Autrice:
Predec2
Traduttrice:
dany23
Beta:
LucyVanPelt
Pairing:
Brian/Justin – Justin/Nuovo Personaggio
Rating:
NC-17
Capitolo:
8/19
Note: mi scuso profondamente per il
ritardo immenso con cui sto postando, ma purtroppo tra impegni vari miei e
della mia beta non abbiamo fatto in tempo a postare prima, comunque il prossimo
capitolo, il 9, sarà postato nuovamente di domenica.
Capitolo
8: Rivelazioni
Guardandosi allo specchio, Justin si tirò la
maglietta blu che gli stringeva attorno al collo. Il tremolio delle mani
rivelava il suo nervosismo. Adesso che il tempo era passato velocemente e si
avvicinava il suo misterioso appuntamento a cena, le farfalle nel suo stomaco
stavano facendo le capriole. Come ci sono finito dentro tutto questo?
Chiese a se stesso per l’ultima e decima volta. Per Vic, si rispose. Giusto.
Sono ancora maledettamente nervoso, pensava…
Mettendosi la giacca del completo gessato sopra la
maglietta, guardò nuovamente il suo riflesso. Bene, lo devo ammettere.
Mi sono ripulito per bene. I suoi capelli biondi erano pettinati in maniera
casuale, con la lunga frangia che delicatamente sfiorava i suoi occhi blu
cristallo, che si riflettevano intensamente sul blu regale della maglia.
Prendendo un profondo respiro, finalmente si allontanò dallo specchio e si
avviò verso la porta della camera da letto.
Ben
e Michael guardarono il loro amico scendere le scale. Entrambi guardavano il
look di Justin. Ben diede voce alla sua approvazione “Justin, il tuo look è
eccezionale. Veramente di classe. Emmett ha fatto un buon lavoro aiutandoti a
selezionare quell’abbigliamento. Sembra ancora meglio addosso a te.”
“Sì,
forse anche un po’ lusinghiero” mormorò Michael prima che Justin avesse la
possibilità di rispondere. “Se Brian ti vedesse in quel vestito, andrebbe fuori
di matto”
“Bene,
quello sarebbe davvero brutto, se lo fa. Lo sto facendo per Vic, e posso
prendermi cura di me, grazie” Justin replicò
anche un po’ bruscamente.
“Bene,
potrebbe anche essere, ma non vorrei che si chiarisse la situazione nel caso in
cui lo incontrassi per strada vedendoti così” lo avvertì Michael.
“Cosa
fa Brian sono affari suoi, e quello che faccio io sono affari MIEI, Michael” disse
Justin sulla difensiva. “Lui NON è il mio custode!”
“Okay,
okay, sono d’accordo. Solo stai attento, okay? Ben ed io abbiamo programmi con
una coppia di nostri amici più tardi in serata, così riusciremo ad essere di
ritorno per le 9. Hai idea di quando terminerà questa piccola avventura in cui
ti stai imbarcando?”
“Non ne ho idea. Vedrò come andranno le cose. Se
questa persona sembra abbastanza innocua e non mi sento a disagio a stare con
lui o lei, probabilmente mi farò portare direttamente qui dopo. Pensavo di portarmi
dietro il cellulare, in caso mi dovesse servire un passaggio dal diner, okay?” Justin
guardava interrogativamente verso i due partner.
“Va
bene, Justin” lo rassicurò Ben “Vogliamo solo essere sicuri che tu stia bene.
Se hai bisogno di un passaggio per tornare a casa, chiamaci. Uno di noi verrà a
prenderti.”
“Grazie.
Credo di essere pronto per andare” Seguì Ben e Michael fuori dalla porta
principale fino alla loro macchina.
Liberty
Diner – 6,45 Domenica sera
Justin sedeva su uno degli sgabelli al bancone,
tamburellando le dita nervosamente. Più si avvicinavano le 7, più nervoso
diventava.
“Sunshine, finirai con il fare un buco sul bancone,
se non la smetti!” Debbie lo avvisò. Il suo doppio turno aveva attualmente
superato le 6, ma lei si sentiva costretta a sopportare di vedere che cosa
sarebbe accaduto con Justin e il suo ‘misterioso appuntamento’.”
“Eh?” Justin guardava oltre Debbie, che nel mentre muoveva
le dita con impegno per comporre una nuova canzone che rivaleggiasse con una di quelle di Ringo
Starr. “Oh scusa Debbie” sorridendole con aria imbarazzata, aggiunse “Sono
soltanto fottutamente nervoso. Non ho idea di cosa aspettarmi stasera” sospirò
“ Voglio solo farla finita con sta storia”
“Lo so, ‘Kiddo’. Sono nervosa pure io per te.
