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Autore: Ryta Holmes    23/04/2010    6 recensioni
"In una sola notte il suo passato nella grande città dei Pendragon era stato cancellato. Quel passato fatto di impegno e dedizione, fatto di grandi imprese troppo spesso tenute nascoste. Un passato in cui aveva protetto l’erede al trono a rischio della propria vita.Una sola notte che aveva cambiato tutto. La sua reputazione, i suoi sentimenti e soprattutto la stima nei confronti di colui che considerava un amico, quasi un fratello nonostante il divario dato dal loro status. Una differenza  però, che il principe Artù aveva ben chiarito con ciò che aveva fatto quella notte. E che aveva costretto Merlino ad usare la magia."
Genere: Drammatico, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Desclaimers: personaggi, storie e luoghi non appartengono a me. Se lo fossero sarei ricca e sarei probabilmente una sceneggiatrice, ma questi sono solo vaneggiamenti! Ad ogni modo scrivo senza nessuno scopo di lucro, tranne quello di divertirmi!


SO COSA HAI FATTO

.2.

Merlino cadde riverso al suolo, senza più forze. Aveva camminato per tutta la notte e poi per i due giorni successivi senza concedersi mai soste più lunghe di un paio d’ore. Aveva usato la neve per reidratarsi e quando aveva incrociato il primo villaggio, aveva rubato con la magia una pelliccia grezza di quelle che di solito i contadini usano per dormire su un giaciglio più caldo del pavimento di terra, nelle fredde notti invernali. Se l’era messa sulle spalle e aveva ripreso il cammino, senza voltarsi indietro, senza mai pensare per un solo istante di tornare indietro.
Di spiegarsi magari, o di chiederle, le spiegazioni. O forse soltanto per poter salutare Gaius, per rivederlo un’ultima volta e dirgli che se la sarebbe cavata.
Eppure, benché un pezzo della sua anima avrebbe subito fatto dietro-front per riabbracciare il suo mentore, buona parte di sé aveva deciso di non fare mai più ritorno a Camelot. Non si trattava solo di paura per quello che lo attendeva in quanto accusato di stregoneria. Aveva giurato di allontanarsi quanto più possibile dal principe, sperando così facendo di scordare l’umiliazione. Che se la vedesse da solo, adesso. Lui, i suoi nemici, chiunque lo volesse morto e tutta la sua strada per diventare re. Artù aveva buttato alle ortiche tutti i buoni propositi e aveva perso così l’altra faccia della medaglia.
Ora quell’altra ‘faccia’ era a terra, in uno stato di semi-incoscienza dato probabilmente dalla febbre. La pelliccia lo scaldava a malapena e il freddo era troppo intenso, perché la marcia che durava ormai da quasi tre giorni, non avesse debilitato il fisico.
Era riuscito ad eludere le squadre di ricerche che lo volevano sorprendere nella foresta; ancora una volta la magia lo aveva salvato e ringraziò mentalmente il Grande Drago per avergli infuso la sua conoscenza, quel giorno, in cambio della libertà. Una constatazione che gli aveva in qualche modo appannato l’astio provato per la creatura e per ciò che aveva fatto quando Merlino aveva spezzato le catene che lo tenevano prigioniero.
Adesso però, rischiava di rendere vani tutti i suoi sforzi, se fosse rimasto lì per terra a congelare, invece di rialzarsi in piedi e riprendere a camminare.
Prese un grosso respiro e con quello cercò di infondersi forza e di sollevarsi sulle braccia. Ci riuscì a fatica e poi lentamente continuò quella ripresa, finché tornò in piedi, barcollante ma ritto sulle gambe. Un altro sospiro, questa volta stretto tra i denti, come i pugni.
“Avanti Merlino… manca poco…”
Riprese il passo con fermezza, sperando di intravedere da un momento all’altro la sua meta.
Non era tornato a Ealdor, dal villaggio di sua madre. L’avrebbe messa in pericolo più di quanto già non fosse per avere un figlio mago, perciò aveva scartato subito quell’ipotesi di fuga.
Nemmeno l’idea di rimanere nei confini del regno era stata considerata, perché poteva solo immaginare fino a che punto si estendesse la furia di Uther. Questa volta non era stato solo un atto di stregoneria ma di vero e proprio tradimento e tentato omicidio nei confronti del principe ereditario. Questo almeno da quanto era stato constatato dai testimoni che avevano visto colpire Merlino con l’incanto che aveva ustionato Artù.
Il giovane quindi aveva optato per rifugiarsi nelle terre confinanti di Cenred, e c’era solo un posto che conosceva in quel regno e in cui era certo di essere al sicuro.
Scostò il ramo di un grosso cespuglio che gli copriva la visuale e scorse finalmente ciò che cercava. Sulle labbra gli comparì per la prima volta da giorni, l’ombra di un sorriso.
“Padre…” soffiò, mentre trascinandosi per un ultimo sforzo raggiunse la caverna dove fino a qualche mese fa viveva Belinor: colui che aveva scoperto essere il suo genitore.

