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Autore: _Bec_    21/04/2010    15 recensioni
New York, Manhattan. David, criminale diciassettenne fuggito da casa e al soldo del più ricercato delinquente della città. Allison, la figlia del capo della polizia, una ragazza con una vita normale. Almeno fino a quando i due non si incontrano. Tra scontri a fuoco e feste danzanti, si snoda la vicenda dei due ragazzi: anche gli opposti si attraggono, no?
(Introduzione a cura di _Panna)
Dalla storia:
"Mi stavo cacciando in un guaio, un guaio da cui non sarei più riuscita ad uscire.
[...]
Una parte di me mi insultava furiosa e mi diceva di denunciarlo alla polizia, l’altra parte, invece, mi diceva di uscirci insieme e di non pensare al resto. Gia, fosse stato facile non pensarci.
L’idea che mio padre potesse venire a saperlo mi terrorizzava, ma allo stesso tempo mi elettrizzava. Il fare qualcosa di proibito, il mettermi in pericolo uscendo con lui che era un tipo tutt’altro che raccomandabile, scatenava in me una serie di emozioni che non avrei mai pensato di provare.
Non ero mai stata un’amante del rischio, né un’adolescente ribelle che si trovava il fidanzato delinquente per esasperare i genitori, eppure quella faccenda mi piaceva da morire."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 22: I’ll get you out of there (Ti tirerò fuori di lì)

Capitolo 22: I’ll get you out of there (Ti tirerò fuori di lì)

 

Allison’s pov

 

I giorni successivi, appena uscita da scuola, li passavo interamente alla centrale di polizia. Mio padre mi aveva impedito di vederlo, eppure non riuscivo lo stesso ad andarmene di lì, sapere che lui fosse nel mio stesso edificio mi dava forza.

Avevo riflettuto parecchio sulle parole di Vic, ma non sapevo proprio in che modo avrei potuto convincere mio padre ad aiutarmi…

Parlargli non sarebbe servito, ci avevo già provato, ma lui si era scusato dicendo che anche volendo non avrebbe potuto aiutare Dave…

Avevo capito comunque che stava mentendo, un modo per aiutarlo ci doveva essere per forza e io gli avrei fatto vuotare il sacco.

Da Kirk avevo saputo che Dave aveva fatto un’unica richiesta; ovvero di non avvisare i Woldrich, poiché non aveva la minima intenzione di vederli. Speravo solo che mio padre gli avesse dato ascolto…

Stavo tracciando cerchi immaginari sul mio quaderno di biologia nel suo ufficio, quando la porta si spalancò di colpo, facendomi sobbalzare.

Guardai per almeno dieci secondo buoni il ragazzo che mi stava davanti quasi senza nemmeno riconoscerlo.

Era conciato malissimo; i capelli neri erano imbrattati del sangue che gli scendeva dalla ferita sulla fronte, lo zigomo destro era gonfio, il labbro spaccato e sanguinante ed una serie di tagli gli rigava la pelle del viso.

-Mark?- La mia era una domanda, non un’affermazione, non mi sembrava nemmeno lui.

Un attimo dopo dietro di lui entrò mio padre con aria seria e grave.

-Che è successo?- Gli chiesi disorientata.

-Allison esci.- Mi disse lui brusco.

Scossi la testa indispettita. –Non esiste, voglio restare.-

Sospirò rassegnato; ormai aveva capito che cercare di convincermi sarebbe stato inutile.

-Allora, che è successo?- Domandai di nuovo fredda, cercando di nascondere la soddisfazione che provavo nel vedere Mark ridotto così dopo quello che aveva fatto a Dave.

-Perché non lo chiedi a quel bastardo di Woldrich?!- Ringhiò lo stronzo spaventandomi.

Ridotto com’era faceva pure fatica a reggersi in piedi, così fui costretta a lasciargli la sedia.

-Calmati Heinrich.- Lo freddò mio padre avvicinandosi a me quasi per difendermi.

Mark dovette rimangiarsi una lunga serie di parolacce a giudicare dalla sua faccia rabbiosa.

-Spiegami cos’è successo.- Mio padre aveva riassunto le vesti del poliziotto e, sempre restandomi abbastanza vicino, si sedette dietro la sua scrivania per scrivere qualcosa su dei fogli.

-Dei ragazzi mi hanno aggredito per strada. Erano in cinque.- La voce di Mark tremava, quasi avesse avuto paura di ritrovarseli di nuovo davanti quei ragazzi.

-Ne hai riconosciuto qualcuno?- Mark scosse la testa. –Sapresti descriverli?- Chiese ancora mio padre annotandosi tutto.

-Sì, ce n’era uno alto…più o meno come me…aveva i capelli corti e castani…ma era buio, non l’ho visto benissimo, mi è sembrato comunque che fosse il capo fra quelli.-

Un terribile dubbio si insinuò nella mia mente, ma evitai di dar voce ai miei pensieri.

-Lo sapresti riconoscere se lo vedessi?-

-Sì.-

Oddio no.

-Poi c’era…- Riprese Mark gemendo per le ferite. –Una ragazza. È rimasta in macchina però.-

Trattenni il respiro studiando le reazioni di mio padre.

-Una ragazza?- Chiese lui aggrottando le sopracciglia.

-Sì, una ragazza. Aveva dei lunghi e mossi capelli biondi…- Strinse le mani a pugno arrabbiato. –Sembrava si stesse divertendo nel vedere i suoi amichetti che mi massacravano di botte…-

Oh cazzo. Oh cazzo cazzissimo! Kevin e Kim dovevano essere completamente impazziti, usciti di senno!

Mio padre annotò tutto e un groppo in gola si formò nel momento esatto in cui realizzai che avrebbe potuto mostrargli il fascicolo con la foto di Kevin…

-Sono sicurissimo che siano gli amichetti bastardi di Woldrich!- Sbraitò il pazzoide alzandosi di colpo dalla sedia.

Mio padre non si scompose. -Cosa te lo fa pensare?-

-Il tipo di cui ho parlato prima mi ha detto “Così impari bastardo”! è chiaro che è tutta opera di Woldrich! Dovete assolutamente fargli dire dove sono i suoi cazzo di amichetti, torturatelo se necessario, li voglio tutti dietro le sbarre!-

Era veramente pazzo e molto probabilmente anche mio padre dovette pensarla allo stesso modo visto la sua espressione stralunata.

-Datti una calmata ragazzino, questa non è una prigione del Medioevo, qui non torturiamo nessuno.- Mark fu costretto ad abbassare il capo in segno di rispetto; mio padre emanava autorità da tutti i pori. Mi era capitato poche volte di essere così fiera di lui.

-Woldrich non ha avuto nessun contatto con i suoi compagni da quando è qua, quindi è da escludere che sia coinvolto.-

Grazie papà. Sorrisi vittoriosa, senza cercare di nasconderlo.

-Lei lo sa dove sono!- Mark mi indicò furioso, dimenandosi come se gli stessero dando fuoco.

-Insinui che mia figlia sappia cose che io non so?- Il sopracciglio inarcato di mio padre non era affatto rassicurante.

-Non so di cosa tu stia parlando Mark.- Cinguettai abbozzando un sorrisino derisorio.

-Come può permettere che succeda?! Quello stronzo di Woldrich si è scopato ben bene la sua figlioletta e lei prende pure le sue difese?!-

Il mio sorriso si spense in un attimo e lasciò posto ad un’espressione a dir poco furente.

-Mi fai davvero schifo Mark! Tutto questo rancore solo perché non mi sono lasciata scopare da te?!- Se ripensavo a quando stavamo insieme…Dio che schifo, mi veniva da vomitare! Se solo avessi saputo che il Mark di allora in realtà era il Mark che mi ritrovavo davanti in quel momento…

La mia espressione ad ogni modo impallidiva se messa a confronto con quella di mio padre…

Si alzò apparentemente tranquillo e rispose come se io non avessi parlato: -Io non prendo le difese di nessuno Mark Heinrich, faccio semplicemente il mio lavoro. Ora sei pregato di andartene di qui se hai finito di insultare gratuitamente mia figlia.- Le nocche delle sue mani erano bianchissime da quanto le stava stringendo, pensavo che da un momento all’altro si sarebbe avventato contro di Mark per finire il lavoro di Kevin e gli altri.

-Voglio vederlo almeno! Dopo quello che mi hanno fatto è il minimo! Voglio assistere al suo interrogatorio!- Si oppose testardo lo psicopatico.

