Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: netty    23/04/2010    0 recensioni
La fic è basata sui personaggi del libro che sto scrivendo quindi, siccome dubito che sappiate di cosa parla, vi faccio un piccolo resoconto giusto perché possiate capire di cosa sto parlando. Armida, Belial e Murdred sono degli Angeli Notturni dalle ali nere che vivono in un'altra dimensione. Murdred è uno dei Saggi ed è il maestro di Belial, mentre quest'ultimo e la ragazza sono semplici angeli. Questa fic è ambientata subito dopo la 'caduta' di Armida sulla Terra, costretta dagli altri angeli a vivere fra i mortali, per via dei sentimenti che ha provato nei confronti di un suo simile. Non vi dico di più per non spoilerare e, soprattutto, per non rendere le note più lunghe della fic.
Genere: Romantico, Malinconico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Peccati.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: Questi personaggi sono frutto della mia fantasia e appartengono solo alla sottoscritta, quindi guai a chi me li ruba! ^^

Cominciò che mi dissolsi.

Molto spesso tutto sta nell’iniziare, ci avete mai pensato?
Tutta l’essenza delle cose sta nel loro principio.
E la mia comincia con me che mi dissolvo.


Le grandi e soffici ali nere sulla mia schiena si disgregarono lentamente, piuma dopo piuma si dispersero nel vento. Sentivo freddo, la pioggia batteva sul mio corpo nudo e ogni goccia era come una pugnalata dritta al cuore.
Il ricordo di te ancora impresso nella mente, marchiato a fuoco.

Si può dire che i ricordi siano come macigni nell’anima perché spesso lasciano dietro di loro solo speranze infrante e disillusione.-diceva la sua voce nella mia testa. Ed io odiavo la sua voce. Odiavo tutto di lui. Ma un Angelo, seppur dalle ali nere, non può odiare, giusto?

E’ per questo che le hai perse, quelle ali, Armida. Hai peccato d’invidia.

Con ogni lacrima andava via una parte di me. Ad un certo punto sentii solo silenzio.

Il mio cuore aveva smesso di battere o ero io, piuttosto, stanca di ascoltare?- questa volta era la mia, di voce.

Rivedevo ancora quell’immagine, divenuta indelebile. Io che cercavo il tuo sguardo da lontano, speravo che tu ti girassi, che mi guardassi veramente. Ma i tuoi occhi erano solo per lui. Lo fissavi intensamente, più di quanto fosse lecito riservare al proprio Maestro; mai avevi rivolto a me la stessa attenzione.
Murdred si girò verso di me e nei suoi occhi lessi qualcosa simile alla pena. Quello era stato il momento peggiore, quello in cui capii che appartenevi a lui e non a me.

Al mondo ci sono persone che non sono capaci di amare e persone che non sanno fare altro.
Io appartengo alla seconda categoria.
- Perché la voce del mio cuore deve essere così simile alla sua? Perché ogni volta che penso devo sentire quell’intonazione calma e posata di chi crede di conoscere tutto della vita?

Io credevo di amare più te che me stessa, Belial, ma lui aveva ragione. Amavo più me stessa di te, tanto che il mio egoismo m’impediva di capire, di lasciarti andare in modo che tu potessi stare con chi realmente ti rendeva felice. Io, invece, anteponevo la mia felicità alla tua e questo era sbagliato.

Mi ritrovo ancora qui a ricordarti e dell’egoismo e di ciò che pensano gli altri non so che farmene, quando l’unica cosa che so è che mi manchi- questa volta sono io che parlo: Armida, l’angelo decaduto.
-Che fine avrà fatto quella parte di me che parla come il Saggio Murdred?

Cominciò che mi dissolsi e decisi di fare la scelta giusta.

Ci sono giorni che non passano mai, che il pensiero di te è così forte e prepotente da insinuarsi in ogni parte di me. Tutto il mondo perde completamente consistenza e l’unica cosa che vorrei è chiudere gli occhi e riaprirli, vedendoti accanto a me.

Ogni piuma che cadeva al suolo era una certezza che veniva meno, una barriera che cadeva, e la consapevolezza prese piede in me.

La mattina è il momento peggiore. Svegliarsi e prendere coscienza che tutto questo è reale, che le mie ali non ci sono più, che sono confinata in questa vita terrena, mentre tu sei ancora lassù con gli altri Angeli Notturni, con lui. E’ come morire ad ogni risveglio, come morire ogni giorno.

Quando tutte le mie lacrime si asciugarono, quando sentii il mio cuore smettere di sanguinare, allora capii.

Di notte ti sogno. Sogno noi due abbracciati, le tue labbra sulle mie e il tuo sorriso.
Poi mi sveglio e tu non ci sei.
Poi mi sveglio e semplicemente muoio.


Capii che dovevo lasciarti andare.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: netty