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Autore: White_Riot    24/04/2010    4 recensioni
"...Un flash improvviso. Come quando nei film appare una schermata più chiara, segno che stai per assistere ad un sogno del protagonista. E in questo istante, Heric è diventato un’altra persona. Non è più Hayama il cazzaro, Hayama con cui mi diverto, Hayama che mi prende a parolacce…E’ un Hayama diverso, uno che non avrei mai immaginato in quella veste…"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Siamo Anonime_Girl e _DaNgErOuS_ChIlD_!

Abbiamo unito i nostri cervelli bacati per proporvi una nuova fanfiction: Vandal’s Love ( che chiameremo più comodamente VANDALOVE). L’ abbiamo postata come Roundrobin, ma vi preghiamo di NON  aggiungere voi dei capitoli, in quanto è quasi completamente scritta e vogliamo che sia solo a 4 mani, scritta da noi. Speriamo che vi piaccia, Buona Lettura! =)

 

 

 

“Sana, cazzo, muoviti!” mi sussurra Heric palesemente agitato.
“Ecco, ecco, stai calmo!” gli rispondo scocciata, prendendo l’accendino dalla tasca.
“E non urlare, cretina! Potrebbero sentirci…” mi rimprovera a bassa voce guardandosi in giro. Che coglione.
“Ma chi , scusa!? Non c’è neanche un gatto qua intorno. Vedi? WHOOOAAAA! C’E’ NESSUUUUUNOOO!? UHUUUUUUUUH!” e inizio a urlare come una pazza, facendo cadere l’accendino a terra e amplificando la voce con le mani chiuse intorno alla bocca. Poi mi giro verso Heric che è rimasto impietrito dal mio gesto.
“Beh? Non hai mai visto una ragazza urlare? Se vuoi posso..” ma non faccio in tempo a finire la frase che una mano decisa mi tappa la bocca e le grida mi si soffocano in gola.
“Se…SEI UNA DEFICIENTE, ECCO COSA SEI!!” Mi urla in faccia con rabbia. “MA CHE FAI!? URLI? CIOE’ SEI STUPIDA! E SE VENISSE QUALCUNO? IO VERAMENTE, SONO SENZA PAROLE…!” Toglie la mano dalle mie labbra e se la porta sulla fronte, mentre scuote la testa. A quel punto, scoppio a ridere come una cretina.
“MA CHE TI RIDI!? OLTRE CHE CRETINA, SEI PURE MALATA!” Heric esplode sbattendo le braccia sui fianchi.
“He…Heric…hihihi…guarda che anche tu stai urlando…” gli dico mentre piego l’avambraccio destro sulla pancia e mi sbatto per terra dalle risate. Heric trasale e diventa bianco come un fantasma.
“Oh cazzo!” Queste sono le sue ultime parole prima che la sirena della polizia ci avverta del pericolo. Gli inquilini del palazzo di fronte ci hanno sentito. Oh, cazzo! Hayama inizia a correre, mentre io rimango un attimo interdetta, poi raccolgo l’accendino, accendo il petardo, lo getto davanti la serranda del negozio e inizio a correre anch’io. Svolto per una stradina stretta e mi ritrovo davanti a una gelateria che conosco molto bene. Per fortuna non mi sono persa. Con questo buio, non si vede nulla. Le sirene suonano ancora, ma sono troppo lontane per preoccuparmi. Tuttavia continuo a correre a perdi fiato, accelerando sempre più. Chissà se l’allarme è scattato, mi chiedo curiosa. Si, perchè il nostro obbiettivo, mio e di Hayama, è quello di far scattare gli allarmi dei negozi, spaventare le “brave” signore con scherzi telefonici o altro, e così via. Piccolissimi “reati” che facciamo per divertimento. Niente di più. E stamattina avevamo deciso di far saltare l’allarme della pasticceria in via Narciso Gualtieri. Stavo correndo per via Buonarroti, quando passai davanti alle scale della scuola elementare “Alessandro Cialdi” e da dietro la rampa una mano mi afferra per il braccio. Spaventata, inizio a sferrare pugni al mio “aggressore”.
