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Autore: darkroxas92    25/04/2010    4 recensioni
Fin dall'inizio dei tempi, l'Oscurità e la Luce sono state in lotta tra loro, tuttavia, nessuna delle due ha mai avuto il sopravvento sull'avversaria, lasciando l'universo in Equilibrio.
Dark, in apparenza è un ragazzo freddo e solitario, dal passato misterioso e oscuro, ma in realtà è un custode che combatte in segreto per salvare il suo mondo dalle forze che lo minacciano.
Dark, il custode dell'Equilibrio, si unirà a Sora, Riku e Kairi e comincerà un viaggio per i mondi, alla ricerca della verità su se stesso, per rimediare ai suoi errori... e per impedire che il passato si tramuti in un nuovo terribile presente.
Nuovi nemici, nuovi alleati: il gruppo di prescelti dalle armi leggendarie dovrà fare del suo meglio per fronteggiare questa minaccia.
Dal capitolo 54: "Io… ho rinunciato per sempre all’amore. È un sentimento per deboli, che ti rende incapace di ragionare…"
Attenzione: la fiction per la maggior parte dei capitoli è di rating arancione, ma in alcuni raggiunge il rosso (i quali verrano segnalati).
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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E finalmente ecco qui il nuovo capitolo.

Vedo con piacere che l'ultimo capitolo vi ha sorpreso tutti.

Ebbene si, Dark se ne è andato. Ora, molti di voi staranno pensando che questo potrebbe addirittura essere l'ultimo capitolo.

Invece vi dico che non è così. Nonostante il protagonista non ci sia più, la ff andrà avanti. E la fine è sia vicina che lontana (ovvero che ancora nn so quando farla XD).

Questo capitolo, lo premetto fin dall'inizio, è un intermezzo tra la seconda e la terza parte della ff, quindi non consideratelo troppo fondamentale per la trama XD

 

@ masterof dark: Beh, cerca di capirla: si ritrova senza nemmeno rendersene conto una sorella, quindi dalle un po' di tempo per realizzarlo. mentre per l'altro punto... il capitolo spiega tutto.

@ Inuyasha_Fede: Sinceramente non ho ancora preso in considerazione una loro possibile apparizione... ma si vedrà. Per Dark invece... così avevo deciso fin dall'inizio

 

Ma ora basta parlare, eccovi il nuovo capitolo

PS:

Chiedo a chiunque capirà l'ultima parte di non scriverlo nei commenti. Vorrei mantenerlo segreto fino al prossimo capitolo

 

Capitolo 29: Il viaggio riprende

(Ringrazio liberty89/fly89 per aver scritto una Flashfic sul precedente capitolo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=495075&i=1)

 

Kaxihri rimase a guardare il punto in cui si trovava Dark, senza riuscire a credere a ciò che aveva visto.

Dark era svanito nel nulla, disintegrandosi come polvere.

Kaxihri si portò la mano al petto d’istinto, e fu allora che sentì che qualcosa non andava.

Sentiva il battito di un cuore.

Il suo cuore.

“Dark…” disse, cominciando a piangere. “Perché lo hai fatto?”

Lo sguardo di tutti era ancora fisso nel cielo, quando Sora cominciò a riprendere i sensi.

“Sora!” disse Kairi. “Finalmente ti sei svegliato”

“Kairi… Cos’è successo?” chiese, aprendo gli occhi.

La prima cosa che notò oltre a Kairi fu lo sguardo di tutti.

Uno sguardo triste.

Poi vide Kaxihri che stava piangendo.

“Cos’è successo?” richiese, per poi cercare con lo sguardo Dark. “Dov’è Dark?”

Quando vide tutti abbassare lo sguardo, capì.

“No…” disse. “Ditemi che non è così…”

“Mi dispiace…” disse Riku. “Dark non c’è più…”

“Dannazione!” urlò Naruto, sbattendo un pugno su un muro. “Perché lo ha fatto?”

“Forse…” rispose Kaxihri. “Perché era l’unico modo per sconfiggere Vanitas senza eliminarlo…”

“Kaxihri…” disse Kairi.

