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Autore: XShade_Shinra    28/04/2010    6 recensioni
*} Dedicata a reby_w {*
Cosa sarebbe successo se a Malik fosse stata data la possibilità di tornare indietro nel tempo?
[ Ambientazione: Battle Ship / Millennium World stories arc ]
[ Yaoi - TT - Citronshipping (Touzoku-ou Bakura x Malik) ]
[ Fanfiction classificata 1° e Vincitrice del Premio Muffin [per aver usato un pairing bistrattato] al Contest "FilosoFANDOM {Dalla Filosofia alla Fanfiction}" indetto da §Pucchyko_girl§ sul forum di EFP ]
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Atemu, Marik/Malik Ishtar, Shadi, Touzoku-ou Bakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Allies since the Dawn -
Chapter 07

Quella notte, Malik saltò la cena come da programma e rimase nella propria camera fino a quando non sentì che il movimento nel suo andito si fermava, segno che tutti erano tornati dal pasto, e decise di uscire.
Il palazzo del Faraone era un edificio a dire poco mastodontico, pieno di stanze e lunghi corridoi, ma il ragazzo dagli occhi ametista non si fece prendere dal panico: aveva una carta molto potente da giocare. Ringraziando la sorella Isis e le sue lezioni di storia, non impiegò che pochi minuti nel capire in che androne si trovasse, ed avanzò con passo spedito, ma calmo, verso quella che secondo i suoi calcoli doveva essere la stanza del Faraone.
Venire da un futuro, dove tutto era già stato scoperto e studiato, si era dimostrata una carta vincente. Senza dover fare più di un piano di scale, arrivò davanti ad un grosso portone, sorvegliato da due guardie armate di khopesh11.
«Scusate...» pigolò piano in un egizio molto strascicato, avvicinandosi ad uno dei due.
«Oh, devi essere lo schiavo di stamattina.» borbottò uno di loro, avendo il buon cuore di parlare piano per farsi comprendere, anche se non sapeva che il nuovo arrivato era molto capace con la loro lingua.
«Allora le voci sulla sua bellezza erano vere...» continuò l'altro «Non dovresti girare la notte per il palazzo, ragazzino, non ci sono solo buone persone qui dentro.»
Un secco "lo so" stava per uscire dalla bocca del biondo, al ricordo del racconto dell'infanzia di Bakura, ma fu abbastanza pronto di riflessi per non lasciarsi sfuggire neanche un singolo soffio.
«Beh,» fece la prima guardia «ti sei perso?»
«No.» disse mogio, mostrandosi debole e sottomesso «Vorrei parlare con la Luce d'Egitto.»
I due scossero la testa, tra il seccato e l'incredulo.
«Il Faraone è appena tornato dal bagno serale.» spiegarono.
«Ah...» borbottò, arrossendo da perfetto attore «E' che colui che mi ha venduto mi ha detto di andare a trovare il Faraone la notte...»
I due si guardarono esterrefatti e bisbigliarono tra loro in egizio un qualcosa che Malik non riuscì ad udire.
«Ok.» borbottò una guardia, bussando alla porta del Re, per poi aprirla non appena udì la risposta di Atem «Mio Re, il nuovo schiavo chiede di lei.»
«Ha avuto problemi?» la voce del Faraone si udì fino all'esterno.
«No, Altezza. Dice il suo ex-padrone gli ha detto di farvi da concubina.»
«Uhmm, fatelo entrare.» ordinò dopo qualche attimo «Lasciateci pure soli.»
«Sì, nostro Re.» dissero loro, ubbidienti, cedendo il passo all'egiziano, che entrò con passo incerto in quelle regali e suntuose stanze, ove vide subito che il colore predominante era il dorato, per l'incredibile numero di manufatti e preziosi che vi erano all'interno.  
"E pensare che tutto questo verrà per lo più saccheggiato..." pensò, guardandosi intorno.
«Ciao Nam.» lo salutò il Faraone, seduto a gambe incrociate sul proprio letto, grande e all'apparenza molto comodo (sicuramente più di quello di Bakura!), con lenzuola fatte in quella che pareva essere seta.
