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Autore: echo kiriky    23/04/2010    4 recensioni
Ginevra Black, capelli rosso fuoco, lentiggini sotto gli occhi color smeraldo, è sempre stata una tipa particolarmente vivace ed estroversa. Già durante l'infanzia era lei ad incoraggiare i suoi due compagni di bravate, i fratelli Barnes, a compiere le più stravaganti azioni. Ora però sembra non trovare quel coraggio che sempre l'ha contraddistinta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Ci tengo a precisare che con questo mio scritto privo di alcuno scopo di lucro, non intendo dare una rappresentazione veritiera del carattere o della vita di Ben Barnes, né desidero offenderlo in alcun modo.

Only Hope



"There's a song that's inside of my soul.
It's the one that I've tried to write
over and over again.
I'm awake in
the infinite cold,
but you sing to me over and
over and over again.

Mandy Moore- Only Hope.

Ben si sveglia nella sua stanza d'hotel, in un letto che non è il suo. Questo però è l'ultimo giorno di questa tournée di promozione del film.
Si appoggia con la schiena al muro, mentre cerca di focalizzare la stanza ed eliminare l'intorpidimento dovuto al sonno.
Lentamente gli torna alla mente il sogno che lo ha colpito di più durante la notte.
Non ricorda il contesto ma nitide sono le due persone protagoniste: egli stesso e lei, Ginevra Black.
E' perplesso; è da tanto che non pensa a lei, o meglio, che cerca di dimenticarla e sono anni che non la sogna, per di più così nitidamente.
Il senso di colpa, senza senso e assolutamente inesistente, torna a farsi largo nell'animo del giovane ragazzo.
Se solo potesse tornare indietro e rimediare per non farla allontanare. Ora, forse, non si sentirebbe così.
Il suono insistente del telefono lo riscuote dai suoi pensieri, allunga la mano per sollevare la cornetta, certo che è Colin che lo invita ad alzarsi.
"Ben, è ora di alzarsi. Colazione e poi viaggio di ritorno." Proprio come pensava.
"Buongiorno anche a te, Colin. Sì, ho dormito bene anche io." Ride, suscitando anche le risa dall'altra parte della cornetta.
"Su dormiglione, si torna a casa!" E chiude la chiamata.
Ben scuote il capo, dopo di che si decide ad alzarsi e si fionda in bagno per una doccia veloce, calda e assolutamente rilassante prima di scendere per la colazione.
I jeans e la semplice t-shirt, preparati il giorno prima, sono adatti e quindi non ha bisogno di cambiarli. Si veste con una certa fretta, si specchia per sistemarsi ulteriormente prima di scendere a colazione.
Arrivato nel salone, si rende conto che è l'ultimo, anche Rebecca è già seduta, così come Rachel intente a parlare tra di loro e tra le mani una tazza di caffè fumante. Colin invece è preso dalla conversazione con Oliver Parker, il regista del loro ultimo film.
"Buongiorno!" Saluta regalando un sorriso a tutti i presenti, prima di prendere posto ed ordinare un cappuccino.
"Finalmente ti sei svegliato. Però... , hai una faccia!" E con questa osservazione da parte di Rebecca, si ricorda della capacità innata della ragazza di accorgersi di ogni più piccolo dettaglio, anche ora che aveva pensato di aver nascosto tutto per bene.
Anche gli altri lo guardano.
"Dormito poco bene, niente di preoccupante." Si affretta a dire Ben.
"Dai, che questa sera sarai di nuovo a Londra, nel tuo appartamento." Ci scherza su Colin.
"Già!"Ed ora un altro pensiero si fa spazio. E', infatti, da un paio di giorni che non sente il fratello, esattamente da quando il suo cellulare ha deciso di raggiungere un luogo migliore, abbandonando la sua compagnia.
Certo, non temeva pericoli particolari per il fratello, non solo perché grande e vaccinato, ma anche perché a meno di un isolato da casa dei suoi, su cuoi può contare in qualsiasi momento. Ma, contattare il fratello, lo faceva sentire a casa.
Finita la colazione, ognuno ritorna nella propria stanza per finire le valigie e poi dirigersi all'aeroporto e fare ritorno a casa.

"Che stai facendo?"
Ginevra abbassa leggermente il libro, quel tanto per far vedere gli occhi e guardare il suo interlocutore con uno sguardo scettico.
"Secondo te?" Domanda ironica.
"Che leggi?" Pur avendo davanti gli occhi e anche in bella vista il titolo.
"Un libro sull'archeologia." Risponde semplicemente prima di riprendere la lettura.
"Ben torna questa sera!" Buttata là da Jack, ha l'affetto desiderato ed infatti Ginevra chiude il libro appoggiandolo sulle proprie ginocchia.
"E non provare a sparire all'improvviso con la speranza di evitarlo." E per tutta risposta riceve una linguaccia.
"Posso almeno tornare a casa a prendere un cambio o due e dare un segno di vita? Sono un paio di giorni che non torno a casa e usufruisco dei vestiti di Ben e dei tuoi."
"Ok, ok... però, se esci, fai anche la spesa. Mi raccomando!" Ora Ginevra guarda con tanto d'occhi l'amico davanti a sé.
"Credo proprio che tu mi abbia scambiato per la mia domestica, Jack Barnes." Alzandosi di scatto e facendo cadere il libro che, nell'atto si apre.
"Sai, mi fai quasi paura quando mi chiami con il nome e cognome."
E forse era proprio quello il fine di Ginevra Black che però si arrende e, sconfitta nell'animo, si prepara ad uscire di casa per il suo giro.
"Prendo le chiavi o saresti anche capace di lasciarmi fuori al freddo e al gelo."
Jack ride, ricevendo così una linguaccia da Ginevra prima di recuperare il suo cappotto ed uscire.
Lungo la strada per arrivare a casa sua, decide di fermarsi prima in un supermercato per rifornire la credenza dei fratelli Barnes. Poi, con una busta di carta in una mano ed una di plastica nell'altra, si avvia verso la sua abitazione nella quale si rifornisce di tutto ciò che le serve e decide di farsi anche una doccia con calma e cambiarsi.

