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Autore: MaryKei_Hishi    21/04/2010    4 recensioni
Corse a perdifiato per raggiungere quel luogo e passando vicino al lago lo vide seduto sul molo. Si fermò ad osservarlo e gli parve di tuffarsi in un ricordo. La prima volta che lo aveva visto, quando erano effettivamente entrambi bambini era lì, seduto nel medesimo modo a guardare qualcosa nel suo riflesso liquido. Silenziosamente gli si avvicinò e gli si sedette accanto -ehi, ti ho trovato- gli disse guardando entrambi nei rispettivi riflessi; Sasuke non gli rispose spostando vagamente lo sguardo verso di lui,-pensavo te ne fossi andato di nuovo- ammise e non avendo ancora alcuna risposta continuò -questa volta non avrei avuto coraggio di dirlo a Sakura, m'avrebbe ucciso a suon di pugni- fece ironia e vide Sasuke sorridere appena.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kabuto Yakushi, Orochimaru, Sakura Haruno, Tsunade | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Titolo: Intrappolato nel corpo di un bambino.

Autore: MaryKei-Hishi

Genere: Yaoi; Adult Content; And If; One Shot. OOC; PG-13

Pairing: NaruSasu

Avvisi: Don't like? Don't read! XD

Note: aspettando “Mosaico” ho sfornato questa shot stramba XD Non si colloca in uno spazio preciso nel manga, è più o meno una parentesi alternativa e alquanto particolare che, ne sono consapevole, può anche non piacere, ma a me piace e ne scrivo *-* Nasce da un sogno che ho fatto sta notte, come la maggior parte delle cosine che poi durante i miei attimi liberi butto giù; buona lettura *-*

ps: odio le u accentate della mia tastiera, non si cliccano mai! kik

 

Dediche: questa shot è dedicata ad una mia amica, Ziska, che io amorevolmente chiamo zazzà XD è dedicata a lei per un semplice motivo: non è amante del sasUKE che io invece amo, e sperando che si ricreda sul genere io scrivo per lei queste poche pagine di follia XD

grazie dell'attenzione XD *muore*

 

**

 

Sakura quella mattina l'aveva chiamato più che agitata e lui se pur ancora nel dormiveglia era scattato quando l'aveva sentita pronunciare il nome di Sasuke. Era balzato in piedi e si era vestito, senza nemmeno lavarsi e si era messo a correre, ancora digiuno verso il palazzo dell'Hokage, Tsunade baa-chan.

Aveva percorso quei corridoi concentrici con pochi e abili passi e era davanti alla porta della sua stanza, ansante per la corsa, non bussò, non ne aveva il tempo: che era successo a Sasuke? L'avevano trovato? Entrò e al suo ingresso l'aria si fece tesa e silenziosa. Non era un buon segno.

-Sakura mi ha detto di venire qui.- e vide la vecchia annuire, perché non parlava?! -riguarda Sasuke- riprese sempre Naruto -dov'è? Che gli è successo? E Orochimaru?- vide la donna sospirare e massaggiarsi le tempie -forse dovresti porre una domanda alla volta- prima ancora che il biondo potesse risponderle per le rime lei gli ordinò di sedersi.

Come poteva chiederglielo? Era così tanto agitato che non sarebbe riuscito a star fermo.

-Tsunade baa-chan dimmi tutto quello che sai!- lei si alzò di scatto dalla sua sedia, quella stessa che Naruto sognava di occupare fin da piccolo -ti ho detto di stare seduto, baka!- batté una mano sulla sua scrivania facendo tintinnare i gingilli che la ricoprivano; strano che non l'avesse rotta, la scrivania, si ritrovò a pensare il biondo e vagamente impaurito dalla sua reazione eseguì gli ordini. Non appena occupò il suo posto l'Hokage riprese a parlare -Orochimaru è morto.- annunciò senza giri di parole e Naruto rimase privo di qualcosa; che voleva dire che era morto? Che fine aveva fatto Sasuke? -dov'è Sasuke?- chiese nuovamente lui -è nelle stanze dei ninjia medico. Stanno facendo dei controlli sul suo fisico.- gli riferì. Sasuke era lì? Voleva vederlo! Scattò sulla sedia con un movimento involontario -Naruto devi stare calmo.- lui strinse il bracciolo della sedia che occupava -come puoi chiedermi di stare calmo? Sasuke è qui e io non posso nemmeno andare da lui!- rispose il biondo. -prima di vederlo devi essere informato di alcune cose.- Naruto cominciò a preoccuparsi, che cosa doveva dirgli su Sasuke?

La donna titubò un attimo -sta bene, non ha gravi danni fisici, c'è solo un problema di cui non riusciamo a capirne le cause, quindi non riusciamo nemmeno a trovarne una soluzione. Temiamo che Orochimaru stesso abbia usato su di lui una tecnica proibita quindi è difficile che si trovi una soluzione.- Naruto sentì il suo cuore accelerare fino a fargli male. -che cosa ha?- Tsunade fece una smorfia con la bocca -probabilmente Orochimaru aveva compreso che ci sarebbe voluto più tempo del previsto a  completare la sua trasformazione e ha messo in atto quel tipo di tecnica.- Naruto continuò a non capire, non poteva essere chiara, per una volta? -è come se avesse bloccato le sue funzioni fisiche, è come se Sasuke sia fermo a dodici anni, come se non sia cresciuto.-

Naruto sentì l'aria riprendere a riempie i suoi polmoni; era quello l'unico problema? -tutto qui Tsunade? Solo questo? Per il resto? Sta bene?-

la donna lo guardò sorpresa- tutto qui?- domandò basita -è un problema immenso; forse non ti rendi conto- Naruto le sorrise -Tsunade baa-chan sei tu che non capisci. Sasuke è vivo e sta bene, che problema c'è se è un cucciolo?- evidentemente Naruto non si rendeva conto di quel che significava quella situazione fin quando non avessero compreso che tipo di jutsu avesse usato il defunto Orochimaru, Sasuke non sarebbe cresciuto di fisico. Sarebbe rimasto intrappolato nel corpo di un bambino.

-voglio vederlo!- s'impuntò il biondo alzandosi dalla sedia -ora non puoi, Naruto.- la donna fu categorica -allora aspetterò, finiranno quelle visite no? Aspetterò!- incrociò le braccia al petto, in una posa tipica da bambino; Tsunade scosse la testa, non avrebbe potuto far niente per far cambiare idea a quella baka-kitsune.-ok Naruto.-

 

un paio d'ore più tardi un ambu entrò nelle stanza dell'Hokage, si guardò intorno controllando chi fossero gli individui presenti, poi vede il suo capo annuire e dopo qualche attimo fece ingresso dietro di lui Sasuke esattamente lo stesso Sasuke che Naruto ricordava.

Il cuore gli si bloccò per un attimo vedendolo, era come se il tempo si fosse fermato come un “ci vediamo domani” durato quasi quattro anni. L'impulso di andare da lui, inginocchiarsi per arrivare alla sua altezza e stringerlo, finalmente, tra le braccia fu più grande di qualsivoglia richiamo da parte degli altri; che si arrabbiassero pure, lui aveva Sasuke a pochi centimetri di distanza non avrebbe sprecato nemmeno un attimo di quel tempo.

Lo strinse più forte che poteva -Sasuke- gli sussurrò sul collo -sei qui finalmente.-

non ottenne risposta dall'altro che più che imbarazzato cercava di toglierselo di dosso, con scarsi risultati viste le loro più che differenti stazze. -mi soffochi- pigolò lo scricciolo.

