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Autore: kikkisan    26/04/2010    17 recensioni
Un innamorato respinto, una "violenza", un dolore troppo intenso ... e se dopo quella notte tutto cambiasse? - FanFiction scritta nel 2001 e riportata alla luce dopo tanti ripensamenti.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Amore?!
Come puoi chiamarlo amore quello che hai fatto?
Sento ancora la tua crudeltà sulla mia pelle.
Il tuo bacio impellente sulle mie labbra.
La tua pazzia sul mio corpo.
Cosa voglio provare Andrè?
Sono un uomo!
Vai via… lontano, perché mi fa male averti accanto!
Mi fai sentire troppo donna, e questo mi acceca.
Lontano, lasciami nel mio tormento, lasciami nella mia disperazione.
Lasciami cullare nel mio dolore, non dimenticherò mai.
Lasciami Andrè, non amarmi ti prego perché l’amore è solo una lunga e lenta agonia.
Lasciami....

~ *** ~



E’ questo il dolore che ti lacera il cuore, che ti fa impazzire ogni notte, ogni giorno.
E’ così forte da toglierti il respiro.
E’ così forte da rapirti l’anima.
E’ così forte da graffiarti il cuore.
E’ dunque questo quello che si prova?
E’ con questa sensazione di angoscia che hai ha vissuto per tutti questi anni?
Angoscia di rimanere solo, terrore di perdere la persona amata?
Si sta, quindi, così male!
Come ti capisco ora Andrè, ora che anche io sto provando le stesse emozioni, ora che sento di averti perso, ora che mi rendo conto di amarti, di averti sempre amato, ora che sei qui davanti a me sorridente e con la tua giovane moglie.
Ti avevo ordinato di non volerti più vedere, e così come sempre hai ubbidito.
Sei andato lontano, il più possibile.
Dalle poche lettere che arrivavano alla nonna, ho saputo che ti eri trasferito nel sud della Francia e lavoravi per un giornale locale che rivendicava la libertà dalla monarchia.
Ora a distanza di un anno sei tornato, ma che dolore vederti con quella donna.
Mi sento soffocare, l’aria si ferma in gola, e mi impedisce di respirare regolarmente.
Appena ho saputo che eri arrivato, sono corsa a perdifiato per le scale ma ora mi devo sorreggere alla porta, appena ti vedo uscire dalla carrozza

-“ Vieni Elise, ti presento Oscar!” – le disse sorridente portandola davanti a me.
Lo sguardo che lei mi diede mi pietrificò; se gli occhi avessero avuto una voce avrei sentito chiaramente
Ora lui è mio e solo mio!
-“Madamigella piacere di conoscerla, Andrè mi ha parlato molto di voi.” – mi disse.
-“Il piacere è mio Elise “ – dissi soffocando il dolore che mi assaliva, poi mi rivolsi ad Andrè – “Bentornato!”
-“Grazie Oscar…”- rispose sorridendo.
-“Ora scusatemi “- proferii - “ è meglio che vada a dormire, domani sarà una dura giornata a Parigi.” –
Girai i tacchi e mi avviai velocemente verso le scale quando la nonna esclamò:
– “Andrè, Elise sarete stanchi è meglio che andate a dormire, Andrè ho fatto preparare la tua camera..” – gli disse accompagnandoli verso il corridoio.
Mi irrigidii, non ci avevo pensato, avrebbero dormito insieme, Andrè con un’altra donna, “No..” – sussurrai e mi voltai incrociando lo sguardo di Andrè.
- Cosa c’è Oscar? Cosa vogliono dire quegli occhi?
- Andrè …perché è tutto così difficile?

Alzò la mano per salutarmi – “Buonanotte Oscar.” –
Ricambiai il gesto –“ Buonanotte Andrè”- e mi diressi a grandi passi verso la mia camera.