*

Da uno spiraglio della finestra, lasciata aperta, si sentiva chiaramente il rullo del tamburo che annunciava l’esecuzione.
Artù fissava la parte superiore del suo letto a baldacchino drappeggiato di rosso. Gli occhi chiari sulla tela senza in realtà vederla davvero, l’attenzione invece, rivolta al lamento straziante che sfuggiva dallo spiraglio e si insinuava prepotente dentro la sua stanza, nelle orecchie.
Le immagini penose prendevano vita nella testa di Artù senza che lui potesse reprimerle…
… il pianto di una madre disperata, le urla agghiaccianti che chiedono pietà per un figlio che sta per morire ad un re che ne ha quasi perso uno…
Non c’è risposta al lamento della donna, perché la mannaia fa il suo dovere e con ultimo grido che squarcia letteralmente Camelot, tutto è finito. La madre piange ancora il figlio che ha perso la testa per un’accusa sicuramente infondata; intorno a lei il popolo torna alle proprie faccende in silenzio, la paura negli occhi, perché da un momento all’altro potrebbe accadere a chiunque. Ogni cittadino di Camelot, dal più povero al più importante corre il rischio di finire sul ceppo del boia. E non c’è scampo, non ci sono scuse o giustificazioni e nemmeno il fatto che nessuno veramente è reo di quella colpa che il sovrano Uther scaglia con così tanta facilità. Un dito puntato contro e lo spettacolo della morte ha inizio, un dito che sta decimando la popolazione e l’ha resa improvvisamente impaurita e diffidente. Ma mai quanto il proprio re. Perché il più impaurito e diffidente ormai è proprio lui…
Artù quasi ringraziava che fosse ancora a letto, totalmente debilitato dalle profonde ustioni. Certo non ringraziava gli spasmi violenti che gli causavano, nonostante si rendesse conto di esserseli meritati.
“Una giusta punizione… eh, Merlino?” ansimò a fatica, una constatazione amara e dispiaciuta.
Era stato lasciato solo finalmente, l’ossessiva richiesta di suo padre di avere sempre accanto la presenza di qualcuno nel caso fosse ancora in pericolo, per fortuna aveva trovato fine quando Gaius gli aveva detto che il principe non riposava bene e che andava lasciato un poco in pace.
I primi giorni aveva dovuto lottare tra il dolore per le ferite e la presenza di persone in quella stanza che mai come in quei momenti avrebbe voluto accanto. Perché nonostante fosse stato lo scontro con Merlino a dare inizio a tutte quelle sventure, il giovane non poteva ignorare la serie concatenata di tutti gli eventi che lo avevano condotto al folle gesto. A perdere la ragione, dimenticando chi era e chi avesse accanto, ubriaco di solitudine e di frustrazione… e anche ubriaco per davvero…
Ancora non sapeva quante volte avrebbe dovuto ringraziare il medico di corte, per aver notato le richieste di aiuto nel suo sguardo e per essersi poi esposto così tanto, col sovrano furibondo. Ma era anche certo che il vecchio avesse colto l’espressione di gratitudine che gli aveva lanciato, quando guardie e cavalieri avevano lasciato la stanza per ordine del re.
Finalmente in solitudine aveva potuto riflettere su ogni cosa e rendersi conto anche dell’effettiva pazzia in cui era naufragato suo padre. Uther, in una sola settimana aveva fatto giustiziare più di venti persone con l’accusa di stregoneria. Il problema però, nasceva dal fatto che avesse preso di mira il suo stesso popolo: le vittime erano per lo più innocenti – tutte queste informazioni gliele aveva passate il suo fido cavaliere e compagno d’arme, Sir Leon – e ciò non faceva altro che generare odio verso il sovrano e verso il servo diabolico che aveva scatenato tutto. Oltre al pensiero comune che denunciare qualcuno avrebbe automaticamente dimostrato di essere dalla parte dei Pendragon. Ne era nata una vera e propria caccia alla streghe, che il più delle volte finiva per mietere solo vittime senza colpa. I cacciatori erano giunti da tutte le parti del regno, non appena erano venuti a conoscenza che il sovrano aveva indetto una nuova Purga e sarebbero aumentati di giorno in giorno, non appena questa assurda follia avrebbe coinvolto anche il resto di Avalon.
Artù temeva le conseguenze, non era in grado di far ragionare suo padre e nessun altro avrebbe potuto tenergli testa. Solo Gaius, forse, ma il vecchio era troppo invischiato con la faccenda di Merlino per rischiare di esporsi fino a quel punto. Anzi si era già guadagnato un’occhiata sospettosa di Uther quando aveva avanzato la richiesta di lasciar riposare il principe in solitudine.
L’unica soluzione era che lui si riprendesse quel minimo da poter sostenere una discussione con il proprio genitore e cercare di porre rimedio a tutta la faccenda.
Non poteva raccontare la verità, non avrebbe mai potuto farlo… ma doveva trovare una soluzione.
Sospirò all’ennesima fitta causatagli dalle bruciature e per un attimo si sentì perso, perché nonostante le ottime cure del medico, Artù temeva che ci sarebbe voluto molto tempo per realizzare i suoi propositi.

Continua…

Holaaa!! Mi ero ripromessa di postare il capitolo una volta a settimana ma dato che la scrittura procede bene, ho anticipato ^^
Capitolo di transito, ancora tutto da scoprire... anche se qualche indizio già c'è =P quale sarà questa verità? E cosa accadrà ad Artù e Merlino ora che le loro strade si sono divise? Si rincontreranno?
Continuate a seguirmi e lo saprete! ^^ E recensiteeeeeeee! Che magari aggiorno pure in fretta u__u
Ringrazio ovviamente _Valux_ (grazieeee hai continuato a seguirmi! *-*) e mindyxx (per le ipotesi ho già lanciato qualche indizio ;-) e grazie per i complimentiiiii!! son contenta che tu mi segua, ho già avuto modo di apprezzare la tua bravura in "Un amore impossibile" =D)
Un grazie anche a tutti coloro che seguono questa storia!
Alla prossima!!!!
Baci
Ry

   
 
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