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Autore: Nefer    26/04/2010    2 recensioni
FANFIC AU SOSPESA. ANNO IN CUI E' STATA INIZIATA: 2007
Medioevo. James e Lily sono figli di maghi molto influenti della loro società. I loro genitori organizzano il loro matrimonio fin da quando sono bambini, peccato che i due non si sopportino affatto e stiano sempre a litigare, se poi si aggiunge Sirius, cugino di James, guai con feste di compleanno, per non parlare della fuga prima di Sirius e poi di James (che costringe Lily ad andare promessa sposa a Lucius Malfoy)… allora sarà un gran caos!! Ma Lily non si perde d'animo e parte alla ricerca di James, preferendo di gran lunga il malandrino viziato, piuttosto che quel damerino di Lucius Malfoy! Le cose torneranno a posto? Lily e James si sposeranno superando ogni avversità??
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Rieccomi con un nuovo capitolo :)!!! Ringrazio per aver commentato:


Malandrina4ever: eh sì... immagino che la visione di Reg nudo sia paradisiaca!! Per quanto riguarda Reg e Sir... bè spero che questo capitolo ti piaccia e che sia come te l'eri immaginato XD


Arancina22: la citazione della Bella e la Bestia è stata inconsapevole! Me lo hai fatto notare tu XD!!! Comunque è vero per le altre coppie... il fatto è che Regulus e Sirius sono i miei preferiti (oltre James ovviamente) e quindi mi sento molto più ispirata da loro... lo so è ingiusto, proverò a provvedere nei prossimi capitoli :D!


*

CAPITOLO 16 - Ritrovarsi (di nuovo... che fantastia XD)

Quella sera attuò il piano che aveva montato in fretta e furia.

Nonostante fosse marzo, faceva ancora freddo e spesso nevicava, così prese un paio di mantelli pesanti per Alrisha e qualcosa da mangiare. Sapeva che era affamata.

Scese silenziosamente nelle prigioni e, con uno Schiantesimo non verbale, tolse di mezzo la guardia. Dopo aver cercato la chiave giusta, aprì la cella di Alrisha. Lei dormiva ancora.

La svegliò, scuotendola dolcemente.

Quando lo vide, gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime e le labbra le tremarono.

- Sssshhh – fece lui carezzandole il viso – Ce ne andiamo di qui.

L’aiutò ad alzarsi e la sorresse.

Sgattaiolarono su per le scale e lungo i corridoi bui.

Ogni tanto incontravano sulla loro strada diverse guardie, ma Regulus aveva sempre la bacchetta pronta.

Dovevano agire in fretta. Non ci sarebbe voluto molto prima che qualcuno si accorgesse delle guardie svenute.

Finalmente all’aperto raggiunsero le stalle per prendere il cavallo.

Aveva iniziato a nevicare dolcemente e l’aria era decisamente fredda. Regulus si premurò che Alrisha fosse ben coperta dai due mantelli e le avvolse le mani con della stoffa calda.

Sellò il cavallo e quando stava per mettergli le briglie, sentirono un tonfo sordo.

Alrisha lo guardò con gli occhi pieni di paura. Regulus tirò fuori la bacchetta. Poi un uggiolio fece capire loro che si trattava solo di Atranos. Il cucciolo li raggiunse.

- Oh piccolo, vieni qui – fece Alrisha chinandosi a prenderlo in braccio – Lo portiamo con noi – disse poi a Regulus che annuì.

- Facciamo in fretta – disse poi, aiutando Alrisha a salire sul cavallo e salendo poi davanti a lei.

Prese in mano le redini e incitò il cavallo a partire subito al galoppo. Proprio mentre uscivano dalla stalla sentirono diverse guardie dare l’allarme, ma Regulus spronò ancora di più il cavallo e quando le guardie capirono che non dovevano cercare nel castello, ma fuori, era ormai troppo tardi.