-Non è possibile, mi spiace.- Sia dalla sua espressione che dal suo tono di voce si capiva perfettamente che mio padre non era affatto dispiaciuto. –Inoltre non ho nessuna voglia di assistere ad una rissa fra ragazzini.- Con un chiaro cenno della mano congedò Mark.

-I miei colleghi si occuperanno di portarti all’ospedale e sarai sorvegliato da alcuni agenti per le prossime quarantotto ore. Puoi tornare quando ti sentirai meglio per fornirci un identikit dei ragazzi che hai visto.-  Il suo tono non poteva essere più professionale di così.

Mark uscì sconfitto e deluso dall’ufficio, cercando comunque di mantenere un po’ di dignità camminando a testa alta. Peccato che i gemiti che emetteva ad ogni passo per le ferite non gli facevano fare una figura così positiva…

-Grazie per aver difeso Dave papà..- Mi sentii in dovere di dire non appena uscito l’impiastro.

-Non l’ho fatto di certo per te, né per lui. Ho solo fatto il mio lavoro.-

-Ma lo hai comunque difeso.- Ribattei decisa a rimarcare su quello. –Significa forse che…-

-No Allison, non aiuterò un ragazzo che ha collaborato con Johnny Rydell e preso in ostaggio mia figlia.- Un lampo di rabbia passò nei suoi occhi nel momento in cui pronunciò l’ultima frase. Oh-oh. La festa in barca.

-Sono stata io ad offrirmi come ostaggio, lui non c’entrava!-

Pessima frase la mia, sembrò peggiorare la situazione e basta. –Tu ti sei offerta di aiutarli?! Dio Allison a quella festa c’era Johnny Rydell! Avrei potuto prenderlo se tu non ti fossi messa a fare l’eroina della situazione salvando quegli schifosi avanzi di galera!-

-Lo so e mi dispiace ok?- Non era certo per salvare Johnny che mi ero offerta come ostaggio, ma per aiutare Dave e far finire quel massacro…

-Ti dispiace? Di cosa, di aver preferito dei criminali a tuo padre?! Di aver aiutato la criminalità, voltando le spalle alla legge?! È questo che ti ho insegnato io?!- Un lieve bussare alla porta lo distrasse dal suo urlare adirato.

-Un attimo.- Disse brusco in direzione di chiunque lo stesse disturbando.

Abbassai la testa colpevole non sapendo come ribattere. Cosa avrei potuto dire? In che modo avrei potuto fargli capire quello che provavo per Dave?

Mi guardò silenzioso per alcuni secondi, forse in attesa di sentirmi controbattere, poi si diresse verso la porta e l’aprì.

Incominciò a parlare con il suo collega velocemente, seguendolo poi senza degnarmi più di attenzioni.

Mi aveva sconfitta in quel round. Ma ce ne sarebbe stato un altro, quello della resa dei conti in cui mi avrebbe ascoltata…quello in cui avrebbe liberato Dave.

In un attimo le parole di Vic mi tornarono in mente e mi fecero sorridere come un’idiota.

Dovevo fare in modo di farmi ascoltare…e lo avrei fatto.

 

Avevo deciso e niente mi avrebbe fatto cambiare idea. Mi sentivo sempre più spaventata man mano che mi avvicinavo a quell’abitazione, ma nemmeno il vacillare delle mie gambe mi avrebbe fermata.

Sistemai meglio il mio zaino sulle spalle, mentre ogni tanto lanciavo veloci occhiate ad un fogliettino bianco stretto convulsamente fra le mie mani.

Non era stato per niente difficile avere quell’indirizzo da Vic, sembrava che lei già si aspettasse che glielo avrei chiesto…

Quando scorsi in lontananza una villetta bianca, sorrisi involontariamente.

Il numero due. Il numero due era quello, l’avevo trovata.

Bussai alla porta senza pensarci, sentendo il cuore in gola per l’agitazione nell’attesa di vedere chi mi avrebbe aperto la porta.

Ad aprirmi fu proprio la persona che speravo di vedere.

-Lowell?- Mi chiese altezzosa la persona davanti a me inarcando un sopracciglio perplessa.

-Mi serve una mano.- Implorai senza perdere tempo.

 

 

Harrison’s pov

 

Continuavo a rileggere quella lettera incredulo e furioso. Non potevo crederci, non poteva essere.

Sentivo il pianto di Noel fino alla sala, anche lei, come me, continuava a ripetere che non era possibile.

Aprii di nuovo il foglietto spiegazzato che avevo in mano, concentrandomi attentamente su quelle parole scritte di fretta in un momento di completa pazzia.

 

Mamma, ma soprattutto tu papà,

ho deciso di andarmene di casa per un po’ di tempo per trovare una soluzione che possa aiutare David. Tu non mi hai voluta aiutare papà, ma avresti dovuto saperlo che non mi sarei arresa così facilmente.

Lo farò uscire di lì, costi quel che costi, perché io lo amo. Lo amo e tu lo sai papà, te l’avevo detto quel pomeriggio e mi avevi promesso che avresti cercato di accettarlo. E come al solito non lo hai fatto, come al solito mi hai mentito, trattandomi come una bambina stupida. Ma non lo sono, non più.

David non è cattivo, non è un assassino, non ha mai ucciso innocenti. È solo un ragazzo che ha sofferto tanto nella vita ed è stato aiutato dalle persone sbagliate…

Non vi preoccupate per me comunque, mi arrangerò. Non cercatemi, non servirebbe a niente, non tornerò a casa finché Dave non sarà fuori di lì.

Sperando che succeda presto, vi abbraccio, la vostra Allison

 

 

L’accartocciai per l’ennesima volta, chiudendo gli occhi e respirando affannosamente. La mia bambina…era scappata di casa. Dov’era? Stava bene? Dove avrebbe dormito? Cosa avrebbe mangiato?

Non sapevo niente! Aveva lasciato solo quel misero biglietto e il suo cellulare era spento!

-Siamo stati due sciocchi…- Disse mia moglie con voce spezzata, gli occhi gonfi di lacrime.

Non risposi, mi limitai a prendermi la testa fra le mani disperato.

-Harrison!- Mi rimproverò singhiozzando. –Voglio che tu faccia immediatamente qualcosa per far uscire quel ragazzino di prigione! Rivoglio mia figlia, ora! Non mi importa assolutamente niente di quel Woldrich, Rydell o chi altri! Nessuno vale mia figlia!-

-Noel non è così semplice…- Mugugnai sofferente fra i denti. Con che prove avrei potuto far uscire il ragazzo? Come avrei fatto a scagionarlo? C’era il mio lavoro di mezzo!

Lei si sedette sulla sedia a peso morto, come se le gambe improvvisamente avessero ceduto.

-E comunque pensa che se lo facessimo uscire ritornerebbe a ronzare intorno a nostra figlia!- Le ricordai facendola impallidire ancora di più.

-A quello troveremo una soluzione poi, devi fare qualcosa Harrison…- Implorò di nuovo con voce debole.

Sospirai passandomi una mano sul volto. Quella sarebbe stata una lunga notte di riflessione.

 

 

Allison’s pov

 

-Grazie.- Sorrisi gentile prendendo la tazza di tè caldo e portandola alla bocca per sorseggiare quella bevanda calda e rilassante.

La camera in cui mi trovavo era deliziosa. Di un verdino chiaro, ma brillante, un verde mela che metteva allegria. I muri erano decorati con poster e foto e la libreria era piena di libri e cd.

-Allora Lowell, mi dici che ti è saltato in mente di venire qui?- Mi chiese perplessa la ragazza bionda seduta di fronte a me.

-Te lo dirò, Stewart, solo quando la smetterai di chiamarmi per cognome.- Sorrisi sorseggiando un altro po’ di tè.

Lei fece una smorfietta contrariata. –Allison ok? Ora, mi dici che sei venuta a fare qui?-

-Credevo l’avessi già capito.- Aggrottai la fronte in attesa.

Kimberly si alzò dal letto e fece un piccolo giro intorno alla stanza. –Cosa credi che possa farci io?-

Appoggiai la tazza sulla scrivania vicino a me, prima di intrecciare le mani in grembo. –Speravo avessi qualche idea, qualche piano B…-

Scosse la testa, demoralizzandomi. –Darei anche un braccio se servisse a farlo uscire di lì Allison, ma non serve, io non posso fare niente.- Sospirò afflitta, prima di risedersi sul letto e di rannicchiarsi tenendosi le ginocchia con le braccia.

Rimanemmo in silenzio per un po’, poi fu di nuovo lei a parlare. –Solo tu puoi fare qualcosa.- Sembrava…triste mentre lo diceva, sospettavo che l’infatuazione per Dave non le fosse passata del tutto, forse non era stata una buona idea andare da lei.

