Si è allontanato di me di un
passo. Lascio scivolare il mio braccio lungo il fianco. Forse è spaventato.
<< Da quando ti ho
salvato da quei teppisti>>.
È lui il mio compito
speciale. Sempre modi molto contorti di presentarmeli.
<< Lo sai perché gli
uomini hanno un cuore?>>
<< Che domande stupide
fai. Per vivere>>
Come sempre le risposte date
senza pensare sono quelle sbagliate.
<< Sbagliato. Gli
uomini hanno un cuore perché è l’unica cosa che gli dimostra di che possono
provare emozioni>>
Faccio un passo verso di lui.
Tocco il suo braccio, lo percorro fino ad arrivare alla sua mano.
La stringo nella mia e poi me
la porto al petto.
<< Non batte>> Ma
poi basta il calore emanato dalla sua mano a farlo battere all’impazzata.
<< Oh cavolo, ma
come…>> << Si chiama emozione>> e poi di nuovo cerca di
ritrarre la mano.
Ma gliela blocco, anche se
forte com’è potrebbe tranquillamente andarsene se
davvero lo volesse.
Porto la sua mano,
all’altezza del suo cuore, in modo che lo senta. E poi con l’altra raggiungo il
suo viso e lo accarezzo. Ed eccolo il suo cuore che nuovamente batte.
<< Basta non voglio che succeda mai più>> e si allontana da me.
Se il mio viso rispecchia il
mio stato d’animo lo vedrà sicuramente triste. Faccio qualche passa indietro verso lo scalino su cui eravamo
seduti prima finché non vado a sbattere contro il mio bastone. Lo raccolgo e mi incammino nella direzione opposta a quella in cui c’è
lui.
Una mano sul bastone e
l’altra al petto. Il mio cuore sta facendo davvero male.
Non ho mai provato un dolore
simile, nemmeno il dolore che provo a causa delle mani
è così forte.
Il mio cuore in questi secoli
ha battuto molto spesso, ma non per pompare sangue nel mio corpo, ma per le
emozioni che ho provato. I momenti in cui ho pensato che mi uscisse
dal petto sono stati quelli più significativi della mia vita.
La volta che però ha battuto
più forte di tutte è stato2 minuti fa, e la persona
che mi ha fatto provare questa emozione non vuole che succeda mai più.
Bene ora non so più dove sono, una grande stanchezza si sta impossessando di
me. Devo trovare un posto per riposarmi. Cammino ancora per un po’, finché mi
ritrovo a girare intorno ad un enorme palazzo, appena trovo un angolo un po’ riparato decido di fermarmi.
Rannicchiata su me stessa,
sento ogni cellula del mio corpo gridare per la tristezza che sto provando.
In 3000 anni non ho mai avuto
la fortuna di incontrare qualcuno come Cris, che mi
facesse provare le emozioni che mi ha fatto provare
lui.
In 3000 anni ho sempre
desiderato che succedesse, ho visto gli uomini provare l’amore e festeggiarlo
in tutte le sue forme, ma non sono mai arrivata a provare un sentimento così
puro come invece l’ho visto tra molti uomini e donne.
Mi è capitato di pensare di
averlo raggiunto, ma poi svaniva come soffio.
Sono arrivata a credere che
forse per il mio compito io non possa provare amore all’ennesima potenza verso
un unico essere.
In fondo per quello che faccio devo dare amore a molti. E così mi sono arresa.
Lo so che è brutto quello sto
pensando, ma vorrei tanto che il prossimo essere che devo far passare sulla mia
lista fossi io.
Da un lato spero che visto che vogliono vedermi morta vengano da me il prima
possibile e lo facciano. Almeno poi potrò stare lassù con i miei amati angeli,
che mi vogliono bene.
<< Lisa>> un urlo
spaventoso. Ma questa volta so perfettamente chi è.
Albert.
Come si suol
dire preghiere esaudite.
Mi alzo, o per lo meno mi
trascino fino alla strada davanti a me. Non so dove
sia Albert, ma so che mi troverà.
<< Bene, bene eccoti
qui>> Siamo pieni di boria sta sera.
<< Forza Albert
facciamola finita. Cosa vuoi?>>
In passato l’ho sempre
fronteggiato a testa alta, ma sta sera non ce la faccio proprio.
<< Che ti succede, il
tuo capo ti ha sgridato. E poi guardami in faccia>>
Si il mio capo mi sgriderà per come mi sono ridotta, ma
ci penserò dopo.
Guardarti in faccia. L’ho
fatto per più di 500 anni e so com’è fatto.
