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Autore: lolle23    24/04/2010    2 recensioni
Le mie mani, il mio dono. Le mie mani, la mia condanna. Mani che puniscono, mani che salvano. Mani che mi hanno portato ai confini del mondo,
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si è allontanato di me di un passo

Si è allontanato di me di un passo. Lascio scivolare il mio braccio lungo il fianco. Forse è spaventato.

<< Da quando ti ho salvato da quei teppisti>>.

È lui il mio compito speciale. Sempre modi molto contorti di presentarmeli.

<< Lo sai perché gli uomini hanno un cuore?>>

<< Che domande stupide fai. Per vivere>>

Come sempre le risposte date senza pensare sono quelle sbagliate.

<< Sbagliato. Gli uomini hanno un cuore perché è l’unica cosa che gli dimostra di che possono provare emozioni>>

Faccio un passo verso di lui. Tocco il suo braccio, lo percorro fino ad arrivare alla sua mano.

La stringo nella mia e poi me la porto al petto.

<< Non batte>> Ma poi basta il calore emanato dalla sua mano a farlo battere all’impazzata.

<< Oh cavolo, ma come…>> << Si chiama emozione>> e poi di nuovo cerca di ritrarre la mano.

Ma gliela blocco, anche se forte com’è potrebbe tranquillamente andarsene se davvero lo volesse.

Porto la sua mano, all’altezza del suo cuore, in modo che lo senta. E poi con l’altra raggiungo il suo viso e lo accarezzo. Ed eccolo il suo cuore che nuovamente batte.

<< Basta non voglio che succeda mai più>> e si allontana da me.

Se il mio viso rispecchia il mio stato d’animo lo vedrà sicuramente triste. Faccio qualche passa indietro verso lo scalino su cui eravamo seduti prima finché non vado a sbattere contro il mio bastone. Lo raccolgo e mi incammino nella direzione opposta a quella in cui c’è lui.

Una mano sul bastone e l’altra al petto. Il mio cuore sta facendo davvero male.

Non ho mai provato un dolore simile, nemmeno il dolore che provo a causa delle mani è così forte.

Il mio cuore in questi secoli ha battuto molto spesso, ma non per pompare sangue nel mio corpo, ma per le emozioni che ho provato. I momenti in cui ho pensato che mi uscisse dal petto sono stati quelli più significativi della mia vita.

La volta che però ha battuto più forte di tutte è stato2 minuti fa, e la persona che mi ha fatto provare questa emozione non vuole che succeda mai più.

Bene ora non so più dove sono, una grande stanchezza si sta impossessando di me. Devo trovare un posto per riposarmi. Cammino ancora per un po’, finché mi ritrovo a girare intorno ad un enorme palazzo, appena trovo un angolo un po’ riparato decido di fermarmi.

Rannicchiata su me stessa, sento ogni cellula del mio corpo gridare per la tristezza che sto provando.

In 3000 anni non ho mai avuto la fortuna di incontrare qualcuno come Cris, che mi facesse provare le emozioni che mi ha fatto provare lui.

In 3000 anni ho sempre desiderato che succedesse, ho visto gli uomini provare l’amore e festeggiarlo in tutte le sue forme, ma non sono mai arrivata a provare un sentimento così puro come invece l’ho visto tra molti uomini e donne.

Mi è capitato di pensare di averlo raggiunto, ma poi svaniva come soffio.

Sono arrivata a credere che forse per il mio compito io non possa provare amore all’ennesima potenza verso un unico essere.

In fondo per quello che faccio devo dare amore a molti. E così mi sono arresa.

Lo so che è brutto quello sto pensando, ma vorrei tanto che il prossimo essere che devo far passare sulla mia lista fossi io.

Da un lato spero che visto che vogliono vedermi morta vengano da me il prima possibile e lo facciano. Almeno poi potrò stare lassù con i miei amati angeli, che mi vogliono bene.

<< Lisa>> un urlo spaventoso. Ma questa volta so perfettamente chi è.

Albert.

Come si suol dire preghiere esaudite.

Mi alzo, o per lo meno mi trascino fino alla strada davanti a me. Non so dove sia Albert, ma so che mi troverà.

<< Bene, bene eccoti qui>> Siamo pieni di boria sta sera.

<< Forza Albert facciamola finita. Cosa vuoi?>>

In passato l’ho sempre fronteggiato a testa alta, ma sta sera non ce la faccio proprio.

<< Che ti succede, il tuo capo ti ha sgridato. E poi guardami in faccia>>

Si il mio capo mi sgriderà per come mi sono ridotta, ma ci penserò dopo.

