adorata. Ti
voglio bene, Juls… e mi manchi. Tua, Rose.
Piccola Ketty: ciao, Kè! Ma io
non
ti voglio morta, no, no! Non potrei mai volerlo XD Sono contenta ti
piaccia ciò
che scrivo, davvero, ci tengo così tanto al tuo parere. Eh,
sì, l’ha proprio
pronunciato. E in questo capitolo… beh, tanto lo sai.
Grazie, di cuore, Ketty.
Grazie di tutto, davvero. Il tuo aiuto… sta diventando
importante. Ti voglio
bene.
cris91: ciao! *-* Sono contenta ti
piaccia la mia fiction! Anche a me non piace far scoccare tutto
subito… non ha
senso. Che gusto c’è poi a scrivere e leggere?
Sono contenta tu abbia il fiato
sospeso, è una cosa a cui punto quando scrivo. Ti invoglia a
leggere, e sapere
che ti piace… oh, mi rende felicissima! Grazie per la
recensione!
Sognatrice85: ciao, Marghe! Anche io
amo Your Song e sono contenta ti sia piaciuto il capitolo! Un
attimo… ti sei
commossa? Davvero? Cioè… per la storia? Per
ciò che ho scritto io? O.O Sì, ha fatto
il nome di lei e spero ti sia
piaciuto questo capitolo! E’ importante! Grazie di cuore per
la recensione!
Lorelag: ciao! *-* divorata
in due giorni? Okay, ora mi sciolgo.
Sono contenta ti piaccia la storia e il mio modo di scrivere. Ci metto
il cuore
quando lo faccio. Il terrore che i dialoghi ed i pensieri risultino
banali è
tanto, perciò fa sempre piacere avere un riscontro esterno.
Questo Robert… è un
po’ strano… anche un po’ diverso dagli
altri delle mie fiction, cono contenta
ti piaccia. Spero ti sia piaciuto questo capitolo! Grazie mille per la
splendida recensione!
Ryry_: ciao, So! *-* Eh
sì, Robert ha sussurrato il suo nome e il
“capitolo” è arrivato. Son contenta ti
sia piaciuto il capitolo… come la
canzone! Ci ho messo il cuore nel scrivere questo capitolo, e spero sia
stato
di tuo gradimento. Grazie mille, davvero, per la recensione!
ginevrapotter: ciao! *-* grazie
per la recensione, grazie per avermi
detto che pensi di questa storia! Sono contenta di piacciano le
citazioni all’inizio
dei capitoli, mi diverte un sacco metterle… anticipano un
po’ ciò che è nel
capitolo. Sono anche contenta che trovi… bello il modo in
cui è scritta. Per me
è davvero importante! Grazie, grazie di cuore!
candidalametta: ciao! *-* oddio, non
sai che piacere mi ha fatto leggere la tua recensione. Ciò
che hai detto… mi ha
resa davvero felice. Per me è molto importante sapere che
ciò che scrivo riesca
a far staccare il lettore, anche per pochi minuti, dal mondo reale.
Sono
contenta, di esserti riuscita a regale piccole emozioni che ti hanno
fatta…
star meglio. Grazie, anche a te.
A voi, un bacio,
Panda.