L'ambu che l'aveva accompagnato li guardò ma in breve tempo perse interesse dirigendosi verso la scrivania della donna; gli lasciò dei documenti -i risultati dei test e dei controlli che abbiamo eseguito sul corpo del ragazzo- annunciò e lei lo ringraziò congedandolo.

Li esaminò al volo conscia di quali fossero le cose più importanti da osservare -immagino che tu sia abbastanza stravolto oggi, nei prossimi giorni voglio parlare con te Sasuke.- disse alzando lo sguardo da quegli scritti.

Naruto si alzò porgendo una mano a Sasuke -ora andiamo a casa- Sasuke lo guardò con i suoi occhi neri. Tsunade si alzò dalla sedia aggirando la sua scrivania -cosa? Vuoi portarlo a casa con te?- Naruto la guardò inarcando un sopracciglio -certo, perché non era scontato?- la sua risposta lasciò basita la donna che fece per replicare -ha vissuto da solo troppo tempo quando era veramente piccolo, e anche io, ora ha bisogno di vivere con qualcuno che gli voglia bene.- le rispose serio sentì la mano di Sasuke afferrare la propria, ancora protesa verso di lui, e quello bastò a Naruto; avrebbe potuto avere anche l'intero mondo contro, non gli importava; quel che contava veramente per lui, in quel momento era che Sasuke stesse bene.

Il biondo si avviò alla porta  seguito dal piccolo Sasuke. -domani vieni nel mio ufficio Naruto io e te dobbiamo parlare.- continuando a percorrere la strada che aveva deciso di intraprendere in quella nuova situazione alzò in aria una mano mostrando il segno “ok” tutto il resto, avrebbe avuto tempo di considerarlo con calma.

 

Fuori dal palazzo gli sembrò di respirare senza alcun aguzzino alle spalle; guardò nuovamente Sasuke che silenzioso camminava al suo fianco. Scrutò i suoi vestiti e gli ricordarono Orochimaru. -la tua vecchia casa è ancora in piedi, andiamo a prendere qualche tuo vecchio vestito, ti andranno benissimo.- annunciò il biondo dalla sua altezza. Vide Sasuke mordersi un labbra. -Sasuke? Devi dirmi qualcosa? Sei silenzioso- vide il bambino abbassare lo sguardo -non voglio tornare lì- lo sentì  pigolare. Naruto sentì un brivido percorrergli la schiena;  non lo identificò sul momento, ne vi trovò causa alcuna, ma lo addizionò ad un istinto di protezione che quel bambino compagno di tante passate avventure chiedeva anche solo con un respiro. Scese ad abbracciarlo -ora chiediamo a Sakura-chan di accompagnarti a casa mia e io vado a prenderti dei vestiti, ok?- lo sentì annuire

e dopo essersi alzato riprese la sua mano per raggiungere la casa di Sakura.

I genitori che erano intendi a gestire la locanda lo salutarono calorosamente e Sasuke non poté fare a meno di notarlo, evidentemente Naruto era diventato “di casa” per loro -salgo da Sakura, zietta- avvisò il biondo salendo per le scale che portavano all'appartamento; il “permesso” e il “buongiorno” non erano più una consuetudine per chi ormai era di famiglia.

-Sakura-chan!- urlò dal corridoio e lei fece capolino dalla sua camera mentre con un asciugamano si tamponava i capelli; -Naruto!- lo richiamò lei senza accorgersi di Sasuke -ho un favore da chiederti- la informò davanti a lei, provò a muovere un passo ma si sentì le gambe bloccate; perché Sasuke si nascondeva? -su esci fuori, è un po' più alta ma è la stessa Sakura che conoscevi, a livello caratteriale non è cambiata di una virgola- rise il biondo prima di riceve un pugno ben assestato in pieno viso -na-ru-to!- lo richiamò lei con la voce vibrante di rabbia; la vena pulsante scomparve in un secondo non appena vide Sasuke, infinitamente piccolo; quasi più piccolo rispetto ai suoi ricordi.

-ecco, un altra cosa che puoi notare è che è decisamente più forte.- si rialzò da terra Naruto; -visto Sakura chi c'è?- istintivamente si inginocchiò di fronte al cucciolo per abbracciarlo -non puoi capire quanto ci sia mancato, Sasuke.- ammise stringendolo; -Sakura, puoi portarlo a casa mia? Io vado a prendergli dei vestiti a casa sua- la ragazza annuì mentre si rialzava, -finisco di asciugarmi i capelli e andiamo immediatamente, ci vediamo lì ok?- Naruto annuì correndo via.

Sasuke la seguì quando lei rientrò nella sua stanza e si rese conto che parlare per occupare il vuoto era un ottimo modo per renderlo meno ansiogeno e teso. La sentì parlare in continuazione, anche di cose sciocche, tanto che si mise a ridere da sola raccontando.

-tu non ricordi perché Orochimaru ha usato su di te quella tecnica?- Sasuke negò in quella sua trasformazione alcuni ricordi erano andati persi e non poteva essere d'alcun aiuto per capire come farlo tornare al suo stato naturale di crescita, o come far sì che riprendesse a crescere normalmente.

-ricordo solo che Kabuto era sempre con lui.- ammise sforzando la sua mente.

-ehi Sasuke, non ti sforzare, i ricordi torneranno e comunque troveremo una soluzione!- ammise lei carica d'entusiasmo; s'appuntò mentalmente quell'informazione, se Orochimaru ormai era inutilizzabile per sciogliere quella tecnica forse Kabuto poteva essere un ottimo punto d'inizio.

Finito di sistemarsi i capelli si diresse verso la porta -è il caso che ci portiamo dei prodotti per pulire, Naruto non è mai stato attento all'ordine – gli sorrise la ragazza e lui annuì; la seguì mentre scendeva giù con uno zaino vuoto e prese dallo stanzino degli utensili degli oggetti adatti, stracci e prodotti. -vedrai, ci metteremo un attimo- la ascoltò salutare i propri genitori e insieme uscirono, passeggiarono tranquillamente senza fretta alcuna -sei silenzioso come al solito Sasuke, su questo non sei cambiato per nulla.- Sasuke si rese conto che non era solo su quello che non era cambiato per niente -voi invece siete maturati tantissimo.- ammise in un pensiero che non era del tutto convinto di voler condividere con lei. -dici? A me non sembra, siamo sempre noi, siamo felici che tu sia di nuovo qui-  imbarazzato   il nuovo arrivato non le rispose; probabilmente se non avesse seguito quella folle e inutile idea di vendetta in quel momento sarebbe stato alto quanto loro a condividere con i suoi amici ricordi che, in quel momento, non poteva avere.

Arrivarono a casa di Naruto e di lui non c'era ancora traccia -si sarà perso per quel labirinto che era il tuo quartiere- rise lei e lui non ci trovò nulla di divertente, questa volta, nelle sue parole. Entrarono nell'appartamento -come immaginavo, sempre dominato dal caos supremo, questo appartamento- annunciò lei e andò ad aprire le finestre come prima cosa. La vide posare lo zaino sul letto di Naruto per poi sparire dietro una porta per tornare poi con un catino; lei, la casa del biondo, doveva conoscerla bene, si rese conto che lui, invece, non ci era mai entrato. -aiutami non stare lì senza far nulla- lo riprese Sakura; una volta non avrebbe mai osato parlargli a quel modo.  Gli passò il catino -metti qui dentro ogni panno che trovi fuori posto, non oso immaginare se lo analizzassimo cosa ci troveremmo sopra.- ci scherzò su e Sasuke inarcò un sopracciglio non cogliendo l'ironia nella frase -sto scherzando Sasuke!- parzialmente tranquillizzato cominciò ad aiutarla come gli aveva suggerito.