-Devi parlarne con tuo padre.- Aggiunse seria.

-Non serve, l’ho già fatto ma non è cambiato niente…- Abbassai il capo afflitta.

-Dovresti esporgli le tue teorie per liberarlo.-

Alzai di scatto la testa curiosa. –Quali teorie?- Chiesi curiosa.

-Ad esempio potresti far mentire David…- Il suo sguardo si accese come quello di un felino alle prese con la sua preda.

-Riguardo a cosa?- Domandai rizzandomi sulla sedia tutt’orecchie.

-Rifletti Allison…David è minorenne e per la legge un minorenne non è quasi in grado di intendere e di volere, per la legge un minorenne non è adulto. La responsabilità delle azioni di Dave a rigor di logica è di Johnny che è un adulto. Se David dicesse che Johnny lo ha costretto a fare quello che ha fatto, magari mettendoci anche di mezzo alcune minacce…- Non finì la frase, si limitò a mordicchiarsi le labbra in attesa di una mia reazione.

Balzai in piedi in un lampo. –Credi davvero che funzionerebbe?- Dissi sentendo rinascere la speranza.

-Beh, tu hai il capo della tua polizia dalla tua parte, chi meglio di lui può metterci una buona parola?- Scrollò le spalle. Feci per risponderle, ma riprese a parlare ignorandomi. -Non sono un legale…ma dopo il passato che ha avuto Dave si potrebbero tirare in ballo un sacco di cose, anche psicologi per il suo passato traumatico.-

Aggrottai la fonte confusa. -Vuoi tirare in ballo l’infermità mentale o cose del genere?-

-Nah, Dave non lo accetterebbe mai.- Si accese tranquillamente una sigaretta, non facendo caso al fatto che fossimo in una stanza e che la finestra fosse chiusa.

-Se è per questo non accetterebbe nemmeno di addossare la responsabilità delle sue azioni a Johnny.- Le feci notare.

-Lo so. È troppo orgoglioso. Per questo devi parlarci.- Ciccò nel posacenere sulla libreria con noncuranza.

-E se Johnny si vendicasse su di lui per questa sua bugia?- Chiesi pensando che molto probabilmente a Johnny non andasse a genio che qualcuno raccontasse cazzate su di lui.

-Non lo farà…- Affermò sicura distogliendo lo sguardo e puntandolo sulla finestra che decise improvvisamente di aprire.

-Come fai a saperlo?- Arcuai le sopracciglia curiosa.

-È un problema mio Allison, tu preoccupati di fare una chiacchierata con tuo padre…- Si affacciò alla finestra e mormorò un qualcosa che mi sembrò “E io la farò con il mio”.

Si girò di scatto facendomi spaventare. –A quanto pare tirare fuori Dave dai casini è diventato un lavoro a tempo pieno per entrambe…- La sua risata squillante mi mise decisamente più a mio agio.

-Già.- Confermai sorridendo.

-Anche se io…- Mi sembrò di vederla rattristarsi per un attimo, ma non ne fui sicura. –Non è che l’abbia aiutato più di tanto portandolo da Johnny…- Parlava a bassa voce, come se lo stesse dicendo a se stessa. –Io l’ho messo nei casini con la polizia e io lo aiuterò ad uscirne.- Affermò decisa aprendo l’armadio per cercare qualcosa.

-Tu hai fatto quello che hai potuto.- Mi sentii in dovere di dire.

-Certo, certo.- Disse sovrappensiero con la sigaretta pendente dalle labbra. Si allontanò dall’armadio e ciccò di nuovo nel posacenere. –Bene Lowell,- Il mio sguardo la fece correggere, -Allison, a nanna su, domani ci aspetta una giornata importante!-

Mi guardai intorno perplessa. –Ma io dove dormo?-

-Nel sacco a pelo mi sembra ovvio!- Cinguettò, gettando finalmente la sigaretta fuori dalla finestra.

La mia espressione contrariata la fece divertire parecchio. Afferrò un qualcosa di blu dall’armadio e lo buttò per terra. –Pensa che questo è lo stesso sacco a pelo in cui ha dormito Dave nella notte in cui è scappato di casa.- Osservò attentamente la mia reazione e ghignò non appena mi vide sussultare. Inutile, il mio cuore non poteva evitare di aumentare i suoi battiti ogni volta che lo sentivo nominare.

-Il signorino voleva dormire sul letto e lasciare me sul pavimento, ci credi?- Disse shockata scuotendo poi la testa.

-Spero che con te sia diventato un pochino più cavaliere perché quella sera non ne voleva proprio sapere di dormire per terra…- Ridacchiò e, nonostante una piccola fitta di gelosia invadente, mi ritrovai anche io a sorridere divertita.

-Abbiamo litigato fino alle quattro del mattino e alla fine stufo di discutere si è sdraiato sul pavimento e si è addormentato.- Fece spallucce facendomi scoppiare a ridere. -Alla fine quella litigata credo gli abbia fatto solo bene, gli è servita a distrarsi da quello che…era successo…o almeno spero sia servita.- Si rabbuiò di poco e si sedette sul letto lasciandosi cadere a peso morto.

-Sono sicura di sì.- Accennai un debole sorriso che però la infastidì.

-Ora non pensare che siamo amichette Lowell solo perché ti ho detto questo eh?- Sputò fuori incrociando le braccia al petto.

Roteai gli occhi per la stanza. –Non l’ho pensato.-

-Bene. Perché non passerò la notte a farti le treccine o stronzate del genere, raccontandoti i cazzi miei.-

-Meglio. Non mi sono mai piaciute le treccine.- Incredibilmente riuscii a farla ridere; era una grande vittoria ovviamente.

Rimanemmo un po’ in silenzio, poi, esausta, mi buttai su quel sacco a pelo immaginando che Dave fosse lì con me…

-Sicura che per tua madre non sia un problema che io stia qui? Non voglio che finisca nei casini con mio padre o cose del genere…- Chiesi titubante.

Mosse la mano in aria con indifferenza. –Nah, tranquilla, non è un problema.-

Ci mettemmo a dormire così, quasi come due amiche ad un pigiama party.

-Kim?-

-Che vuoi?- Sbottò assonnata.

-Vi ringrazio per averla fatta pagare a Mark.-

La sentii sorridere. –Era il minimo che potessimo fare…-

-Buonanotte.- Dissi sbadigliando appena.

-‘Notte Allie.- Rispose lei con voce strascicata.

Sorrisi; in fondo, il fatto che mi avesse chiamato Allie era già qualcosa di positivo no?

 

 

La mattina dopo mi alzai sentendo addosso un’improvvisa carica positiva di energia; sentivo che avrei potuto spezzare le sbarre della prigione solo con la forza delle mie braccia come Hulk.

-Ok Lowell ricapitolando…- Iniziò lei ignorando la mia occhiataccia. Inutile, fare in modo che mi chiamasse per nome era impossibile. –Tu parlerai con il tuo paparino a cuore aperto…gli parlerai più o meno della storia di Dave, gli dirai che lo ami, che senza di lui non puoi vivere e bla bla bla…cazzate varie.- Congedò brusca una mia risposta con un cenno della mano. –Io parlerò con Dave e lo convincerò a dire che è stato costretto da Johnny a fare quello che ha fatto.-

Inarcai un sopracciglio dubbiosa. -Ma non dovevo farlo io quello?-

-Beh, vuoi fare tutto tu tesoro? Lasciane un po’ anche a me!- Scrollò le spalle, spostandosi poi una ciocca ribelle di capelli dal viso.

Feci un respiro profondo. –E se mio padre non accettasse e mi impedisse di ritornare qui da te?- Cosa che sicuramente sarebbe successa.

-Oh Lowell cazzo quanto sei contorta, Dave ti ha attaccato il suo pessimismo cronico?!- Sbuffò prima di iniziare a camminare velocemente avanti e indietro. –Devo prendere in ostaggio qualcun altro…così se non ti lascia tornare indietro abbiamo un altro ostaggio, non so se mi spiego…-

Annuii riflettendoci su. Chi avremmo potuto prendere in ostaggio? Chi sarebbe stato perfetto per ricattare mio padre se non mi avesse dato ascolto? Un nome si fece strada velocemente in me. –Nicky.-

-Chi?-

 

 

 

Camminavo a passo svelto verso l’ufficio di mio padre; gli altri poliziotti si scansavano tutti spaventati, probabilmente avevano capito che non ero per niente di buon umore.

Mi vergognavo un po’ a tornare da mio padre appena un giorno dopo la “fuga”, dopo aver scritto quella chilometrica lettera.

