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Autore: NeverThink    20/04/2010    16 recensioni
Poi, nel buio della notte, nel cielo coperto di nuvole, vedi il suo viso, quello marchiato a fuoco nella tua mente e senti le lacrime rigarti inesorabilmente il viso.
Le senti calde e pungenti rotolarti sulla pelle liscia, morbida e bianca. E ti rendi conto che lui non c’è, che, come le foglie al vento d’autunno è volato via, per non fare mai più ritorno.
Gli avevi donato tutto ciò che il tuo fragile cuore era capace di donare, avevi dato tutta se stessa e lui aveva fatto lo stesso.
Ma un giorno tutto è finito, senza un reale e preciso motivo.
[...] “Sono Audry Morel. Tu sei...” Sussurrai dopo essermi infilata sotto le lenzuola.
“Non hai davvero capito chi sono?” La sua voce era calda e bassa.
“Dovrei?” Chiesi confusa.
“No. Mi chiamo Robert. Robert Pattinson.” E nel buio delle notte, in quella piccola stanza mi lasciai cullare dal suo respiro, che tranquillo mi aiutò a scivolare nel mondo dei sogni.[...]
Cosa potrebbe accadere se Audry Morel fosse costretta a condiviere la stanza del college con un ragazzo? Cosa potrebbe accadere se lui fosse Robert Pattinson, ma il suo nome non le ricordasse nulla? Cosa potrebbe accadere se i due non si sopportassero?
Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo lo sai che vola e lo stesso fiore che oggi sboccia domani appassirà... cogli l'attimo, Audry.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 28

 

Donami mille baci,
poi altri cento,  poi altri mille,
poi ancora altri cento, poi di seguito mille,
poi di nuovo altri cento.
Quando poi ne avremo dati migliaia, confonderemo le somme, per non sapere,
e perché nessun malvagio ci invidi, sapendo che esiste un dono così grande di baci.
Catullo, poeta latino.

 