-ora non ci resta che caricare la lavatrice.- annunciò Sakura e Sasuke si mise seduto sul letto stanco;

mentre lei spariva in quello che ormai il moro aveva compreso fosse il bagno si stese con l'intento di riposarsi un secondo, finendo per addormentarsi involontariamente.

 

Al suo ritorno Naruto trovò Sakura seduta al tavolo della cucina intenta a scrivere qualcosa su un foglio di carta trovato fortuitamente in casa, non appena lo vide varcare la soglia gli fece intendere con un sol gesto di osservare il più assoluto silenzio; gli indicò il letto nel quale Sasuke dormiva ancora. -deve essere stanchissimo- sussurrò guardandolo amorevolmente, a quello sguardo si aggiunse il biondo che non poté far a meno che annuire condividendo lo stesso pensiero della sua amica, sembrava un sogno riaverlo a casa, anche se un po' rimpicciolito.

 

Dopo aver salutato il biondo Sakura si congedò dalla sua casa con l'intenzione di passare da Tsunade; lasciando così l’amico con il “piccolo” Sasuke ancora addormentato sul letto.

Naruto passò il suo tempo intento ad osservare il corpo assopito dell'altro, intento a raggiungere chissà qual desiderio racchiuso in un sogno, ne scrutò le espressioni e sorrise quando un rivolo di saliva gli scese lentamente da un angolo delle labbra per solcare la guancia e bagnare appena il cuscino. La luce che filtrava dalla finestra ben presto perse intensità, l'imbrunire era vicino; Naruto si rese conto che se volevano cenare, quella sera, avrebbe dovuto svegliare il suo nuovo ospite per andare a fare un minimo di spesa; senza contare che, visto quanto aveva dormito, quella notte l'altro l'avrebbe passata in bianco se avesse continuato.

Si mise seduto sul letto scuotendolo un minimo, lo chiamò e lo vide allungare le braccia per sgranchirle. -dormito bene?- gli chiese il biondo mentre l'altro si metteva seduto sul letto sfregandosi gli occhi ancora assonnati; rimase fermo a guardare quegli’ atteggiamenti innocenti che aveva il moro in occasioni come quella e sentì l’impulso di abbracciarlo, scosse la testa scacciando quel pensiero alzandosi dal letto; -ti ho portato dei vestiti, sono in quel borsone- glielo indicò l’aveva lasciato vicino all’ingresso e perso nel guardarlo dormire si era dimenticato di metterlo in qualche posto più consono. Si mosse di qualche passo andandolo a prendere e lo poggiò ai piedi del letto; lo aprì passandogli gli abiti con cui nei suoi ricordi era ancora vestito e gli sorrise mentre si cambiava. –quelli li buttiamo. Puzzano di Orochimaru- ammise il biondo prendendoli con il sano intento di gettarli nel pattume –no!- li riprese il moro in un lampo non trovando nemmeno lui stesso spiegazioni a quel gesto inconscio.

Naruto rimase a guardarlo stupito, perché non voleva separarsi da quegli abiti? Il moro allentò la presa dai suoi vestiti e come a leggere le domande che iniziavano a formarsi nella testa del compagno gli rispose –non lo so perché l’ho fatto.- tentennò mordendosi un labbro –è così confuso, i ricordi che avevo, quelli che ho maturato dopo, si sovrappongono e mi confondono- ammise in seguito.

Naruto lo vide vagare con lo sguardo tra le lenzuola intrappolato in ricordi che probabilmente non erano veritieri, gli sorrise, di altra confusione nella testa di certo non ne aveva bisogno –allora li appenderemo nell’armadio.- vide lo sguardo si Sasuke colorarsi di stupore mentre riprendeva a guardarlo –ora andiamo su- lo incitò e uscirono per fare la rapida spera per quella sera.

 

I giorni che seguirono videro i due compagni oggetto partecipe di lunghe riunioni al palazzo dell'Hokage, non che fulcro di dibattiti tra Tsunade e i suoi sottoposti. Si discusse del caso di Sasuke e di come operare nel migliore dei modi per trovare una soluzione alla sua situazione; si discusse di Naruto, che era evidente, ancora non comprendeva cosa significasse prendersi cura di un ragazzo che a conti fatti era tornato ad essere un bambino. Si discusse di Kabuto; andava trovato, poteva essere utile e comunque era un importante punto di partenza da cui poi diramarsi in altre direzioni per mettere in ordine qualcosa in quella situazione.

Spesso in quei giorni Sasuke era “cavia” ai fini di se stesso nelle stanze dei medici del palazzo sotto diretti ordini di Tsunade e Naruto, accompagnatore fidato lo attendeva dall'Hokage.

-Tsunade baa-chan è difficile che Sasuke torni normale, vero?- chiese il biondo alla donna e lei spostò il suo interesse sulla sua figura discostandosi sui rapporti che stava esaminando -perché me lo chiedi?- il biondo negò con la testa -solo curiosità, ho l'impressione che Sasuke possa essere un po' più felice se torna ad essere quello che dovrebbe essere, un ragazzo appena diciottenne come me- ammise -è dura prendersi cura di lui da solo, vero Naruto?- il ragazzo negò vigorosamente -no non è questo!- s'apprestò a riferirle mentre nella stanza entrava Sakura -Naruto ciao- lo salutò la ragazza -abbiamo finito con Sasuke, tra poco sarà qui, si sta rivestendo.- li informò portando il resoconto all'Hokage che cominciò a leggerlo -Naruto, tu e Sasuke non avete avuto ancora modo di allenarvi insieme, o comunque lui l'ha mai fatto da quando è tornato?- il biondo ci pensò un secondo -no non abbiamo avuto modo ancora, perché?- la ragazza non gli rispose -l'hai mai visto usare lo sharingan?- Naruto inarcò un sopracciglio, cosa c'entrava quello? -no, non credo lo abbia mai usato- ammise nel dubbio che lo avesse fatto senza che lui se ne accorgesse. -Naruto hai un compito, dovrai stilarmi regolarmente un resoconto di Sasuke, intesi? Tu sei quello che gli sta più vicino e sei a contatto diretto con lui- Naruto si alzò dalla sedia che occupava -fatemi capire qualcosa!- s'animò, possibile che non era dato sapere nulla con quelle due? -pare che non riesca ad usarlo, oggi, non ci è riuscito nel controllo- gli spiegò Sakura.

 

Nel ritorno a casa Naruto fu più che dubbioso, cosa avrebbe dovuto scrivere di Sasuke? In che modo e sotto quali aspetti? Lui non aveva mai stilato un rapporto di tal genere.

 

*

 

nel palazzo dell' Hokage Sakura stava ancora riguardando tutti i rapporti delle visite che i medici avevano eseguito su Sasuke, contemporaneamente prendeva appunti su un foglio, schematicamente.

Sospirò massaggiandosi una spalla, era stanca. -Sakura- la richiamò Tsunade -che ci fai ancora qui? È tardi, va a casa- le ordinò -sì senpai, volevo finire di rileggere questi documenti, ho il sospetto che ci sia un nesso con lo sharingan, o qualcosa del genere- ammise lei -perché lo dici?- prese i suoi fogli, possibile che le fosse sfuggito un collegamento di quel genere? La ragazza negò -senpai la mia è solo una sensazione, ma non mi sento di lasciarla perdere.- la donna annuì -ora vai a casa, se sei stanca non troverai mai una soluzione; speriamo che la squadra speciale trovi Kabuto al più presto.-  Sakura annuì -allora vado- la donna annuì e lei si avviò alla porta -ah Sakura!- la richiamò – mi dica senpai- Tsunade titubò un attimo sul continuare -ricordati che Sasuke è ancora un criminale per Konoha- la ragazza la guardò severa -Sasuke non è come Itachi, Hokage. Non paragonarcelo più.- detto ciò le voltò le spalle andandosene dal palazzo; forse avrebbe potuto far visita a Naruto e Sasuke prima di andare a casa.