“No.” Rispose lei. “Chiamatemi pure Hikari. Dark mi ha restituito il cuore… Non sono più un Nessuno…”

“Dark ti ha… Com’è possibile?” chiese Squall.

“Molto probabilmente, quando anni fa sono morta davanti a lui, il mio cuore deve essere rimasto in qualche modo chiuso dentro al suo corpo… E ora che ha usato tutte le sue forze, deve averlo liberato senza nemmeno accorgersene…”

“Maledizione… Non immaginavo potesse finire così…” disse il Re, chiudendo le mani a pugno.

Sora si guardò le mani, tremando.

“Sono stato io, vero?” chiese infine. “Sono stato io a provocare la sua morte, vero?”

“No” rispose Hikari. “Non è colpa tua, Sora. È tutta colpa di Rexenet…” continuò, chiudendo anche lei le mani a pugno. “Sarà lui a pagarla per questo…”

“Ben detto!” disse Kairi. “Non possiamo permetterli di farla franca”

“Deve pagare per ciò che ha fatto” disse Riku.

“Grazie…” disse Hikari, per poi avvicinarsi al Re.

“Sua maestà, le devo chiedere un grosso favore”

“Dimmi pure”

“Dovrebbe lasciarci la Gummyship, e tornare al suo mondo. E assieme a lei, anche Paperino e Pippo.”

“Cosa? E perché dovremmo farlo?” chiese Paperino, per venire interrotto dal Re, che li mise una mano davanti.

“Hikari… Capisco come tu ti senta… Mi piacerebbe dire che la vendetta non porta a nulla, ma so che sarebbe una frase inutile. Va bene, faremo come chiedi”

“Ma Maestà!” disse Paperino, per venire nuovamente fermato, stavolta da Pippo.

“Grazie” rispose Hikari, per poi aprire numero varchi oscuri, uno per ogni persona, esclusi i custodi.

“Questi varchi vi riporteranno nei vostri mondi. Vi ringrazio per aver partecipato a questo torneo… E mi dispiace per com’è finito…”

Tutti guardarono i custodi, senza però sapere che cosa dire, per cui attraversarono il varco in silenzio.

“Allora andiamo anche noi” disse il Re. “Se avrete bisogno d’aiuto, non esitate a chiamarci” poi si rivolse a Sora, che ancora non riusciva a capacitarsi di ciò che aveva fatto.

“Sora, cerca di riprenderti. Non è stata colpa tua” disse il Re, per poi attraversare il varco, seguito dal mago e dal cavaliere.

A quel punto fu Fil a parlare.

“Senti… Mi dispiace per come sono andate le cose… Non avrei mai pensato che questo torneo potesse finire in questo modo… Ma per quanto non lo voglia fare, devo comunque proclamarti vincitrice…”

“No” rispose Hikari. “Il vincitore è Dark. Se non fosse stato per lui, nessuno di noi sarebbe qui” concluse, per poi allontanarsi verso la Gummyship, venendo seguita da Kairi e Riku, che aiutarono Sora ad arrivarci, dato che ancora non era in grado di muoversi.

 

 

Fu Riku a mettersi alla guida della Gummyship, mentre Sora si ritirò nella sua stanza.

Kairi e Hikari invece rimasero nella sala principale, in silenzio.

Fu proprio Hikari a rompere il silenzio.

“Non hai ancora detto niente, sul fatto che sono tua sorella”

Kairi non rispose subito.

“Ho perso la memoria anni fa. Non mi ricordavo nemmeno da dove venissi. I miei ricordi partono da quando mi ha trovata Sora sulla spiaggia…”

“Deve essere stato nostro padre a spedirti su quell’isola. Tra le due, ha sempre avuto più attenzione per te. In fondo, tu sei una principessa della luce, e all’epoca non potevi evocare il Keyblade. Io invece, sono sempre stata una persona indipendente, e non ho perso l’occasione per andarmene di casa con una buona giustificazione…”

“…Perché lo hai fatto?” chiese Kairi. “Potevi tornare. Potevi anche tentare di spiegarmi tutto!”

