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Autore: FuoriTarget    27/04/2010    8 recensioni
[Andre con un sorriso malefico si fece ambasciatore per tutti: -Non siamo mica idioti: Manu è cotto come una bistecca alla griglia- ...
-Non gli abbiamo detto nulla perchè lo conosciamo, sappiamo che manderebbe tutti al diavolo- ...
-La sera della tua festa, quando lei è salita sul tavolo a ballare, credevo che gli sarebbe esplosa la testa- tutti risero in coro con lui.
-Sei mesi... e non hanno mai detto nulla!?- ... ]
Manuel e Alice, due universi che si scontrano in una Verona ricca e piena di pregiudizi. Un rapporto clandestino nascosto a tutto il resto del mondo che si consuma lentamente, una passione ardente che diventerà dipendenza vera e propria.
E forse, se il Fato lo permetterà...Amore.
Ebbene si postato il capitolo 18!! Gelosia portami via...
In corso revisione "formale" dei primi capitoli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lunedì. L'inizio della settimana, da lì cominciava la discesa verso il weekend.
Solita mattinata boriosa in classe, Alice odiava le ore di filosofia tanto quanto quelle di storia o letteratura, erano inutili e incomprensibili per lei. Era sempre stata una mente matematica, razionale e calcolatrice, un computer capace di sviluppare calcoli complicatissimi senza sforzo e brillanti idee ingegneristiche. 
Seppur supportata da notevoli doti innate Alice era particolarmente refrattaria alle lezioni, si sentiva claustrofobica in quelle aule insulse, per lei l'intervallo era sempre troppo breve.
La ricreazione era il suo personalissimo momento di disconnessione con le materie  e i libri da studiare, non voleva mai sentirne parlare neanche a mensa. Nessuno poteva ostacolare il suo rituale perfetto: 1) fuga veloce dall'aula, 2) caffè lungo alla macchinetta, 3) corsa in cortile per la sigaretta delle 11 e infine 4) salutare spettegolezzamento con le compagne.
Adorava la sua routine.
Stava fumando la sua Marlboro con pacato divertimento davanti al rocambolesco racconto della giornata di shopping di Charlie, quando Edo le si parò davanti con un'espressione seria e rabbiosa.
Era stato suo compagno di classe fin dalle scuole medie e la loro amicizia era sfociata in una cotta colossale in terza superiore, prima da parte di lei poi da parte di lui, quindi conosceva a memoria tutte le sue espressioni facciali.
Da quando lei l'aveva lasciato non avevano più parlato. Edo aveva cambiato banco allontanandosi il più possibile da lei, in gruppo si faceva vedere sempre meno, e quelle poche volte si ignoravano l'un l'altra.
All'inizio non credeva che sarebbe stata capace di stare senza di lui. Dopo tutto il tempo che avevano passato assieme tornare a casa da sola le faceva strano ma da molti mesi ormai faceva fatica a sopportare persino la sua presenza., lo considerava vuoto, inutile. Era rimasto il ragazzino ridanciano che era alle medie, mentre lei no.
-Hai una storia con Manu?-
Se ne uscì così. Davanti alle sue amiche e a qualche ignaro ascoltatore.
Il colpo fu talmente improvviso che nessuna delle tre riuscì a trattenere la smorfia spaesata e scandalizzata che era apparsa sui loro volti. Ma Alice sapeva che quella era una prova cruciale e che se non avesse mantenuto la calma si sarebbe fottuta da sola.
-Mpf!-sbottò soffiando fuori il fumo per mascherare la tensione. Trasformare il suo sbigottimento in una sorpresa divertita era la miglior strategia per salvare le apparenze: -Ti sembra lontanamente plausibile? devi essere rincretinito...- lo incalzò ridendo.
-Vi ho visti parlare sabato mattina!!!-
Edo era chiaramente sul punto di perdere la pazienza.