Puntandogli un dito contro, lo ammonì “Sarà meglio per te se starai
maledettamente attento stasera, mi hai sentito? Non voglio che ti accada di
nuovo qualcosa”
Justin sorrise alla sua preoccupazione “Terrò la
guardia alzata, Deb, lo prometto”
Con
la coda dell’occhio, Justin vide una lunga e lucente limousine accostare
lentamente davanti al diner per poi fermarsi. Non essendo questo un evento
ordinario a Liberty Avenue, il veicolo attrasse molta attenzione, non solamente
dalle persone dentro il diner, ma anche da chi camminava sul marciapiede. Le
teste si voltarono e le dita si puntarono verso il veicolo, appena un uomo alto
e distinto di mezza età con una uniforme nera aprì la portiera nel lato dell’autista
e scese.
Supponendo
che il suo passeggero fosse all’interno del diner, aprì la porta ed entrò.
Guardandosi
velocemente intorno, notò un uomo biondo, magro, con gli occhi blu agitarsi
nervosamente sullo sgabello al banco. Dalla descrizione fatta dal suo
superiore, suppose che quello potesse essere il giovane artista che ha catturato
la fantasia del suo capo la scorsa notte. È
adorabile.
Mettendo
questi pensieri da parte, indossò la sua maschera professionale non appena si
avvicinò al giovane uomo. “Mi scusi, è lei Mr. Taylor?” chiese cortesemente.
Tutti
gli sguardi erano puntati su Justin non appena rispose sottovoce “Sì, sono io”
“Mi
chiamo Kenneth. Sono qui per portarla al suo appuntamento a cena di questa
sera. Vorrebbe venire con me, per favore?” Voltandosi leggermente, fece un
gesto verso l’impressionante limosine parcheggiata fuori.
Non
appena fece sì con la testa e scese dallo sgabello per seguire l’autista fuori,
Justin sentii gli sguardi di tutti su di lui, incluso quello di Debbie. Eccoci
qui, pensava, mentre aspettava che l’autista gli aprisse la portiera per lui. Scrutando
dentro il veicolo, entrò timidamente e si sedette in uno dei sedili in pelle
sul lato passeggero. Kenneth prontamente chiuse la portiera e girò attorno alla
macchina verso il lato dell’autista per entrare. Parecchi secondi dopo, Justin
sentì la macchina partire e la vide cambiare direzione dentro il traffico verso
la loro destinazione. Qualunque essa sia, pensava.
All’insaputa
di Justin, nello stesso momento, una macchina scura della polizia non contrassegnata
entrò dentro al traffico per seguire da vicino la limosine. Il poliziotto sotto
copertura la seguiva da una discreta distanza, tenendo d’occhio attentamente il
grande veicolo per tutto il tempo. Ciò che il poliziotto non aveva realizzato,
comunque, era che anche lui era seguito da una macchina sportiva verde scuro.
La
limousine guidava verso la periferia della città mentre Justin cercava di
rimanere calmo. Sfortunatamente, appena stava per rilassarsi, la limousine
rallentò e poi si fermò davanti alla sua destinazione apparente. Il che causò
il ritorno in piena forza del suo nervosismo e il suo cuore batteva più forte
che mai. Justin guardò fuori dal finestrino e riconobbe il cartello
pubblicitario La Maisonette, un esclusivo ristorante francese 5 stelle di cui
Emmett aveva parlato qualche anno prima quando George lo portò lì. Davvero
costoso, da quello che diceva Emmett, e molto difficile riuscire ad avere una
prenotazione, a meno che non fossi una di quelle ‘bellissime persone’, come le
chiamava lui. Un usciere con i guanti bianchi si avviò verso il lato di Justin
e gli aprì la portiera. “Bon Jour, Mr. Taylor” disse formalmente “Benvenuto a
La Maisonette” oltrepassando la porta del ristorante la aprì per permettere a
Justin di entrare.
Come
conosce il mio nome? Justin era
sorpreso. Questa storia diventa sempre più strana…
Justin entrò nell’atrio poco illuminato del
ristorante e notò un bar alla sua destra. Il bar sembrava come la tipica
drinking area dell'upper class, con piccoli tavoli di lusso attorno a un grande
bar di mogano. Parecchie dozzine di bottiglie di liquori stavano dietro l’area
di lavoro, che era circondata da tazze e bicchieri di vino. La parte strana era
questa: non c’era nessuno in quel momento, nemmeno il barista, benché fosse ormai
sera.