L'aereo è finalmente atterrato all'aeroporto di Londra, Heathrow.
Recuperata la sua valigia, si raduna con gli altri vicino all'ingresso.
Rachel è la prima a salutarlo con un caloroso abbraccio, seguita poi da Rebecca.
Lui e Colin si stringono le mani, poi quest'ultimo gli da' una leggere pacca sulla spalla dicendogli "Mi raccomando"
E saluta ciascuno di loro con cui ha passato dei bei momenti sul set del film.
Poi si disperdono.
Ben si dirige verso un taxi libero. Si fa aiutare nel caricare le valigie e poi dice all'autista l'indirizzo al quale deve essere condotto.
Quando il mezzo è partito, tutti i suoni della città si fanno ovattati, mentre osserva la città scorrere oltre il finestrino. La voce del giornalista di turno alla radio fa da sottofondo e quasi non sente i clacson suonati furiosamente e di continuo da automobilisti privi di pazienza.
Le luci notturne che cominciano a farsi largo nel paesaggio che il ragazzo scorge, stimola tutto ciò e di certo Ben non fa nulla per frenare questo.
Solo quando sente il taxi fermarsi e poco dopo spegnere il motore, ritorna con i piedi per terra. Recuperate le valigie, paga il taxista per la corsa.
Poi, mentre questo riparte, rimane un paio di minuti in contemplazione della casa prima di decidersi ad andare avanti, prendere le chiavi ed entrare.
Le luci del salotto sono accese, come quelle della cucina, alla faccia del risparmio di energia. Appoggia le valigie per terra, accanto all'ingresso, per poi dirigersi in salotto dve, proprio come sospettava, non c'è nessuno.
Si toglie il cappotto, mentre lo sta appoggiando sul divano, sente dei rumori dalla cucina, seguiti da dei passi che si avvicinano di tutta fretta.
"Come mai ci hai messo tant..." Ben guarda il fratello e Jack... bhè, anche Jack guarda Ben con tanto d'occhi per poi dirgli semplicemente "Sei tornato."
"Che vitalità... anche io sono contento di rivederti, eh!" Ci scherza su Ben, guardando perplesso il fratello con una sensazione strana, come se gli stesse nascondendo qualcosa.
"Aspettavi qualcuno?" Gli domanda. Il rumore della porta d'ingresso non obbliga Jack a rispondere, almeno per il momento.
"Jack, sono tornata. E..." La ragazza con il suo cappotto nero ed un cappello di lana rosso fa il suo ingresso nella stanza con le buste della spesa che appoggia per terra ed una borsa a tracolla. Attira su di se lo sguardo di entrambi i fratelli.
Però Ginevra, avendo camminato a capo chino per paura di inciampare su qualcosa, non è ancora accorta della presenza di Ben.
"E... ma che c'è?" Domanda quando ha alzato lo sguardo verso Jack.
L'amico non risponde, ma sposta lo sguardo alle spalle di lei, costringendole a fare altrettanto.
"Cos-?" La domanda le mure tra le labbra mentre il suo cuore fa una doppia capriola su sé stesso.
"Ginevra?" Domanda Ben non credendo ai proprio occhi.
"Ben?!"


Spazio Autrice:
Romina75:
Ciao! Purtroppo non posso dire molto... anche perché sono la prima a non esserne informata al 100%. Le idee vanno e vengono, si modificano facilmente.
Enris: Grazie per i complimenti. Mi fa davvero piacere che ti piaccia. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.
Sappir_ama_ben: Spero di aver rispettato abbastanza i tempi per pubbliccare il nuovo capitolo. Mi fa piacere di aver "conquistato" nuovi lettori... fa sembrare meno orripilante ciò che scrivo. Spero che il nuovo capitolo non ti dispiaccia.
Anythingforyou :Grazie ancora perché segui la fanfiction. Bhè, la reazione di Ben ancora non si sa con precisione... dovrai aspettare ancora un po'. Nel frattempo spero che questo capitolo sia di tuo gradimento.
DarkSakura: Ciao! Scusa il ritardo dell'aggiornamento ma sono stati diversi, gli appuntamenti che mi hanno tenuto lontano dal computer. Per lo scorso capitolo si erano uniti problemi di connessione alla gita scolastica. Questa volta un esibizione e la scuola. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.


Grazie anche a chi si limita a leggere.
   
 
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