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Autore: bleberry    20/04/2010    0 recensioni
Non so se sia giusto o meno chiamerle poesie, sono riflessioni in forma poetica forse, ma sono il mio sfogo, il mio io, il mio tedio, un frammento della mia anima che chiede di essere condiviso. Non sono molte, forse nemmeno belle, ma sono parte di me ed apparterranno a tutti coloro che vorranno leggerle affidandoci qualche attimo della loro vita.
Genere: Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo"  V.Wolf

Discutendo con A

Nessun ciliegio potrà mai paragonarsi a te,
la tua bellezza ai miei occhi rimarrà immutata e
anche se caleranno gli inverni,
lo specchio dei tuoi occhi saprà sempre incantarmi …

Un fiore di ciliegio,
non sa resistere al vento e
se vi sopravvive,
muore prima dell’estate, lasciando posto al rosso frutto.

Tu al contrario, anno dopo anno
continuerai a stupirmi, a rapirmi, ad affascinarmi,
e non importa se verranno rughe , e se
i capelli d’oro diverranno bianchi,

è la tua anima che amo.

 

Pensando a A° 

E il non saperti mia mi strugge il petto, squarta il cuore
Se solo, se solo sapessi amica mia
I tuoi gentil favori non cederesti all’uomo ladro,
se sapessi,
il tuo solar sorriso in mille pezzi andrebbe
e l’anima mia, accusata poi, solo fumo lascerebbe.

 

Sogno

 

Nel sogno ero un eroe,
portavo spada e armatura e
 nel sogno piangevo,
piangevo per Cloud
di cui avevo preso il posto, il nome,
di cui svolgevo il ruolo,
ma che
sicuramente,
era un eroe migliore.

 

Preludio per la capitale del nord

 

La capitale del nord ti accoglie con il suo freddo inverno,
ti spinge a cercare il calore negli altrui letti,
ti smuove le membra e ti dice:
“Non puoi avermi”

La capitale del nord apre le gambe per la primavera
Calda, soffocante,
sa farti ansimare tra smog e fiori.

La capitale del nord è una dea, un perla rara,
la magnifica maga ingantatrice delll’oceano della terra di mezzo.

______________________________________________________________________________________________________________

A pezzi mi hanno fatta,
prima le dita, poi le braccia
lentamente e con maestria
smembrarono la carne mia.

Ah, mezzaluna,
che ai piedi di questo albero sta,
tu los ai forse se a vendicarmi qualcuno verrà?

______________________________________________________________________________________________________________________________

A
Che a lungo attesi

 di cui porto il marchio.

A, sogno ricorrente, 
ma oggi ritorno, capitale del nord,
per amare chi vita mi tolse
e per odiare chi vita mi donò.

  
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