L’esame di Justin del bar fu interrotto da qualcuno
vicino che si schiarì la voce. “Mr. Taylor?” Un altro uomo che indossava una
targhetta col nome che diceva ‘Emile’ e vestito in modo costoso, con un
completo scuro gli sorrise “Il suo accompagnatore per la cena la sta
aspettando. Vuole venire con me, per favore?” Indicando con la mano destra,
incoraggiò Justin a seguirlo. Inghiottendo con fatica, Justin fece cenno con la
testa non appena si avviò lentamente dietro il capo cameriere.
Mentre
lo seguiva, Justin aveva avuto l’opportunità di dare un’occhiata in più a ciò
che lo circondava. Ricordò che Emmett gli diceva che il ristorante era
posizionata dove prima c’era una locanda vecchia di un centinaio d’anni. Questo
era evidente nelle piccole, intime stanze che erano sparse al primo piano. Una
musica strumentale in sottofondo si diffondeva dalle casse nascoste, mentre la
luce delle candele poste su ogni tavolo elegante era l’unica fonte di
illuminazione. Justin di nuovo notò che, come il bar, anche qui era vuoto. Come è possibile che un ristorante di lusso
e popolare possa essere totalmente vuoto di domenica sera?
Continuando
a seguire Emile, notò l’uomo ad un paio di porte davanti a lui situate nel
retro del ristorante. La stanza in fondo era nascosta da due tende che si allargavano su entrambe le porte di
vetro che erano al momento chiuse.
Afferrando
le maniglie di vetro con entrambe le mani e aprendo le porte, il cameriere
annunciò la sua presenza nel momento in cui Justin allungò il suo collo in un
tentativo fallimentare di vedere il presunto misterioso benefattore. “Mr.
Taylor, signore” Emile precisò.
Justin
sentì una voce calma e colta dire in risposta “Grazie, Emile. Se vuoi
scusarci?”
“Certamente,
signore. Tornerò a controllare tra 30 minuti se siete pronti ad ordinare.”
Voltandosi verso Justin, sorrise cortesemente prima di andarsene. Justin guardò
l’uomo uscire dalla porta, momentaneamente preoccupato nel voltarsi per
incontrare la persona (uomo, ora lo sapeva) così preso dal voler cenare con me.
Scuotendo
le spalle, Justin lentamente si volse per osservare l’uomo seduto al tavolo
solitario preparato per due. Era colpito dall’eleganza emanata dall’ uomo scuro
di capelli e occhi verdi che lo osservava da vicino. Sembrava avesse poco meno
di 30 anni, indossava un completo elegante di lino blu scuro con una leggera
maglia grigia aperta sul collo. Una bottiglia di champagne era appoggiata su un
piccolo vassoio li vicino, e l’uomo teneva in mano un flute di cristallo nelle mani
affusolate e curate.
“Justin?
Finalmente ci incontriamo” l’uomo sorrise confidenzialmente “Ho contato i
giorni in attesa di incontrarti”
Justin
rimase congelato sul posto. Adesso che lui poteva vedere la persona
misteriosa più da vicino e
personalmente, era sbalordito. Si aspettava una donna appassionata d’arte
erroneamente consigliata, o qualche vecchio. Non quest’uomo bello e sicuro di sé
che lo studiava intensamente. Si sentiva arrossire e il suo corpo rispose
inaspettatamente non appena l’uomo continuò a tenerlo d’occhio come se stesse
guardando un dolce.
Lane
continuò a fissare spudoratamente l’oggetto del suo desiderio. Nella luce
tremolante delle candele intorno alla stanza, gli occhi blu cristallo
dell’artista brillavano con macchie d’argento e i suoi capelli biondi li
mettevano in luce. Se Lane era ipnotizzato la scorsa notte, ora era ancora di
più incantato. Ma sapeva che doveva calmare i suoi bollenti spiriti così non
parlò alla bellissima visione che stava esitante lontano solo di pochi passi.
Sorridendo rassicurante all’artista, parlò di nuovo in modo rassicurante non
appena salutò Justin, stendendo la sua mano “Per favore. Permettimi di
presentarmi appropriatamente. Sono Lane Prescott”
Justin
camminò lentamente verso l’uomo alto, comprendendo finalmente la risolutezza
dell’uomo ma si sorprese della stretta delicata della mano destra nella sua.
“Prescott? Collegato alla Prescott Sportswear per caso?” Justin aveva
familiarità con la linea d’abbigliamento, dato che lui stesso aveva parecchi
capi.
