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Autore: MrEvilside    25/04/2010    6 recensioni
[Story of Evil]
Io devo occuparmi di tutto ciò che potrebbe rivelarsi un peso per miss Rin. Devo fare in modo che miss Rin sia sempre felice, anche se questo dovesse costarmi la vita, perché sono il suo fedele servitore: io esisto unicamente in funzione del suo benessere. Senza di lei non sarei nulla, dunque cederle la mia identità per salvarla è un grande onore per me.
Partecipante allo SfigaFandom di FW.
[Kagaminecest]
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Len/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Time for a snack

« What are you always so honestly wishing for everyday? »
« It’s to always have my lady to be happy! »
« If you feel that way, then always stay by my side. Because the times when Len is near me is when I’m the happiest! »

« No, Len, non puoi farlo! » protestò Rin, strattonando la manica del gemello. « È me che hanno condannato, tu non puoi…! »
Il ragazzo, tuttavia, le sorrise dolcemente. « Io devo occuparmi di tutto ciò che potrebbe rivelarsi un peso per miss Rin » l’interruppe, sfuggendo alla sua stretta per togliersi la vecchia giacca dai bordi sfilacciati ed allungargliela. « Devo fare in modo che miss Rin sia sempre felice, anche se questo dovesse costarmi la vita, perché sono il suo fedele servitore: io esisto unicamente in funzione del suo benessere. Senza di lei non sarei nulla, dunque cederle la mia identità per salvarla è un grande onore per me ».
« Non voglio! » La ragazza piangeva, adesso, e si rifiutava di accettare l’indumento che suo fratello le porgeva. Affondò il viso tra le mani, singhiozzando capricciosamente: « Non voglio, non voglio! Tu non devi morire! »
« Tu non devi morire » ribatté Len, prendendole delicatamente i polsi affinché il suo volto non gli venisse celato. Intrecciò le dita alle sue e la costrinse ad incrociare nuovamente il suo sguardo, sereno ed affettuoso. « Il mio più grande desiderio è che tu sia felice. Sempre, qualsiasi cosa possa accadere. Senza di te, senza questo desiderio, continuare a vivere non avrebbe alcun senso ».
« Ma è quando tu sei accanto a me che io sono davvero felice! » obiettò Rin, tentando invano di frenare le lacrime che le solcavano le guance arrossate. « Se tu non dovessi esserci più, io… io non sorriderò mai… mai più, per tutta la vita! »
« Non dire così ». Il gemello condusse una mano ad accarezzarle la pelle bagnata di pianto con una tenerezza infinita. « Se tu non dovessi sorridere mai più, il mio desiderio non si avvererebbe: sarebbe ingiusto, miss Rin, dopo i tanti anni trascorsi ad esprimerlo ogni giorno. Giurami che sorriderai ».
« Soltanto se rimarrai con me! » lo supplicò la ragazza, seppur permettendogli di toglierle il lungo abito dorato per vestirla dei pantaloni e della sciatta camicia da contadino.
« Non me ne andrò mai » promise il fratello. « Ogni volta che sorriderai, io sarò con te ». Sciolse il nastro con il quale raccoglieva i capelli in un codino basso sulla nuca, pettinò le ciocche della sorella nella medesima acconciatura ed infine raccolse la veste caduta sul pavimento e l’indossò, lisciandone con cura le pieghe.
Rin tremava, sebbene avesse smesso di piangere, e lo guardava con un misto di profonda tristezza e disperata curiosità: avrebbe potuto dire di stare rimirandosi allo specchio. A propria volta, il ragazzo la studiò intensamente ed accertò con sollievo che erano troppo somiglianti l’uno all’altra per poter essere riconosciuti.
« Nessuno si accorgerà della differenza » assicurò, più a se stesso che alla sorella.
Ella gli gettò le braccia al collo, sprofondando il viso nel suo petto fasciato della seta pregiata che soltanto poco prima aveva adornato il suo piccolo seno. Eppure, malgrado l’assenza di quella caratteristica prettamente femminile sul corpo di Len, era vero che nessuno si sarebbe avveduto della differenza – anche se lei avrebbe preferito il contrario.
« Ti voglio bene, sorellina » mormorò il gemello in un sussurro che le accarezzò l’orecchio, confortante, soltanto un momento prima che i soldati sfondassero la porta.
« Principessa Rin, vi dichiaro in arresto! » sentenziò il capitano delle guardie.
La ragazzina non poté trattenere un sussulto, tuttavia era a suo fratello che l’uomo si rivolgeva e fu a lui soltanto che prestò attenzione quando egli si volse ad affrontarlo e ribatté, simulando perfettamente la voce di Rin: « Per quale reato osate arrestarmi tanto sfrontatamente nella mia stessa casa? »
« Con i vostri atti riprovevoli avete infangato il nome della vostra famiglia: una donna come voi non merita il trono! » sibilò il soldato, facendo dardeggiare minacciosamente la lama della spada sulla gola di Len, mentre i suoi subordinati gli costringevano le braccia dietro la schiena, impedendone il movimento con pesanti catene di ferro.
« Siete davvero insolente » si limitò a replicare il ragazzo con il tono screziato di stizzita asprezza – era un ottimo attore; troppo bravo.
Eppure il suo sguardo era calmo ed affettuoso e rimase intrecciato a quello della sorella sino a quando non lo trascinarono fuori dalla camera da letto.
« L-Len » mormorò la ragazza, lasciandosi cadere in ginocchio.

It’s only that I had realized my sins
After everything had ended

La folla acclamava il boia che, in piedi accanto alla principessa condannata, si preparava a tirare la corda che l’avrebbe uccisa. Ella poggiava il collo sul legno della ghigliottina e teneva la testa orgogliosamente alta, senza degnare d’un’occhiata quelli che poche ore prima si erano inchinati a lei e che adesso pretendevano il suo sangue.
La sua attenzione era dedicata ad un’unica persona, quasi che nella piazza esistessero soltanto lei, quei suoi occhi blu appannati dalle lacrime – identici ai propri – e quelle sue dolci labbra che sussurravano parole di scusa che la nobile era troppo distante per poter udire.
Increspò gli angoli della bocca in un sorriso intriso d’un amore sconfinato e mormorò per l’ultima volta: « È l’ora della merenda, miss Rin ». Seppur lontano, seppe che lei aveva compreso quando quelle iridi del colore dell’oceano sembrarono così grandi da poter inghiottire l’intero volto.
Poi la lama precipitò su di lui.
E, al di sopra delle esclamazioni entusiaste della gente, udì distintamente il grido disperato che un cuore spezzato in due gli donava: « LEN! »
La ghigliottina che recise il suo collo e gli sottrasse la vita non fu in grado di rubargli anche il sorriso che, gravido d’un amore quasi irreale, tanto era profondo, permase sul suo viso lurido di sangue.

Even if all the world
Became your enemy
I will protect you so
You just be somewhere smiling



A dir la verità all'inizio doveva essere una Len/Rin basata su Uninstall di Kaito, ma poi è diventata tutt'altro... XD
Diciamo che questo è un ringraziamento alle due ragazze che hanno recensito entrambe le mie fanfictions sui Vocaloid: vi ringrazio sentitamente, i vostri commenti positivi non avrebbero potuto farmi più felice. Spero che abbiate apprezzato anche questa, anche perché me l'avete proposta voi <3.
I testi in corsivo sono presi da Servant of Evil e Regret Message, comprese le quattro battute iniziali, prese dal video di Regret Message.
Chu.
  
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