*

Raggiunsero la radura dove c’era l’accampamento dei ribelli quando Alrisha era stata catturata, ma ovviamente non erano più lì, si erano spostati chissà dove.

Alrisha era in grado di seguirne le tracce. Le avevano insegnato fin da piccola a riconoscere i segnali che i ribelli lasciavano dietro di se per farsi ritrovare da chi rimaneva indietro.

Ma ci sarebbero voluti giorni per trovarli e infine per raggiungere il nuovo accampamento. Erano segnali ben nascosti.

Cercarono un nascondiglio sicuro e al riparo dal freddo e vi passarono la notte. La mattina dopo si misero in viaggio alla ricerca dell’accampamento e così i seguenti quattro giorni…

*

Tre mesi prima si era finalmente svolto il tanto atteso matrimonio tra Sirius e Moira. I due neosposini avevano ricevuto anche una casa sull’albero tutta loro nella quale vivere.

Ora sarebbe toccato a Remus e Alice dire il fatidico sì e divenire marito e moglie.

La loro capanna era pronta, accanto a quella di Sirius e Moira. I due non stavano nella pelle. Erano felici, ma dentro si sentivano comunque un vuoto.

Qualcosa di importante mancava quel giorno: Alrisha.

La cerimonia si svolse tranquillamente. I due erano emozionantissimi, ma malinconici.

Durante il rinfresco e le danze parteciparono poco attivamente.

Fu quando qualcuno lanciò l’allarme che la musica cessò.

Un ragazzo li raggiunse di corsa – Si sta avvicinando qualcuno! A cavallo! – disse – Un uomo e una donna! Ero di guardia e li ho sentiti parlare!

Tutti si fissarono preoccupati.

- Ma chi sono? E come hanno fatto a trovarci? – disse una donna – Siamo nascosti così bene…

Alice e Remus si guardarono. Il loro cuore aveva iniziato a battere fortissimo.

- Solo uno di noi può trovare le tracce che abbiamo lasciato – disse Remus.

- Secondo me dobbiamo fuggire – disse qualcuno scettico.

- No, sono sicura che non siamo in pericolo – fece Alice, prendendo la mano di Remus e stringendola forte. Lo guardò negli occhi – Credo sia lei.

La tensione aleggiava in modo evidente tra i ribelli. Poi quando sentirono un rumore di zoccoli avvicinarsi, tutti si irrigidirono.

Quando il cavallo fece la sua comparsa, dapprima videro solo un giovane dai lunghi capelli neri e occhi chiari, poi dietro di lui fece capolino una ragazza dai capelli scuri, ondulati e lunghi fino alla vita e gli occhi verde acqua.

Remus la riconobbe all’istante. Le sue gambe si mossero automaticamente e iniziò a correre nella direzione dei due giovani.

Quando lo vide, Alrisha scese dal cavallo ancora in movimento e gli andò incontro.

Remus l’abbracciò forte – Non ci credo! Non ci credo! – esclamò prendendole il viso tra le mani e guardandola negli occhi.

La ragazza iniziò a piangere – Mi sei mancato tanto! – singhiozzò.

Alice li raggiunse con il cuore in gola e si unì all’abbraccio – Lo sapevo che eri viva! Lo sapevo! – strillò scoppiando a piangere.

Le due si tennero strette, piangendo come bambine.

Nel frattempo anche il resto della tribù li aveva raggiunti. La madre di Alrisha si era fatta largo tra la folla e aveva raggiunto la figlia stringendola in un forte abbraccio.

E John quasi non credeva ai suoi occhi. La sua bambina era lì, viva. Era tornata.

Alrisha gli andò incontro – Papà! – fece con voce strozzata.

Lui l’accolse tra le braccia e la strinse a se.

- Bambina mia, tu stai bene… sei viva… - disse lui – Merlino, come sono felice!

Moira e Sirius si fecero avanti.

La ragazza sorrideva piena di gioia.

