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Autore: SummerRestlessness    27/04/2010    4 recensioni
Un'intervista a quel "vampirucolo" di Robert Pattinson...
Niente di impegnativo :P Succederà qualcosa di strano tra Robert e la sua intervistatrice?!? Questo "qualcosa" ci metterà più o meno di 30 capitoli per succedere? ;)
Ho messo OOC perchè non so come sia Robert in realtà (ma vah?!?) e quindi qualcuno potrebbe rimanere deluso da come l'ho immaginato io...
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Recap dalla puntata precedente:

-    Allora adesso è il mio turno. – dice lui entusiasta tornando a sedersi composto e per poco non si mette a saltellare sulla sua poltroncina. Si mette in posizione e finge di avere in mano carta e penna; poi mi guarda da sotto in su, come se avesse indosso un paio di occhiali.
Sta giocando al giornalista professionale. Con me.
– Allora. Ho due domande.






2. Stronzetta


- Oh. Ok. –
sono un po’ sorpresa dalla sua richiesta e soprattutto dal suo entusiasmo.

E quando mi colgono di sorpresa mi ammansisco. Ma non per molto.
- Prima domanda. – inizia lui, alzando un sopracciglio, malizioso:
– Mi hai fatto almeno una delle domande che ti avevano detto di farmi o una di quelle che ti eri scritta? – termina indicando con la mano il blocco per gli appunti che tengo tra le mani.
Su cui non ho scritto niente e da cui  non ho letto niente.
Colpita e affondata.
Lui mi sorride tronfio, sa di averci azzeccato, ma decido di essere diplomatica:
- Mmmh, ok... no. Ma se vuoi posso fartele adesso.
Faccio una smorfia di sfida e comincio: - E’ vero che non ti lavi spesso i capelli? Hai mai incontrato un vampiro vero? E, aspetta, aspetta, questa è la migliore: quando per interpretare Edward devi mettere le lenti a contatto rosse, vedi rosso?
Gli sciorino in fretta le domande più stupide che sono riuscita a trovare sul mio foglio: il vero problema è che non è stato difficile trovarle. E' davvero questo quello che vuole sapere la gente di lui?!?
Lui ride ed esclama: - Alla terza ormai sono abituato, me la fanno molto spesso...davvero! E la storia dei capelli invece ormai è un must!
Rido anch’io e lo provoco: - Quindi ci tieni che io ti chieda qualcosa in merito?
Vedo per un attimo nei suoi occhi un lampo che non avevo mai visto prima, ma passa subito. Poi mi dice, con semplicità: - Dai, chiedimi quello che ti viene in mente.
Ed è troppo sincero e trasparente e vulnerabile, mentre lo dice.

