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Autore: lucia_lucy    20/04/2010    2 recensioni
Draco Malfoy è l'uomo più felice del mondo.
Ma perchè? Chi ha reso possibile tale felicità? Potrebbe esser più felice?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Si può essere più felici?


Come sempre mi trovo a dire che i personaggi non sono miei ma della Rowling e che la fiction non è stata scritta a scopo di lucro, ma con la sola intenzione di piacere ai lettori.


Si può essere più felici di così?
Sono bello, sono ricco, sono un purosangue, ma soprattutto sono amato.
Ok, non sono amato da tutti quanti, e questo non mi interessa; ma mi rende felice il fatto che sia proprio lei ad amarmi.
Lei, la donna più testarda, intelligente e bella che io abbia mai conosciuto.
Lei, Hermione Jane Granger.
Sono qui in casa mia, disteso sul mio letto e non posso muovermi. Non voglio, perché così facendo ti sveglierei, ed io non voglio.
Ti guardo, hai la testa appoggiata al mio petto e sento il tuo caldo respiro solleticarmi.
Sei bellissima. Hai tutti i capelli arruffati e le labbra socchiuse; ho voglia di darti un bacio, ma mi trattengo. Ti vedo piegare le labbra in un sorriso: stai facendo un bel sogno, immagino.
Sono veramente felice di averti accanto mia piccola mezzosangue, e tutto questo lo devo solo a Weasley.
Strano ma vero. Se non fosse stato per lui, a quest’ora non saresti qui nel mio letto, io non avrei mai scoperto cosa fosse l’amore, e soprattutto non sarei l’uomo più felice del mondo.
Ricordo quel giorno come fosse ieri, e se da una parte lo considero il giorno più fortunato che io abbia mai potuto avere poiché finalmente ti vidi come sei realmente e non come una mezzosangue, dall’altra parte provo solo una rabbia che mi cresce dentro e che mi spinge a spaccare la faccia a quel dannato di un Weasel.

***

Era notte inoltrata, e stavo rientrando ad Hogwarts. Avevo appena finito il mio allenamento extra poiché ero deciso più che mai a prendere il boccino d’oro prima di Potter durante la partita di Quidditch che si sarebbe tenuta il giorno dopo.
Mi stavo dirigendo verso i sotterranei, quando un rumore mi costrinse a fermarmi.
Sentii delle risa provenire dai piani superiori, e così iniziai a salire le scale in modo da far sentire la mia autorità da Prefetto togliendo diversi punti a quell’idiota che non rispettava il coprifuoco. Ok, forse non avevo intenzione di togliere punti perché non rispettava le regole scolastiche, ma io sono un Malfoy, e devo pur rendere la vita un inferno agli altri.
Man mano che salivo i gradini, le voci si facevano sempre più chiare.
“Non toccarmi!” disse una voce femminile.
“Su dai, lo so che lo vuoi! Ora zitta e godi!” disse, invece, una voce maschile.
Sentendo ciò, pensai di godermi prima tutta la scena, e poi di entrare in azione mandandoli da Piton; ma non appena voltai l’angolo rimasi a bocca aperta.
Tu e Ronald Weasley stesi a terra a combinare ciò che non andava combinato per due Gryffindor come voi. Ero a dir poco esterrefatto. Ghignai, pregustandomi già le vostre performances.
“Basta! Fermo! Non ti voglio!” gridasti, dimenandoti sotto di lui.
“Zitta sgualdrina! Non mi interessa, io voglio te!” esclamò Weasel bacandoti il collo.
“No… Aiuto… Ti prego…” cercasti di sfuggire ai baci di Pel di Carota.
Non riuscivo a crederci, quel bastardo stava cercando di violentarti.
Sentii una strana rabbia crescermi dentro, sentivo un tremendo prurito alle mani, avevo voglia di strangolarlo.
Mi avvicinai alla svelta a voi e scansai Weasley con un calcio da te.
Presi il ragazzo per il colletto della camicia sbattendolo al muro.
Mi dimenticai del fatto che tu fosti una Mezzosangue, ma dannazione, sei una donna. E una donna non va mai presa contro la sua volontà, anche se si tratta di una Sangue Sporco.
Non riuscivo più a controllare la mia rabbia. Strinsi le mie dita attorno al suo collo, finché non vidi diventare la sua faccia dello stesso colore dei suoi capelli.
“Non ti azzardare più!” sibilai tirando un pugno al suo ventre.
Ero pronto per il bis, ma…
“No, ti prego, non farlo!” sussurrasti, impedendomi così di proseguire.
Lo lasciai andare, e non appena ebbe ripreso un po’ di fiato, si dileguò.
Io mossi qualche passo verso di te, con cautela. Ti vidi tremare, le lacrime agli occhi provai una strana morsa al cuore.
Eri intenta a coprirti con i tuoi vestiti, ormai ridotti a brandelli. Mi chinai, sfiorandoti la spalla, ma tu ti allontanasti, “Non mi toccare!” dicesti.
Non riuscivo a vederti in quello stato, non capivo cosa mi stava succedendo.
Ti stringesti alle ginocchia abbassando il volto, ed iniziasti a piangere.
Ti guardavo, mi sentivo come un pesce fuor d’acqua. Non sapevo cosa fare, volevo aiutarti, volevo farti sentire al sicuro. Senza aspettare oltre, ti avvolsi in un abbraccio.
Cercasti di allontanarmi da te spingendo le tue mani contro il mio torace, ma io non mollai. Non volevo lasciarti, “Shh, tranquilla. Sfogati!” ti sussurrai all’orecchio.
Piangesti tutta la notte in quel corridoio tra le mie braccia, fino a quando non prosciugasti tutte le lacrime e ti addormentasti con la testa china sulla mia spalla.
Ti portai da me, nella mia Stanza dai Serpeverde, ti distesi sul mio letto, mentre io mi sedetti su una poltrona. Ti guardai tutta la notte e pensai. Mi preoccupai perché stranamente non provavo disgusto nel vedere una mezzosangue dormire nelle preziose lenzuola di seta nel mio letto, ma provavo una tremenda voglia di infilarmi anche io stesso tra quelle lenzuola per tenerti ancora stretta tra le mie braccia. Ti guardai, e mi resi conto per la prima volta di non guardarti come una figlia di Babbani, ma solamente come Hermione. Sentii qualcosa muoversi nel mio cuore, strano, non credevo nemmeno di possederne uno fino ad allora. Sei stata tu a farlo battere per la prima volta.
Quando ti svegliasti eri in imbarazzo, mi ringraziasti, e dicesti che dovevi andartene, che non volevi recarmi ulteriore disturbo.
Io fui sincero, “Non disturbi!” ti dissi avvicinandomi a te, “Sei la benvenuta qua nella mia stanza. Se vuoi, potrai rimanere a dormire per quanto vorrai, se non ti senti sicura nel tuo dormitorio!”. Non volevo lasciarti andare.
Eravamo eccessivamente vicini, tu abbassasti il volto, negandomi di leggere nei tuoi occhi.
Ti presi per il mento, e lo sollevai; ti vidi arrossire, e nel frattempo ti mordevi il labbro inferiore; “Hermione!” dissi avvicinando ulteriormente il mio volto al tuo, “Per te ci sarò sempre!” sussurrai ad un millimetro dalle tue labbra prima di bacarti.
Ti sentii rispondere al bacio, e da quel momento capii che non ti avrei mai abbandonata.