Stavolta fu Hikari a non avere la risposta pronta.

“Temevo mi avresti rifiutata come sorella. Devo dire che sono rimasta sorpresa di vederti in un gioco di quel mondo, ma quando poi ti ho rivista di persona, non ho avuto il coraggio di-”

“Smettila di mentire!” disse Kairi. “Non avevi un cuore. Non potevi avere coraggio, è vero, ma nemmeno la codardia”

“Hai ragione. Proprio perché non avevo un cuore, non mi sono mai presentata da te” rispose Hikari, allontanandosi.

 

Sora era seduto sul letto, incapace di dormire o di rilassarsi.

“Com’è potuto succedere?” si chiese. “Come ho potuto fare una cosa del genere…”

Lentamente, nella sua memoria cominciavano a riaffiorare ciò che era successo in quei minuti.

Vide se stesso trafiggere alle spalle Ed.

Si vide mentre distruggeva il Monte Olimpo, acquisendo i cuori di tutti i presenti.

A quei ricordi Sora diede un pugno al muro, tanto forte da far uscire del sangue dalla mano.

“Maledetto Dark… Non ti sei mai fatto scrupoli finora… dovevi farteli proprio quando sapevi che c’era la tua vita in palio?”

“Sai…” disse Hikari, entrando in quel momento nella stanza. “Dovresti abbassare il volume della voce, se non vuoi farti sentire”

Sora non rispose.

“Dark si è sacrificato per darti una seconda possibilità” continuò Hikari. “Gliel’ho sentito dire chiaramente: gli era stato proposto di eliminarti, ma lui ha rifiutato. Ha preferito lasciar vivere te. Ha detto testualmente “Sora ha troppi legami con altre persone. E in fondo, è più importante di me”. Non lo ha fatto perché tu cadessi in depressione. Ti abbiamo già detto che non è stata colpa tua, ma di Rexenet. E io ho intenzione di rispettare l’ultima volontà di Dark, con o senza il tuo aiuto, custode della luce” concluse, per poi lasciare Sora da solo.

 

“Non sarai stata un po’ dura?” chiese Riku, vedendo Hikari avvicinarsi.

“No. Ho solo detto quello che pensavo. E tu non dovresti origliare le conversazioni altrui grazie alle varie telecamere che sono installate, sai?”

“Colto in fragrante… Comunque hai idee su come ritracciare Rexenet e Malefica?”

“L’unica che mi viene in mente è quella di cercare mondi attaccati dagli Heartless. Rexenet ha ereditato la stessa presunzione dei suoi predecessori: di sicuro si aspettava che alcuni di noi sarebbero sopravissuti, e ci avrà di sicuro preparato qualche trappola. E noi ci limiteremmo a farle scattare”

“E va bene… Allora partiamo subito alla ri-” ma Riku venne interrotto dagli strumenti di bordo, che cominciarono a suonare.

“Sembra che dovremmo aspettare meno del previsto” disse Hikari, guardando il monitor del computer che indicava un mondo, che in quel momento stava venendo attaccato dagli Heartless.

“Però… Cid ci ha dato proprio dentro con questa Gummyship…” commentò Riku, osservando anche lui il monitor.

“Bene” continuò Hikari, aprendo un varco davanti a loro. “Allora non perdiamo tempo”

“Aspettate, vengo anch’io!” disse Kairi, arrivando di corsa.

“E Sora?” chiese Riku.

“Ci sono anch’io”rispose il diretto interessato, arrivando in quell’istante.

“D’accordo. Allora andiamo” disse Hikari, attraversando per prima il varco, per poi essere seguita dagli altri.

 

Quando uscirono, la prima cosa che notarono fu di essere su una specie di isola, dato che attorno a loro c’era dell’acqua.

“C’è qualcosa che non mi torna…” disse Riku, guardandosi attorno.

Infatti, oltre l’acqua, si vedevano degli alberi, che erano decisamente più alti del normale.