“Vuoi sposar...?” – Questo era il tuo look anche prima di diventare famoso?
Non so come mi è uscita questa domanda che mi ha fatto evitare l’altra, ben più imbarazzante. Per fortuna. Ma forse questa mi è venuta in mente perché non riesco a fare a meno di fissarlo, cosa già di per sé abbastanza imbarazzante.
Lui ci pensa un po’, poi mi risponde serio: - Vediamo... non mi pettinavo, mettevo la prima maglia che mi capitava e un paio di jeans che avevano più o meno la mia età. E non dimentichiamo le camicie di flanella.
Strabuzzo gli occhi inorridita e lui sorride appena, per poi continuare: - Perciò, per rispondere alla tua originale domanda, direi che sì, ero più o meno uguale. – sospira – Solo che adesso le mie camicie di flanella sono Dolce&Gabbana e che per rendere i miei capelli così come li vedi ci vuole un “hair stylist” che ci lavori mezz’ora.
Pronuncia la parola “hair stylist” come se fosse un animale semisconosciuto, di cui tra l’altro ha scoperto l’esistenza da poco. E che gli fa anche un po’ paura.
Incrocia il mio sguardo che probabilmente sta vagando senza che io me ne renda conto da qualche parte tra la sua camicia a righe e i suoi jeans studiatamente sdruciti e scoloriti.
Lo cattura con un lampo azzurro e abbassando un po’ la voce, mi chiede: - Cosa ne dici del risultato?
“Che sarebbe un buon abbinamento, se solo dentro a quei vestiti e dietro quel ciuffo ribelle non ci fosse uno stronzetto compiaciuto.”
- Devo dire che è un look che apprezzo. – rispondo fredda, ma lui sembra comunque stupito della mia ammissione, che tra l'altro è sincera. Quindi, rincaro la dose, curiosa di vedere l’effetto che gli farà: - E poi, beh... ti dona. –
I suoi occhi si fissano su di me, seri, spavaldi. Il suo viso, però, racconta un’altra storia: lo vedo, che è un po’ arrossito.
Ho fatto arrossire quello stronzetto compiaciuto di Robert Pattinson.
E con le guance un po' colorite è ancora più bello.
Mi viene da sorridere, non tanto perché l’ho colto in fallo, ma per la sua ingenuità. Mi sforzo però di scuotermi da questo pensiero e concludo:
- Dai, la domanda sui capelli te l’ho fatta, penso di poterti lasciare libero.
- Ma manca una mia domanda...- ribatte, come un bambino a cui sia stata promessa una torta che, in effetti, non avrà. Una torta che proprio non esiste al mondo.
Senza pensarci rispondo: - No, mi hai chiesto se ti avessi fatto le domande che dovevo e poi che cosa ne pensavo del tuo look. Due domande.
Non so perché sto facendo così.
Chi è la stronzetta, ora?
Forse ho avuto paura del suo sguardo, che si era fatto intenso e furbo. Forse ho paura della sua seconda domanda. Forse ho paura che questa domanda sia l'ultima. Non lo so, ma sta di fatto che divento insopportabile, non posso proprio evitarlo. E il problema è che non mi sopporto io per prima.
- Oh. – ripete lui deluso – Ma la seconda non era proprio...- cerca di aggiungere, ma si blocca a metà e il suo sguardo si fa allibito quando vede che gli scoppio a ridere in faccia.
La sua frase cade nel vuoto e io colgo la palla al balzo, cercando di smettere di sghignazzare come una povera isterica:

- Allora, grazie per la disponibilità...- dico da vera idiota altezzosa e mi alzo dalla poltroncina, porgendogli la mano. Lui mi sorride, anche se ancora un po’ sconcertato dal mio comportamento da pazza e la sua mano sfiora la mia. Quasi non fa in tempo a stringerla che tolgo la mano, come bruciata dal contatto con lui; toccare la sua pelle era giusto ciò che mi mancava per impazzire del tutto.
Mi fissa ancora un attimo, pensieroso e poi ribatte sorridendo incerto: - Beh... grazie per la tua. E per aver reso tutto questo un po’ meno noioso.
- In compenso non so cosa dirò ai miei capi! – gli rispondo tentando di sdrammatizzare ma risultando solo acida. Ora penserà che sono bipolare E inacidita, come minimo. Lo guardo per l’ultima volta (“Oddio, l’ultima volta”)e poi mi dirigo a passo spedito verso la porta, fingendo una sicurezza che non ho e tirando il fiato solo quando me la richiudo alle spalle.










N.D.Summer
Mi sa che ho scoperto qual è il segreto della mia incapacità di finire una qualsiasi cosa (leggi "storia"): devo scrivere finchè ho l'ispirazione (addirittura), perchè se aspetto anche solo qualche ora potrebbe svanire. E lo farà!
Quindi, rieccomi, di già, a postare il secondo capitolo. Un po' corto, forse; ma è perchè devo dividere la storia in modo da creare un po' suspense, no? XD
La smetto di fare N.D.Me più lunghe dei capitoli e ringrazio innanzitutto Satyricon (come vedi "lei" in questo capitolo fa una figura da scema, porella :p) e whitevelyn (dovrei mettere un disclaimer: "il fascino che pervade questa fic non mi appartiene! Scaturisce direttamente da Rob e da qualsiasi cosa in cui sia coinvolto" *.*) per i commenti e ovviamente tutti coloro che hanno già messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate... baci
   
 
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