Guardarti in faccia. L’ho fatto per più di 500 anni e so com’è fatto.

Un uomo sui 30 anni, capelli biondi raccolti in una coda, alto 1,70 circa. Un bel uomo. Ma sono i suoi occhi grigi che fanno più paura. Sanno solo odiare.

<< Non ci vedo Albert. Ecco perché non di guardo in faccia. Pensavo che un uomo della tua età certe cose le notasse.>> Mi piace ricordargli che è un vecchietto.

<< Non prendermi in giro. Ho detto guardami>>. Alzo il visto davanti a me. Senza capire bene dove lui sia.

<< Oh cavolo>> L’ha notato, pensavo che dopo 500 anni capisse che non dico bugie.

<< Bene adesso che ti sei convito, puoi farmi il favore di fare quello per cui sei venuto>>.

Voglio veramente lasciare questo posto. Non ho più motivo per starci.

<< No>> Mai che mi dia soddisfazione.

<< Cosa vuoi che mi metta a combattere contro di te, in questo stato. Sono così da 2 giorni, pensi veramente che sia in grado di battermi con te. Avete deciso di uccidermi, bene allora fatelo.>>.

Alzo il viso al cielo. << Voglio morire>> e lo urlo a squarcia gola. Piove. Mi hanno sentito e stanno piangendo. Mi spiace per loro ma io non ce la faccio più.

<< Eh tu che vuoi? Che ci fai qui?>> Con chi cavolo sta parlando.

<< Tu non la tocchi con un dito>> Cris!! Ma che ci fa qui?

<< Cris sei tu?>> mi prende una mano e la stringe.

<< Non sapevo che avessi anche la balia adesso, Lisa>>

Oh no ecco che cosa voleva, vuole veramente combattere. E io invece arrendendomi subito gli ho scombinato i piani.

<< Non è la mia balia, è solo uno stupido che si mette in mezzo. Cris vattene>> Ti prego non voglio che sfoghi l’odio che prova per me da tutti questi anni su di te.

<< Non me ne vado>>.

<< Ma che carini che siete, Lisa non ti preoccupare, prima ucciderò lui e poi te>>. In un attimo non so come ma ci vedo di nuovo. Giusto in tempo per mettermi tra il colpo sferrato da Albert e Cris.

<< Noooo>> Sono seduta a terra appoggiata a Cris. Di cui finalmente posso vedere gli splendidi occhi d’orati. Quegli occhi, sono quelli che ho percepito appena arrivata. La pelle chiara, le labbra sottili, i capelli castani. E poi capisco finalmente che cos’è. Appena vedo il marchio sul suo collo. È un angelo caduto. Un meraviglioso angelo caduto.

<< Stupida perché l’hai fatto?>> Albert, Albert. In 500 anni non ha capito nulla.

<< Albert avvicinati>> mio malgrado sono costretta a spostare il mio sguardo da Cris ad Albert.

Prendo una mano di Albert, la porto al mio petto. E sente il mio cuore battere, come non ha mai battuto. Lo sente battere per quell’essere che adesso sta piangendo, e mi sta stringendo a lui.

Per Cris di che mi ha fatto provare almeno per una volta l’amore.

<< Cos’è?>> Da quanto non senti battere il tuo cuore Albert?

<< Amore, ecco cos’è. L’amore di Lui nei tuoi confronti. Il suo grande amore di ha fatto vivere per tutto questo tempo perché tu capissi. La morte che tu tanto temi è solo il modo con cui lui può finalmente stringerti tra le sue braccia.>> Albert sta sorridendo, i suoi occhi ora sono azzurri, non trasmettono più odio ma solo serenità. E in un battito di ciglia si è dissolto davanti ai miei occhi. Albert ha deciso di morire.

<< Non mi lasciare ti prego>>. Sento le forze abbandonarmi, sento la disperazione nella voce di Cris, e la leggo nei suoi occhi.

<< Sei stato il mio ultimo compito, Lui ti ama. È per questo che ci ha fatti incontrare. Perché potessi capire che ti ha sempre amato. Perché fossi tu a decidere di tornare da Lui.>> Cris si abbassa su di me e mi bacia. Il marchio che ha sul collo sparisce. Ha deciso tornerà ad essere uno dei suoi angeli.

Le mie mani per l’ultima volta fanno comparire la porta. Ma questa volta sono io ad attraversarla con Cris a tenermi in braccio.

                                                                          

Fine

 

 

Spero che vi sia piaciuta!

 

Se volete lasciare un commento ne sarei felice

 

Grazie a tutti per aver seguito la mia storia

 

  
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