Sirius era palesemente meravigliato. Toccò il braccio di Alrisha, quasi ad accertarsi che fosse davvero lei e non un’allucinazione.

La ragazza si voltò a guardarlo e accennò un sorriso.

- Alrisha… - disse lui.

- Ciao, Sirius – sussurrò la ragazza.

Sirius l’abbracciò, affondando il volto tra i suoi capelli e non la lasciò andare per molto tempo.

Regulus fissò la scena infastidito. Sapeva che Alrisha era stata innamorata di Sirius e vederla tra le braccia del fratello non gli piaceva affatto.

In tutto ciò, nessuno si era accorto del ragazzo che se ne stava in disparte a seguire la scena.

Erano tutti troppo occupati ad abbracciare Alrisha e ad accertarsi che stesse bene, per rendersi conto di altro.

Poi la ragazza gli andò incontro e lo prese per mano, per portarlo davanti alla tribù.

Tutti lo fissarono inebetiti, notando subito la sorprendente somiglianza che il ragazzo aveva con Sirius.

Quest’ultimo lo fissò più sorpreso di tutti gli altri.

Anche Regulus lo scrutò. Non lo vedeva da quanto era un bambino di nove anni, ma mai avrebbe dimenticato il viso di Sirius, così uguale al suo.

- Io mi ricordo di te… - mormorò Sirius.

Regulus fece un sorriso amaro – Ciao, fratello – disse.

Tutti li fissarono sbalorditi, senza riuscire a dire nulla.

- Sirius, è tuo fratello. Regulus Black – disse Alrisha.

- Black? – fece Remus – Quel Black? Della famiglia reale?

Alrisha annuì.

- Quindi io… - fece Sirius.

- Sì, sei il principe ereditario – confermò Regulus – Ma dal momento che sei fuggito, sono divenuto io il diretto discendente. Tutti ti credono morto.

Sirius lo fissò basito. Perché se James lo aveva riconosciuto non gli aveva mai raccontato quella cosa? Come aveva potuto tenerlo nascosto in quel modo? Ancora una volta si sentì tradito dal suo migliore amico.

Poi alcuni flash attraversarono la sua memoria. Lui e Regulus da bambini che giocavano insieme.

– Cosa sei venuto a fare? – disse poi e subito ricadde la tensione – Ora che sai che sono vivo temi che possa riprendermi il trono? Vuoi farmi fuori?!

Alrisha scosse la testa sorpresa. Fece per parlare, ma Regulus si fece avanti, zittendola.

- Sono qui per Alrisha, non per te – disse.

- Che significa che sei qui per lei? – ribatté Sirius iniziando ad essere minaccioso.

Regulus lanciò un’occhiata ad Alrisha. Lei ricambiò lo sguardo, preoccupata. Come poteva dire a tutti che aspettava un bambino da un nobile?

Si fece coraggio e parlò.

- Sono incinta – disse – Regulus è il padre del bambino che aspetto.

Per un attimo ci fu silenzio carico di sorpresa e tensione.

Remus e Alice erano sorpresi, così come Moira e il resto della tribù. John guardò Regulus come se avesse voluto ucciderlo con le sue stesse mani, ma era un uomo molto razionale e rimase fermo al suo posto.

Sirius invece si lasciò sfuggire un ringhio sommesso.

- Cosa le hai fatto, carogna?! L’hai violentata?!

- COSA?! – gridò Alrisha basita.

- E così è questo che pensi di me, fratellino. Che io possa violentare una donna? Non puoi accettare l’idea che lei fosse consenziente? Mi dispiace deluderti, Sirius, ma lo era! È la mia donna.

- Tu sei solo uno schifoso damerino – disse Sirius a denti stretti.

- Anche tu eri un moccioso viziato, della peggior specie! Eri alquanto detestabile! I tuoi amichetti lo sanno questo? Sanno anche che ti prendevi gioco delle nostre serve, Sirius?

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Sirius si trasformò in Felpato e si lanciò addosso a Regulus con rabbia, atterrandolo.

