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Autore: nina and his smile    26/04/2010    5 recensioni
Lucius è in prigione, Draco è sconvolto dopo la fuga da Hogwarts e tutto sta cambiando troppo velocemente. Se soltanto Narcissa potesse riabbracciare suo marito...
Una triste serata estiva e una dolce, incredibile sorpresa.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorreggimi Sorreggimi
L’ultimo sole del pomeriggio brillava arancio all’orizzonte. Già la brezza rinfrescante della sera faceva tremare i fili d’erba, ma la campagna intorno alla villa era ancora calda e luminosa. L’unico rumore che muoveva l’aria, così stonato rispetto alla pace che regnava, era un frenetico frusciare di carta.
Narcissa Malfoy sedeva al centro di una stanza vuota, abbandonata al rigido schienale di legno di una preziosa poltroncina. Ai suoi piedi c’era un gran numero di giornali divelti, confusi e stropicciati. Narcissa reggeva un foglio con mani tremanti, esaminandone ogni centimetro. Scorse con attenzione tutte le righe, osservò con cura ciascuna foto; poi, con un gemito, gettò a terra anche quella pagina. Aveva letto e riletto ogni articolo, anche il più insignificante, alla ricerca di notizie esplicite o nascoste che potessero darle un microscopico accenno, un impercettibile indizio che Lucius stesse bene.
Erano passate due settimane dalla rocambolesca fuga di Draco da Hogwarts, e da allora il ragazzo era rimasto chiuso nella villa. Severus aveva praticato l’incanto Fidelius sulla dimora e Bellatrix era stata designata come Custode Segreta: per chiunque altro era impossibile vedere il maniero dei Malfoy. Narcissa avrebbe voluto rimanere sola con il suo bambino, ma per ordine di Piton due o tre Mangiamorte si aggiravano sempre per la casa controllando che tutto fosse in ordine.
Nonostante Severus non avesse voluto dirle nulla, la donna aveva intuito che le cose stavano nuovamente cambiando: il Ministero stava lentamente cedendo sotto il potere dell'Oscuro Sire, i buoni diventavano fuorilegge e i maghi oscuri prendevano il sopravvento, occupando i migliori posti di potere e creando un clima di terrore sempre più fitto. Non si pensi che i Mangiamorte fossero dunque favoriti dalla situazione: Narcissa ne era l’esempio più lampante. Nel suo unico e breve incontro con Bellatrix, la sorella le aveva annunciato l’ira del Signore Oscuro per l’ennesimo fallimento dei Malfoy. Ma non vi concederà l’onore di essere tolti di mezzo le aveva sussurrato, roca. Giocherà con la vostra disgrazia e vi farà pagare lentamente il vostro errore.
Cosa stava succedendo a Lucius? Nonostante fossero dello schieramento opposto, i tempi migliori per i Malfoy erano stati quelli in cui il Ministero aveva il potere. Scomparso l’Oscuro, Draco era potuto crescere con il padre al suo fianco e, per quattordici anni, Narcissa si era addormentata libera dal terrore di non veder tornare il marito.
Cosa stava succedendo a Lucius? Paradossalmente, ad Azkaban era più al sicuro che alla corte del suo padrone, infuriato per il fallimento all’Ufficio Misteri. Ora che i Mangiamorte premevano, però, il Ministero si teneva stretti i suoi prigionieri; nonostante la Gazzetta del Profeta censurasse tutto, erano trapelate in quei giorni voci di torture ai limiti dell’umano.
Cosa stava succedendo a Lucius? Draco rimaneva chiuso nella sua camera, disteso al buio, pallido come un cadavere. Narcissa aveva provato a farlo parlare, a rassicurarlo, a distrarlo, ma il suo bambino rimaneva a fissare il vuoto con occhi spalancati e atterriti. La madre non poteva far altro che abbracciarlo e piangere con lui, in silenzio, tenendolo stretto perché non le sfuggisse più.
Quando torna papà? Le aveva sussurrato Draco una sera, mentre i passi pesanti di Avery si spegnevano in lontananza. Narcissa non aveva saputo rispondergli con sincerità a una domanda che si poneva lei stessa, ma gli aveva sussurrato il suo desiderio: Presto. Di certo non avrebbe risolto i loro guai, ma se Lucius fosse stato al suo fianco, a sorreggere lei e il figlio e a proteggerli come aveva sempre fatto, Narcissa avrebbe certamente avuto meno paura di affrontare l’avvenire.
Cosa stava succedendo a Lucius?
 
