The bond of a lifePrologo[IncontrarsiAncora]
Nella mia vita ho sempre fatto troppo affidamento su chi amavo, restandone ogni volta profondamente delusa..il mio più grande difetto è che mi affeziono troppo velocemente alle persone, e spesso a quelle sbagliate.
Stanca, la festa con Ino ieri sera mi aveva distrutto.Come sempre a causa di Naruto e Kiba avevo esagerato con l'alcool e grazie ai tacchi troppo alti sentivo un terribile male ai piedi.Evviva me e la mia stupidità, non capirò mai perchè mi ostino ancora a camminare con i tacchi anche se so che non ne sono capace.Mi alzo stancamente dal letto e mi guardo allo specchio, i capelli di un strano colore rosso spento più tendenti al rosa sono scompigliati e due terribili occhiaie si fanno notare sotto i miei occhi verdi.Vado in cucina in cerca di un'aspirina contro il mal di testa che comincia a farsi sentire più del dovuto. << fatto festa ieri eh?>> dice mia madre versandomi un po' di the.<< sì>> rispondo mentre prendo la pastiglia.<< dov'è papà?>> le chiesi dopo un po' notando che stranamente non è in salotto a leggere il giornale.Finalmente per una domenica posso guardare la televisione senza sentirmi dire che disturbo la sua lettura.<< è andato a vedere una partita di calcio>> mi risponde, dalla cucina, mia madre.Che mio padre vada a vedere una partita di calcio è assurdo, se esiste un uomo su questa terra a cui non interessa il calcio quell'uomo è mio padre.<< stai scherzando vero?>> Mia madre entra in salotto e mi porta un po' dei biscotti che tanto adoro.<< No, e non mangiare i biscotti quelli sono per dopo>> mi dice con tono severo.Ok qui sono tutti pazzi, mio padre che va a una partita di calcio, mia madre che prepara i miei biscotti preferiti e mi dice di non mangiarli, è una cosa inconcepibile, per non parlare della testa che mi scoppia.<< comunque vatti a cambiare, non vorrai stare tutto il tempo in pigiama? Dai che fra poco arriva il zio>>.E ci mancava solo la visita dei parenti.<< che zio?>> chiedo con disinteresse.<< Fugaku>> << che bello vado a prepararmi>> dico, stranamente, sorridendo. Fugaku Uchiha è mio zio, abita a Tokyo ed è un uomo d'affari. Non lo vedo spesso perchè purtroppo io abito a Konoha, una città che sta a un'ora da Tokyo e lui è spesso impegnato con il lavoro quindi le occasioni di vederci sono molto rare.
Mentre vado in camera in cerca di qualcosa di carino da mettermi, mio zio è sempre vestito in giacca e cravatta perchè è un pezzo grosso dell'economia Giapponese, mi assale un dubbio e corro in soggiorno.<< Mamma c'è anche la zia Mikoto?>> chiedo speranzosa.Di solito mi porta sempre qualche regalo e mi vizia sempre, e poi è una bellissima donna.<< No>> risponde mentre sta preparando un po' di the dato che l'avevo finito io poco prima.Un po' delusa faccio dietrofront.<< in compenso viene Sasuke>> mi dice mia madre con un sorriso adulatore.Io mi blocco, come se avessi appena ricevuto una pugnalata al cuore.<< Come scusa?>><< Sisì, tuo padre è andato a vedere la partita di calcio dove Sasuke arbitra>> mi informa mia mamma tutta felice.<< ma davvero?! Ma che bella notizia>> dico in modo sarcastico. Ok, allora ricapitoliamo.No, Sasuke non è mio cugino per il semplice fatto che mio Fugaku e Mikoto non sono veramente i miei zii ma siccome c'è sempre stato un buon rapporto tra loro e i miei genitori fin da piccola sono stata abituata a considerarli parte della famiglia.I miei “zii” sarebbero fantastici, unici, inimitabili se non fosse per quel piccolo essere di nome Sasuke, beh tanto piccolo non è visto che ha sei anni più di me.Non che ce l'abbia con lui per chissà cosa, ma i miei genitori lo venerano come modello di figlio ideale.E così sono entrata in competizione con lui fin da subito cercando di fare del mio meglio per superarlo. Sasuke Uchiha, ragazzo alto, capelli neri e occhi color pece penetranti. Fisico statuario e pelle chiara.Non beve, non fuma, e a quanto risulta fa pure l'arbitro.Idolo delle ragazze e studente modello da sempre. Non ricordo una volta nella sua vita scolastica dove non eccellesse. Pure io, che abito lontano da lui e che ho sempre frequentato, non a caso, scuole diverse dalle sue lo sentivo nominare dai miei professori.Alle elementari veniva considerato un piccolo genio, alle medie eccelleva in tutte le materie e in tutti gli sport.Non c'era una volta che non riuscisse a fare qualcosa o a farsi notare dal mondo intero.Alle scuole superiori prendeva sempre il massimo dei voti agli esami e alla maturità uscì con il voto più alto di tutto il Giappone tanto che gli diedero anche la “Pagella d'oro” ovvero un riconoscimento per essere uno studente modello.E poi finalmente era andato all'università e io non avevo più avuto sue notizie, fino ad oggi s'intende. In quelle poche occasioni che ci incontravamo a ogni sua parola