- Sirius! No! – gridò Alrisha.

A quel punto scoppiò una vera e propria rissa tra i due.

Sotto il suo sguardo sconcertato, e sotto quello dei presenti, anche Regulus prese sembianze animali, trasformandosi in un puma nero.

I due fratelli si fronteggiarono, poi si attaccarono.

- Smettetela! – strillò Alrisha.

I due continuarono ad attaccarsi e si inoltrarono nel bosco, inseguendosi a vicenda.

- Papà! – gridò Alrisha – Fate qualcosa! Si ammazzeranno!

Suo padre e altri uomini si gettarono all’inseguimento dei due, ognuno trasformandosi.

*

Intanto i due fratelli avevano continuato la loro lotta e Sirius stava avendo la meglio su Regulus e lo aveva già atterrato diverse volte.

Regulus grondava sangue dal muso e aveva due costole incrinate. Ma non si arrendeva e continuava a lanciarsi contro il fratello.

Sirius attaccò e questa volta lo morse ad un fianco, procurandogli uno squarcio.

Poi con una spallata lo mandò a sbattere contro un grosso albero.

Regulus sentì un dolore acuto alla spina dorsale e alle gambe.

Ricadde e riprese le sue sembianze umane non riuscendo più a mantenere la trasformazione.

Sirius fece per attaccarlo alla gola, ma arrivarono Alrisha, Remus, John e gli altri uomini.

- NO! – urlò Alrisha mettendosi davanti Regulus. – Ti prego, Sirius, fermati!

John e gli altri afferrarono Sirius e lo trattennero. Il ragazzo riprese sembianze umane e cercò di liberarsi dalla presa, non riuscendoci.

Guardò male Regulus, che, nonostante le ferite, ricambiò lo sguardo astioso.

- Sei sempre stato un debole, Regulus. Riesci a farti valere solo col tuo potere di principe – gli disse.

Regulus ebbe uno scatto di rabbia, cercò di alzarsi e lanciarsi su di lui, ma Alrisha lo trattenne.

- Basta! Basta, per favore!! – gridò la ragazza.

- Ti odio, Sirius! – sibilò il ragazzo guardando con ira il fratello.

Tutta la sua rabbia offuscava quasi il dolore che provava per le ferite.

- La cosa è reciproca – disse Sirius.

Si voltò e prese la mano di Moira, incamminandosi con lei.

Regulus teneva lo sguardo fisso a terra. Cazzo, era così umiliante.

Sirius lo aveva conciato per le feste e se ne era andato vittorioso. Ora era lì e non riusciva nemmeno ad alzarsi.

Alrisha lo guardava preoccupata e gli carezzava il viso, cercando di pulirlo dal sangue.

- Guarda come ti ha ridotto… - sussurrò in lacrime – Ma perché vi siete attaccati?! Era proprio necessario?!

- Ha iniziato lui! – sbottò Regulus, poi fece una smorfia di dolore.

Alrisha si voltò verso suo padre e suo fratello che la guardavano in silenzio.

- Le cose stanno così: io lo amo e lui ha deciso di mollare tutto per venire a stare qui con me – disse – Se non vi sta bene possiamo anche andarcene.

Remus si fece avanti – Perché non dovrebbe starci bene? – fece rivolgendole un sorriso dolce – Ha preferito vivere qui per te, piuttosto che diventare re. Direi che è abbastanza per convincerci ad accoglierlo tra noi.

Carezzò la testa della sorella, chinandosi davanti a lei.

Alrisha lo abbracciò. Sapeva che lui avrebbe capito subito.

Poi un gemito di Regulus la riportò alla realtà. Il ragazzo aveva provato a mettersi in piedi da solo, ma era ricaduto subito.

Remus lo prese subito per un braccio, aiutandolo.

In altre situazioni, Regulus avrebbe rifiutato quell’aiuto per via del suo orgoglio. Ma sapeva che il gesto di Remus era molto di più di un semplice aiuto e non poté rifiutarlo.