Lane
sorrise, liberando riluttante la mano dell’artista dopo parecchi secondi. “Si
sono infatti il CEO della compagnia: mio padre l’ha fondata circa 50 anni fa, e
l’ha passata a me quando è morto” Facendo segno a Justin di sedersi, si sedette
anche lui al lato opposto del suo compagno a cena, i suoi occhi non avevano mai
abbandonato quelli del biondo. Lui è così
stupendo, Lane non riusciva a pensare ad altro. E quelle labbra piene così baciabili. Devo assaggiarle…
Continuò
a studiarlo attentamente, mentre Justin guardava il suo piatto, il suo viso
arrossì. Lui in fondo era abituato a ricevere sguardi interessati da Woody e al
Babylon, ma mai in un esame così intenso, e non da una distanza così
ravvicinata. Aveva difficoltà a fare una conversazione intelligente ed educata
appena guardò all’uomo seduto davanti a lui.
“Mi
piace davvero molto la sua linea di abbigliamento, Mr. Prescott. Infatti, ho
parecchi capi di vestiario della sua marca nell’armadio a casa. I tuoi vestiti
sono davvero comodi e durano anche molto tempo”
Come
suonavo ingenuo ora? Justin si lamentava dentro di se. Sembro come una qualche
groupie della moda o qualcosa di simile.
Lane
sorrise ancora, mostrando i suoi denti perfettamente bianchi e dritti. “Questo
mi lusinga, ma per favore, chiamami Lane.”
Justin
arrossì ancora “Okay Lane. Voglio ringraziarti, a proposito, per il tuo
contributo all’asta di beneficenza la scorsa notte. È stato molto generoso da
parte tua. Conoscevo Vic Grassi, e la Grassi Vic House fa un ottimo lavoro di
fornitura di servizi per i pazienti con l’AIDS. I soldi che hai donato la
scorsa notte aiuteranno il loro budget per parecchi mesi. Conosco anche la
sorella, Debbie, personalmente, e lei te ne è veramente grata”
“Sono
io che devo essere grato, Justin, perché ho avuto la parte migliore dell’accordo.
Ho un fantastico dipinto che senza dubbio molto velocemente salirà nelle
quotazioni, e ancora meglio, ho ottenuto la possibilità di passare
personalmente del tempo con l’artista” La voce di Lane assunse un tono basso e
seducente quando rispose, e ancora una volta, Justin sentì il suo viso diventare
rosso.
È
davvero adorabile, meditava Lane. Ad alta voce, chiese al suo appuntamento
“Vorresti un po’ di champagne?” Al cenno di Justin, versò un vino d’annata
all’interno del secondo flute e lo porse all’artista. Lui sentiva le sue
pulsazioni aumentare non appena deliberatamente sfiorò la sua mano con quella
di Justin. Beveva lentamente un sorso di vino dal suo bicchiere per nascondere
la sua sfacciata reazione al tocco dell’artista.
Tentando
di fare una educata conversazione, Justin si sporse in avanti “Sei dell’area di
Pittsburgh?”
Lane
rispose “No. in realtà sono nato vicino a Syracuse, NY. Mio padre si è
trasferito con la famiglia vicino a New York circa 10 anni dopo aver fondato la
compagnia così sarebbe stato più vicino al Distretto dell’Abbigliamento. Ma io
sto provando ad espandermi in altre aree demografiche più grandi che contengono
un’alta concentrazione di consumatori gay nella speranza di incrementare la
nostra esposizione lì. Voglio essere un CEO attivo, così che possa tenere una
sorveglianza serrata su cosa funziona o meno nella mia compagnia. Così io
attualmente sto viaggiando per parecchie grandi città nella speranza di
stabilire una base non ancora sfruttata di clienti.
Justin
era impressionato dalle capacità e dall’intelligenza dell’uomo. Lui si potrebbe,
inoltre, identificare con la passione dell’uomo per la sua compagnia. Era quasi
quello che sentiva lui per la sua arte. Nel momento in cui lui e Lane
continuarono a portare avanti una conversazione educata, Justin lentamente
riuscì a rilassarsi in compagnia dell’altro uomo. In effetti, aveva realizzato
che si stava divertendo. Trovava che Lane avesse un senso dello humour non
convenzionale e che fosse una persona di spirito, che lo faceva sorridere.