“Curioso…” rispose Hikari. “Non so come, ma uscendo dal varco, siamo diminuiti di dimensioni… Non credevo fosse possibile…”

“Cioè, stai dicendo che siamo diventati più piccoli del normale?” chiese Kairi sorpresa.

“Niente di strano. In passato, sono diventato anche più piccolo di ora” rispose il custode della luce, per poi girarsi, trovandosi di fronte ad un boccaporto gigante.

“Un… boccaporto?” chiese sorpreso Sora?

Subito dopo, dal un buco lì vicino che non avevano notato, uscirono fuori a tutta velocità quattro figure nere e bianche, che atterarono dietro di loro, costrigendoli a voltarsi.

“Kowalski, opzioni!” disse un pinguino, che assieme agli altri quattro, era in posa da combattimento.

“Dei… pinguini… parlanti?” disse stupita Kairi.

“Umh…” disse uno di loro, tirando fuori dal nulla un quaderno e una penna. “Apparentemente sembrano umani decisamente piccoli… Potrebbero essere il risultato di una mutazione genetica apportata su pinguini!”

“Emh… E perché non potrebbero essere dei semplici umani straordinariamente piccoli?” chiese un altro pinguino.

“Suvvia Soldato, pensiamo solo a possibilità reali”

“Hikari, temo che i computer si siano sbagliati. Io qui di Heartless non ne vedo, e ci sono solo questi quattro pinguini parlanti, che per di più parlano da pazzi” disse Riku.

“Umh… Già, probabilmente, nemmeno i computer di Cid sono infallibili…”

“Allora torniamo a bordo della Gummyship?” chiese Kairi.

“Non credo proprio” disse il pinguino che aveva parlato per primo. “Rico, dinamite!”

L’unico pinguino che ancora non aveva parlato, e che aveva una strana cicatrice sul becco, cominciò a ridere in maniere sadica, e come se niente fosse, sputò fuori un candelotto di dinamite accesso.

“Ho paura di scoprire come ha fatto…” disse Riku.

“Fuo-” fece per dire il pinguino, prima di ritrovarsi il Keyblade di Hikari puntato sul collo.

“Skipper!” urlò Soldato.

“Kowalski, suona l’allarme rosso immediatamente!” ordinò Skipper. “I danesi mi hanno trovato!”

Kowalski ubbidì immediatamente, facendo apparire dal nulla un panello elettrico, con un pulsante rosso al centro, che premette.

Immediatamente, tutto attorno risuono una sirena, e come se niente fosse, attorno a loro si alzarono dei panelli di metallo che chiusero al loro interno tutta l’aria circostante, creando una specie di gabbia gigante.

“Ora provate a scappare, Danesi”

“Danesi? Ma che stai dicendo?” chiese Kairi.

“Credo che non vi sia chiara la situazione… Primo, dite al vostro amico di spegnere la dinamite, se ci tenete alla sua vita” disse Hikari, avvicinando ulteriormente il Keyblade alla gola di Skipper.

“Rico… Obbedisci” disse lui, facendo così ingoiare il candelotto.

“Ora… Si può sapere che vi prende?”

“Queste informazioni sono Top Secret, non siamo autorizzati a rivelarvele” disse Skipper.

“Già. Non possiamo di certo dire che in realtà li abbiamo visti uscire fuori da una specie di buco nero in mezzo al nulla proprio davanti al nostro boccaporto” disse Soldato.

“Kowalski, pensaci tu”

“Subito Skipper!” rispose lui, dando uno schiaffo sulla testa a Soldato.

“Oh, insomma! Si può sapere con quale motivo osate interrompere il mio sonellino pomeridiano?” disse un altro animale, arrivando in quel momento. “Io sono il Re, e non ammetto interferenzeeeeeeeeeee” concluse, cadendo in un varco che si era aperto sotto di lui.

“Tu ovviamente non c’entri niente, vero Hikari?” chiese Kairi alla sorella.

“Direi che ci sono già troppi animali parlanti per i miei gusti… e poi l’ho solo spedito fuori da questa gabbia…”

“Interessante… Pare che questo umano geneticamente modificato sia in grado di usare una specie di teletrasporto…” disse Kowalski.