Ad ogni modo se non mi avesse ascoltato me ne sarei andata definitivamente di casa; Kim aveva detto che sarei potuta stare da lei quanto volevo.

E se mio padre mi avesse rinchiusa in camera mia per impedirmi di fuggire…beh non avrebbe potuto farlo, perché in quel caso non avrebbe più avuto indietro Nicky.

Mi dispiaceva coinvolgere il mio fratellino, ma non era in pericolo, il suo “rapimento” –accordato tra l’altro- era solo per precauzione.

Ero un po’ nervosa per il fatto di averlo lasciato con Kevin più che altro.

Nicky aveva accettato di passare la giornata con lui senza fare domande; in cambio avevo dovuto promettere che gli avrei comprato un I-phone. Piccolo ricattatore.

Non mi era sembrata un’idea così intelligente comunque, Kev non mi ispirava più di tanto come babysitter e la sua reazione ne era stata la prova:

 

-Chi è lo gnomo?- Chiese Kevin squadrando mio fratello come se avesse avuto davanti…un vestito non firmato da uno stilista famoso.

-Senti Kevin per il bene di Dave, devi prendertene cura- Kim indicò con la mano il mio fratellino, trascinato da noi a casa sua dopo aver chiamato Kev per dirgli di raggiungerci.

-Per chi mi hai preso, per la balia?Sai che con gli infanti non vado d’accordo.- Rispose lui accigliato.

-Ehi!- Si oppose mio fratello, ma Kim interruppe la sua protesta senza troppo riguardo.

-Lo so, lo so. Ricordo ancora l’ultima volta che un bambino ha rovesciato la sua limonata addosso alla tua preziosa camicia Armani, eri ad un passo dallo strozzarlo…- fece una smorfietta, guardandosi le unghie delle mani con noncuranza.

Deglutii. Iniziavo a preoccuparmi per Nicky.

-Ma questa è un’emergenza.- Continuò lei. -Intrattienilo ok?- Concluse, girandosi di scatto per uscire dalla sua stanza.

-E vedi di comportarti bene con mio fratello o taglierò una ad una le tue camicie Armani!- Lo minacciai decisa prima di seguire Kim verso l’uscita. Qualcosa nell’espressione terrorizzata di Kevin mi disse che mi avrebbe dato ascolto. Gli conveniva.

 

 

Una volta entrata nell’ufficio di mio padre, lui si alzò di scatto dalla scrivania sorpreso.

-Allison! Tesoro, io…- Corse ad abbracciarmi in meno di un secondo. Avrei voluto tanto ricambiarlo quell’abbraccio, anche lui mi era mancato, ma l’arrabbiatura restava. Mi limitai semplicemente a restare immobile, senza respingerlo, ma senza nemmeno stringerlo a mia volta.

-Come ti è saltato in mente di fare una cosa del genere, come?!- Ecco, l’affetto stava lasciando posto alla rabbia, la ramanzina stava arrivando.

-Papà devi ascoltarmi ti prego.- Parlai a bassa voce, ma lui mi sentì lo stesso e lo capii dal suo irrigidirsi improvviso.

Sciolsi l’abbraccio fissandolo negli occhi seria. –Se sono tornata è solo per dirti che ho trovato un modo per aiutare David…- Studiai attentamente la sua espressione che si rabbuiò.

-No, fammi parlare!- Lo interruppi non appena aprì bocca per ribattere. –Sono scappata già una volta e lo rifarò se necessario!- Lui mi guardò indignato, ma non replicò.

-Sai benissimo quanto è importante lui per me…- Puntai i miei occhi nei suoi con decisione. –Quando Tom mi ha rapita, lui mi ha liberata, mi ha salvato la vita papà…- Gli ricordai seria. –Se non ci fosse stato lui posso solo immaginare come sarebbero andate le cose…-

Il ricordo di Tom portò con sé un brivido lungo tutta la mia schiena.

Mio padre sembrò reagire esattamente come me e si lasciò ricadere sulla sedia dietro la sua scrivania con aria afflitta.

-Gli devi la mia vita.- Quella frase sembrò essere un duro colpo per lui. Le sue labbra si contrassero in un’espressione piuttosto infastidita.

-David è scappato di casa a dodici anni perché i Woldrich hanno cercato di ucciderlo.- Svelai con una lieve angoscia.

I suoi occhi si dilatarono dallo stupore. –Cosa?-

Annuii. –È una lunga storia, ma è andata così. Aveva solo dodici anni quando è successo, era un bambino papà! Quando si è unito a Johnny aveva solo dodici anni! Come giudichi tu un bambino scappato di casa dopo essere stato quasi ucciso dai suoi genitori?! Come giudichi un bambino che ha dato retta a Johnny Rydell solo perché è stato l’unico a tendergli una mano?! Ha fatto un errore è vero, ma tutti sbagliano! Lui è solo stato aiutato dalle persone sbagliate, ma non è cattivo.- La voce mi si affievolì sull’ultima parola.

Mio padre sospirò e nell’attesa di sentire la sua risposta, il mio cuore aumentò in modo incontrollato i suoi battiti.

-Anche se fosse come dici tu, non sarei comunque tranquillo se stesse con te.-

-Ma lui non mi ha mai fatto niente! Credi davvero che avrei potuto innamorarmi di un ragazzo di cui non mi fido ciecamente? Mi credi così ingenua?- Ribattei risentita.

-No, è di lui che non mi fido.- Congiunse le mani sulla scrivania e mi guardò dal basso, accennando un lieve sorriso di scuse.

-Imparerai a farlo! Dagli una possibilità, parlaci almeno! Se mi vuoi bene, fallo per me, per tua figlia!-

Si passò una mano fra i capelli nervoso. –Allison tu sei in assoluto una delle persone più importanti della mia vita, se ti dovesse succedere qualcosa per colpa sua, io…- La voce si interruppe con un gemito strozzato a metà fra rabbia e dolore.

-Non succederà papà.- Lo rassicurai toccando le sue mani con la mia. –Se davvero ti fidi di me, fidati del mio giudizio su di lui ti prego.- Feci una pausa per lasciargli il tempo di riflettere. –Non posso stare senza di lui, non ci riesco, hai visto quanto sono stata male…io lo amo. So che anche tu faresti tutto per far uscire di prigione una persona a cui tieni davvero, colpevole o non.-

Sfuggì alla presa della mia mano e si alzò per dirigersi verso la finestra.

-Papà sii sincero…- Lo raggiunsi avvicinandomi a lui. –Se Dave dicesse di essere stato costretto da Johnny a fare quello che ha fatto…sarebbe d’aiuto?-

Fece un respiro profondo che a me sembrò essere di rassegnazione, senza distogliere lo sguardo dal grattacielo di fronte a noi.

La sua risposta fu flebile e mormorata, ma bastò a far urlare di gioia il mio cuore.

-Sì.-

Lo abbracciai forte e una lacrima ribelle non poté evitare di scendere sul mio viso.

-Grazie.-

A me non serviva altro, quel sì bastava come conferma.

 

 

David’s pov

 

Quando mi avevano detto che una ragazza voleva vedermi, ero già pronto a rifiutare la visita pensando che fosse Allison -non volevo vederla, sarebbe stato solo più doloroso, sia per lei che per me-, invece l’agente mi sorprese dicendomi che non si trattava della figlia di Lowell.

Una volta entrato in quella che sembrava a tutti gli effetti una “sala visite” di una prigione, trovai una ragazza bionda seduta ad aspettarmi.

Chi altri poteva essere se non lei?

-Ehi.- Alzai una mano per salutare Kim che giocava annoiata con una ciocca di capelli.

-Ehi che brutta faccia, che è successo? È morto qualcuno? Sei finito in prigione?- Ridacchiò lasciando ricadere morbido sulla guancia il ciuffo.

Inarcai il sopracciglio e mi sedetti di fronte a lei. -Divertente.- bofonchiai.  

-Già, io lo sono sempre.- Affermò annuendo seria con la testa. –Parlando seriamente,- Si fece scura in volto. –Come stai?-

Scrollai le spalle guardandomi con indifferenza, -Alla grande, non vedi?-

Mi esaminò per alcuni secondi mordicchiandosi le labbra pensierosa.

-Non pensavo che l’avrei mai detto, ma…- Mi protesi in avanti in attesa di sentire la cavolata che di sicuro avrebbe detto. –Sei più sexy con quest’aria…selvaggia.- Rise leggermente a disagio.

Mi esaminai stranito la divisa blu da detenuto che avevo indosso e i capelli scarmigliati. –Wow.- Dissi semplicemente un po’ scettico. –Grazie.- Ghignai beffardo.