Col cuore palpitante d’emozione, impietrita al centro della stanza, osservai Robert alzarsi dal pianoforte ed asciugarsi la fronte madida di sudore con un tovagliolo di stoffa. Batté il cinque al chitarrista e scese i quattro scalini al lato del palco. Alzò il capo e, quando incontrò il mio sguardo, sorrise. Il mio cuore accelerò i suoi battiti e avrei dato qualsiasi cosa per poter decelerarli. Si avvicinò con passo lento ed un sorriso mozzafiato sul viso roseo.
Il fiato mi mancava, e tramavo, ma non era di certo a causa del freddo. Accigliata lo guardai fermarsi a poche decine di centimetri da me.
«Hai intenzione di rimanere qui in piedi tutta la sera?» chiese grattandosi la nuca.
Deglutii e scossi il capo, più a me stessa che a lui, come a volermi riprendere dal momento di shock in cui ero caduta.
«Forse sono troppo scossa per potermi muovere.» mormorai fissando i suoi occhi.
Robert rise. «Sono stato tanto terribile?»
«No, affatto. Mi hai impressionata… è stato… interessante.» sorrisi avvampando di rossore.
«Sì, lo credo anch’io.», il suo sguardo, di un’intensità sconvolgente, sembrava volesse comunicarmi qualcosa nascosto nella sua frase, un’esortazione a leggere fra le righe.
«Ho bisogno di bere.» dissi dirigendomi verso il bancone. Non sapevo se Robert mi era dietro, non mi voltai a guardarlo, ancora scossa da quella canzone e dal modo in cui i suoi occhi mi avevano scrutata. Confusa, scombussolata… avevo bisogno di una birra.
Mi sedetti ad uno sgabello del bancone. Un attimo dopo Robert era seduto accanto a me.
«Ma tu guarda un po’… ti lascio un attimo da sola e tutti ti piombano addosso. Spero tu non abbia spezzato il cuore del povero Mich.»
Mi voltai e corrugai la fronte. «Mi ha solo chiesto di ballare… non c’era… doppi fini.» farfugliai.
«Vedi Audrey, spezzare il cuore di un povero sessant’enne non è di certo una cosa piacevole…»
Scioccata dal suo discorso aprii la bocca per replicare, ma lui mi zittì con un gesto della mano.
Per chi mi aveva presa?
Si poggio con un braccio al bancone. «Ci rimarrà malissimo se non ballerai più con lui, perciò… io credo… sia giusto, nei confronti di Mich intendo, tornare qui nuovamente, la settimana prossima. Lo faccio per Mich, eh.» dissi mettendosi dritto ed alzando la mani come per scolparsi.
Lo guardai, accigliata, prima di sbattere ripetutamente le palpebre. Poi, mi presi il mento fra le mani. «Sai, credo tu abbia ragione. Non potrei mai fare questo al povero Mich.» annuii.
Robert sorrise e rimanemmo, in attimi eterni, a guardarci negli occhi. Verde nell’azzurro, azzurro nel verde. Ma il tutto fu crudelmente interrotto.
«Possibile con non abbia presentato la tua amica, Rob?» chiese asciugando un bicchiere.
Entrambi ci voltammo verso Candy, che sorridente mi guardava. Sentii l’irrefrenabile voglia di saltare sul bancone e staccarle la testa a morsi.
Ma che ti prende, Audry?, pensai, la gelosia ti fa andare fuori di testa. Prenderne nota.
«Oh, sì, che maleducato. Candy, Audry. Audry, Candy.»
«Piacere di conoscerti.»
«Il piacere è tutto mio.» mentii sforzandomi di sorridere. Mi chiesi se notò che il mio sorriso era totalmente finto.
«Due birre, Candy.» disse Rob poggiando le braccia sul bancone.
«Ci dai dentro stasera.» ironizzò lei strizzandogli un occhio.
Vidi Robert irrigidirsi e guardarla torvo. «Divertente. Davvero.» disse sprezzante. Mi voltai a guardarlo, corrugando confusa la fronte. Cosa c’era dietro? Perché tale risposta? E cosa intendeva dire Candy? Domande che mi vorticavano nella mente, galleggiavano nel mare dei miei pensieri.