***

Ti vedo aprire gli occhi, vedo sempre quella luce brillare nelle tue iridi, testimonianza di quanto tu sia felice, e questo non può che aumentare la mia di felicità.
Mi chino e ti do un bacio, “Buongiorno, amore!” ti dico.
“Buongiorno!” rispondi con un sorriso per poi morderti il labbro inferiore.
Oramai ti conosco Hermione, e so che quel gesto è tipico di quando non sai se dirmi qualcosa o meno, temendo la mia reazione.
“Che c’è?” chiedo, fissandoti intensamente.
“Niente!” rispondi azzardando un timido sorriso.
“Non me la bevo!” esclamo io diventando serio, “So che c’è qualcosa che vuoi dirmi!”.
Distogli per un attimo lo sguardo, credo che tu stia riordinandoti le idee, e poi torni a guardarmi con uno strano bagliore agli occhi, “Sono incinta!” sussurri.
“Sei che?!” domando sicuro di non aver capito bene.
“Draco, sono incinta!” ripeti, e vedo che i tuoi occhi si stanno inumidendo.
Sorrido, “Perché stai piangendo?!”, non capisco proprio la tua reazione.
Tiri su col naso, “Perché so cosa pensi. Non vuoi avere un bambino tu. Non lo hai mai voluto. So, perché. Ma Draco, ti prego, credimi. Il fatto che tu non abbia avuto un buon padre non significa che tu non lo sarai!” dici ormai con la voce rotta da qualche singhiozzo, prima di abbassare nuovamente lo sguardo.
Ti sollevo il viso, “Hermione, io lo veglio questo bambino! Ho sempre voluto avere un bambino da te! Credimi quando ti dico che mi hai reso l’uomo più felice al mondo!”.
Inizi a piangere di gioia, e mi abbracci. Io catturo le tue labbra con le mie in un bacio appassionato, “Ti amo!” sussurro a fior di labbra.
“Ti amo anche io!” rispondi prima di impossessarmi nuovamente della tua lingua.
Coso posso voler di più dalla vita?! Ho una moglie stupenda che mi ama, io amo smisuratamente lei, ed in più diventerò padre. Io, io diventerò padre. La notizia più bella che abbia mai potuto darmi.
Mi ha reso assolutamente l’uomo più felice al mondo. Avremo un bambino, un piccolo Malfoy. Un bambino che crescerà con tanto amore, e specialmente l’amore paterno di cui io sono sempre stato privato.
La mia vita non potrebbe andare meglio di così. Non la cambierei per nulla al mondo.
Ora sì che posso dire di essere veramente felice!
  
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