-Si siamo arrivati tutti e due in ritardo e ci siamo beccati nell'atrio...è un crimine?-
Paolo e Jack si avvicinarono incuriositi e anche Manuel e il suo gruppetto vennero attirati dai toni eccessivi di Edo. Nonostante tutto Alice si mantenne calma, Edo stava dando spettacolo e se si fosse lasciata irretire dai suoi giochini tutta la scuola avrebbe saputo.
-Hai parlato con lui e ti ha offerto un caffè! VI HO VISTI!- imprecò sempre più forte
-E' vero, mi sono fatta offrire il caffè perchè non avevo monete...Edo scusa, ma che fai? mi spii?-
Fu la stoccata giusta: partì qualche risatina e il silenzio che si era creato venne spezzato da un brusio divertito. Edo perse il controllo.
-Rispondi! Non mi hai ancora risposto...hai o no una storia col Bressan!?- continuò ignorando le risatine alle sue spalle con l'indice accusatore puntato verso di lei.
Lo sguardo di tutti era puntato su di lei, persino Manuel attendeva fremente la risposta a quella domanda, per la prima volta il cortile era completamente immerso nel silenzio. E così la sua voce risuonò forte e chiara nelle orecchie di tutti.
-No.-
Subito Edo si lanciò in un'assurda replica ma le sue parole vennero stroncate sul nascere da una terza voce estranea alla disputa.
-Che problema hai Edo?-
Di nuovo piombò il silenzio.
Manuel non mosse un muscolo, ne si fece avanti, rimase seduto esattamente dov'era prima con le dita incrociate sotto al mento. La sua teatrale entrata in scena stupì persino Alice. Tutti a scuola lo conoscevano, e con lui la sua fama di rissaiolo. Più di una volta l'anno prima si era fatto vedere con un labbro spaccato o qualche livido in faccia. E faceva paura. Con quel suo carattere schivo e affatto socievole, sempre circondato da amici alti almeno un metro e ottanta e con bicipiti grossi come lattine di birra.
-Ti ho visto con lei! Nell'atrio l'altra mattina...te la fai con Alice per caso?- sbraitò Edo faccia a faccia con l'avversario che nemmeno sapeva di avere. Era stato strafottente apposta per provocarlo e fargli ammettere la verità colpendolo sull'orgoglio.
Ma la reazione non fu proprio quella sperata.
Un sorrisetto di scherzo si fece spazio pian piano sulle labbra di Manuel, Filo a pochi passi da loro scoppiò proprio a ridere nel silenzio e subito alcuni lo seguirono.
Alice quasi si offese: facevano così ridere come coppia?
-..Non credo che sia affar tuo con chi me la faccio io!- quella era una minaccia bella buona nonostante Manuel avesse ancora un sorrisetto stampato sulle labbra lo sguardo che lanciò a Edo fu assolutamente inequivocabile. Ma forse solo in pochi se ne accorsero.
-..E poi...nella casa al lago non ho il pollaio, non saprei che farmene dell'Aroldi!-
Alice che aveva seguito la scena con finto disinteresse, si alzò in piedi di scatto gettando lontana la sigaretta ancora a metà.
-Che. cazzo. hai. detto?- scandì bene le parole del suo urlo cavernoso.
Il conflitto stava cambiando ancora i protagonisti, intanto buona parte dei presenti rideva compiaciuta e Edo se n'era andato con la coda tra le gambe.
-Ripeti se hai il coraggio..razza di bastardo!- urlò a un metro dalla sua faccia.
Il trillo della campana rimbombò tra le mura del cortile. Salvato per un pelo.
Come se niente fosse successo Manuel ritirò il sorriso e senza degnarla di uno sguardo si alzò pronto a tornare in aula. Tutta la scuola si mosse all'unisono e la lite si disperse tra la folla così come le parole gridate al vento di Alice.
-Come osi...vai a divertirti con le tue amichette dodicenni e non scocciare me! Brutto figlio di....- l'insulto le morì in gola.
Come aveva potuto essere così idiota? Dov'era finito il suo buon senso e quel filtro che doveva stare tra il cervello e le corde vocali?