 

Camminò nervosa per tutto il tragitto, Tsunade a volte non si rendeva conto di come parlava e di cosa andava farneticando. Sì doveva ammetterlo, oggettivamente Sasuke aveva tradito il loro villaggio, se così si poteva definire la propria decisione, se si analizzava nel profondo era chiarissimo che lui stava solo rincorrendo la sua folle vendetta. Non si era alleato con Orochimaru a scapito di Konoha.

 

Senza accorgersene era arrivata in breve tempo davanti alla casa del compagno, non ci mise molto a raggiungere la porta d’ingresso bussando per farsi aprire.

-ehi ciao, disturbo?- sbirciò all’interno cercando con lo sguardo Sasuke, lo trovò al tavolo ancora intento a finire la cena –no Sakura entra- le fece spazio il biondo affinché entrasse –vuoi mangiare qualcosa?- lei negò, aveva mangiato un panino ancora nel palazzo dell’ Hokage, andava bene così

 

rimasero a parlare per una mezz'ora fin quando Sasuke non si alzò dalla sedia che occupava annunciando che andava a fare il bagno; -vado anche io, si sta facendo tardi, mia madre mi uccide- annunciò la ragazza alzandosi da tavola assieme al moro -aspetta che ti accompagno- si propose Naruto, non era il caso che una ragazza girasse da sola per le strade della città in completa solitudine anche se era Sakura; -tu cerca di non affogare mentre sono via- prendendo la giacca si avviarono alla porta salutando il piccolo Sasuke.

Le strade erano buie e l'illuminazione fioca e tremolante, Sakura e Naruto camminavano l'uno accanto all'altra nel completo silenzio -Tsunade mi ha chiesto di stilare un rapporto su Sasuke, ma io non so da cosa cominciare, che dovrei scrivere? - interruppe il fastidioso silenzio il biondo -beh scrivi le cose che noti, non so, quelle che non ritrovi se pensi al Sasuke di qualche anno fa- Naruto sembrò pensarci un attimo- quindi dovrei scrivere che anche se non l'avrei mai detto a Sasuke piace sonnecchiare come un gatto- Sakura rise -davvero?- il biondo annuì -sì, ti giuro è un dormiglione, e non so perché, forse perché si sente tranquillo, o qualcosa del genere- lei annuì -probabilmente è così- Naruto la sorpassò di qualche passo -per il resto non è che faccia cose strane, cioè mi disorienta, a volte è il Sasuke maturo nostro coetaneo, per come parla, per come ragiona, per come si muove, altre sembra veramente un bambino di dodici anni- si prese un momento per pensare -credi che questo dovrei riferirlo?- la ragazza annuì -penso proprio di sì, magari a noi sembra una stupidaggine ma per chi di dovere è un informazione importante.- sentì Naruto sospirare – immagino che sia difficile essere intrappolato nel corpo di un bambino e penso che Orochimaru abbia qualche colpa nel suo essere confuso- Sakura s'incuriosì -spiegami Naruto- gli chiese poggiandogli una mano su una spalla con l'intento di fermarlo. -non ha voluto che buttassi i vestiti con il quale è stato trovato, credo che quella tecnica Orochimaru non c'abbia messa in atto recentemente, mi ha detto che è confuso perché i suoi ricordi si sovrappongono- Sakura a tutto quello era più che interessata -questo devi assolutamente riferirlo all'Hokage, credo che sia importantissimo- Sakura lo vide mordersi un labbro -e... e se Orochimaru non fosse stato il mostro che ci hanno descritto? Sakura pensaci -la prese per le spalle trasmettendole la sua enfasi- perché Sasuke dovrebbe tenere ai ricordi legati a quell'uomo? Se è così orribile come ci hanno sempre detto, perché tenere tanto a lui?!- Sakura non seppe dargli una risposta, i dubbi iniziavano ad insinuarsi anche in lei. -non credo gli abbia mai fatto del male, credo invece che da quando l'abbia fatto tornare piccolo Sasuke si sia anche affezionato a lui.- continuò il biondo non trovando risposte nella sua amica -Naruto... prova a chiedergliele queste cose, chiedigli di raccontarti di quando stava ad Oto.- una domanda era forte in lei ma non voleva condividerla con l'amico: perché Orochimaru aveva fatto tornare Sasuke piccolo? Per riuscire ad affezionarsi a lui, tanto da maturare dei ricordi legati a lui, Sasuke da quanto tempo era intrappolato nel corpo di un bambino? Doveva assolutamente trovare Kabuto; con quegli interrogativi era indispensabile trovarlo.

 

Con il passare del tempo i rapporti che Naruto portava a Tsunade prendevano un corpo e una forma migliore rispetto ai primi; erano più dettagliati e centravano sempre i punti che la donna voleva rimettere insieme per aprirsi nel miglior modo possibile una strada alla soluzione: lo sharingan Sasuke non l'aveva mai usato e apparentemente non riusciva a farlo, indipendentemente dal suo  volere non l'aveva mai attivato. Il segno sul collo del ragazzo era arricchito da una corona di simboli apparentemente insignificanti che presumibilmente erano riconducibili ad Orochimaru stesso. Era capitato alcune notti che Sasuke si svegliasse e si rifugiasse nel letto di Naruto ma che la mattina seguente non ricordasse nulla del sogno che l'aveva svegliato.

Probabilmente c'era un inibizione di fondo nei ricordi di Sasuke che non gli permetteva di trovare un escamotage alla censura onirica che era stata rafforzata.

 

Un mercoledì Naruto fu convocato da Tsunade per degli aggiornamenti sulla quadra che stava cercando Kabuto, avevano una pista. Aveva lasciato Sasuke a casa ed era corso al palazzo per ascoltare le novità che aveva riportato direttamente Paku il cane di Kakashi che era a capo di quella missione.

Riportò alcune notizie sul percorso che stavano effettuando e sulla scia di tracce che stavano seguendo; forse erano vicini all'obbiettivo.

 

Al ritorno a casa Naruto la ritrovò vuota. Il suo cuore perse un battito: dov'era Sasuke?

Ne un biglietto ne un avviso, dove se n'era andato da solo il suo Sasuke?

Senza nemmeno il tempo di pensarlo il suo corpo si mosse verso la porta, uscì nuovamente per cercarlo; senza una meta girovagò per la città rendendosi conto che così non avrebbe sortito alcun risultato la sua ricerca, non poteva vagare per la città senza uno schema mentale dei posti in cui Sasuke sarebbe potuto essere, non avrebbe avuto senso e oltretutto sarebbe stato uno spreco di tempo.

Pensando a lui la prima cosa che gli venne in mente fu la sua vecchia residenza e, anche se gli aveva detto, al loro primo incontro, che non voleva andare lì, era un punto di partenza in cui cercarlo.

Corse a perdifiato per raggiungere quel luogo e passando vicino al lago lo vide seduto sul molo.