Zoppicando si incamminò con il ragazzo e il resto del gruppo. Il dolore era quasi insopportabile ma strinse i denti fino all’accampamento.

Lì di Sirius non vi era traccia.

Regulus fu affidato alle cure di Cassandra, la mamma di Alrisha. I Ribelli non erano soliti ad usare pozioni per guarire velocemente. Secondo loro il corpo umano doveva attuare da solo le proprie difese e guarire senza aiuti. Utilizzavano però erbe per evitare le infezioni e tisane per alleviare il dolore.

Quando scoprì che avrebbe dovuto attendere la normale guarigione del suo corpo, Regulus non sembrò affatto contento. Era sempre stato abituato ad essere curato con la magia.

Ma non replicò quando Cassandra gli fasciò abilmente il petto. Il dolore c’era però ed era davvero fastidioso.

Alrisha preparò una tisana antidolorifica.

- Ti farà venire un po’ sonno – disse – ma vedrai che starai molto meglio quando ti sveglierai.

La ragazza attese accanto a lui che si addormentasse, poi andò alla ricerca di Sirius, scansando tutti quelli che volevano parlarle, persino la sua famiglia e Alice.

Alrisha aveva già sfoderato la bacchetta, prima ancora di trovare Sirius. Non gliel’avrebbe fatta passare liscia. Non poteva cercare di ammazzare l’uomo che amava e dal quale aspettava un bambino e farla poi franca.

Remus e Alice la seguirono preoccupati, intuendo le sue intenzioni.

Cercarono di farla desistere, ma la ragazza era una furia.

Trovò Sirius non molto distante dal torrente, con Moira che gli stava facendo una ramanzina coi fiocchi e i controfiocchi.

Quando videro arrivare Alrisha, smisero di parlare entrambi. La ragazza puntò la bacchetta contro Sirius e gli si avvicinò di gran passo.

- Io ti ammazzo, dannato idiota! – sbottò.

- Alrisha io… - iniziò a dire lui, ma la ragazza scagliò una fattura senza lasciarlo finire.

Sirius riuscì a scansarsi in tempo e a quel punto capì che era meglio tirare fuori la propria bacchetta, per evitare di essere ammazzato dalla ragazza.

- Come hai potuto cercare di uccidere Regulus?! – sbottò la ragazza e sottolineò ogni parola con una fattura che Sirius riuscì a fermare ogni volta. – Sei un cafone! Un cretino! Un… un…

La ragazza si bloccò colta da un’improvvisa ondata di nausea.

Si chinò, portandosi una mano al ventre e alla bocca, sperando di riuscire a trattenersi, ma l’attimo dopo stava rimettendo.

Preoccupata, Alice le fu subito accanto.

Quando si riprese, Alrisha la rassicurò – Sto bene, davvero… è normale…

- Mi dispiace – disse a quel punto Sirius, approfittando del momento di calma. – Non so cosa mi sia preso… mi ha provocato… mi ha ricordato che ero una persona che non avrei mai voluto essere… ma ti giuro che non volevo ucciderlo! Davvero, non l’ho attaccato con quelle intenzioni…

- Hai iniziato tu a provocarlo, Sirius! Non fare la vittima! – replicò Alrisha.

- Sì, hai ragione. Non avrei dovuto. È un periodaccio, ti prego perdonami…

Alrisha sospirò – Non rivolgermi la parola per almeno due giorni! Chiaro! Stammi lontano il più possibile o ti affatturo! Due giorni, chiaro, Sirius? – detto ciò gli voltò le spalle e se ne andò.

Alice la seguì.

Remus e Moira invece rimasero e fissarono Sirius.

- Ti stai comportando malissimo con chiunque, Sirius – disse Moira – Primo fra tutti James!

- James se l’è meritato! Ci ha tradito!