mi imbarazzavo e non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi.E il bello è che lui lo sapeva, aveva capito ancora prima di me che avevo una cotta per lui.Provo ancora imbarazzo a ripensare a quei pochi attimi dove restavamo da soli.Per sfottermi, perchè altro motivo non c'era, mi chiedeva sempre come andavo a scuola sapendo benissimo che ero una nullità in confronto a lui.E poi tutti si chiedono perchè ce l'ho a morte con lui.Così volli superarlo o almeno provarci con il solo risultato che non facevo mai nulla di buono e che raggiungevo risultati mediocri.Poi col passare degli anni pensai che era colpa dei sei anni di differenza che ci separavano, poi che lui fosse un robot, poi quando venni bocciata in prima superiore per problemi di salute rinunciai per sempre a raggiungerlo.All'età di quindici anni avevo finalmente capito che era meglio che vivessi la mia vita senza tanti problemi e che dimenticassi quella stupida cotta che non mi avrebbe mai portato a nulla. Ora che ci penso bene sono due anni che non lo vedo, beh meglio così.Rinuncio al fatto di vestirmi carina, mi metto una canotta rossa e dei short bianchi, oggi stranamente fa caldo anche se siamo solo ad Aprile.Mi sistemo i capelli raccogliendoli in una coda e metto un po' di matita nera agli occhi cercando anche di sistemare le occhiaie.Sento suonare il campanello, finalmente sono arrivati.Corro in soggiorno e vado subito ad abbracciare mio zio, che si permette queste manifestazioni d'affetto solo con me, e noto che Sasuke non c'è.<< diventi sempre più bella>> mi dice mio zio.<< dai non scherzare>> gli dico io arrossendo un po', a differenza di quel che si pensa sono molto timida.<< Sakura potresti andare giù ad aspettare Sasuke che dovrebbe arrivare a momenti, per favore?>> mi chiede, o meglio ordina, mio padre.Così svogliatamente prendo il giubbino e scendo le scale. Per fortuna che il divin-bastardo doveva arrivare a momenti, sono già dieci minuti che lo aspetto.Faccio un altro tiro alla sigaretta sbuffando un po' perchè io odio aspettare.Finalmente vedo una macchina sportiva nera perfettamente pulita fare il suo ingresso nel vialetto di casa mia. Spegne il motore, apre la porta e scende lui.Resto senza fiato alla visione di un tal spettacolo.Indossa dei semplici jeans e una canotta nera e lentamente si avvicina a me guardandomi attraverso gli occhiali da sole.Mi alzo da terra, e lui intanto è a pochi passi da me.Avanza sempre di più e...mi supera.Ok è ufficiale, io questo lo odio.<< ciao anche a te>> gli dico leggermente alterata.Lui si ferma e mi guarda << ci conosciamo?>>Ok lo pesto.<< sono Sakura>> gli rispondo.Mi guarda stranito << ah>>.Mi fissa ancora per un po' << sei cresciuta!>> e per la prima volta mi sorrise.Ma non uno di quei sorrisi che mi rivolgeva quando ero bambina, sembrava quasi sincero.E mentre rimango con lo sguardo fisso sulla sua schiena, vedo che se ne va.Loquace il tipo, veramente non ho mai avuto una conversazione così avvincente.Un complimento poteva anche farmelo no? Troppo complicato per il divin-bastardo? E poi cosa significava quel “ah”?Inutile, tanto non ci arriverò mai, già lo so. E nel mentre penso a questo seguo Sasuke dentro casa. Non segui nulla dei discorsi che fecero mio padre con mio zio e Sasuke, ma non fu un problema tanto sapevo benissimo che non era richiesta la mia partecipazione, ma solo la mia presenza fisica.Avevo passato tutto il tempo a guardare Sasuke notando che era ancora più bello di quel che ricordavo.Si credo di odiarlo veramente molto se ogni volta mi fa perdere la testa.Se ne andarono verso l'ora di pranzo anche se mio padre aveva insistito sul fatto che rimanessero a pranzo, per la mia felicità ciò non avvenne.E così passai il resto della giornata a cercare di finire i compiti per il giorno seguente. << Sakura posso entrare?>> chiese mio padre che non aspettò la mia risposta ma anzi, era già entrato.<< tanto ormai>> dissi io.<< che stai facendo?>> chiese avvicinandosi alla mia scrivania.<< niente, ho appena finito di studiare papà>> << bene, ti ricordi cosa avevi promesso di fare?>> mi guarda con aria severa.Ok ho come la netta sensazione di aver dimenticato qualcosa d'importante.<< ehm sì papà>> ok non mi ricordo ma mica glielo posso dire o mi direbbe che sono la solita distratta che viaggia con la fantasia.<< bene, brava>> e così dicendo posa un foglietto sulla scrivania e se ne va.<< fai dolci sogni Sakura>><< grazie papà, notte>>E lui chiude la porta felice.Prendo in mano il foglio piegato che sta ancora sulla mia scrivania e lo apro.Ok fa che sia uno scherzo ti prego.C'era scritto in balla grafia il nome di Sasuke con tanto di indirizzo msn. < Sakura> disse mio padre richiamando la mia attenzione< si papà>>< ti va bene se Sasuke ti passasse le foto, più tardi, della giornata di oggi?>