Lui era là.
Fermo sull'ultimo gradino con un piede sospeso nel vuoto.
Aveva sentito.
Si voltò piano, come un personaggio dei film di Hitcock, e i suoi occhi non avevano colore.

Cazzo Cazzo Cazzo..
Non riusciva a pensare ad altro.
Non poteva dimenticare il rancore che aveva visto in lui.
Né il senso di colpa che era arrivato dopo.
Aveva fatto una cazzata davvero grossa. Presa dalla rabbia non aveva pensato affatto alle conseguenze di ciò che avrebbe detto, ed ora lui aveva tutte le ragioni per odiarla.
Se c'era una cosa che era sicura di aver capito di Manuel era il dolore che ancora lo accompagnava per la perdita della madre. Quella donna doveva averlo amato moltissimo per lasciare dietro se una scia di quella portata; un po' la invidiava, nonostante non potesse più goderne, il cuore di Manuel le apparteneva. Tentò e ritentò di trovare il modo per scusarsi.
Si sentì così in colpa solo per aver pensato quell'insulto che non era nemmeno uscito del tutto dalla sua bocca che lo stomaco si chiuse al punto di farla venire la nausea!
A mensa evitò il suo sguardo nonostante le altre avessero insistito per sedersi con i ragazzi, si mise in un angolo a consumare il suo piatto in silenzio mesta mesta. Se fosse stata a conoscenza di un modo certo per scomparire di sicuro in quel momento l'avrebbe usato. Tenne le orecchie ben aperte per tutto in pranzo per cogliere anche il più sottile accenno di rancore nella voce, nemmeno lui sembrava in vena di parlare: intervenne nelle conversazioni solo quando altri lo interpellarono, non si scompose davanti al putiferio che scatenò il Vigna ribaltando la coca su tutto il tavolo ne si affrettò ad aiutare ad asciugare. Pareva inerme, soggiogato da pensieri troppo pesanti per prestare attenzione a ciò che avveniva fuori dalla sua testa.
-Oh venerdì tenetevi tutti liberi: i nostri non ci sono e possiamo vederci la finale di scudetto tutti insieme!- l'annuncio di Filo scatenò un coro d'approvazione da parte dei ragazzi, mentre Laura e Chiara si scambiarono uno sguardo sofferente.
Alice si perse il resto delle conversazioni troppo presa da una soltanto.
-Manu vedi di non tirare il pacco! Tuo padre è a casa questo weekend?-
-Si ha già i biglietti ma ci va con un suo amico, poi resta fino a martedì...sarà un ponte di merda!- brontolò Manuel a bassa voce in modo che solo Filo sentisse
-Bhè se te la vedi brutta puoi stare a dormire da noi, sabato ci sei alla cena?-
Alice tese ancora di più l'orecchio mentre la sua mente si riempiva di una sola domanda: quale cena?
-Penso di si, dopo devo vedermi con Cheru...-
Alice sbiancò: cosa doveva fare ancora con Cherubini?
Filo sembrò molto sollevato dalla cosa e si sbilanciò indietro con le braccia aperte e la schiena distesa: -Aaah quindi finalmente è arrivato quel maledetto bonifico! ancora un po' e facevamo prima ad andarceli a prendere di persona quei soldi: con questi hai finito no?-
Manuel annuì.
Le parole di Filo aprirono altri milioni di punti interrogativi irrisolti nella sua mente, perlomeno ora era certa di una cosa: i sospetti che aveva ipotizzato pochi giorni prima quando l'aveva visto in cortile erano fondati, c'era qualcosa tra Manuel e Andrea Cherubini che le aveva nascosto e che doveva assolutamente scoprire!!
Pioveva quando suonò l'ultima campanella di quel lunedì da leoni, pioveva davvero a dirotto. E Alice chiaramente non aveva con se l'ombrello.