- James non ha tradito nessuno! – fece Remus esasperato dall’ottusità di Sirius. – Tu non hai letto cosa aveva negli occhi mentre ci parlava?! Non sei riuscito a capire che quello che ha fatto non avrebbe mai voluto doverlo fare?!

- Non mi interessa! James è solo un bugiardo! Ha sempre saputo chi sono in realtà e non me lo ha mai detto! – sbottò Sirius con rabbia.

Moira e Remus lo guardarono senza sapere che dire.

Il ragazzo allora voltò le spalle e se andò. Aveva bisogno di starsene da solo.

Il suo migliore amico gli mancava, certo, ma si sentiva ancora tradito e abbandonato da lui. Non era affatto disposto a perdonarlo.

*

Ormai che Lily era in dolce attesa era piuttosto evidente. Era al quarto mese e la pancia iniziava a farsi vedere.

Non passava giorno che Lola non l’andasse a trovare per strapazzarla un po’ e parlare con il suo nipotino.

Era convinta che da lì dentro lui potesse sentirla.

- Speriamo sia una femminuccia! – disse un giorno Lily con gli occhi che le brillavano.

- Naaah… ti muovi come un elefante, è sicuramente maschio – replicò Lola beccandosi un’occhiataccia dalla sorella maggiore.

James andava da Lily ogni mattina per poi andarsene solo in tarda sera.

La ragazza si sentiva così felice. Non le importava se doveva starsene a casa tutti i giorni o se ancora non aveva sposato James.

Aspettavano un bambino e questa era la cosa che le premeva di più in quei mesi. Il resto a dopo. Il matrimonio poteva anche aspettare.

Secondo la guaritrice sarebbe nato in tarda estate, una stagione che Lily amava tantissimo. Anche James iniziava a dimostrarsi ogni giorno di più entusiasta per l’arrivo del piccolo.

Le sue paure di non essere un bravo padre si stavano affievolendo sempre di più, ma di certo sarebbe stato molto più felice senza tutti i problemi che si erano venuti a creare. Sirius gli mancava e anche la vita tra i ribelli.

Lui era uno spirito libero ed ora era costretto a vivere nascosto, facendo la spola tra casa sua e quella di Lily.

La ragazza aveva notato il suo turbamento, ma non sapeva come farlo. Vederlo a disagio la intristiva e le faceva desiderare di non essere mai tornata a casa. Di stare tra i ribelli.

Forse alla nascita del bambino avrebbero potuto…

Sì, era la cosa migliore da fare. Anzi avrebbe dovuto farlo fin da subito. Non ci sarebbero stati tutti quei problemi. Nessuno di loro avrebbe sofferto in quel modo.

Era quella la vera casa di James e il posto in cui Lily avrebbe voluto crescere il loro bambino.

Lì non c’erano menzogne, né cattiveria, tantomeno la stupida superbia dei nobili.

Il pomeriggio tardi Lily si ritirava in camera a riposare per la stanchezza. A volte si fermava a chiacchierare con Juliana, la quale era in attesa a sua volta.

Con il padre avevano stabilito che avrebbe continuato a lavorare lì e che si sarebbe poi ritirata nella casa materna per la nascita del bambino.

Anche lei era contenta. Superata la paura iniziale della perdita del lavoro si era dimostrata entusiasta.

Lily amava scambiarsi le novità e le sensazioni con lei.

Lola ogni tanto si univa alle chiacchiere, annoiandosi quasi subito perché lei non aveva esperienze da condividere e nemmeno voleva avere bambini tanto presto.

- Sono ancora troppo giovane per queste cose io! – diceva ogni volta – Non ho ancora compiuto diciotto anni!

Eppure le piaceva starsene con le due.

Quando Lily le confessò che aveva intenzione di andare a vivere tra i ribelli una volta nato il bambino, non si dimostrò affatto contraria, anzi fu comprensiva. In cuor suo aveva sempre saputo che il posto di Lily e James era quello.

CONTINUA

 

  
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