Riassunse la sua solita aria arrogante. –Ora non ti montare la testa biondino.-

-Lo stavo già facendo.- Risi. Mi mancavano gli scambi di battute idiote con i miei amici.

-Ecco, lo sapevo. Presuntuoso.- Fece la linguaccia, accennando poi un sorriso amichevole.

-Come state voi invece?- Chiesi non riuscendo ad impedirmi una smorfia sofferente.

-Male senza di te.- Pensavo fosse ironica, invece dal suo sguardo mi accorsi che era serissima. –Kevin sta dando di matto, per sfogarsi ha preso a calci e pugni quel cretino che ha fatto il tuo nome alla polizia.-

Aggrottai la fronte chinando la testa di lato confuso. –Chi?-

-Oh.- Sembrò ricordarsi improvvisamente di qualcosa. –Già, non abbiamo avuto l’occasione di dirtelo…è stato un certo Mark Heinrich a fare la spia…- 

Mark…Mark…cazzo, l’avevo già sentito quel nome.

Balzai in piedi incredulo e un’incredibile energia negativa, altresì chiamata rabbia, mi montò dentro. –Cosa?! Quel Mark?! Quel bastardo lì?!- Schifoso, viscido figlio di... Quel pezzo di merda mi aveva fatto rinchiudere apposta, avrebbe avuto via libera con…Spalancai gli occhi sbalordito.

-Già, quel Mark.- Disse lei senza scomporsi minimamente. –Me l’ha detto Vicky.- Scrollò le spalle.

Mi passai una mano fra i capelli stringendoli con forza dalla rabbia. Avrei voluto prendere a calci tutto; il tavolo, la sedia, il muro, tutto. Ma c’era un cazzo di poliziotto non molto distante da noi che controllava che stesse andando tutto bene.

-Brutto bastardo…- Digrignai fra me e me. Non avrei lasciato Allison a quello stronzo…!

-Tranquillo tesoro, ci ha già pensato Kevin. Vedessi come lo ha ridotto,- Fece una smorfia schifata. –Non voleva smettere di prenderlo a calci, ha dovuto fermarlo Phin.-

Aprii la bocca di poco sorpreso. Kevin non era mai stato un tipo così violento, era sempre stato il pacifista della situazione.

-Non l’ho mai visto così incazzato, lui che è sempre calmo.- Lei confermò i miei pensieri, incrociando le braccia impensierita.

Abbozzai un sorriso, accantonando per un attimo il pensiero di quel bastardo sorridente vicino ad Allison e sostituendolo con un altro in cui Kevin lo massacrava di botte. Confortante.

-Ringrazialo da parte mia.- Mi risedetti un po’ più calmo.

-Lo farò. Avrebbe voluto venire anche lui oggi, ma sta svolgendo un importante e delicato compito.- Disse con aria solenne.

-Per Johnny?- Chiesi serio.

-No. Per me ed Allison.- Sfoderò un mega sorrisone a trentadue denti che non mi tranquillizzò per niente.

Allison. Di nuovo quel nome aveva il potere di far rianimare quello stupido organo vitale chiamato cuore.

Come sta? Come sta? Come sta? Dio Dave, non è difficile da dire, chiediglielo!

-Co-cosa?- Che genio che ero, neanche una domanda semplicissima sapevo fare. -Ma non vi odiavate voi due?- Aggrottai la fronte sospettoso, ignorando il mio cervello che aveva deciso di continuare ad insultarmi.

-Mm…nah, ammetto che la tua ragazza non è male, sa il fatto suo.- Arricciò di poco le labbra. –Quindi…- Alzò il pollice in alto. –Approvo.-

Ghignai divertito, ma la mia era solo una delle solite maschere che indossavo per nascondere ciò che provavo realmente. –Che bello, ora sì che sono felice.- Feci ironico. –Ad ogni modo, che tu approvi o no non cambia nulla…io sono qui e lei è fuori.- Mi rabbuiai, sentendo lo stomaco stringersi in un’insopportabile morsa soffocante.

-Ah che palle con questi discorsi deprimenti! Piantala, ok? Ti tireremo fuori di qui e ho già trovato la soluzione!- Enunciò tutta allegra.

-Ovvero? Mi farete calare dalla finestra in stile Mission Impossible? O mi farete risalire il camino in stile Babbo Natale?- Domandai sarcastico.

-Nessuna delle due.- Rispose come se le mie proposte non fossero state assurde. –Dovrai semplicemente dire che Johnny ti ha costretto a lavorare per lui! Eri minorenne e lo sei tuttora, quindi la polizia dovrà per forza digerire questa tua confessione!-

La sua allegria scemò man mano non appena studiò la mia espressione.

Feci un respiro profondo, poggiando i gomiti sul tavolo e reggendomi la fronte con le mani. –Non ho intenzione di dare la colpa di quello che ho fatto a Johnny, Kim. Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto di mia volontà.- Rialzai lo sguardo e puntai i miei occhi seri sui suoi contrariati.

-Sembra quasi che tu te ne stia vantando.- Mi fece notare impassibile.

-Al contrario, non ne vado per niente fiero,- Mi interruppi distogliendo lo sguardo da lei. Quella era la mia unica possibilità di uscire di lì, lo sapevo bene. Eppure il mio orgoglio mi impediva di dare la colpa delle mie azioni a qualcun altro, -Ma l’ho fatto. Non ci sarà sempre qualcuno a cui poter addossare una responsabilità che è solo mia.-

-E mia.- Protestò. –Dave, sono stata io a portarti da Johnny se ben ricordi e ho fatto uno sbaglio.-

Scossi la testa, chiudendo gli occhi pensieroso. –No Kim, tu mi hai solo aiutato come potevi.-

Sarei dovuto rimanere con i Woldrich se lei non mi avesse aiutato. Nessuno avrebbe creduto alla mia versione dei fatti dopo quello che era successo…come poteva la parola di un bambino valere di più della loro?

-Dave se hai paura,- Ignorò la mia occhiata di fuoco a quella parola, -di un’eventuale vendetta di Johnny, non ti devi preoccupare, ci parlerò io.- Si sporse in avanti e mi toccò lieve un braccio.

La scostai infastidito. –Kim se pensi che io abbia paura di lui, allora non hai proprio capito niente.- Non aveva capito che non era la paura che mi impediva di mentire, che non era Johnny a farmi paura. Avevo avuto a che fare con pazzoidi di tutti i generi, armati e non, Johnny era solo uno dei tanti.

-Devi dirlo Dave, ti prego. Per me,- I suoi occhi si sciolsero, sembrava stesse trattenendo le lacrime, -Per Allison.-

Strinsi le mani a pugno sentendo il mio cuore balzare di nuovo.

Mi divorai il labbro nervoso. -Come sta?- Dio quanto era stato difficile porla quella domanda.

Temevo più di ogni altra cosa quella risposta, perché avrei sofferto in ogni caso; sia che lei stesse bene, senza di me, sia che lei stesse male…per colpa mia.

-Non lo immagini?- Notai una lieve nota di rimprovero nella sua voce. –Sta malissimo Dave, uno schifo. Vicky mi ha detto di averla trovata in lacrime nella sua stanza.-

Fissai un punto indefinito del tavolo, sentendo che ormai il cuore se ne stava andando per conto suo, sarebbe uscito dal petto di lì a poco.

-Non dici niente?- Sembrava quasi che Kim stesse prendendo le difese di Allison, mi parlava con un’acidità senza precedenti.

-Cosa devo dire?!- Sbottai alzando lo sguardo di scatto. –Che da una parte sto da schifo per la sua sofferenza e dall’altra…- Digrignai i denti sofferente. –Sono fottutamente felice perché non mi ha dimenticato?!-

La mia reazione le fece dilatare le pupille sorpresa. –Allora devi farlo Dave, se vuoi uscire da qui. Metti da parte l’orgoglio per una buona volta e sii altruista, pensa a me e Kevin, a lei!-

-Altruista?!- Chiesi incredulo. –Kim lei merita di meglio cazzo, cosa credi che potrei fare io…cioè….- Mi presi di nuovo la testa fra le mani, stavo vaneggiando.

-Ti spaventa anche il dopo vero?- Mi chiese addolcendosi. –Ti spaventa non sapere che cosa ti aspetta una volta fuori di qui.-

Non risposi. Avrei voluto obiettare, ma mi resi immediatamente conto che aveva ragione lei.