Salutò gli amici e le amiche con un sorriso tanto tirato quanto falso e rifiutò cortesemente tutte le offerte di passaggi in auto che le avevano proposto. Maltempo o no, voleva starsene sola e anche gli altri se ne accorsero.
Gli ultimi a salutarla furono Charlie e Laura  che stretti sotto l'ombrello della ragazza si diressero al parcheggio correndo.
Lasciò la bicicletta nelle rastrelliere del cortile e si diresse verso la fermata dell'autobus, con la musica sparata al massimo nelle orecchie. Il viaggio fu relativamente breve, aveva solo poche fermate da superare, ma sull'autobus la guardavano tutti, bagnata com'era i suoi vestiti già particolarmente striminziti lasciavano poco all'immaginazione. E questo non contribuì affatto a migliorare il suo umore.
Sul marciapiede attese un momento prima di proseguire il percorso verso casa.
Alzò lo sguardo e incrociò la sua immagine riflessa nella vetrina di un negozio di scarpe poco distante da casa.
Era orribile.
I capelli e i vestiti fradici, la borsa a tracolla le schiacciava la camicia bagnata sul corpo appiccicandola alla pelle, i piedi nelle ballerine erano anch'essi allagati e ad ogni passo producevano un rumore di sciacquettio fastidioso. La faccia stanca e avvilita era esattamente lo specchio della giornata che aveva affrontato.
In quelle condizioni spaventose si avviò verso casa desiderosa solo di un bel bagno caldo e una bella dormita, alle indagini su Manuel avrebbe pensato il giorno dopo.

-Non ho intenzione di discutere con te della cosa....quindi gira a largo!-
Il tentativo sarebbe stato buono se almeno ci avesse messo un po' di convinzione in quella assai poco velata minaccia.
-Ma finiscila!- fu infatti l'annoiata risposta che ricevette.
Manuel non aveva nemmeno fatto in tempo a chiudersi la porta di casa alle spalle dopo essere rientrato da scuola che subito il trillo del campanello aveva interrotto la sua quiete. Era Jack. Ed il motivo per cui era là non era nemmeno da chiedere.
L'ospite si gettò a peso morto sul letto ignorando le proteste e le occhiatacce del padrone di casa: -Su su racconta a papino: cos'avete combinato stavolta?!-
-Non sono affari tuoi!- ringhiò l'altro chiudendo l'anta dell'armadio con eccessiva convinzione.
In effetti lo spettacolino a cui aveva assistito la mattina a ricreazione non era affar suo, ne gliene sarebbe importato nulla se i diretti interessati non fossero stati il suo migliore amico e la sua migliore amica (segretamente amanti da quasi quattro mesi) e l'ex fidanzato di lei, ingenuamente geloso di una relazione di cui aveva scorto per caso solo la punta dell'iceberg!!
Manuel sbuffò brontolò e masticò pure un paio di insulti verso Jack. Ma alla fine cedette.
-NIENTE! Non è successo assolutamente niente! E' solo che è sempre tra i piedi e non fa che provocarmi..poi se ne esce con certe cazzate che mi fanno venir voglia di urlarle addosso che non ha capito un cazzo di nulla nella sua cazzutissima vita!- sfogò la sua ira sullo stipite della porta del bagno, che, innocente, incassò il calcio senza poter replicare: -Mi ha detto 'figlio di puttana'!! Lei capisci? Proprio lei che sa che è morta!-
Forse era scemo. Forse ingenuo. Ma secondo lui i problemi erano ben altri per quei due.
-Se ci tieni diglielo, e magari affrontala una buona volta! Le dici tutto e basta.- il gesto stizzito di Manuel gli fece capire però che non ne aveva alcuna intenzione: -Perchè no? Così magari la finite di rincorrervi e di insultarvi l'un l'altra... se fossi in te più che rimanere a rodermi e a pensare a come sarebbero potute andare le cose, preferirei rischiare e vedere che succede..-
E fu silenzio.
Magari Jack aveva ragione. O magari no.