Si fermò ad osservarlo e gli parve di tuffarsi in un ricordo. La prima volta che lo aveva visto, quando erano effettivamente entrambi bambini era lì, seduto nel medesimo modo a guardare qualcosa nel suo riflesso liquido. Silenziosamente gli si avvicinò e gli si sedette accanto -ehi, ti ho trovato- gli disse guardando entrambi nei rispettivi riflessi; Sasuke non gli rispose spostando vagamente lo sguardo verso di lui,-pensavo te ne fossi andato di nuovo- ammise e non avendo ancora alcuna risposta continuò -questa volta non avrei avuto coraggio di dirlo a Sakura, m'avrebbe ucciso a suon di pugni- fece ironia e vide Sasuke sorridere appena. -non so perché sono venuto qui, sono uscito per fare un giro, volevo tornare prima del tuo rientro ma poi sono passato qui e mi sono messo a ricordare la mia famiglia.- calciò il vuoto guardandosi i piedi oscillare a pelo d'acqua.

Naruto lo abbracciò guidato dall'istinto e Sasuke se ne sorprese; si lasciò abbracciare sentendo nel profondo il bisogno di quel calore -qui mio padre mi ha detto per la prima volta “sono fiero di te”- ammise stringendo la casacca del compagno -ed è qui che ho deciso di vendicare la mia famiglia uccidendo mio fratello- riprese dopo un attimo -e anche se ora non ha senso la mia vendetta, anche se ora è inutile io voglio capire perché lo ha fatto- strinse con rabbia la maglia dell'altro che, sentendolo tremare cominciò ad accarezzargli i capelli. Non chiese delucidazioni su quel che Sasuke, confusionariamente, gli aveva rivelato, semplicemente gli chiese se voleva tornarne nella loro casa e, sentendolo annuire sul suo petto, si alzò tendendogli la mano.

 

Nell'abbracciarlo, Naruto, aveva sentito nuovamente quella stretta allo stomaco e quei brividi strani scendergli dalla spina dorsale; non era la prima volta che gli capitava e ogni volta era per la vicinanza dell'altro; quella notte, mentre Sasuke si accucciava al suo corpo tra le lenzuola, lui rimase sveglio, a coccolarlo e a provare di nuovo quelle sensazioni ogni qualvolta Sasuke si muovesse sul suo corpo. Si ritrovò ad accarezzargli una guancia dopo avergli scostato una ciocca di capelli che gli ricadeva sul viso e audacemente aveva provato a sfiorargli le labbra con il pollice, tanto per sentire se fossero realmente morbide come apparivano.

Si soffermò a guardarle morendo dalla voglia di baciarle e non si accorse che per quei tocchi il suo piccolo compagno si era svegliato guardandolo con i suoi pozzi d'oro nero.

Naruto si gelò ritirando la mano e l'altro continuò a guardarlo impenetrabile come sempre; il biondo rimase immobile ad attendere che iniziasse ad inveire contro la sua natura perversa ma lui non diceva nulla e non faceva altro che alimentare le ansie che a poco a poco si erano create nel biondo da quando lui aveva aperto gli occhi, cosciente di quel che l'altro stava accarezzando.

-i-io- cominciò Naruto con l'intento di scusarsi ma vedendo l'altro mordersi involontariamente il labbro inferiore qualsivoglia scusa gli morì in gola. Respirò tremante alzandosi dalla sua posizione fino a sovrastare l'altro che non sembrava volesse interrompere nulla; una spinta in più a continuare.

Gli baciò la fronte, prendendo le vesti di un genitore amorevole, scese a sentire il suo profumo e lo abbracciò diventando un amico fidato e poi lo baciò sul collo assaggiando il profumo che in breve tempo l'aveva mandato fuori di cervello. Lo sentì emettere un mugugno indefinito che non sapeva di male. Strofinò la sua guancia su quella dell'altro e con altri piccoli baci arrivò alla sua meta; baciò le sue labbra delicatamente, sovrastandolo con la sua grandezza quasi a volerlo imprigionare sotto il suo corpo; ebbro dell'altro cercò di oltrepassare il confine per ottenere un vero bacio bagnato da lui. -...è così che si sentiva Kakashi-sensei quando era con te?*- gli chiese retorico e prima ancora che l'altro potesse formulare una risposta si tuffò nuovamente in lui stringendoselo addosso tra le lenzuola.

Sentendo Sasuke passivo dei suoi tocchi si fermò allontanandosi un minimo da lui, lo guardò a lungo cercando in lui ogni possibile reazione che gl'avesse trasmesso quel loro contatto.

Notò le sue gote appena imporporate di rosso e gli occhi vacui che cercavano un altro oggetto per depositarvi la propria attenzione; lo vide teso, tanto da stringere il lenzuolo tra le dita; lo vide nervoso tanto da arricciare le dita dei piedi e muoverli appena sperando di non essere visto.

Naruto sorrise rimettendosi nella propria metà di letto, allungò un braccio tanto da attirarlo a sé e lo strinse tra le braccia; non doveva essere qualcosa che gli ricordasse qualcun altro, se doveva succedere dovevano volerlo entrambi e doveva essere una cosa tutta loro.

-perché non hai continuato?- gli chiese Sasuke tra le sue braccia, piccolo e indifeso; Naruto negò con la testa senza usare parole instaurando un silenzio che durò diversi minuti nei quali si ritrovò a pensare cose nella propria testa mentre accarezzava i capelli scuri dell'altro.

Ci volle parecchio tempo prima che il biondo decidesse di rendergli noti i suoi interrogativi, ma quando lo fece si rese conto che Sasuke si era addormentato -non riuscirò a trovare un altro momento come questo per chiederti del tuo Orochimaru.- sospirò abbandonandosi al sonno cullato dal respiro caldo e regolare del compagno addormentato vicino a sé.

 

Qualche giorno più tardi Sakura di mattina presto andò a bussare alla loro porta, sembrava fibrillante ed agitata all'ennesima potenza, li svegliò con i suoi richiami ansiosi; quando Naruto andò ad aprile alla porta era ancora in boxer, totalmente spettinato e ancora caldo del letto. La ragazza fece irruzione nell'appartamento e vide Sasuke ancora seduto fra le lenzuola -vestitevi immediatamente- li intimò e non trovando reazioni negli altri gli urlò contro che Kabuto era stato trovato ed era a palazzo.

Naruto allargò gli occhi sorpreso carburando quell'informazione qualche attimo dopo, scattò alla ricerca dei suoi vestiti; prese quelli di Sasuke e glieli tirò sul letto dove il ragazzo ancora era tra le coperte, come lui si vestì di corsa e furono ben presto pronti per andare da lui -lo stanno interrogando in questo momento- li informò lei per strada -hai saputo qualcosa?- guardò Naruto negando -è tutto così strano sembra qualcosa di top secret, non mi hanno dato alcuna notizia- rispose lei scuotendo appena la testa -non riesco a capire qualcosa di questa situazione, più tardi vediamoci per discuterne, ok?- i ragazzi annuirono -proveremo a fare delle ricerche per conto nostro- annunciò lei sicura, con il tipico tono di chi non ammetteva repliche.

Entrati nel palazzo si percepì immediatamente un aria tesa e pesante; furono condotti nella stanza dell'Hokage con il diretto ordine di attendere lì il suo ritorno; attesero in silenzio per una buona mezz'ora fin quando, portandosi dietro un nervosismo che seppur essendo una persona irosa e con poco autocontrollo non le avevano mai visto addosso.

Silenziosamente arrivò alla sua scrivania e guardò i suoi ragazzi che pazienti attendevano notizie; non dicendo nulla Naruto provò a chiederle spiegazioni, scatenò in Tsunade una reazione collerica inspiegata, si alzò dalla sedia che aveva appena occupato battendo le mani sul tavolo -non vuole collaborare- gridò contro i suoi ragazzi, rimettendosi seduta qualche istante dopo, si morse un unghia -non abbiamo una controparte per ottenere quelle informazioni- li avvisò accavallando le gambe, sembrava a dir poco furente. -possiamo vederlo?- chiese come portavoce la ragazza -assolutamente no. Ora è in isolamento.- rispose caustica la donna e di lì a poco due ambu andarono a prelevarli per accompagnarli alla porta. Li avrebbe mandati a chiamare lei quando sarebbero potuti entrare in contatto con il prigioniero.