“Ma ora basta con gli scherzi. Rico, motosega boomerang!” ordinò Skipper.

Rico sputò fuori una motosega che mise subito in funzione, per poi lanciare verso Hikari, che fu costretta a spostare il Keyblade per parare l’attacco.

“Io comincerei a farmi venire dei dubbi su chi sia l’essere geneticamente modificato qui…” disse Riku.

“Oh, ma allora è veeeeero quello che diceva quel tizio” disse un’altra voce, mentre attorno ai custodi e ai pinguini si aprivano decine di varchi oscuri, dai quali cominciarono ad uscire degli Heartless.

“Kowalski, opzioni!”

“Direi che si trattano anch’essi di esperimenti genetici. Oppure siamo in preda ad un allucinazione collettiva.”

“Io avrei detto che sono esseri fatti di pura oscurità che sono venuti fin qua per prendere i nostri cuori”

“Soldato, ti ho già detto di dire cose più sensate” rispose Skipper, senza accorgersi dell’Heartless che lo stava per attaccare alle spalle, che però venne prontamente eliminato da Riku, che aveva evocato il Keyblade, facendo così uscire come al solito il cuore dal nemico.

“O forse no…” dovette ammettere Skipper. “Squadra, pronta al combattimento!” disse, per poi mettersi nuovamente in posa di combattimento assieme ai compagni.

“Stavolta non vi serviranno le vostre tecniche, pinguiiiiini” disse la voce, mentre da un varco, uscì fuori un delfino, con un casco che copriva la parte destra della testa, e che si muoveva su una specie di monopatino.

“Ci mancava pure il delfino…” disse Kairi, eliminando un altro Heartless.

Sora era l’unico che non aveva ancora evocato il Keyblade, e sembrava continuare ad allontanarsi dal campo di battaglia.

“Blowhole!” urlò Skipper. “Quindi questi mostri sono opera tua?”

“No” rispose Hikari. “Molto probabilmente lui ha solo ricevuto il potere di controllarli. Ma gli Heartless esistono da un bel po’ di tempo”

“Proprio come mi aveva detto quell’umaaaaaano… Però secondo lui ci sarebbe dovuto esseeeeeeere un ragazzo con delle ali…”

“Rexenet!” urlò Hikari. “È stato un umano con questo nome a darti questo potere, vero?”

“Non mi ha detto il nome… Mi ha giusto detto che grazie a queeeeeesto potere avrei potuto conquistare il mondo, e tanto mi basta. Ora, Heartless, attaaaaaaccate i pinguini!” ordinò il delfino, facendo lanciare tutti gli Heartless contro i quattro animali.

“Soldato, caramelle!” disse Skipper, per poi prendere un sacchetto di caramelle da Soldato e facendole mangiare tutte assieme a Rico.

Poi prese quest’ultimo come se stesse impugnando un bazuka, e abbassata l’ala, cominciò a sparare contro gli Heartless le caramelle, che però risultarono completamente inutili, senza nemmeno riuscire a rallentare l’avanzata nemica.

“Kaboom?” chiese Rico, mentre Skipper lo rimetteva per terra.

“Si Rico, kaboom” rispose lui, mentre Rico sputava fuori una bomba accesa che lanciò contro gli Heartless, vedendoli così saltare in aria.

“Ottimo lavoro, Rico” disse il capo, per poi ritrovarsi circondato assieme ai tre compagni dagli Heartless.

“Va bene…” continuò “Temevo non arrivasse mai questo giorno… Kowalski, disattiva il congegno che tiene sotto controllo il limite di pietà e pudore di Rico!”

“Skipper, ne sei sicuro?”

“È un ordine”

“Ok…” rispose, prendendo un altro telecomando e premendo il bottone sopra.

Subito dopo, Rico sputò fuori un lanciafiamme e la motosega, mentre i suoi occhi divennero gli stessi di un maniaco omicida, per poi accanirsi sugli Heartless.