In effetti la scelta era tutta lì: continuare a non fare nulla e lasciare le cose così com'erano, o rischiare e in un modo o nell'altro passare oltre.
-Non è così semplice...-
Eh si..c'era sempre quella roba che nascondeva nel cassetto dell'armadio da considerare. Il passato e la verità.
-Sei tu che complichi le cose solo perchè sei un cagasotto!-
-'Fanculo!-
L'insulto non sortì l'effetto sperato perchè strappò a Jack solo una risatina.
Afferrò un paio di pantaloncini sintetici lunghi fino al ginocchio lì studiò un attimo poi rabbiosamente ci infilò una gamba per volta rischiando di stracciarli.
-Cagasotto...- mormorò di nuovo l'ospite ancora sdraiato sul letto. Giocare a fare la voce della coscienza di Manuel era davvero uno spasso per lui!
Prese le dunk da sotto al letto e infilò anche quelle allo stesso modo.
Ancora a torso nudo decise che lui era Jack, il suo migliore amico, quello che gli aveva praticamente salvato la vita, e che era lì per aiutarlo -la scusa di fare due tiri a canestro era ormai scontata-, quindi prima di infilare la scarpa destra si drizzò e gli riversò addosso tutta la sua rabbia.
Un bel respiro e prese il coraggio a due mani: -Sai l'altra sera, dopo la festa alle Colombare? Ha dormito qui...nel mio letto!! E sai che mi ha detto? Era un po' brilla, non so quanto ricordi, però mi si è attaccata addosso e ha detto: "io ti avrei reso felice!", non ci volevo credere! Dopo tutto quello che è successo? Dopo che l'ho usata, poi piantata e presa in giro, era ancora disposta a rendermi felice. Eppure è così, io sono certo che con lei starei bene. Ma non posso! Tu lo sai. Cosa credi che direbbe se le dicessi di Cheru e di tutto quello che ho combinato? Bhè te lo dico io: le farei schifo!-
L'aveva detto davvero?
Ed eccola lì tutta la sua verità spiattellata su un piatto d'argento.
Jack non mollò un minuto il suo sguardo e finì per incazzarsi più di Manuel: stava insultando l'intelligenza di Alice, non era così stupida e superficiale da giudicare ogni suo errore.
-Io mi chiedo che cazzo sto qui a fare?! Non lo vedi? Forse per la prima volta nella tua vita ti stai chiedendo cosa penserebbe qualcun'altro di te, non credi che questo significhi qualcosa?-
Manuel non rispose, rimase lì a guardarlo senza niente da dire.
Questo lato della situazione non l'aveva mai preso in considerazione.
-Che direbbe secondo te Filo se sapesse di tutta questa storia?-
Sghignazzarono entrambi immaginando la faccia di Filo davanti alla notizia, forse un giorno Manuel gli avrebbe detto tutto pur di vedere quella faccia!
-Primo che sono un coglione perchè è la donna più figa del mondo e io me la lascio scappare, secondo che sono uno sfigato cagasotto perchè non le ho detto niente e terzo che sono un finocchio perchè Alice è Alice..e ha il culo più bello di tutta Verona!- bofonchiò un po' in imbarazzo mentre infilava l'altra scarpa e la maglietta.
-E tu ancora ci devi pensare?-



La mensa le faceva schifo come ogni altro santissimo giorno, così si concesse solo un piatto di verdure, le altre pietanze avevano un aspetto raccapricciante. Dal giorno prima aveva evitato l'argomento Manuel con tutti e persino con se stessa. Aveva passato la serata a guardare scarpe on-line e a fingere di ripassare filosofia. I suoi sarebbero tornati solo dopo il ponte e cominciava a sentirsi un po' sola a casa.
Tutti i tavoli piccoli erano occupati quindi si accontentarono di occupare un angolo di uno di quelli più lunghi, ognuna sedette con un libro aperto accanto al vassoio e ripassavano in religioso silenzio.