Nella via del ritorno stettero tutti in silenzio fin quando Sakura, dal nulla si rivolse a Sasuke -tu sai cosa potrebbe volere in cambio delle informazioni che cerchiamo?- era ovvio si riferisse al prigioniero vide Sasuke rattristirsi nel rispondergli -l'unica cosa che vorrebbe, sarebbe la vita di Orochimaru- la ragazza lo guardò, così come stava facendo Naruto, si chinò davanti a lui abbracciandolo, sembrava veramente triste dalla perdita di quell'uomo e probabilmente Kabuto ne sentiva ancora di più la mancanza.-Sasuke, ti va di raccontarci un po' di voi tre lì nel suo nascondiglio? Credo che ci abbiano dipinto Orochimaru come la persona che non era- Sasuke la guardò sorpreso, era la prima volta che qualcun'altro voleva conoscere realmente Orochimaru senza fermarsi davanti alla sua pazzia, la sua folle sete di possesso e alla sua disperata voglia di conquistare il mondo. Non riuscì a non sorriderle e annuì; si diressero verso il parco e si misero seduti su una panchina all'ombra di un grande albero.

Cominciò a raccontargli come la mattina Kabuto andava a svegliarlo e di come lo aiutava negli allenamenti; gli raccontò di come Orochimaru era lì a guardarlo e di come lo chiamava “il mio ragazzo” completamente orgoglioso dei suoi progressi; gli raccontò di come lo prendeva in braccio e lo portava fuori dal loro nascondiglio a giocare con gli animali.

Più ascoltavano più Naruto e Sakura si rendevano conto che “il mostro” era diventato un padre e che i ricordi che Sasuke gli stava raccontando altro non erano che la sua seconda infanzia maturata con lui e Kabuto. Nel mentre del racconto Sakura gli fece qualche domanda, -ricordi perché sei andato da lui la prima volta?- Sasuke si incupì -Itachi- rispose sterile senza dipingere con pennellate colorate il resto della risposta -ma è confuso- si affrettò a concludere, Naruto sospirò, probabilmente non voleva parlarne, anche con lui, quando la prima volta aveva chiesto delucidazioni aveva usato quella tattica, invece con Sakura si era aperto e aveva raccontato come avrebbe fatto un bambino in un compito per la scuola. Si rese conto che al contrario di come gliel'aveva chiesto lui, Sakura gli aveva fatto intendere che volevano realmente conoscere come vedeva lui Orochimaru, senza che i loro pregiudizi lo intaccassero nella figura che era stata a contatto con Sasuke.

 

Per quel giorno pranzarono insieme al chiosco di ramen che era solito frequentare Naruto e subito dopo pranzo Sakura li lasciò con il chiaro intento di andare a recuperare informazioni su Kabuto.

I due ragazzi si diressero verso la casa del biondo per riposare almeno nelle ore più assolate della giornata, una sola cosa non capiva Naruto: perché Sasuke non aveva fatto parola a Sakura delle cose delle quali aveva parlato con lui al molo tempo prima?

Fu un interrogativo irrisolto che decise di porgergli non appena varcata la soglia di casa, magari tra qualche coccola.

-”l'Hokage ha tanti segreti come Tsunade anche il suo predecessore” sono le ultime cose che mi ha detto Orochimaru assieme alla promessa di non fidarmi mai di loro.-  Naruto non riuscì a capire e da come poteva leggere nel suo amico nemmeno lui sapeva dare una spiegazione a quelle frasi del suo patrigno -ma perché non dirlo a Sakura?- Sasuke negò -non lo so, non me la sono sentita- ammise arricciando il naso e fu Naruto a negare dopo quella frase -io e Sakura ti amiamo più delle nostre stesse vite, non impedirle di starti accanto come posso fare io- lo pregò il biondo e Sasuke sospirò pesantemente, in quel momento aveva davanti il ventenne loro coetaneo non il bambino indifeso che l'aveva reso Orochimaru -io non voglio finire per odiarvi- Naruto non capì e cercò spiegazioni-ho amato mio padre e l'ho odiato perché mi ha reso sostituto di Itachi; ho amato mio fratello e l'ho odiato perché mi ha tolto tutto; ho amato Orochimaru e l'ho odiato per avermi lasciato solo. Non voglio odiare te e Sakura ecco perché non voglio amarvi.- Naruto comprese le paure dell'altro e gli sorrise accarezzandogli i capelli, ben presto lo prese tra le braccia -ma noi non ti permetteremo di odiarci- lo rassicurò.

 

Furono giorni di trepidante attesa nella speranza che qualche notizia trapelasse da palazzo, ma ogni aspettativa veniva delusa dal temporeggiare delle autorità di Konoha; Sakura Naruto e Sasuke erano soliti vedersi a casa del biondo per discutere sul da farsi e fu in uno di quegli incontri che decisero di muoversi da soli per incontrare Kabuto.

In una notte priva di luna si addentrarono nel palazzo usando tecniche illusorie; Kabuto non era più in isolamento e riuscirono ad entrare nella sua cella. Sakura era intenta a mantenere il suo chakra attivo per illudere le guardie e Naruto accompagnò Sasuke dentro; Kabuto si destò dal suo sonno apparente e si sorprese di vedere Sasuke. Un gesto istintivo fu quello di andarlo ad abbracciare e si sentì un kunai puntato sulla propria gola; si voltò e vide Naruto alle sue spalle che gli intimava di non fare passi falsi. -non mi farà del male- lo rassicurò il moro sorridendogli e Naruto abbassò le sue difese.

-ora ti portiamo fuori di qui, in cambio ci darai delle informazioni- gli riferì categorico il biondo e Kabuto guardò il piccolo Sasuke che gli annuì -io non riesco a ricordare alcuni particolari e non posso essere utile, tu sì, aiutaci.- Kabuto annuì -farà male- l'avvertì e si alzò scindendo l'abbraccio che li legava. -mi fido di te- gli riferì Naruto ed uscirono dalla cella con il prigioniero.

Quando furono fuori si sentirono soddisfatti del proprio operato, nessuno sembrava essersi accorto della loro missione. Dalla finestra Tsunade li guardò allontanarsi, non avvertì la sicurezza, sorrise preparandosi ad andare lei stessa.

 

Arrivarono al fiume, proprio dove creava un ansa tranquilla, il buio li avvolgeva immersi nella foresta di notte, senza luna; credendo di essere abbastanza lontani si fermarono per contrattare quel che Kabuto gli doveva in cambio della sua libertà.

-abbiamo delle domande da farti alle quali non ci hanno dato risposta.- l'avvertì la ragazza, si sedettero tutti dopo che l'inquisito lo fece, probabilmente era una spiegazione lunga quella che cercavano.

-porgetemi i vostri interrogativi.- si propose e le domande cominciarono a fioccare e con loro la maggior parte delle risposte che nessuno aveva saputo, o voluto, dargli.