Quando alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi, mi sentii una merda. Stava piangendo. Kim stava piangendo! Non l’avevo mai vista piangere…

-Lei.- Disse semplicemente, passandosi una mano sotto l’occhio infastidita, stando ben attenta a non far sbavare il trucco. –Noi.- Sorrise distogliendo lo sguardo. Si stava commuovendo e odiava che lo notassi. -Ecco che cosa ti aspetta fuori.-

Riflettei sulle sue parole. Loro erano la mia famiglia, avrei trovato loro fuori ad aspettarmi…

-Devi raccontare dei Woldrich alla polizia, Dave.-

La guardai come se avesse perso qualche rotella. –Non mi crederebbero mai.-

-Il padre di Allison sì.- Insistette testarda.

Inarcai un sopracciglio stranito. -Figurati, mi odia. Il suo unico desiderio è vedermi alla ghigliottina e mi va bene che questa non è una prigione del ‘700.-

-Ti ascolterà.- Ribadì sicura, convincendo anche me per un attimo. –E tu potrai uscire di qui e condurre una vita normale. Johnny non ti cercherà più, te lo prometto.- Affermò con aria grave.

Eccola di nuovo con quella frase. Non mi feci scappare l’occasione per chiederglielo. –Come fai a saperlo?-

Si morse il labbro. –Ci parlerò io.-

-E perché dovrebbe darti ascolto?- Non le avrei lasciato cambiare argomento, volevo sapere.

Attese qualche minuto prima di parlare. –Perché lui…-

Mi protesi in avanti in attesa, -Lui…?-

-È mio padre.- Le uscì di getto, con un sospiro.

Sgranai gli occhi sbigottito. –Tu…lui?Oddio, cosa?!- Johnny aveva una figlia?! Quel Johnny?!

-Esatto è mio padre.- Annuì, muovendosi sulla sedia inquieta.

-Ma…come è possibile?- Domandai sconcertato.

Si guardò le unghie per evitare di incontrare i miei occhi che continuavano a scrutarla. –Un po’ mi deludi, con tutto l’esercizio che abbiamo fatto…-

Non capii il significato di quella frase finché non andò avanti a parlare. –Sai com’è, quando un uomo è attratto da una donna fanno quella cosa meravigliosa chiamata sesso e Johnny era attratto da mia madre così…-

-Lo so com’è successo!- La interruppi brusco. –Quello che volevo sapere è…perché non me l’hai detto?-

Piantò gli occhi sulla guardia, fingendo disinteresse. –Perché non volevo che ti sentissi in obbligo…verso di me.- Ammise sospirando appena, prima di tornare a guardarmi.

-In obbligo?- Non ci stavo capendo niente.

-Già. Johnny ti ha sempre ammirato e stimato, sei sempre stato il suo preferito e…- Si passò una mano fra i capelli…imbarazzata…? Lei? Imbarazzata? –Ha sempre sperato che…noi due…- Lo sguardo che mi lanciò fu molto più che eloquente.

-Oh.- Fu l’unica risposta cretina che riuscii a formulare il mio cervello.

Johnny voleva che io e sua figlia stessimo insieme? Per quello era sempre stato così…gentile con me? Mi teneva buono come…genero?

-Ho sempre vissuto con mia madre e portato il cognome del mio patrigno per mascherare la cosa…ma sia io che mia madre abbiamo sempre saputo chi fosse lui in realtà. Lei era contraria che io avessi a che fare con lui, ma…è pur sempre mio padre e ha capito ben presto che non poteva impedirmi di vederlo. Con me si è sempre comportato bene, sento…di essere amata da lui.- Incrociò le braccia al petto come se avesse avuto freddo. –Ti ho portato da lui quella mattina e gli ho chiesto di aiutarti, gli ho fatto capire che tu eri importante per me.- Si bloccò pensierosa. –Lui ti ha sempre visto quasi come un suo erede…Degno di stare con me.- All’ultima parola, la voce si affievolì.

Rimasi in silenzio, non sapendo minimamente in che modo risponderle.

-Certo che anche tu, sempre nei guai vai a metterti.- Ironizzò per spezzare la tensione. –Prima vai a metterti con la figlia del più importante criminale e poi con la figlia del suo peggior nemico, il capo della polizia.-

-Sono un amante del rischio.- Abbozzai un sorriso, passandomi una mano fra i capelli.

-Per questo comunque non te l’ho detto. Ci sarebbe stato più imbarazzo tra di noi se tu lo avessi saputo.- Riprese, riacquistando la sua calma di sempre.

-Sei una sciocca.- Mormorai scrollando il capo. –Anche se lo avessi saputo, non sarebbe cambiato niente tra di noi.- Le diedi un buffetto, facendola sorridere più tranquilla.

-Mi sarei sentito un po’ a disagio certo…ma solo perché il fatto che Johnny avesse pensato a me come tuo fidanzato, è per me un onore grandissimo.- Forse sbagliavo a dirglielo, ma le volevo davvero bene e ci sarei sempre stato per lei, volevo che lo capisse. –Tu sei una ragazza meravigliosa Kim. E…anche se le cose sono andate diversamente, io ci sarò sempre e comunque per te perché ti voglio bene.-

La sua espressione mi bloccò. Sembrava stesse per strozzarsi. Oddio, avevo detto qualcosa di sbagliato?

–Tutto bene?- Domandai preoccupato.

-Tu…mi…hai detto che mi vuoi bene?!- Boccheggiò muovendo velocemente le mani per farsi aria.

Aggrottai la fronte. –Sì, che c’è di strano?- Non capivo il perché di tutta quella sorpresa. Lo sapeva già, no?

-Allison ti ha cambiato veramente in meglio.- Constatò con gli occhi che le brillavano di gioia. –Non me lo avevi mai detto.-

Veramente? Feci mente locale e…oh cazzo, in effetti non glielo avevo mai detto davvero.

-Una volta ti ho detto che ti volevo bene mentre giocavi alla Play Station.- Mi ricordò divertita. –E tu mi hai risposto “Ah-ah”, limitandoti ad annuire.-

-Per forza, stavo giocando alla Play, manco ti stavo ascoltando probabilmente.- Considerai ridacchiando.

-Ah grazie tante.- Bofonchiò alzando gli occhi al cielo.

Il tipo che ci controllava ci fece segno che il tempo delle visite era finito.

-Ti auguro davvero di trovare un ragazzo che ti faccia innamorare e che ti meriti.- Dissi alzandomi. –Magari Kevin.- Sghignazzai.

-Sparati.- Borbottò minacciosa socchiudendo gli occhi.

-Non ho una pistola.- Feci spallucce fintamente dispiaciuto.

–Te ne farò avere una al più presto.- Annuì convinta, aggrottando la fronte non appena la abbracciai.

-David Bellick che mi abbraccia? David Bellick che mostra affetto per qualcuno?- Aggiunse senza lasciarmi il tempo di rispondere alla sua gentile offerta precedente. –Credevo di veder nevicare all’Inferno prima.- Rise, facendomi sbuffare infastidito.

-Hai intenzione di finirla?- Domandai retoricamente.

-No.- Replicò allegra, prima di aggiungere più seria. –Dave ti prego, rifletti su quello che ti ho detto. Per noi, che ti aspettiamo fuori.-

Annuii sciogliendo l’abbraccio. Ci avrei pensato, per loro.

-Ci vediamo fuori.- Sorrise, salutandomi con la mano e dirigendosi verso il tizio che la stava aspettando.

Ci vediamo fuori. Ripensare a quelle parole mi fece bene. Forse, ci saremo davvero visti fuori di lì.