Vennero raggiunte quasi subito da un gruppetto di quattro ragazze del secondo anno che chiesero gentilmente se potevano sedersi. Erano così eccitate non gli sembrava vero di sedersi con tre delle ragazze più conosciute della scuola.
Nessuna delle tre prestò particolare attenzione ai discorsi provenienti dall'altro lato del tavolo finchè un nome conosciuto non giunse alle orecchie di Alice.
-Oooh Emily...eccolo eccolo! E' arrivato adesso, là all'inizio della fila c'è Bressan con uno dei due Zonin!!-
Alice alzò gli occhi dal libro e seguì gli sguardi adoranti delle altre quattro fino ad incrociare la figura di Manuel intento a prendere un trancio di pizza dall'inserviente della mensa.
Dal giorno prima non si era fatto vedere più di tanto in giro, la mattina era entrato senza aspettare nessuno barricandosi in aula e non si era fatto vedere nemmeno a ricreazione concedendo così a lei di fumarsi una sigaretta in santa pace. Era certa che a mensa avrebbe dovuto fingere di non vederlo e le ragazze sostennero la sua scelta decidendo di sedersi lontano dagli altri.
-Che figo da paura...- mormorò sognate una delle quattro riportando anche Alice coi piedi per terra.
Figo o no non aveva alcuna intenzione di imbattersi nel suo sguardo sprezzante.
-Stamattina l'ho visto arrivare in moto, quanto pagherei per poterci salire con lui...- e tutte seguirono quella rivelazione con un coro di gemiti sospirati.
Con la coda dell'occhio lo seguì fino alla scansia dei dolci che sapeva avrebbe evitato come la lebbra! Anche lei come quelle ragazzine avrebbe pagato volentieri pur di tornare ancora una volta sulla moto dietro di lui...
-Sapete che in giro si dice che è stato con quella tipa con i capelli rossi...- mormorò in tono cospiratorio la più carina del gruppo
Il cuore di Alice fece una capriola nel petto.
-...si dai...quella che sta sempre con Cheru!!!- si affrettò ad aggiungere la ragazza
-Chi Clarissa? Ma insieme insieme? Non ci credo neanche un po'..-
-Si dice anche che sia stato con tutte quelle di terza F se è per questo!- ci fu qualche commento acido sulle ragazze in questione e sull'attitudine di Manuel a non legarsi troppo ad un sola ragazza, poi ripreso a parlare solo di lui: -Un sacco di tipe sono andate con Manu..ma non le richiama mai! E poi ho sentito che una volta giocava a basket in serie C ma poi si è rotto un ginocchio e ha dovuto smettere, Uno in classe con me dice che era un fenomeno!-
Alice non si stupì di quanto fossero informate sul suo conto, anche lei aveva fatto lo stesso con il ragazzo per cui aveva una cotta al biennio.
-E adesso chissà con chi se la fa?-
Anche Laura alzò lo sguardo dal suo libro per incrociare quello di Alice ammonendola per il suo origliare spudorato.
-Non lo so, Melissa ha detto che ieri ha discusso uno nel cortile perchè insinuava che si stava facendo la sua tipa...anch'io vorrei uno come lui a difendermi-
-Chi era la ragazza??-
Laura alzò di nuovo lo sguardo intercettando quello dell'amica. Entrambe ridevano sotto i baffi.
-Eccolo! Eccolo! Sta andando a sedersi...- esclamò a bassa voce una delle quattro e in quel momento la bionda le lanciò un'occhiata complice: -Manuuu?-
Alzò un braccio per farsi notare dal ragazzo che si guardava attorno alla ricerca di chi l'avesse chiamato, appena le vide tutte e due sorridenti passò a Filo il suo vassoio e gli fece cenno di proseguire senza di lui. Si voltò e con pochi passi le raggiunse.
-Oh cazzo!- mormorò una delle ragazze al loro tavolo resasi conto della situazione.
Manuel si fermò in piedi accanto alla rossa senza incrociare lo sguardo con lei, le mani in tasca come sempre e l'aria scocciata.