Un uomo sui 30 anni, capelli biondi raccolti in una coda, alto 1,70
circa. Un bel uomo. Ma sono i
suoi occhi grigi che fanno più paura. Sanno solo odiare.
<< Non ci vedo Albert.
Ecco perché non di guardo in faccia. Pensavo che un
uomo della tua età certe cose le notasse.>> Mi
piace ricordargli che è un vecchietto.
<< Non prendermi in
giro. Ho detto guardami>>. Alzo il visto davanti a me. Senza capire bene
dove lui sia.
<< Oh cavolo>>
L’ha notato, pensavo che dopo 500 anni capisse che non dico
bugie.
<< Bene adesso che ti
sei convito, puoi farmi il favore di fare quello per
cui sei venuto>>.
Voglio veramente lasciare questo
posto. Non ho più motivo per starci.
<< No>> Mai che
mi dia soddisfazione.
<< Cosa
vuoi che mi metta a combattere contro di te, in questo stato. Sono così
da 2 giorni, pensi veramente che sia in grado di
battermi con te. Avete deciso di uccidermi, bene allora fatelo.>>.
Alzo il viso al cielo.
<< Voglio morire>> e lo urlo a squarcia
gola. Piove. Mi hanno sentito e stanno piangendo. Mi spiace per loro ma io non
ce la faccio più.
<< Eh tu che vuoi? Che
ci fai qui?>> Con chi cavolo sta parlando.
<< Tu non la tocchi con
un dito>> Cris!! Ma che ci fa qui?
<< Cris
sei tu?>> mi prende una mano e la stringe.
<< Non sapevo che
avessi anche la balia adesso, Lisa>>
Oh no ecco che cosa voleva, vuole veramente combattere. E io
invece arrendendomi subito gli ho scombinato i piani.
<< Non è la mia balia,
è solo uno stupido che si mette in mezzo. Cris
vattene>> Ti prego non voglio che sfoghi l’odio che prova per me da tutti
questi anni su di te.
<< Non me ne
vado>>.
<< Ma che carini che
siete, Lisa non ti preoccupare, prima ucciderò lui e
poi te>>. In un attimo non so come ma ci vedo di nuovo. Giusto in tempo per mettermi tra il colpo sferrato da Albert e Cris.
<< Noooo>>
Sono seduta a terra appoggiata a Cris. Di cui
finalmente posso vedere gli splendidi occhi d’orati. Quegli occhi, sono quelli
che ho percepito appena arrivata. La pelle chiara, le labbra
sottili, i capelli castani. E poi capisco finalmente che cos’è. Appena
vedo il marchio sul suo collo. È un angelo caduto. Un meraviglioso angelo
caduto.
<< Stupida perché l’hai
fatto?>> Albert, Albert. In 500 anni non ha capito nulla.
<< Albert
avvicinati>> mio malgrado sono costretta a
spostare il mio sguardo da Cris ad Albert.
Prendo una mano di Albert, la
porto al mio petto. E sente il mio cuore battere, come non ha mai battuto. Lo sente battere per quell’essere che adesso sta
piangendo, e mi sta stringendo a lui.
Per Cris
di che mi ha fatto provare almeno per una volta l’amore.
<< Cos’è?>> Da
quanto non senti battere il tuo cuore Albert?
<< Amore, ecco cos’è.
L’amore di Lui nei tuoi confronti. Il suo grande amore
di ha fatto vivere per tutto questo tempo perché tu
capissi. La morte che tu tanto temi è solo il modo con
cui lui può finalmente stringerti tra le sue braccia.>> Albert sta
sorridendo, i suoi occhi ora sono azzurri, non trasmettono più odio ma solo
serenità. E in un battito di ciglia si è dissolto davanti ai miei occhi. Albert
ha deciso di morire.
<< Non mi lasciare ti
prego>>. Sento le forze abbandonarmi, sento la
disperazione nella voce di Cris, e la leggo nei suoi
occhi.
<< Sei stato il mio
ultimo compito, Lui ti ama. È per questo che ci ha fatti
incontrare. Perché potessi capire che ti ha sempre amato. Perché fossi tu a
decidere di tornare da Lui.>> Cris si abbassa su di me e mi bacia. Il marchio che ha sul
collo sparisce. Ha deciso tornerà ad essere uno dei
suoi angeli.
Le mie mani per l’ultima
volta fanno comparire la porta. Ma questa volta sono
io ad attraversarla con Cris a tenermi in braccio.
Fine
Spero che vi sia piaciuta!
Se volete lasciare un commento ne sarei felice
Grazie a tutti per aver
seguito la mia storia