 

 

*To be continued*

 

Ed eccomi qua…di nuovo xD Più vado avanti con i capitoli e meno mi piacciono boh… forse sarà perché ho sempre più paura di deludere le vostre aspettative…e con questo capitolo l’ho già fatto lo so >.< Lo trovo…confusionale…Il discorso fra Dave e Kim è sciocco a mio parere…così come quello fra lei ed Allie…ho rovinato tutta la mia schifezza di storia con un capitolo che peggio di così proprio…

Basta, avete ragione, la finisco di assillarvi xD

Dunque, per sbaglio come spoiler nello scorso capitolo vi ho messo un pezzo del capitolo 23 invece che di questo…sono distratta e mezza rimbambita sì…ù_ù

Parlando di questo capitolo, ci saranno di sicuro tantissime imperfezioni; non essendo mai stata in prigione (xD) e non avendo la minima idea di come funziona la legge in America, di sicuro avrò sbagliato qualcosa xP

Ma, a parte questo, come avete trovato questo capitolo? Mark ha avuto la sua lezione, so che molte di voi avrebbero voluto che venisse conciato ancora peggio, ma ho dovuto controllarmi xD

Ah, avevo detto la prima volta che avevo postato un pov diverso, quello di Kim mi sembra, che ogni personaggio avrebbe avuto un solo pov per farsi conoscere. Una mia amica c’è rimasta male per il mancato inserimento della scena in cui Mark viene malmenato…voleva “assistere” in prima persona dal pov di Kevin ma è già presente nella storia xD

Però, dato che tutti hanno avuto un loro momento di gloria con un pov tranne Mark, è probabile che la scena la inserisca lo stesso con un suo pov nel prossimo, sempre che vi interessi leggerla (e che io sia in grado di scriverla decentemente…)^^ Mah, vedrò =)

Dimenticavo le parti più importanti del capitolo… Molte di voi l’avevano già intuito che Kim fosse la figlia di Johnny ;P E a proposito della sua storia, se qualcosa non vi convince ditelo pure che provvederò a farla spiegare da lei stessa aggiungendo magari un altro suo pov se necessario =)

Poi…il discorso fra Allie e suo padre? Forse è stato un po’ troppo semplice convincerlo direte voi e avete ragione lo so…però la frase “Gli devi la mia vita” di Allison è stata molto rilevante, già con quella lui ha iniziato a rifletterci su. Non si fida di Dave, ma della figlia… oltretutto lei è scappata di casa già una volta, lui ha tenuto conto anche di quello…

Beh, per qualsiasi domanda/critica io sono sempre qui =)

Infine:

-Ringrazio immensamente le 18 meravigliose ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo:

mary96twilight, Lucy_Scamorosina, Sabry87, kiki_SeM, freyja, __piccola_stella_senza_cielo__, silvietta_in love 4ever, sbrodolina, cussolettapink, ___Yuki___, Punk936, piccolinainnamora, lilyjuve, pirilla88, DarkSwan, Cate1994, selena_14, Bella_kristen

E anche chi ha semplicemente letto, grazie! =D

 

-Un GRAZIE immenso a DarkSwan e pinklady1986 per aver votato la mia storia al concorso di efp*___* Sono felicissima che i miei personaggi vi siano piaciuti così tanto!

 

-E…ok, adesso piango sul serio, GRAZIE INFINITE a pinklady1986 per aver segnalato questa storia all’amministrazione per le scelte*_____* GRAZIE, non avrei mai pensato che la mia storia potesse arrivare a piacere così tanto**

 

 

Vi mando un immenso bacione, alla prossima settimana, Bec :D

 

Detto questo, vi ricordo:

-Il blog, dove ho già postato le schede dei personaggi e l’inizio del capitolo 23 ;)

 

-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 23 più qualche altro spoiler :D

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

-Il primo capitolo alternativo della storia, scritto dal pov di Dave

 

-La mia storia Tra l'odio e l'amore c'e la distanza di un bacio che fa schifo, come ogni cosa scritta da me del resto ù_ù

 

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

 

-Lei sarebbe disposto ad aiutare me- Calcò sull’ultima parola incredulo, -per…sua figlia?- Domandò credendo -lo si capiva dalla sua espressione- di aver capito male.

-Esatto. Ma ad una condizione.-

Lo guardai sorpresa. Quale condizione? Di quella non ne avevamo parlato!

David rialzò subito la guardia e i suoi occhi scrutarono mio padre con diffidenza.

-Quale?-

Mio padre fece un respiro profondo e lo osservò intensamente per qualche secondo.

-Voglio che tu mi parli di te.-

 

 

*Riposte recensioni*

 

 

mary96twilight: Ciao!!!^^ Ti ringrazio tantissimo per il tuo complimento, sono contentissima di essere riuscita ad emozionarti con la scena fra Allie e Dave  =) è stata molto difficile da scrivere, quindi è una grandissima soddisfazione sapere che ti è piaciuta, grazie! :D

Un bacione grande, spero che anche questo cap ti sia piaciuto, Bec

 

 

Lucy_Scamorosina: Ciao Lucia!!! :D Sono sempre felicissima di avere pareri da nuove lettrici*_* è una grandissima soddisfazione per me sapere che i miei personaggi ti abbiano colpito così tanto! =D

Ti ringrazio infinitamente per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto^^

Un bacione grande, al prossimo cap, Bec

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!!! Sono contenta che a Pasqua sia andato tutto bene! :D

Eh già, la storia di Vicky era abbastanza triste…=( Mi fa piacere comunque che ti sia piaciuta ;D

Spero che anche questo cap non ti abbia delusa! Grazie mille per la recensione, un bacio grandissimo, Bec

 

 

kiki_SeM: Ciao!!! :D Mi fa piacere che la storia fra Vicky e Kevin ti sia piaciuta, è stato difficile per me immaginarla, quindi è una grande soddisfazione sapere che è stata apprezzata! :D

In questo capitolo qualcosina inizia a smuoversi…spero tu abbia rivalutato il padre di Allie, come hai visto non è così cattivo ;D

Un bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec

 

 

freyja: Ciao!!! Ti ringrazio tantissimo per le tue parole e per i complimenti sul titolo! Quando devo trovare titoli decenti di solito la mia fantasia scarseggia ancora di più =D

Il tuo discorso sulla coerenza del carattere di Allison mi ha resa felicissima, uno dei miei problemi principali è proprio quello di riuscire a mantenere il carattere di partenza del personaggio!

Beh sì hai proprio ragione, una reazione fredda da parte sua credo avrebbe deluso di più :P

Eh già, Dave mette da parte la sua di felicità per il bene di Allison, solo che lei non ci casca come quella pera cotta di Bella ù_ù

La frase sul “taglio netto” era proprio un omaggio a Edward che io adoro! Tranne in Eclipse in cui l’avrei volentieri preso a calci; avrei voluto vederlo più geloso e combattivo per la storia di Jacob, ma va beh, a Ed si perdona tutto xD

Sono davvero contenta che ti sia piaciuta anche la storia di Vic! Volevo che fosse demenziale (come Vic e Kev), ma anche triste…

Ti assicuro che la tua recensione non è affatto uno sproloquio, semmai i miei ringraziamenti lo sono! :D

Un bacione grande, grazie mille davvero per la recensione, Bec

 

 

__piccola_stella_senza_cielo__: Ciao cara!!! Sono davvero felicissima di non averti delusa con lo scorso capitolo! Ho sempre paura di rovinare tutta la storia con un capitolo scritto male >.<

Vic ha avuto una storia davvero triste con Kevin sì…vedrai come andranno poi le cose fra loro più avanti^^

Come vedi in questo capitolo il padre di Allison già si sta lasciando convincere dalla figlia, ma la vera svolta ci sarà nel prossimo capitolo ;D

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie mille per la recensione, Bec

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!!! Sono contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto da farti emozionare*_*

Eh già, lui ha provato ad allontanarla, ma non ha funzionato, Allie è sveglia ;)

In questo capitolo le cose già un po’ iniziano a smuoversi =) Spero che ti sia piaciuto!

Grazie mille per la recensione, un bacione grandissimo, Bec

 

 

sbrodolina: Ciao Manu!!! Oddio…ok, adesso mi commuovo sì…addirittura mi definisci la più brava del sito???*_* Ti ringrazio tantissimo per questo immenso complimento che accetto entusiasta, ma che comunque sento proprio di non meritarmi =) Ci sono migliaia di ragazze centomila volte più brave di me…>.<

Di Nicholas Sparks ho un libro qua in libreria pronto per essere letto, ho sentito dire da tantissime ragazze che è bravissimo, quindi di nuovo per me è un onore grandissimo che tu mi abbia paragonato a lui*_*

Ci sarà un seguito per Kidnapped sì, ma comunque qualcosa di diverso rispetto a questa storia ci sarà...i protagonisti saranno sempre gli stessi però tranquilla ;)

Sono davvero felicissima che la reazione di Allie ti abbia fatto emozionare così tanto**

La storia di Vic l’ho inventata più avanti rispetto alla prima volta che viene nominata e ad essere sincera anche io immaginavo che prima avesse conosciuto Kevin…poi però ho cambiato idea e ho modificato :P

Le emozioni di Dave sono state difficilissimi da descrivere per me e non immagini quanto sia stata contenta di leggere le tue parole, grazie^^

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto…=D Grazie infinite per la recensione carissima, un bacione grande, Bec

 

 

cussolettapink: Ciao!!! Sono contentissima di averti fatto emozionare con lo scorso capitolo! Il pezzo alla centrale è stato difficile da scrivere, quindi mi fa piacere che tu l’abbia apprezzato!