-Che volete?- chiese brusco
-Quanto sei acido...- mormorò Alice in modo che solo lui potesse sentire
-Ci servono i biglietti per sabato prossimo?- trillò Laura con il suo miglior volto angelico, scura arrancata all'ultimo momento però era l'occasione giusta per chiedere informazioni sulla festa.
La guardò perplesso forse aveva capito che c'era qualcosa di strano in quella richiesta improvvisa: -Tavolo o lista?-
-Quello che vuoi, basta che ci faccia saltare la fila!- di nuovo fu Laura a parlare Alice la osservava ammirata.
-Vi faccio avere tre pass domani- si limitò a dire
-Grazie mille, stasera ti faccio portare i soldi da Charlie, quant'è per tutte e tre?-
Ci pensò un attimo poi rispose vagando con gli occhi per la sala: -Venti- dopodichè se ne andò senza dire altro.
Laura richiamò l'attenzione di Chiara che stava studiando con le cuffie per riferirle dell'acquisto mentre Alice si voltò maligna a guardare le reazioni che avevano scatenato nel resto del tavolo.
Le quattro più piccole le osservavano in estasi senza respirare. Si lasciò scappare una risatina per poi distoglierle dalla trance con un movimento della mano.
-Vi piace davvero così tanto?- chiese Laura divertita: -Se lo conosceste dubito che la pensereste allo stesso modo- aggiunse a bassa voce
-Perchè a voi non piace?- rispose scorbutica una moretta
-Bhè..- le due più grandi si scambiarono un occhiata dubbiosa, Alice abbassò per prima lo sguardo e chiuse il libro al suo fianco, le era passata tutta la voglia di ripassare: -Ci siamo già passate, ecco!-
-Siete di 5°B vero?-
Alice annuì.
-Quindi frequentate i fratelli Zonin e gli amici di Manuel Bressan?- Chiara all'udire il cognome del suo ragazzo si drizzò piccata.
-Esattamente quel gruppo di zotici seduti là- commentò la bionda indicando il solito tavolo dei ragazzi da cui venivano risate forti e sguaiate. Quel giorno erano radunati proprio tutti là: Filo e Manu al centro di una panca con attorno a se il Vigna e Charlie dall'altro lato sedevano nell'ordine Jack Paolo e Edoardo nell'angolo.
-Sarà anche zotico ma Manuel è davvero figo! Fortuna che almeno è single!- brontolò una infossando la faccia in una mano mentre le alte annuivano concordi.
-...ancora per molto!- si lasciò sfuggire Alice osservando le pieghe della sua gonna corta con inaudito interesse.
-Perchè ancora per molto?- scattò subito la moretta scorbutica di prima.
Non sapeva che rispondere a quelle quattro paia di occhi che pendevano dalle sue labbra.
-Diciamo che è un po' troppo votato alla poligamia..- commentò Chiara intervenendo per la prima volta nella conversazione.
-Comunque se volete trovare una scusa per parlarci dovreste venire alla festa di sabato prossimo, è lui che vende i biglietti così avrete una scusa per avvicinarlo! Se siete fortunate vi da anche il suo numero!- proseguì Alice magnanima, già immaginava la faccia seccata che avrebbe fatto Manuel a trovarsi davanti quelle quattro bambinette.
-Bhè comunque non ce n'è uno in quel tavolo che non mi farei..- esordì una bionda bassettina che non si rese conto di aver firmato la sua condanna.
Chiara alzò definitivamente la testa dal libro e lo chiuse con uno scatto, fissò la ragazzina negli occhi e alzò un sopracciglio, come avrebbe fatto Manuel, la fulminò riducendola in cenere.
-Ah ehm scusa! Ovviamente se fossero liberi...- si affrettò ad aggiungere abbassando lo sguardo.
La mora non le rispose, afferrò il libro e lasciò il tavolo con la schiena dritta come un pavone che mostra la coda.