Nemmeno
Lane ricordava una sera meravigliosa quanto questa. Lui era positivamente
estasiato da Justin – il suo sguardo, la sua voce, la sua intelligenza, la sua
maturità e il suo entusiasmo lo mostrava quando parlava della sua arte. Lui stava
trascorrendo molto del tempo di quella serata memorizzando ogni angolo del
corpo di Justin, mentre mangiavano le loro portate in un silenzio non pesante.
Le
portate erano state tolte quando finirono e Emile portò alla fine il dessert.
Gli occhi di Justin si accesero appena vide la mousse di cioccolato bianco
posta davanti a lui. “Ohh” esclamò. “Quella sembra meravigliosa. Amo il
cioccolato bianco.” Lane osservava la bocca di Justin e trattenne un gemito non
appena l’artista se ne portò una generosa porzione alla bocca e la succhiò tra
le labbra. Lui velocemente guardò altrove, prima che Justin avesse il tempo di
notare la sua reazione.
Lane
mangiò il suo dessert con calma, troppo preso a guardare il suo compagno, ma
Justin finì molto in fretta. “Era fantastico!” Il biondo disse a Lane,
guardandolo con lieve imbarazzo.
“Sono
felice che ti sia piaciuto. Vorresti finire il mio?” Lane fu deluso quando
Justin gli disse che era ormai pieno e non avrebbe potuto mangiare nient’altro.
Ma improvvisamente pensò ad un altro modo per divertirsi ancora di più in
compagnia del suo accompagnatore
“Justin?
Balla con me” chiese, alzandosi e tendendo la sua mano destra all’artista. Una
canzone lenta stava suonando in sottofondo, rimase in attesa ansioso della
risposta di Justin.
Justin
esitò brevemente. Ormai, lui aveva infine bevuto tre drink e si sentiva
piacevolmente stordito dal costoso champagne, che aveva abbassato le sue
inibizioni. D’altro canto, lui non avrebbe probabilmente mai avuto il coraggio
di accettare l’invito di Lane. Ma lentamente stese la sua mano fino a stringere
quella di Lane, lui gli permise di alzarsi dalla sua sedia e lentamente si trovò
le braccia di Lane avvolte fermamente attorno alla sua vita sottile. Cercando
di restare serio, Justin portò entrambe le mani intorno al collo di Lane.
Appena
entrambi cominciarono a ondeggiare a tempo di musica, il desiderio di Lane per
l’artista aumentò esponenzialmente. Sentiva aumentare l’erezione non appena capì
come ci si sentisse ad avere Justin tra le braccia. Era ancora meglio di quanto
avesse potuto sognare. Non lo aiutava pensare che avrebbe potuto innamorarsi di
questo uomo.
Justin
aveva paura di guardare il viso di Lane, perché poi il CEO avrebbe capito che
Justin era colpito dal loro ballo. Per qualche assurda ragione, in realtà si
sentiva come se stesse tradendo Brian, anche se ormai non stavano più insieme. Comunque
lui provava ancora qualcosa di profondo per il suo ex amante. Era sbagliato
allora sentire dei sentimenti per un altro? Doveva ammetterlo, era adulato da
tutta l’attenzione che riceveva da quell’uomo potente e influente. E sentiva
l’eccitazione di essere tenuto tra le sue braccia con tanta riverenza.
Finalmente
alzò lo sguardo attraverso la lunga frangia audacemente, ancora sentiva la sua
faccia diventare calda non appena gli occhi di Lane si fissarono dentro i suoi.
Nessuno dei due notò che si erano fermati a ballare prima che le labbra di Lane
scendessero lentamente su quelle di Justin, trovando timidamente il suo labbro
inferiore e succhiandoglielo gentilmente. Trattenendosi dall’osservare Justin
con i suoi occhi verde scuro ora dilatati, e non ricevendo nessuna chiara
resistenza, Lane si immerse in una più profonda esplorazione, spronando le
labbra di Justin ad aprirsi alla ricerca della sua lingua. Justin sentì un
lamento – non era sicuro se provenisse da lui o da Lane – prima che le labbra
insistenti del CEO si tuffassero dentro la bocca di Justin, baciandolo appassionatamente
e attraendo strettamente il corpo snello del biondo contro il suo.
Risposte
alle recensioni:
jaspe: contenta che tu abbia
apprezzato il capitolo, spero ti sia piaciuto anche questo, nonostante Justin
stia provando qualcosa per un uomo che non sia Brian.
Ocatarinetabelasciscix:
credo non fosse difficile da capire chi potesse essere il misterioso ammiratore,
spero tu ci abbia visto giusto! Scusa per il ritardo, ma prometto che il
prossimo capitolo arriverà domenica!