In questo capitolo qualcosa inizia a smuoversi…spero davvero che ti sia piaciuto! :D

Un bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec

 

 

 

___Yuki___: Ciao carissima!!! :D Come al solito le tue recensioni sono come la manna dal cielo*-* Mi ha fatto piacerissimo leggere la tua osservazione su Dave e sulla reazione di Allison. In effetti l’ho fatta reagire in modo diverso proprio perché volevo si intuisse la sua forza d’animo, nonostante il rifiuto di Dave…e anche perché –ok lo ammetto xD- ho odiato Bella per il suo cascarci da pera cotta quando Edward la respinge in NM! Cioè, forse solo per me non so, ma era palese che lui lo stesse dicendo apposta!

Hai proprio ragione su Dave, alla fine è solo un bambino cresciuto troppo in fretta e rimane comunque un ragazzo di soli diciassette anni la cui vita (wow, oggi mi sento poetica xD) è stata rovinata…per lui è stato un duro colpo, un altro duro colpo. E alla fine sta ancora facendo l’errore di tenersi tutto dentro; rabbia, dolore, angoscia…

Beh la situazione ho cercato di gestirla…ma non credo di aver fatto un buon lavoro! xD Ci sono di sicuro molti errori, soprattutto dal punto di vista legale visto che non so molto bene come funzioni la legge in America… Spero sia in questo capitolo che nei prossimi di non aver scritto ca…volate xP

E per quanto riguarda Kim…mi sembra di ricordare che tu ci avessi proprio azzeccato…. Solo che non potevo confermare ;D

Per quanto riguarda Vic e Kevin…mah, mai dire mai…deve ancora arrivare il pov di Angela, vedrai poi come andranno le cose in questo triangoletto ;)

La storia della maglietta ce l’ho in mente dalla prima volta che ho nominato Vic** Demenziale al punto giusto per due soggetti come Kevin e Vicky xD

Non sono assolutamente d’accordo con il tuo ultimo commento sullo charme delle tue recensioni cara, che rimangono impeccabilmente perfette ;D

Un bacione grandissimo, grazie mille per tutti i tuoi meravigliosi complimenti, Bec =D

 

 

Punk936: Ciao Gio!!! Non so se sentirmi in colpa o essere felice per averti fatto piangere xD Beh mi spiace di averti rattristata, ma mi fa piacere che tu sia riuscita ad immedesimarti così tanto! :D

Sono contentissima che la reazione di Allison ti sia piaciuta*_* Ti dirò…forse anche io avrei reagito da depressa-scansafatiche…anzi, togliamo il forse…Ma che non si dica in giro!!! xD

Dave è stato molto coraggioso a parlarle così sì, ma anche piuttosto stupido; stava praticamente voltando le spalle all’unica cosa che gli desse un motivo per sopravvivere lì dentro…u.u

Mi fa piacere che la storia di Vic ti sia piaciuta! In effetti gli indizi che avevo lasciato negli altri capitoli lasciavano ad intendere che tra lei e Dave si fosse trattato solo di una notte e via…invece i due si son divertiti di più xD

La storia della maglietta è stata piuttosto demenziale, così come i due soggetti che la volevano però! :D Alla fine sarebbe comunque finita a Dave quella maglietta, quindi hanno fatto un sacco di storie per niente, poveretti xD

Ti ringrazio tantissimo per i complimenti cara, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

Un bacione grande, Bec

 

 

piccolinainnamora: Ciao tesoro!!! Sono davvero felicissima che tu ti sia emozionata così tanto lo scorso capitolo*_* Significa che per una volta sono riuscita a descrivere bene i sentimenti dei personaggi!**

Allison non si arrende facilmente come hai visto da questo cap ;) Ci vuole ben altro per farle gettare la spugna, non farà lo stesso errore di Vic...

Il padre di Allison un po’ si è riscattato in questo capitolo, che ne pensi? Merita ancora di essere odiato? :P

Il massacro di Mark c’è stato sì e Kevin non ci è andato tanto leggero visto che il “poveretto” non riusciva nemmeno a reggersi in piedi ;D

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grandissimo, grazie mille per la recensione! Bec

 

 

lilyjuve: Ciao Lily!!! Oddio…se mi dici così vado in panico per la contentezza (non è normale lo so xD)*_* Il fatto che questa storia ti stia prendendo così tanto per me è una gioia grandissima, non so cosa dire se non uno dei miei soliti banali GRAZIE*_* Quando si tratta di ringraziare divento monotona >.<

Ti ringrazio infinitamente per le tue parole sull’incontro fra Allie e Dave** Hai proprio ragione, anche io avrei reagito diversamente in un momento del genere, ci sarei rimasta molto male…

Mi fa piacere che ti sia piaciuta la storia di Vic! È stato difficile trovarne una abbastanza demenziale in linea con la comicità di Vicky e Kevin xD

Fra non molto arriverà anche la versione di Angela e sono curiosa di sapere cosa ne penserai :D

Oddio mi dispiace davvero tantissimo per quel vostro amico…ç___ç ci son rimasta malissimo come ho letto, posso solo immaginare il dolore dei suoi cari…se non altro, l’unica cosa che tira un po’ su in queste situazioni, è il pensare che ha smesso di soffrire per la sua malattia…=’(

Mi dispiace tanto di averti rattristata con il dialogo fra Lily e Dave…=(

Ti ringrazio davvero per tutti i tuoi complimenti cara, un bacione grandissimo, Bec

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!! Non ti devi assolutamente preoccupare se non sei riuscita a recensire lo scorso capitolo, so benissimo che ci sono tantissime altre cose da fare :D

Sono contenta di averti fatto emozionare con l’incontro fra Allie e Dave…come hai visto già da questo cap, le cose inizieranno a sistemarsi =)

Mi fa piacere anche che la storia di Vic sia stata apprezzata! :D Presto avrai anche la versione di Angie ;D

Ti ringrazio davvero tantissimo per i tuoi complimenti, un bacione grande, Bec

 

 

DarkSwan: Ciao!!! Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per aver votato la mia storia, sei stata davvero carinissima, GRAZIE!!! :D

Sono davvero contentissima che la mia storia ti stia piacendo!

Lily si sta dando da fare per liberare Dave e già qualcosina è riuscita ad ottenere ;D

Mi fa piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto da farti emozionare! =)

Grazie mille per la recensione e per i complimenti, un bacione grande, Bec

 

 

Cate1994: Ciao!!! Sono davvero felicissima che tu sia riuscita ad immedesimarti così tanto nei miei personaggi!!!*_*

Tu ringrazi me per la storia, ma sono io a dover ringraziare te per le tue parole ;D

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec

 

 

selena_14: Ciao!!! Eh sì, Dave ed Allie hanno fatto tantissima tenerezza anche a me**

Il padre di Allie un po’ si è riscattato in questo capitolo dai :D Che ne pensi?

Non ti preoccupare per la recensione, è carinissima anche se mini! :D

Un bacione grande, grazie mille per aver recensito, Bec

 

 

Bella_kristen: Ciao carissima!!! :D Ti ringrazio per le tue parole, sei sempre gentilissima a farmi tutti questi complimenti**

Il capitolo mi deludeva perché mi sembrava vuoto…e scritto male >.< ma sono io che sono mooolto noiosa a volte, lo so ;P

Sono davvero contentissima che l’incontro fra Allie e Dave ti abbia emozionato** Se devo essere sincera nemmeno io penso che avrei reagito così bene, ci sarei rimasta male e avrei sofferto molto dopo il rifiuto di Dave…>.< Fortunatamente come hai detto tu lei è tenace e non si è persa d’animo nemmeno in questo capitolo ;D

Mi fa piacerissimo che la storia fra Vic e Kev ti abbia fatto divertire! In effetti era un po’ comica, adatta ai due soggetti xD

Il pov di Angie arriverà presto e sono davvero curiosa di sapere che cosa ne penserai =D

Dave sta soffrendo molto sì…soprattutto perché è combattuto fra la voglia di respingerla per il bene di lei e la voglia di andare avanti a stare con lei, nonostante la situazione…

Mark ha avuto la sua lezione, non riusciva neanche a reggersi in piedi dopo l’”incontro” con Kevin e gli altri xD

Sì ho in programma di scrivere un seguito, ma non so cosa ne verrà fuori :P

Ti ringrazio tantissimo per la recensione, un bacione grandissimo, Bec

 

 

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- Love Penalty di Trappy

- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- L’unica fra tante di Emmetti

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Ringrazio infine le 147 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 130 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^), le mitiche 10 persone che l’hanno inserita fra quelle da ricordare e le 40 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*

   
 
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