-Lasciatela perdere..è solo un po' scorbutica! Abbaia ma non morde- commentò Alice agitando una mano in aria con noncuranza, le quattro ospiti del loro tavolo seguirono la chioma scura di Chiara finchè non sparì oltre l'uscita e tirarono un breve sospiro di sollievo.
Ci fu una pausa di silenzio poi una delle ragazze che aveva parlato meno in precedenza alzò lo sguardo su tutte e disse piano: -comunque non è vero che Bressan adesso non si fa nessuna!-
Le altre la guardarono attonite
-E con chi sta?- chiese Laura scettica incrociando per un secondo l'espressione concentrata dell'amica.
-Non credo ci stia assieme, ma sono sicura che sabato sera è stato con quella bionda di 2°A. Si chiama Juliette, e sta sempre insieme a Clarissa e alle altre ochette solo perchè ha una sorella più grande, me lo ha detto lei fa ginnastica con me..ha detto pure che è stata a casa sua!!-
-Veramente? E cosa ha detto? Dai dai racconta!!- chiesero avide le amiche mentre Laura guardava Alice sbiancare e tendere l'orecchio verso l'altro lato del tavolo.
-Ha detto che ha una bella casa nella zona dietro all'Arsenale, vicino all'ospedale e che forse vive da solo...e poi ha una stanza fighissima all'ultimo piano! Non so però cos'abbiano fatto...Lei ha pure il ragazzo!-
La descrizione coincideva perfettamente con l'appartamento di Manuel quindi probabilmente quella Juliette non mentiva.
-ah però ha detto che sul comodino c'erano un paio di orecchini a forma di margherita e quando gli ha chiesto di chi erano lui li ha presi e li ha messi via dicendo che li doveva ridare a una persona importante...magari lui in realtà sta con quella degli orecchini?- continuò il suo pettegolezzo mentre Alice incastrava tutti i pezzi del collage nella sua testa.
Importante.
Quella parola rimbombava tra le pareti del suo corpo.
-A forma di margherita? Chissà di chi sono?-
Istintivamente si portò una mano al lobo dell'orecchio.
 









Spazio Autrice:
Ebbene si:
eccomi qui con un solo giorno di ritardo su quanto avevo promesso!!
vi ho stupiti vero??

Questo capitolo è stato per me un'immensa sofferenza
innanzitutto perchè non mi piace
e poi perchè ci ho pensato e ripensato ma non ho trovato altre soluzioni
la storia è così punto e basta.
Anche se fa schifo persino a me!
Comunque ho una nuova storia in cantiere che spero di poter pubblicare preso...il ritorno alla chirurgia fa bene alla mia fantasia!!

Calorosi e infiniti baci alla mia beta che stavolta mi ha strigliata per le feste!
hai visto però come sono ubbidiente??

Per finire vorrei lamentarmi un po' per le recensioni: SOLO 2!?!?!?
(quella dell'ale non conta!)
nuuuo! perchè?
che ho fatto per meritare questo (ritardi clamorosi a parte)??
Vi prego ricominciate a recensire...altrimenti la mia autostima crollerà in picchiata!!!

risposte:
Angyr88: quando ho letto la rece mi sono piegata in due dalle risate! 'quagliato' è un termine buffissimo ed ho cominciato ad usarlo anch'io hihihi
RBAA: anche tu mi manchi!! la tua sosia in capelli è sempre più incasinata e Manu ha davvero combinato qualcosa di losco...a te scoprirlo! Ho iniziato a leggere Roxanne (faccio volentieri pubblicità ad una brava come te!) ma non ho tempo per scrivere...figurati leggere!! quando mi sarò messa un po' avanti coi capitoli recensirò anche: per ora mi piace tanto!

Un saluto a Chiara la mia lettrice invisibile


 
1bacio. Vale.

Prossima uscita: intorno al 2 giugno!


















   
 
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