Candy rise e si allontanò per riempire due bicchieri di birra.
«Che intendeva dire?» chiesi voltandomi verso Robert. Le parole mi uscirono di bocca e non potei fermale, perché in fondo… non volevo fermale.
«Niente. Candy è solo molto idiota.» sviò il discorso fissando le bottiglie sistemate sugli scaffali dietro il bancone.
Annuii piano col capo. «Okay.»
«Sei incantevole oggi.» mormorò. Mi voltai ed incontrai i suoi occhi. Il mio cuore incespicò.
«Grazie.» risposi sentendomi avvampare di rossore. «Potrei dire la stessa cosa di te.»
Robert alzò le sopracciglia.
Corrugai la fronte. «L’ho detto davvero?» chiesi.
Robert fece un risolino, annuendo col capo.
«Fantastico.» mormorai passandomi una mano fra i capelli. Sciocca, Audry.
Per un attimo calò il silenzio. Sentivo lo sguardo di Robert sul mio viso e sembrò che la mia pelle prendesse fuoco.
Mi mossi nervosa, desiderosa di riempire quell’imbarazzante silenzio. «Ti ho detto che sei stato bravo?» farfugliai.
«Sì.» sorrise.
Arrivarono le birre e Candy, sorridendo a Robert si allontanò.
Fantastico. «Oh. Ehm… suonerai ancora stasera?»
«Potrei.»
«E dipende da cosa?»
«Da te.»
«Cioè?» chiesi avvicinando il bicchiere alle labbra per una lunga sorsata.
«Se vorrai, sarò felice di farlo. Se non vorrai sarò felice di non farlo, Audry.» rispose prima di bere.
«Difficile decisione.» mormorai accarezzandomi il mento.
«Premetto però, che non ne ho la benché minima voglia.» ridacchiò.
«Oh, ti prego Robert, suona ancora!» dissi inclinando il capo verso di lui e sbattendo le ciglia con fare civettuolo.
«Giochi sporco così.» sorrise. «Ma se è ciò che vuoi…» fece per alzarsi, istintivamente gli afferrai un braccio.
«No!» esclamai con troppa voce.
Robert si voltò e mi guardò di sottecchi, poi spostò lo sguardo sulla mia mano. La ritrassi all’istante, come se il suo braccio scottasse. Robert sorrise, una traccia di malizia sulle labbra, e si sedette senza smettere di guardarmi.
«Okay. Resterò.»
«Oh, non sei costretto.» annuii alle mie stessa parole, in totale imbarazzo, prima di bere un’altra lunga sorsata di birra.
«Ma se ti ho appena detto che non ne ho voglia.»
«Oh, giusto.» mormorai dandomi dell’idiota. Feci un risolino nervosa, e Robert rise. «Non ridere di me.» mi lamentai.
«Non rido di te. Rido con te.»
Accennai un sorriso ed il suo sguardo mi mandò ancora in confusione. Il suo viso, bello da mozzare, brillò.
«Ti va di fare un giro?» chiese, seguendo con l’indice le venature del bancone.
«Sì, ne sarei felice.» risposi. «Concedimi solo un minuto. Aspettami qui.» aggiunsi scattando in piedi per dirigermi verso il bagno. Ero sicura che mi stesse guardando, mentre mi allontanavo. Okay, non ne ero sicura, ma ci speravo.
Poggia le mani al lavandino e feci un respiro profondo, prima di guardarmi allo specchio. L’immagine che vidi riflessa mi lasciò sorpresa e perplessa. Apparentemente ero la Audry di sempre, però gli occhi verdi brillavano come smeraldi alla luce del sole e la gote erano intinte di rosso. Sorrisi e scossi il capo. Da quanto non mi sentivo così? Due? Tre anni?
Mi sentivo leggera, allegra, felice. Mi riavviai i capelli e, sospirando, uscii dal bagno passandomi le mani sul vestito, sistemandomelo. Quando alzai il capo tutte quelle sicurezze acquisite nell’ora precedente si sgretolarono come castelli di sabbia bagnati dalle crudeli onde del mare. Mi irrigidii e mi bloccai, incapace di muovermi. Osservai Candy carezzare il viso di Robert, a poche spanne dal suo, prima di baciarlo sulla guancia e stringerlo a sé.