~ *** ~



Mi scoppia la testa.
Non devo pensare, non devo pensarli nello stesso letto, abbracciati… no!
Se potessi andrei via, lontano da questa casa, lontana da questa stanza, lontana da Andrè.
Ma è una vita che scappo da me stessa, dalle mie emozioni, dal mio cuore.
Già, il mio cuore non ha fatto altro in questo tempo che urlarmi a gran voce “Tu lo ami!”
Sono l’unica responsabile di questa situazione, l’ho umiliato, offeso, ferito e cacciato, cosa pretendo ora?
Dimenticare! Si è l’unica cosa da fare. Dimenticare .. dimenticarlo per sempre!
Ferma davanti a questa grande finestra, vedo solo l’oscurità della mia anima, l’oblio del mio cuore.
Dov’è la luce? E’ tanto che la cerco!
Dov’è il sole? Che possa scaldare questo cuore, che possa infiammare i miei sensi.
Dov’è? Quel calore che ti aiuta a vivere, a superare gli ostacoli di un’esistenza crudele
Dove sei Dio! Perché mi hai abbandonata!

~ *** ~



Il giardino di villa Jarjayes è rimasto sempre lo stesso, grande e maestoso.
Cammino su questo prato che mi ha visto molte volte protagonista di duelli con la spada e di dure lotte.
Sorrido! E’ tanto che non sorrido!
La grande fontana di marmo.
Quante notte passate a sperare che Oscar si affacciasse a quella finestra.
La in alto la sua camera, dormirà? Chissà!
Chissà se anche lei aveva avuto i miei stessi turbamenti al nostro incontro.
E’ successo tutto così in fretta, la dichiarazione, il bacio, la violenza nel volerle dire che lei era, è e rimarrà sempre una donna, l’odio di Oscar, la sua volontà ferma di essere un uomo, la decisione di allontanarsi da Versailles, dalla Regina, da Fersen .. da me, ed infine la mia partenza.
Non ci siamo neanche salutati, sono andato via qualche giorno dopo sua la decisione, in fondo mi aveva ribadito a chiare note che non aveva più bisogno di me.
E oggi sono di nuovo qui, come tante notti, di fronte alla sua stanza a fantasticare su un futuro insieme lei.
Ma ora è tutto diverso, il mio futuro dorme in una camera al pian terreno della grande villa, e Oscar non potrà mai ricambiare il mio amore.

Fu quando mi alzai per andare a dormire, che la vidi.
Immobile a pochi passi da me, fiera e superba.
Da quanto tempo era li?
-“Oscar..” – le sorrisi, ma lei non contraccambiò – “Oscar..”-
Le andai incontro, ma lei si voltò di scatto corse dentro la casa.
La fermai, la costrinsi a voltarsi.
Vedere il suo volto completamente bagnato di lacrime fu una novità per me.
-“Oscar… ma tu ..che significa? Che ti succede? ” – la supplicai di parlarmi.
-“Lasciami … lasciami andare Andrè!” – urlò.
Lo stesso straziante urlo di quella sera.
La lasciai andare subito – “Scusami…non volevo ” – le dissi

Scusarlo?? Avrei voluto gridargli tutto il mio amore e quanto sto soffrendo, ma l’unica cosa che riesco a fare è abbracciarlo.

La vidi aprire le braccia e richiuderle intorno al mio collo.
Sento il profumo dei suoi capelli!
-“ Oscar…” -
Quello che sentii mi travolse come una furia.
“Perdonami tu .. “- mi sussurrò ad un orecchio – “perdonami tutto il male che ti ho fatto… perdonami per non aver capito le tue sofferenze … il tuo cuore… perdonami di amarti!”
Spalancai gli occhi, Oscar mi amava… no non poteva essere … non ora...
Le mie braccia cinsero la sua vita, stringendola a me sempre più forte.


Quanto può essere crudele il destino!
Ti ferisce.
Ti umilia.
Ti tormenta.
Ti guarda dritto negli occhi, ti trafigge con le sue armi e non ti lascia via d'uscita.
Mai.
Non esiste più nulla, né ceti sociali, né uomini, né donne, ma solo le nostre due anime che chiedono al mondo di amarsi.
Rimanemmo abbracciati, senza dire nulla, per un tempo infinito, assaporando i profumi troppo a lungo negati ai nostri sensi.
Oscar fu la prima a sciogliersi dall’abbraccio.
-“Grazie Andrè… “ – mi disse con un certo imbarazzo
-“Di nulla Oscar… “ – risposi .
Vidi i suoi occhi pieni di lacrime implorarmi di non lasciarla.
La sentii stringere forte la mia mano, per non perdersi nel vuoto della sua anima..
Sentii il suo cuore abbandonarsi in un lungo silenzio.
Impotente, la vidi voltarsi a testa bassa, con ancora le lacrime agli occhi e dirigersi verso le scale.
Sapevamo entrambi che non c’era futuro per noi.
Rimasi immobile senza dire nulla, capii che quel silenzio valeva più di tante parole.
D’un tratto si fermò, si voltò … forse … “ Andrè … “ –
-“Si ?” – risposi
Fece un respiro profondo –“ Addio …” -
La fissai negli occhi – “Addio Oscar…” – e il buio della notte la inghiottì.
Non la vidi più.