-un nostro servitore un giorno è tornato al nascondiglio portando con se un cadavere, evidentemente l'Akatsuki non ha rispetto per il corpo di un compagno defunto.- disse nel mezzo delle sue risposte cominciando così un nuovo discorso -chi è morto?- chiese il biondo -mio fratello- rispose pesante Sasuke. -Orochimaru gli fece un autopsia- continuò l'albino e Sasuke ricordando quei momenti sentì il proprio cuore battere più forte nel petto. -i suoi nervi ottici erano del tutto inutilizzabili, deteriorati nel tempo- Naruto non comprese e chiese spiegazioni, fu Sakura ad illuminarlo -era diventato cieco.- Kabuto annuì -ma non era quella la causa della morte con le sue abilità sarebbe stato in grado di combattere e sconfiggere i suoi avversari anche privo della vista-

si prese una pausa spiegando che era stato comunque un fattore congenito legato ai suoi occhi ad ucciderlo, un fatto in contro al quale stava andando anche Sasuke -è per questo che gli avete bloccato la crescita nel momento in cui ancora non aveva imparato ad utilizzare lo sharingan?- alla domanda della ragazza Kabuto non poté che annuire -io non riesco a capire una cosa, perché l'Okage non ha voluto riferirci queste cose?- chiese il biondo che fino a quel punto aveva seguito silenziosamente il discorso capendo più o meno le dinamiche degli avvenimenti -perché se avesse trovato il modo di rompere la tecnica prima o poi anche Sasuke sarebbe morto e con lui avrebbe potuto insabbiare ogni cosa.- Sasuke gli chiese spiegazioni non riusciva a capire. -con una tecnica proibita, Orochimaru-sama, è riuscito ad interrogare Itachi**, evidentemente non era morto da molte ore- accarezzò i capelli del ragazzo e fece per continuare -è stato vittima di un ricatto da parte dell'Hokage, di sarutobi. Aveva l'intenzione di sterminare il loro clan senza alcuna discriminazione, i loro geni dovevano sparire per sempre per impedire che ricreassero nuovamente una minaccia per il suo potere.- Naruto negò -non è possibile è Itachi stesso che ha ucciso tutto il suo clan- Sasuke sentì gli occhi bruciargli, perché Naruto non voleva credere che il vecchio Hokage non era la persona che tutti credevano? Era più facile incolpare suo fratello? -si, è cero, ma ha lasciato in vita suo fratello- rispose calmo l'albino -e se stesso- riprese poco dopo -l'ha fatto per proteggere me e io l'ho capito troppo tardi.- ammise il ragazzo più giovane. -tu queste cose le ricordavi?- gli chiese la ragazza e lui negò avendole ricordate a mano a mano che ascoltava il racconto dell'altro, lei andò ad abbracciarlo -a quanto pare abbiamo creduto nelle menzogne che ci venivano insegnate e tramandate, come su Orochimaru anche su Itachi, sono confusa, è come se avessi combattuto per il bene ma esercitando le mie doti per un male nascosto dietro una maschera di perbenismo.- gli altri le annuirono, in special modo Naruto che nel suo credo di onestà ci si era buttato a capofitto desiderando di diventare, un giorno, l'Hokage che, ormai era fin troppo chiaro, altro non era che un idealizzazione di bugie e falsità.  -ci ha mentito così spudoratamente...-  ammise sentendo il tradimento nell'animo -tutto questo fa schifo- concluse stringendo un pugno colmo di rabbia. La ragazza gli prese la mano tra le sue -continua a rincorrere il tuo sogno Naruto, fallo per portare la tua purezza a tutti; sarai il primo Hokage sincero, sarai il primo degno della loro carica.- Naruto le sorrise, Sakura sapeva sempre cosa dire.

 

Da dietro un albero uscì Tsunade -non sono arrivata in tempo- ammise e i due ninjia della foglia scattarono in difensiva mostrano i loro kunai -non voglio attaccarvi ma solo parlare.-

si promise avanzando mostrando le mani in segno di resa; li raggiunse e si mise seduta assieme a loro -molte cose del vostro discorso io non le sapevo, ad esempio che Itachi era morto, quindi no, non volevo insabbiare ogni cosa con la morte di Sasuke ammesso che saremmo riusciti a riportarlo alla sua naturale forma- ci pensarono un secondo, era vero, lei non sapeva nulla della morte dell'Uchiha maggiore. La donna dai codini sospirò -ma ero a conoscenza dello sterminio e del suo perché, gli Uchiha erano diventati una minaccia per il paese- Sasuke le ringhiò contro proteggendo il suo stesso sangue -forse se non ci fosse stato il malcontento non ci sarebbe stato il bisogno di diventare una minaccia!- si alzò in piedi mostrando almeno in quel momento un altezza superiore a quella degli altri che erano ancora seduti -le ho lette quelle carte, settimo tatami della fila di destra nel tempio. Come mi aveva detto Itachi. Confinati nel nostro quartiere come dei lebbrosi, con il contentino di essere delle forze per il paese; stronzate! In trappola, ecco cosa eravamo!- Kabuto lo trattenne per un braccio e lo intimò di calmarsi. Gli impose di rimettersi seduto -inutile prendertela con lei, non era nemmeno qui in quegli anni.- Sasuke sospirò cercando di eliminare dal proprio corpo un po' di quella rabbia che lo faceva ribollire -che non parlasse male del mio stesso sangue allora, difendendo oltretutto il suo predecessore- la donna scattò in avanti -porta rispetto, ragazzino.- lui la guardò a lungo -perché, tu me ne dai?- lei si calmò tornando al suo posto. Mentre lui, emotivamente un dodicenne sentì sotto la pelle di nuovo tutto quel che aveva provato vedendo la carneficina che il fratello era stato costretto a fare. Si sentì rabbrividire quando provò a mettersi al posto di Itachi, un peso enorme, quello di cui si era fatto carico annientando quella che poteva essere una bella vita -voi con le vostre bugie con le vostre cose sporche avete distrutto più di una famiglia. L'avete fatto fare a Itachi, così da non sporcarvi le mani e avere un capro espiatorio.- la donna si morse un labbro -mi dispiace Sasuke- lui la spinse via quando questa cercò di avvicinarsi, con le lacrime agli occhi l'attaccò dicendole che con le sue scuse non avrebbe riportato in vita nessuna delle persone che amava.

Naruto si alzò in piedi prendendo per una mano Sasuke -andiamo a sciacquarci la faccia dai- arrivarono a quel fiume che poco lontano da loro formava un ansa tranquilla e si inginocchiarono sulla sponda -Naruto- lo richiamò Sasuke -domani voglio andare a casa- glielo disse guardando l'acqua scorrere lenta toccandola con la mano a creare onde concentriche -intendi..?- lo vide annuire -dove sono morti tutti- con la richiesta nascosta di esser accompagnato da lui lo vide annuire dal suo riflesso -vorrei che venisse anche Sakura, anni fa si lamentava di non aver mai visto casa mia- Naruto annuì -sono certo che lo apprezzerà e verrà con noi.

 

Tornati dagli altri arrivarono al compromesso di aspettare qualche giorno per placare gli animi e raggiungere una soluzione più tranquilla.

Quella notte Kabuto la passò in casa di Naruto, ormai il bisogno di scappare non c'era più e nei loro animi la figura del traditore era confusa, chi aveva realmente tradito?

Improvvisando un letto di coperte poggiate a terra Naruto si scusò di non essere attrezzato per ospiti, in fondo, non ne aveva mai avuti.

Kabuto lo ringraziò con il suo fare per la sua disponibilità, dopo di ché richiamò Sasuke a sé -vieni, ti spazzolo i capelli- Sasuke annuì andando a prendere una spazzola dal bagno e Naruto lo vide inginocchiarsi davanti all'altro dandogli la schiena, li osservò intenti in quei gesti che probabilmente erano di uso comune quando Orochimaru era ancora vivo e dimoravano nel suo nascondiglio.