“Ugh… Questo spettacolo è rivoltante…” disse Soldato girandosi.

“Concordo, ma dobbiamo essere forti…” rispose Skipper, per poi colpire un Heartless con una mossa di karate.

 

Poco lontano, Sora era ormai al muro, ma non aveva ancora evocato il Keyblade.

“Sora!” urlò Hikari, eliminando un altro Heartless “Cosa aspetti ad evocare il Keyblade?”

“I-Io… Non posso… Non posso farlo…” rispose Sora.

A quel punto Hikari cominciò ad eliminare gli Heartless che circondavano Sora, fino ad arrivare di fronte a lui.

E gli diede un pugno in faccia, facendolo cadere di lato.

“SORA!” urlò Kairi, venendo però fermata da Riku, che scosse la testa.

Sora si rialzò, ma ricevette subito un altro pugno.

“Però… Ci sa fare quella ragazza…” disse Skipper.

“Già. Ottimo destro” confermò Soldato.

“Sei un idiota, Sora!” disse semplicemente Hikari. “Cosa credi di ottenere non usando il Keyblade?”

“M-Ma io…” disse Sora a fatica, ancora sorpreso per quel gesto.

Ma non fece in tempo a finire la frase che venne tirato su per il coletto della maglietta.

“Per cosa credi si sia sacrificato Dark? Per farti eliminare dagli Heartless?”

“Tanto Dark tornerà… Proprio come avete fatto tu e Rexenet…”

“Invece no…” rispose Hikari, abbassando lo sguardo. “Per diventare un Nessuno, bisogna perdere il proprio cuore, diventando un Heartless. Dark si è disintegrato, cuore compreso! Non potrà più tornare!”

 

“Beh, non ho caaaaapito bene cosa stia succedendo… Ma questo è il momento perfetto! Heartleeeeees, attaccate!” ordinò Blowhole.

Hikari però non sembrava voler venire interrotta e distrusse tutti gli Heartless con una raffica di sfere di fuoco.

“Dark era convinto che tu l’avresti potuto sostituire! Ti ha lasciato tutti i poteri di Vanitas, in modo che tu potessi usarli. Non per farti distruggere dai sensi di colpa!”

“Ah, quindi è proprio vero…” disse la voce di Rexenet, che apparve dietro di loro. “Dunque Dark si è realmente sacrificato per questa sottospecie di custode… Che idiota…”

“REXENET!” urlò Hikari, che lasciato cadere a terra Sora, si lanciò contro di lui, venendo facilmente schivata.

“E vedo che tu hai riottenuto il cuore… Che spreco… Potevi continuare a rimanere una Nessuno, in modo da non avere rimorsi nell’attaccare qualcuno…”

Quelle parole colpirono in pieno la mente di Sora

“Sta zitto! Proprio tu parli?” disse Sora, alzandosi in piedi, per poi pulirsi con la mano un rivolo di sangue che stava scendendo dalla bocca in seguito ai pugni di Hikari.

“Ti ringrazio, Hikari…” continuò. “Mi hai aperto gli occhi… E ho capito un'altra cosa…”

“Cioè?”

“È vero che Dark ha chiesto a te ti eliminarlo… Ma ciò non significa che io non possa darti una mano…” concluse, evocando il Keyblade.

Keyblade che però non era la Catena Regale, ma bensì lo stesso che usava Vanitas.

“Cosa?” disse Rexenet, per poi riuscire ad evitare a malapena un fendente di Sora.

“Hikari ha ragione… Se Dark mi ha lasciato questi poteri, è stato per poter sconfiggere gente come te!” continuò il custode, tentando di attaccare nuovamente Rexenet, che si spostò velocemente vicino a Blowhole.

“Beh, mio caro dottore, sembra che quei pinguini siano riusciti a resisterle ancora…”

“Maleeeeedizione! Dammi altri Heartless, e vedrai che li eliminerò di sicuuuuuro!”

“Farò si meglio… Ti darò il potere di eliminarli personalmente!” disse Rexenet, per poi scagliare nel petto di Blowhole una sfera d’oscurità.