~ *** ~



Sono ripartiti, dietro il vetro di questa finestra li vedo allontanarsi, lo vedo sparire, vedo svanire il mio amore, lontano … sempre più lontano.
Non dimenticherò mai quella sera, non dimenticherò mai quell’abbraccio, non dimenticherò mai quel viso.
Avrei voluto che il tempo si fermasse in quell’istante, che nessuno più ci separasse.
Ora ti capisco Andrè!
Capisco il tuo dolore perché ora è anche il mio.
Capisco la tua disperazione perché ora è anche la mia.
Capisco il tuo tormento perché ora vivrò solo di esso.
Dietro questa grande finestra non vedo più nulla ormai, da tanto tempo, solo ombre e turbamenti, lacrime e rimpianti.
Dove sei luce? Dove sei sole?
Non posso vivere senza Andrè.
Il mio sole … la mia luce … la mia vita.
E’ tutto quello che voglio.
Dio…potrei morire anche ora …
Dio ridammi il mio Andrè…
Dio..
Non mi abbandonare …
Non lasciare la mia mano…
Non farmi cadere nei silenzi del mio cuore…
Non voglio più essere sola…
Non voglio più piangere …
Non voglio più soffrire …
Ridammi Andrè …
Ti prego ..
Ti prego … Dio.
… solo Andrè … solo lui…. per sempre ….

~ *** ~



-“Andrè…”-
Spalancai gli occhi, avevo il viso bagnato.
Avevo pianto, tutta la notte, nel sogno.
Sogno? Così reale, così intenso, così vero … poteva essere solo un sogno?
Sento ancora le mie labbra infiammate per quel bacio violento.
Sento ancora il dolore sul mio corpo.
Sento ancora le mie urla risuonare in questa stanza.
Un sogno.. forse … il futuro…senza Andrè?

Scattai fuori dal letto, non era ancora l’alba.
Corsi velocemente verso la stanza di Andrè.
Spalancai la sua porta.
Era lì, nel suo letto ancora vestito.
Mi avvicinai, per toccarlo, per realizzare che non l’avevo perso.
Si accorse di me, si alzò di scatto quasi impaurito.
Aveva pianto anche lui. Sembrava stupito di vedermi.
Anche io lo ero di me stessa.
-“Oscar… ” – mormorò
Lo fissai.
Capii.
Avevamo visto lo stesso futuro.
Ma non è quello che desidero.
Ora so cosa voglio.
Sorrisi. Mi sorrise.
Rimanemmo a fissarci, lì fermi, immobili, nessuno dei due osava pronunciare alcuna parola.
Per paura? Per timore? Per troppo amore?
Non so.
So solo che la mia mano gli accarezzò il viso asciugandogli le lacrime.
So solo che vidi dolore nei suoi occhi, vidi vergogna per quello che aveva fatto.
So solo che finalmente dopo tanti anni fu il mio cuore a parlare -“Non lasciarmi mai.”- gli dissi.
So solo che il mio tormento finì nello stesso momento in cui mi prese tra le sue braccia.
So solo che i nostri cuori divennero uno solo quando tra dolci baci gli dissi di amarlo.
So solo che il mio cuore impazzì quando sentì il suo “Ti amo”.
So solo che la mia anima si unì alla sua quando ci amammo.

E’ tutto chiaro.
So qual è la mia strada, il mio cammino attraverso la vita.
So chi è la mia luce, la mia energia, lo spirito che accompagnerà la mia anima in questo nuovo viaggio.
Non ci sono più nubi all’orizzonte, né ombre nel mio cuore.
Finalmente, con Andrè accanto, riesco di nuovo a vedere il sole da questa grande finestra

~ Fine ~

   
 
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