Il sole era ormai tramontato, e la brezza si era fatta più insistente. Freddi soffi di vento entravano dalla finestra e si infilavano tra i giornali e nelle vesti di Narcissa, andando a raggiungere il suo cuore già in agonia. La donna giaceva scompostamente sulla poltroncina, con le palpebre abbassate e un singhiozzo a scuoterla. Lucius le mancava terribilmente, aveva paura di quello che sarebbe successo e se non fosse stato per Draco, il cui bene contava per lei più della sua stessa vita, sarebbe rimasta immobile ad aspettare la morte. Mentre l’aria fredda le muoveva i capelli, cercò di convincersi ad alzarsi. Doveva aprire gli occhi. Ancora un istante… un altro attimo di oblio… Doveva alzarsi. Non ancora… tra poco lo farò… Forse, doveva solo rimanere dov’era. Non valeva la pena di lottar-
-Cissy!-
Il cuore di Narcissa rischiò di uscirle dal petto. Con il fiato corto e i battiti a mille si rizzò a sedere, gli occhi spalancati e le orecchie tese. Le era parso di sentire… no, doveva esserselo immaginato, per forza…
-Cissy!-
La donna si alzò e corse in corridoio. Sembrava proprio… no, come poteva essere…?
-Cissy! Draco!-
Il figlio comparve alle sue spalle, improvvisamente vivo. I due si scambiarono un’occhiata stupita, poi cominciarono a correre con tutte le loro forze fino alla balaustra affacciata sull’ingresso. Là, a pochi metri dal portone, sporco e lacero, stanco e segnato ma radioso, c’era Lucius.
Fu come se qualcuno avesse spalancato una finestra e una luce calda e accecante avesse investito Narcissa: finalmente le corde che le stringevano il cuore si sciolsero, lasciandolo libero di battere.
Come se fosse semplicemente tornato dal lavoro e quella fosse stata una serata qualunque dei quattordici anni trascorsi felici, Lucius guardò la moglie e il figlio e, sorridendo, disse: -Papà è a casa-.
Piangendo, Narcissa scese di corsa i gradini, seguendo il figlio che già singhiozzava tra le braccia del padre. Con un braccio Lucius lo teneva stretto a sé, con l’altro abbracciò forte la moglie, baciandola senza sosta per recuperare il tempo passato lontani. Narcissa si strinse al forte corpo del marito, immergendo nuovamente il viso nei suoi capelli e respirando a pieni polmoni il suo profumo.
Quello non era l’inizio di tempi felici, ma nessuno parve prestarvi attenzione. Di lì a poco Lucius avrebbe comunicato i tristi piani che l’Oscuro Sire aveva su di loro, ma per il momento non aveva importanza.
In quell’abbraccio silenzioso non c’era bisogno di dire nulla, perché questa volta le lacrime versate erano di felicità: finalmente il sole dell’estate era entrato a Villa Malfoy, riscaldando una famiglia nuovamente riunita.


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Scritta per il compleanno della mia Vale... ma superata da una lettera molto più bella. ;)
Questi sono i miei Malfoy... altro che freddi e distaccati. Ho immaginato mille volte questa scena, e alla fine è uscito questo!
Mi scrivete cosa ne pensate? Sì, vero? Graaaaazie!

Nina
  
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