“Sana, Sana, fermati! Sono io, stai calma!” mi scanso i ciuffi rossi che mi coprono gli occhi e focalizzo.
“Hayama!” lui si toglie il cappuccio e friziona i capelli con le dita veloci.
“Scusa! Non pensavo che fossi tu!” dico ridendo, mentre congiungo le mani davanti al viso.
“Non preoccuparti…Allora, missione compiuta?” chiede sedendosi per terra.
“S…Si.” Gli rispondo e mi metto accanto a lui. Poi lo guardo. E’ un attimo. Un flash improvviso. Come quando nei film appare una schermata più chiara, segno che stai per assistere ad un sogno del protagonista. E in questo istante, Heric è diventato un’altra persona. Non è più Hayama il cazzaro, Hayama con cui mi diverto, Hayama che mi prende a parolacce…E’ un Hayama diverso, uno che non avrei mai immaginato in quella veste…quella del fidanzato. Lo scruto negli occhi. E’ bello. Non mi era mai capitato di vederlo così. Resto a fissarlo per circa un minuto. Lui quando se ne accorge mi guarda di rimando, poi increspa le labbra e aggrotta le sopracciglia.
“Ehi, a che pensi? Smettila di fissarmi come un automa.” Dice fingendosi scocciato.
“Sc.. Scusa..” distolgo lo sguardo. “Hayama, ti posso chiedere una cosa?”
“Se proprio devi…” risponde mettendosi a giocare con il portachiavi. Deglutisco e mi faccio forza.
“Cosa mi risponderesti se ti chiedessi cosa pensi di me?” lo guado mentre attendo che parli.
“Che sei una cretina che fa domande cretine.”
“Deficiente…” gli do una botta sulla spalla. “Dai, fai il serio.”
“Ma che ne so…non ci ho mai pensato.” Sbuffa.
“Pensaci ora”convengo.
“Che palle, Sana…”
“Dai, per favore! Ci tengo a saperlo!” lo scongiuro sporgendo il labbro inferiore e gonfiando le guance. Lui mi guarda gelido, poi si impietosisce e si decide a rispondere.
“Va bene, va bene, ma smetti di fare quella faccia che sembri più demente del solito.”
Lo accontento.
“Allora, vediamo…tu..” chiude gli occhi. “Tu sei come il sole ad agosto: caldo, bello, passionale…sei come la luna, importantissima, senza di te non ci sarebbe il ciclo del giorno e della notte…sei come una porta a vetri: trasparente, preziosa, bramata…Sei come una stella: brillante, luminosa, meravigliosa…Sana, io ti amo…” inizio a tremare come una foglia. Poi lui si avvicina, sempre di più, così tanto che posso sentire il suo respiro sulle labbra e…
“Sana, ma che cazzo fai, dormi!?” Apro gli occhi di soprassalto e mi alzo di colpo. Oh, merda. Oh, merda! Stavo solo sognando…chissà quando mi sono addormentata. La risposta arriva subito.
“Hihihi…ti sei addormentata subito dopo che ti ho chiesto perché mi stavi fissando.” Dice Hayama mentre si alza. “E pensare che credevo di parlare con te! Che cretina…”
“Scusami, sono veramente stanca.” Mi giustifico
“Vabbè, dai, vieni che ti accompagno a casa..”
“Ok”

***

Arrivati sotto casa mia, si crea un silenzio imbarazzante, cosa che di solito non accade mai.
“O.. Ok allora io vado…” dice Hayama mentre chiude il cancelletto alle sue spalle.
“Hayama, aspetta.” Lo fermo.
“Si, dimmi.” Lo guardo per attimi che sembrano interminabili.
“Sai che c’è!?” deglutisco. “Ti stanno bene i capelli così.”
 
Poi gli do un bacio in guancia (mai fatto prima d’ora) e me ne vado lasciandolo lì. Però, mica male il sogno.
 

 

  
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