Stupida!, pensai, Stupida, Audry!
Sì, ero stata una stupida e pensare che ci fosse qualcosa che andava al di là della semplice amicizia, delle semplice conoscenza, mi ero illusa. Mi ero esposta, avevo spogliata la mia anima durante quella canzone, e credevo lui fosse sincero. Mi sbagliavo.
Sentii irrazionali lacrime inumidirmi gli occhi, premere crudeli per uscire. Cercai di trattenerla, ma il mio patetico tentativo di nascondere il mio stato d’animo fu inutile. Una lacrima di delusione, di rammarico, di rabbia mi rigò una guancia. L’asciugai velocemente, prima di dirigermi a passo svelto verso il tavolino. Recuperai la mia borsa, la giacca e senza nemmeno indossarla mi diressi verso l’uscita. Senti Robert chiamare il mio nome, ma, troppo infuriata, non mi voltai. Non mi voltai a guardare Candy, non mi voltai a guardare i loro corpi così vicini.
Ogni volta che qualcosa, nella vita, sembrava andare per il verso giusto, un nuovo evento la scombussola, scuote l’animo, lasciando l’amaro ed il dispiacere della delusione.
Uscii dal locare, sbattendo la porta. Fui assalita dall’aria fredda della sera, ma non me ne curai. Presi a camminare, con la rabbia ch emi ribolliva nelle vene. Che illusa.
«Audry!» sentii chiamarmi. Conoscevo quella voce e sentirla fu come ricevere una pugnalata in pieno petto. «Audry!» gridò ancora, ma non mi voltai. Continuavo a camminare imperterrita. Poi sentii la sua mano posarsi sulla mia spalla e costringermi a voltarmi.
«Ma che diavolo ti prende?» chiese con fiatone.
Sentii le mani prudermi e dovetti chiudere gli occhi per evitare di stritolargli il collo fra le mani.
«Cosa diavolo mi prende?» esclamai aprendo le braccia al cielo. «Cosa diavolo mi prende?»
«Sì!» rispose rosso il volto.
«Sai una cosa, Pattinson? Io mi sono esposta. Io mi sono aperta. Diamine, ho messo da parte l’orgoglio, ho accantonato il passato. E tu? Vai con la prima che ti capita, quando mi inviti ad uscire?»
«Cosa?» chiese lui corrugando la fronte, scioccato.
Fu lì che capii. Capii ciò che avrei dovuto capire prima. L’apparente verità mi si rivelò agli occhi, come il sole che sorge al mattino.
«Oh. Ora capisco.» dissi più a me stessa che a Robert, annuendo col capo. «Quest’appuntamento aveva per entrambi significati diversi.»
Robert si passò una mano fra i capelli, nervoso. «Vuoi spiegarmi?» gridò esasperato.
«Non è possibile che stia per dire questo…» mormorai abbassando lo sguardo. «Sono uscita con te perché… perché mi piaci, Robert! Perché, cavolo, credevo fossi una persona fantastica ed io, scioccamente, mi sono fatta trascinare dal battito del mio cuore. Una parte di me gridava di non fidarmi… ma io ho ceduto.» la parole mi morirono in bocca, mentre la voce mi tremava.
«Audry… io…»
«Ma davamo al tutto significati diversi, Robert. Perché… tu hai Candy. Come ho fatto a non capirlo prima? Da quel giorno al cinema! Sono stata una sciocca.» mormorai e mi asciugai la lacrima che spillò da un occhio. Il viso di Robert era una maschera di tristezza ed delusione.
«Ho frainteso tutto.» sussurrai voltandomi per andare via.