“Cos’hai fatto?” chiese Skipper

“Oh, niente di particolare…” rispose il custode delle tenebre, cominciando a sparire in un varco. “Semplicemente, temo che voi non siate più alla sua… altezza”

Non appena sparì, tutti rivolsero lo sguardo verso il pinguino, che stava venendo avvolto dall’oscurità.

“Siiiiiiii, sento il potere dentro di meeeeee” disse, cominciando a crescere di dimensioni.

“Per tutti i tritoni fritti…” disse Skipper, spalancando il becco, osservando il suo avversario diventare sempre più grande.

“Kowalski, opzioni!”

“Beh, potremo darcela a gambe in preda al panico, usando Rico per sfondare la gabbia.”

“Oppure?”

“Oppure potremmo tentare di attaccarlo con ogni nostro mezzo, con il 99% di possibilità che sarà l’ultima cosa che faremo.”

“Umh… La prima opzione mi sembra la più adatta… Ma vada per la seconda. Rico!”

Al solo nome, Rico cominciò a sputare fuori diversi tipi di esplosivi e armi, che lanciò subito contro il delfino, senza però sorbire effetto.

“Non so se essere più sorpresa per il delfino gigante o per quel pinguino/armeria ambulante…” disse Kairi, impugnando il Keyblade.

“Per voooooi è finita!” disse Blowhole, cercando di schiacciare gli avversari con le pinne.

“Kowalski, il sistema d’emergenza in caso di mostro gigante è operativo?”

“Si, ma non è testato”

“Poco importa, questo è il momento adatto per testarlo!”

Immediatamente, dalla gabbia attorno a loro, spuntarono fuori una serie di raggi laser tutti diretti verso l’avversario.

Purtroppo per loro, essi ribalzarono su di esso e tornarono indietro, distruggendo buona parte della gabbia.

“Skipper, sembra invulnerabile ai laser” disse Soldato.

“Ho visto Soldato, ho visto… Come ho visto che Rico è rimasto senza armi” aggiunse, vedendo l’amico che tentava di sputare qualcos’altro senza però riuscirci.

“Cosa facciamo, Skipper?”

“L’unica cosa che ci è possibile… Pinguini, è stato un onore lavorare con voi.” Disse Skipper, per poi lanciarsi all’attacco verso il delfino, seguito dai tre compagni, tentando di colpirlo con le pinne.

Blowhole però rispose all’attacco semplicemente muovendosi, buttandoli all’aria, per poi farli precipitare per terra rovinosamente.

“Ugh… È dannatamente forte…” disse Skipper, cercando di rialzarsi, senza però riuscirci.

“Bene, pinguiiiiiini. Finalmente è arrivato il momento della resa dei contiiiii! Vi schiaccerò come mosceeeeerini!”

“Non credo proprio!” disse Sora, saltandogli in faccia e colpendolo sulla maschera meccanica.

“ARGH!!!” urlò lui.

“Sembra che il suo punto debole sia proprio quella specie di casco” disse il custode, atterrando affianco agli altri.

“Ma certo!” disse Skipper. “La vecchia ferita che gli ho provocato anni fa. Kowalski, perché non ci hai pensato?”

“Scusami Skipper, stavo calcolando le possibilità di sconfitta certa”

“Beh, non importa. Adesso che sappiamo il suo punto debole…” disse Hikari, alzandosi in volo. “Possiamo sconfiggerlo!”

“S-Skipper, quell’umano sta volando…” disse Soldato.

“Lo vedo Soldato… Kowalski, prepara il modulo per le missioni da classificare oltre il top secret”

“Sarà meglio finire il prima possibile questo combattimento… o rischio di uscire fuori di testa” disse Riku, volando anche lui verso l’obbiettivo, seguito da Sora e Kairi.

“Che cosa creeeeedete di fare, umani?” chiese il delfino, girandosi verso di loro.

“Sconfiggerti!” disse Hikari, preparando una sfera di fuoco in mano.

“Come desideri venire cucinato, pesce?” chiese Sora, preparandone una anche lui.