Non appena finito quel rituale nel quale Kabuto lisciava con cura i capelli ribelli del ragazzo Sasuke si alzò andando a riporre la spazzola al proprio posto, si avvicinò al letto di Naruto e vi si arrampicò sopra; il biondo lo raggiunse in quello che era diventato un vero e proprio accampamento e augurò la buona notte a tutti quanti. Sentì il moro avvicinarsi al suo corpo, avvertì il suo respiro sulla pelle e percepì un brivido farlo tremare tutto; mugolò in preda a quella vicinanza e accolse il compagno tra le braccia. Sentì il moro prendere ogni iniziativa, dal baciarlo all'accarezzare la sua pelle, lo agevolò nei movimenti partecipando alle sue premure; vicini, estremamente vicini riuscirono a sentire i battiti del cuore dell'altro accelerare all'unisono. Da quanto desiderava quell'intima vicinanza il biondo? Stingendoselo addosso gli sussurrò nell'orecchio i suoi sentimenti -credo di amarti- e sentì il moro accucciarsi sul suo petto, nella sua bambinesca figura. -credi?- gli chiese pacato accarezzandogli delicatamente la pelle, lo sentì annuire -i rapporti umani sono stati un tabù per anni, e se fosse anche solo affetto profondo per un amico, per me è amore, non la conosco la differenza so solo che sei importante e che se non ho smesso di cercarti per tutto questo tempo c'è una spiegazione.-

Sasuke sorrise baciandogli il collo, lo ringraziò sussurrandoglielo sulla pelle, tanto da farlo tremare.

Naruto si rese conto di una cosa: saggiata la sua carne non sarebbe più riuscito a lasciarlo andare. Si addormentarono così, nello stesso letto a scambiarsi calore. Il giorno seguente sarebbe stato pesante per tutti.

 

Davanti alle porte del quartiere Sasuke andò a toccare i nastri gialli che vietavano l'accesso che gli ambu avevano messo il giorno dopo il massacro, erano logori e decadenti, ne strappò un paio sentendoli scivolare tra le mani, proprio come i suoi ricordi.

Entrò seguito dai suoi compagni; per un attimo gli sembrò che tutti fossero al loro posto intenti a portare avanti le loro vite falciate dalla morte anni prima; indicò il forno -quello era dei miei zii, ogni volta che passavo per andare a casa dopo le giornate in accademia zia mi regalava sempre qualche dolce, erano buoni.- Naruto e Sakura guardarono i resti del forno e la sagoma disegnata al suo ingresso, sul pavimento. La ragazza negò con la testa, tutto quello era spaventoso. Prese la mano di Sasuke pensando che per lui dovesse essere un incubo, per trasmettergli la convinzione che non era solo ma che aveva con lui due amici che non l'avrebbero abbandonato.

Avanzarono in quello che non era un quartiere ma una città nella città, le mura di cinta delineavano, per assurdo, la loro libertà.

Sasuke si perse nel racconto dei suoi ricordi e non ci misero molto ad arrivare alla villa che occupavano al centro della città; il giardino era incolto da troppo tempo per essere riconoscibile; le piogge battenti dei periodi passati avevano creato acquitrini abitati da rumorose rane; lui non le guardò nemmeno arrivando al patio che circondava la casa e la collegava alla palestra. -io e Itachi stavamo spesso seduti qui quando non era troppo caldo a guardare il giardino che mamma curava- si mise seduto ottenendo solo la vista di una laguna putrida. Sospirò alzandosi, percorse il corridoio raggiungendo il salone ormai marcio e non vi trovò aneddoti da raccontare se non il litigio di suo fratello e suo padre; Itachi non sarebbe andato in missione per andare all'incontro con i suoi professori al posto del padre; quel particolare l'avrebbe lasciato solo per sé. Giunti nella palestra videro le sagome dei suoi genitori abbracciate nella morte -lui era lì- indicò il punto nel quale ricordava fosse il fratello. Piangeva perché aveva ucciso i nostri genitori ma non me lo diede a vedere- raggiunse la postazione del fratello -domani torno ad Oto, con Kabuto- li avvisò lasciandoli senza fiato -questo posto non va bene per me, non voglio viverci, quella è una “casa” più indicata.- i due lo raggiunsero ma prima che potessero dire qualsiasi cosa, il loro piccolo amico continuò il suo discorso -continuerà le sue ricerche per trovare una cura alla malattia che ha ucciso mio fratello. Se ci riuscirà potrò tornare normale.- affondò nel suo stesso respiro -volete venire con me?- quella volta Sasuke non stava scappando, gli stava chiedendo di andare via, con lui. I due compagni si guardarono trovando nell'altro le stesse emozioni che stavano provando -ci stai chiedendo di tradire il villaggio- costatò la ragazza -se l'Hokage ha un minimo di buon senso non lo vedrà come un tradimento- disse Naruto dal nulla. Il moro annuì -decidere di vivere altrove non è un tradimento, io la vedo come una crescita.- sentenziò serio; il biondo lo raggiunse, dopo tutto quel che aveva passato per riaverlo con se e dopo quella richiesta non l'avrebbe lasciato solo, accanto a lui guardò la ragazza -vuoi far parte della nostra stramba famiglia?- gli chiese Naruto con la sua solita aria di ottimismo e Sakura non riuscì a non contagiarsi annuendo.

Da quando il maestro Iruka, anni addietro, li aveva messi insieme per creare il loro team a poco a poco erano diventati l'uno la famiglia degli altri e dopo anni di lontananza si erano ritrovati.

I legami anche se spezzati per cause esterne per un periodo di tempo, con pochi giorni di vicinanza si erano rinsaldati come se la lontananza fosse stata una folata di vento. La loro unione era solida e l'avrebbero dimostrato portando avanti quell'amicizia pi che forte lontani dalle loro case, in un nascondiglio comune al di fuori di ogni corruzione.

 

 

***

 

 

*piccola nota: ho cominciato a scrivere questa shot -e me ne sto rendendo conto tanto shot non è XD- perché ho sognato quella microscopica scena e nella fattispecie quella frase detta da Naruto ad un Sasuke mini. Sono malata mentale e lo so e lo ammetto anche tanto carinamente e mi sono resa conto di due cose essenziali: sono totalmente folle a scrivere un qualcosa per conficcarci dentro una domanda che mi suonava più che erotica e sono anche incapace di concepire trame lineari e semplici, spero che questo, come le altre cose, non sia un male XD

 

**altra piccola nota: questa sorta di interrogatorio con il morto è presa dal telefilm “Fringe” scusate ma ci stava benissimo XD

 

Note Finali: credo che scriverò qualche spinoff su questa shot, mi sono resa conto che se mettessi tutto quello che vorrei qui verrebbe un qualcosa di chilometrico e temo che risulti pesante alla fine; ad esempio: mi piacerebbe inserire momenti relativi al passato, più o meno recente, con e senza Orochimaru e qualche indizio in più così da creare una mini serie di shot auto conclusive. Più ne scrivo più mi vengono in mente particolari che non posso inserire, risposte alle domande di Naruto e Sakura ad esempio e forse risposte dei lettori, ma anche mie, che mi pongo mentre scrivo, e io posso rispondermi immaginando ed elaborando ma non posso inserire per problemi di”tempi” della shot, è da qui che mi è venuto in mente di scrivere delle shot secondarie che comunque danno informazioni in più! Grazie dell'attenzione e scusate ma sono vagamente logorroica XD

 

spero che la shot sia stata di vostro gradimento *-*

 

P.S.: è la prima NaruSasu che scrivo e in assoluto la seconda “cosa” che porto a termine su questa serie (diciamo che sono più amante dei “pairing alternativi” XD)  ò_ò ma sto lavorando ad una fiction a capitoli XD grazie di aver letto kiss a tutti

 

MaryKei-Hishi

   
 
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