«Era tutto vero, Audry. Ogni parola, ogni respiro, ogni nota. Non c’era falsità, non c’era ironia, fraintendimenti. Ti ho invitata per una ragione, la stessa che mi ha portato a cantare quella canzone. E non avrei cercato il tuo viso, desiderato i tuoi occhi, se non fossi convinto di ogni singola parola. Era il mio appello al tuo cuore, non a quello di Candy.» la sua voce era lieve e dolce come il miele. Chiusi gli occhi per un istante. «Audry… non posso amare mia cugina.», a quelle parole li riaprii di scatto, irrigidendomi. Fu come aver sognato quel piccolo suo discorso. Fu come appartenesse ad un mondo evanescente.
Mi voltai lentamente ed incontrai il suo viso, imperscrutabile.  «Tua cugina?» chiesi, e la mia voce risultò un suono strozzato ed acuto.
Robert annuì. «Sì.»
Scioccata ed imbarazzata, fissai un punto indefinito della strada, assestando il colpo appena ricevuto.
«Oh
Idiota! Impulsiva! Idiota!
«Io…» esordii rossa in volto per la vergogna. «Oh mio dio.» mugugnai voltandomi e avanzando di qualche passo per scappare via da quella scena carica di imbarazzo, carica di scempiaggine. Sì, stavo scappando. Odiavo farlo, ma non avevo alternativa. La mia mente era un guazzabuglio di pensieri, il mio animo una tempesta di emozioni e sensazioni.
Ma le cose non andarono come mi aspettavo. In fondo, nella mia vita, nulla andava come mi aspettavo.
Sentii la sua mano ingabbiarmi il polso in una stretta ferrea e, strattonandomi, mi costrinse a voltarmi. Avvenne tutto velocemente e la mia mente ed il mio cuore non ebbero tempo di immagazzinare e codificare azioni, sensazioni e pensieri. Fu come essere in balia di un tornado. Non puoi opporti ad esso, lasci che ti trascini.
Le sue labbra furono all’improvviso sulle mie.
Non erano come avevo immaginavo nei miei sogni più segreti, erano molto meglio. Erano morbide, calde. Si plasmarono alle mie con estrema semplicità e descrivere ciò che il mio cuore palpitante provò, è impossibile. Incespicò, perse un battito, prima di ricominciare a galoppare più velocemente di prima, tanto che credevo potesse squarciarmi il petto.
Dimenticai il mio nome, dove fossi e come fossimo arrivati fin lì. Mi sentivo appagata, felice… mi sentivo Audry. Nuda davanti all’immensità delle emozioni che si abbatterono sul mio animo.
Le sue mani si posarono sul mio collo e mi sfiorò con il pollici la mascella. Dischiusi appena le labbra, annaspando ossigeno.
Robert allontanò appena il suo viso, le sue labbra si distanziarono di qualche millimetro dalle mie.
«Potevi deciderti prima.» mormorai con voce tremante.
«Perdonami.»
«Solo ad una condizione.» dissi aprendo gli occhi ed incontrando i suoi occhi color del mare, illuminati dalla fioca luce di un lampione.
«Quale?». Davanti al suo viso, alle sue labbra, al suo respirò caldo sul mio viso, al suo dolce e fresco profumo capii che Olivia aveva ragione. Non esistono coincidenze.
«Baciami.» sorrise e mi baciò ancora. Gli gettai le braccia al collo e dischiusi le labbra, catturando avidamente le sue. Il mio corpo aderì totalmente al suo e sembrò prendere fuoco, in balia di un fiume di lava. Le sue mani si posarono sulla mia schiena, stringendomi a sé.
Sorrise nel bacio e mi allontanai istintivamente.
«Se avessi saputo tempo fa che avresti reagito così, ti avrei baciata molto prima.» mormorò sorridendo.
Un angolo della mia bocca si sollevò verso l’alto e premetti il palmo della mia mano sulla sua guancia.
«Com’è meravigliosa la vita…» mormorai perdendomi nell’azzurro liquido dei suoi occhi.
«Ora che ci sei tu nel mondo.» continuò con voce gonfia d’emozione.
E catturò, ancora, le mie labbra.