“PESCE!!!” urlò Rico, sputando fuori una forchetta, un coltello e una pentola.

“Sono un mammifero, non un pesce!” lo corresse il delfino.

“Si, si… È uguale, sempre nell’acqua vivete.” Si affrettò a dire il custode, mentre Kairi e Riku preparavano anch’essi due sfere di fuoco.

“ORA!” urlò Hikari, lanciando la sfera in contemporanea agli altri custodi, colpendo Blowhole in pieno volto.

Subito dopo il suo urlo di dolore, il delfino cominciò a tornare alle sue dimensioni normali, cadendo in acqua.

“Lo hanno sconfitto…” disse sorpreso Kowalski. “Ciò non era nelle opzioni”

Pochi secondi dopo, dall’acqua uscì una bolla d’aria al cui interno si trovava il delfino, nuovamente sul suo monopattino e delle dimensioni normali.

“Avete vinto anche stavolta, pinguiiiiiini. Ma sentirete ancora parlare del Dottor Blowhole!” disse, volando in aria sparendo alla vista di tutti.

I custodi atterrarono di fianco ai pinguini, per poi guarirli subito con la magia.

“Che razza di congegno avete usato?” chiese Kowalski, sorpreso dalla velocità di guarigione.

“Semplice magia” rispose Kairi.

“Stupidaggini! La magia non esiste!” disse Skipper.

“Ma Skipper, si sono messi a volare, hanno creato dal nulla delle sfere di fuoco reali e poi ci hanno guarito” disse Soldato.

“È vero anche questo… Per il momento ci limiteremmo a considerare che tutto ciò non sia mai successo. Voi non avete visto niente, chiaro?” rispose il capo.

“Va beh, meglio lasciarli perdere” disse Riku. “Cerchiamo la serratura di questo mondo, così ce ne possiamo andare in fretta”

“Serratura? Ma non avete una casa con delle porte voi?” chiese Kowalki.

“Casa nostra di recente è solo la Gummyship” rispose Sora.

“Gummyship?”

“Inutile spiegare. Ci metteremo troppo tempo” disse Hikari, avviandosi.

Ma alle sue spalle cominciò a brillare una luce.

I custodi si girarono verso la fonte, vedendo che proveniva dalla bocca di Rico.

“No, ditemi che non è quel che penso…” disse Riku, mentre osservava uscire dal becco di Rico un raggio di luce che colpì il cielo, creando una serratura.

“Beh, di sicuro se la cercavamo non l’avremmo trovata” rispose Sora, evocando il Keyblade e puntandolo sulla serratura, chiudendola.

“Ok… Un pinguino che oltre ad avere un intero arsenale di armi nel proprio stomaco era in possesso della serratura di questo mondo… Poi Marco si lamentava che doveva andare dallo psicologo. E noi dove dovremmo andare?” chiese Kairi, suscitando le risate dei custodi.

“Kowalski, opzioni per ciò che è appena successo”

“Mi dispiace Skipper, ciò non è assolutamente classificabile. Tutto ciò che riguarda Rico non è calcolabile sotto il punto di vista scientifico”

“Beh, ora si che possiamo andare” disse contento Riku, aspettando che Hikari aprisse il varco.

“Aspettate!” disse Soldato. “Grazie per l’aiuto! Senza di voi non saremmo riusciti a sconfiggere Blowhole”

“Soldato, che cosa dici?” chiese Skipper. “Ci saremo riusciti lo stesso, in un modo o nell’altro. Siamo pur sempre pinguini!”

“Hai ragione. Scusami Skipper”

I custodi decisero di non girarsi nuovamente verso di loro, e attraversarono subito il varco che Hikari aveva aperto.

 

 

 

 

“Uff… E anche per oggi abbiamo finito” disse un uomo, con addosso un camice bianco, mentre usciva da una casa, per poi accendersi una sigaretta.

Improvvisamente alle sue spalle senti il tonfo di qualcosa che cadeva a terra.

“Uh, che succede?” si chiese, girandosi.

   
 
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