«Rallenta dannato cretino,o andremo a sbattere! » sbraitò furioso Inghilterra mentre cercava di premere il freno accanto ai piedi di Danimarca. Niente da fare. Mathias non sembrava proprio voler fermare l'auto sportiva che viaggiava ad altissima velocità sulle strade di Copenaghen. «Vienimi in braccio se vuoi fermare la macchina » cinguettò il danese ridacchiando e sfiorando un'auto che veniva nella direzione opposta, quasi facendo morire Arthur di paura. « Scordatelo! Ferma questa fottuta macchina! » spolmonò l'inglese tenendosi con entrambe le mani al sedile dall'auto per evitare di cadere indietro, ma sembrava che quella folle corse non sarebbe finita così presto se Inghilterra non avesse ubbidito. Urlò qualche cosa in inglese, irritato e molto innervosito, e andrò sulle gambe del danese premendo il freno e schiacciando il piede all'altro. La macchina si arrestò sgommando e lasciando delle bruciature nere sull'asfalto ,quasi incendiando le gomme.  Inghilterra tirò un sospirò di sollievo, era vivo. Ma non aveva considerato la piccola mente pervertita del danese, che inevitabilmente allettato dalla situazione, non si lasciò sfuggire l'occasione di prendere l'inglese per i fianchi, e alzargli la camicia che teneva sotto i pantaloni alzandogliela fin sopra le braccia. Arthur si immobilizzò spostando il busto in avanti, fissando un punto vuoto davanti a sé, mentre Danimarca passava su e giù la lingua sulla spina dorsale dell'inglese. Avrebbe voluto tirargli un pugno in faccia a quella dannata sirenetta d'acqua dolce, ma Danimarca aveva pensato bene di bloccargli i polsi con entrambe le mani. E sorrideva. Sorrideva come un'idiota e mordicchiava la schiena dell'inglese completamente furioso e infastidito, ma allo stesso tempo completamente immobile. « Non ti dispiace poi così tanto questa situazione, non è vero pirata?» mormorò a fior di pelle sul collo di Arthur il danese, che inevitabilmente sentì sbuffare l'altro, quasi accaldato dai baci di Mathias. «Sirenetta se non mi molli entro trenta secondi, ti brucio Copenaghen per la terza volta consecutiva  » parlottò Inghilterra freddo nella lingua, ma inevitabilmente caldo nel corpo. Danimarca ridacchiò « Ma questo è il mio sogno perverso proibito~ » sussurò malizioso baciando Arthur sulle labbra incrociando la lingua alla sua.