Homecoming - Life with us
“Ehm, ciao.”
Sembra ancora più dolce del solito, mentre tende la mano, un
po' intimidita, incurvando in quella maniera adorabile le spalle esili.
Edward le sorride, stringendo nel proprio palmo quello piccolo di lei.
Vorrei sapere cosa sta pensando; dal suo sguardo giurerei che sia
davvero felice del nuovo arrivo.
Mi lancia un'occhiata, facendo un piccolo cenno affermativo con la
testa; evidentemente era in ascolto.
Non posso fare a meno di
sorridere, vederli così mi fa sentire parte di una famiglia,
una vera famiglia.
“Esme, lui
è Edward. Edward, Esme.” Dico, prendendoli
entrambi per le spalle.
“Edward,
perchè non vai a prendere un vaso e qualche fiore? Questa
camera ha proprio bisogno di un tocco femminile.” aggiungo
poi, indicando con la mano la stanza un po' spoglia.
Obbedendo, sparisce in un secondo, lasciandoci soli.
“Allora?”
“È
proprio come l'avevi descritto; gentile e disponibile. Per quanto
riguarda l'intelligenza e le doti artistiche, saprò dirti in
futuro.”
Sorride anche lei, poi però cambia espressione, facendosi
pensierosa.
“Cosa
c'è?”
“Mi chiedevo
se ci si abitua mai. Insomma, visto che mi hai informata di quella cosa... quando starò con
lui, avrò sempre l'impressione che i miei pensieri vengano
violati, come mi è appena capitato. Sapendo che ha questo
dono, penso che non mi sentirò mai al sicuro in sua
presenza.”
Terrorizzato, la guardo, facendole segno con le mani di non parlare.
“Pensa a qualcos'altro, potrebbe
essere in ascolto” scandisco con le
labbra, avvicinando il mio viso al suo in modo circospetto.
I suoi occhi, mutati da poche ore in un particolare color miele
– diverso dal mio e da quello di Edward, infinitamente
più bello –, si sgranano, lasciando spazio ad un
terrore momentaneo.
Comincio a ridere, lieto
che il mio scherzetto abbia funzionato, ma subito alla mia risata se ne
unisce un'altra, proveniente dal bosco sul retro della casa –
il ragazzo mi regge il gioco!
A quel suono, Esme mi guarda sempre più allarmata, ma,
vedendomi ridere ancor di più, sbuffa, rendendosi conto di
quale coppia di criminali siamo.
“Voglio
andarmene!” Grida poi, fingendo disperazione.
In realtà so che già ci ama.
Thanks for reading!
Così voglio cominciare
questa raccolta, con l'inizio – più o meno
– della vita di Esme con i Cullen.
In questo caso vediamo Carlisle sfoggiare il suo lato burlone,
perchè sì, secondo me ne ha uno; non si ferma
tutto all'apparenza del serioso e affascinante dottore
ù.ù
Ringrazio chiunque abbia avuto il coraggio di leggere e i temerari che
recensiranno ^^
Alla prossima!