 

*

Ringraziamenti.

lazzari: ciao Lory! Sono contenta di sapere che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, non sai quanto. E’ una parte delicata ed importante questa  (ed era anche ora). Hai colto molto, sai? Entrambi hanno paura di lasciarsi andare completamente, ma il tempo, indubbiamente, è dalla loro parte. Perciò con questo capitoli, abbastanza importante, spero di non averti delusa. Grazie mille per la magnifica recensione, davvero.
Ello: ciao! *-*  oh, un’altra Eleonora! Amo quel nome! *-* Comunque, ciarle a parte… l’hai letta tutta d’un fiato? Davvero? Cioè… io non so cosa dire, solo… grazie! Sono contenta ti piaccia e mi scuso per l’enorme ritardo dovuto al fattore scuola. Sono contenta ti piaccia il mio modo di scrivere, cerco sempre un linguaggio ricercato… ma non so se ci riesco, anzi a parer mio, non ci riesco proprio. Ma scrivere mi fa sentire bene, perciò eccomi qui. Spero di non averti delusa con questo capitolo. E grazie, grazie mille, davvero.
Nessie93: ciao, Chià! Eh, già, siamo arrivati. Bene, che dire? Prima di tutto, grazie. Davvero. Secondo, davvero ti è piaciuto? *-* cioè… oooh. Il tuo essere stata agitata sin dal viaggio in auto è stato un bene, nel senso… ne sono felice, qualcosa è arrivato! Possiamo dire che in questo capitolo entrambi hanno “inteso” e spero che, il modo in cui l’abbiano fatto, è stato di tuo gradimento… qualcosa però mi dice di sì. Un po’ ti conosco. Grazie, tesoro, per la bellissima recensione. Sei sempre così dannatamente accurata che è un piacere leggerle! Ti voglio bene.
winnie phooina: ciao, Ale! E finalmente siamo qui. XD Sono contenta ti sia piaciuto lo scorso capitolo, cara. Ricevere la tua recensioni mi ha fatto un enorme piacere, davvero! Spero ti sia piaciuto questo capitolo, lo spero davvero. Grazie mille per la recensione!
KeLsey: ciao, Eri! *-* ce l’abbiamo fatta, o meglio… ce l’hanno fatta XD  Davvero te ne sei innamorata? Sono contenta ti piaccia… “questo” Robert, davvero! Lo sai che per me il tuo parer è dannatamente importante! Spero di non averti delusa con questo capitolo. L’aria si è fatta un po’ tesa anche qui. Ti voglio bene, Eri. (L)
Xx_scrittrice_xX: ciao, Ely! Sono contenta di sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto. Che tu ci creda o no, mi fa un immenso piacere sapere cosa pensi di ciò che scrivo. Eh, sì, Robert l’ha detto veramente… ed, in questo capitolo, l’ha fatto veramente XD Spero ti sia piaciuto questo aggiornamento. Grazie.
Fairwriter: mia, Cip! Non sai che piacere leggere la tua recensione! Sai quanto ci tenga a sapere cosa ne pensi dei capitoli! Sono contenta che la parte finale del capitolo scorso ti sia piaciuto e mi chiedo che impressione tu abbia avuto di questo. Ci sono voluto così tanti capitoli… se tu ti inchini a me, io mi inchino a te, mia adorata. Ti voglio bene, Juls… e mi manchi. Tua, Rose.
Piccola Ketty: ciao, Kè! Ma io non ti voglio morta, no, no! Non potrei mai volerlo XD Sono contenta ti piaccia ciò che scrivo, davvero, ci tengo così tanto al tuo parere. Eh, sì, l’ha proprio pronunciato. E in questo capitolo… beh, tanto lo sai. Grazie, di cuore, Ketty. Grazie di tutto, davvero. Il tuo aiuto… sta diventando importante. Ti voglio bene.
cris91: ciao! *-* Sono contenta ti piaccia la mia fiction! Anche a me non piace far scoccare tutto subito… non ha senso. Che gusto c’è poi a scrivere e leggere? Sono contenta tu abbia il fiato sospeso, è una cosa a cui punto quando scrivo. Ti invoglia a leggere, e sapere che ti piace… oh, mi rende felicissima! Grazie per la recensione!
Sognatrice85: ciao, Marghe! Anche io amo Your Song e sono contenta ti sia piaciuto il capitolo! Un attimo… ti sei commossa? Davvero? Cioè… per la storia? Per ciò che ho scritto io? O.O  Sì, ha fatto il nome di lei e spero ti sia piaciuto questo capitolo! E’ importante! Grazie di cuore per la recensione!
Lorelag: ciao! *-*  divorata in due giorni? Okay, ora mi sciolgo. Sono contenta ti piaccia la storia e il mio modo di scrivere. Ci metto il cuore quando lo faccio. Il terrore che i dialoghi ed i pensieri risultino banali è tanto, perciò fa sempre piacere avere un riscontro esterno. Questo Robert… è un po’ strano… anche un po’ diverso dagli altri delle mie fiction, cono contenta ti piaccia. Spero ti sia piaciuto questo capitolo! Grazie mille per la splendida recensione!
Ryry_: ciao, So! *-* Eh sì,  Robert ha sussurrato il suo nome e il “capitolo” è arrivato. Son contenta ti sia piaciuto il capitolo… come la canzone! Ci ho messo il cuore nel scrivere questo capitolo, e spero sia stato di tuo gradimento. Grazie mille, davvero, per la recensione!
ginevrapotter: ciao! *-*  grazie per la recensione, grazie per avermi detto che pensi di questa storia! Sono contenta di piacciano le citazioni all’inizio dei capitoli, mi diverte un sacco metterle… anticipano un po’ ciò che è nel capitolo. Sono anche contenta che trovi… bello il modo in cui è scritta. Per me è davvero importante! Grazie, grazie di cuore!
candidalametta: ciao! *-* oddio, non sai che piacere mi ha fatto leggere la tua recensione. Ciò che hai detto… mi ha resa davvero felice. Per me è molto importante sapere che ciò che scrivo riesca a far staccare il lettore, anche per pochi minuti, dal mondo reale. Sono contenta, di esserti riuscita a regale piccole emozioni che ti hanno fatta… star meglio. Grazie, anche a te.


A voi, un bacio,
                    Panda.

   
 
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