«Oh.» si lasciò sfuggire dalle labbra «Salute, mio Faraone.» si ricordò solo allora di inchinarsi, non essendo abituato a tutti quei rituali, né avendo una particolare stima per Atem.
«E' difficile per te ambientarti qui, vero?» gli chiese con sguardo severo, ma la voce calma.
«Uhn.» mormorò appena, annuendo con il capo ancora vicino al suolo. Era un po' sorpreso che avesse quel tono con  lui anche nell'intimità delle sue stanze, dove avrebbe potuto benissimo trattarlo male, senza avere testimoni.
«Alzati pure.» quasi ordinò «Ora spiegami cosa è successo...»
Il biondo si alzò e si avvicinò al letto del Re, con lo sguardo verso il basso. Stare così vicino a quel Faraone, colpevole di avergli rubato il padre e di aver distrutto il villaggio di Bakura, faceva quasi ribollire il sangue nelle vene dell'egiziano, che, però, rimase quanto più tranquillo possibile, cercando di non far comprendere l'odio che provava.
«Gliel'ha detto la guardia: l'uomo che mi ha venduto a voi mi ha detto di venire qui la notte, al vostro cospetto.»
«Sai cosa significa?» gli chiese Atem.
«Sì, significa passare la notte nel suo letto.» sussurrò.
«E tu sei sicuro di volerlo fare?» gli domandò «Sei stato per caso costretto?»
«No, non sono stato costretto.» negò "Io stesso ho deciso di farlo."
«Non sembri convinto...» sussurrò il Faraone «Nei tuoi occhi si vede un velo di tristezza e non la convinzione.»
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima e, in realtà, Atem non aveva sbagliato più di tanto nel sondare l'anima del suo servo, pur non usando i poteri della Sennen Ankh. Ma Malik non aveva altre possibilità per mettere in atto il suo piano e voleva che Bakura fosse stato fiero di lui, una volta portato a compimento l'omicidio.
«Io lo farò nel rispetto della volontà del mio vecchio padrone che mi ha venduto a lei, poiché non mi ha mai mancato di rispetto.» disse in tono sicuro, slegandosi il perizoma per rimanere nudo davanti al Re, con indosso solo i tanti bracciali agli arti inferiori e superiori, il collare e la cintura di conchiglie, cipree d'oro, alternata a semi d'acacia «Sono vergine, mio Faraone.»
A quella mossa, Atem allargò gli occhi violacei, quasi della stessa tonalità di quelli di Malik.
«Se è questo che vuoi, non posso certo rifiutare un così bel regalo da parte di un mio suddito.» acconsentì, facendogli cenno di salire sul letto.
Con la gola secca ed il cuore che batteva forte, l'egiziano gattonò su quel soffice talamo, arrivando davanti al ragazzo dai capelli tricolori, che, come aveva fatto il mattino, gli accarezzò il volto.
«Sono lusingato che lei mi abbia accettato, Faraone.» disse Malik, falso come l'ottone, non dando nemmeno il tempo al Re di poter rispondere perché posò le labbra sulle sue, in modo sia da zittirlo che da accelerare i tempi "Prima lo facciamo, prima finiamo. Devo trovare il modo di ucciderlo appena ne ho l'occasione..." pensò, mentre schiudeva le labbra cosicché la lingua di Atem si potesse insinuare all'interno della sua bocca.
Quel gusto era così diverso da quello di Bakura, e non riusciva a trasmettergli assolutamente nulla se non disgusto, ma doveva resistere, doveva farlo sia per sé stesso che per il ladro.
Dopo alcuni secondi, il biondo si ritrovò sul letto in posizione supina: il Faraone lo aveva spinto sotto di sé, continuando a baciarlo con ardore. Doveva piacergli davvero molto, il suo nuovo servo, tant'è che si sistemò per bene tra le sue gambe, mentre le mani scorrevano lungo il suo corpo nudo, accarezzandolo fino nell'intimo.
Un piccolo verso sfuggì dalle labbra dello schiavo, ma non si capì se fosse di compiacimento o meno, una volta che il Faraone si staccò da lui.
«Sei veramente sicuro di quello che stai facendo, Nam?» gli bisbigliò «Non potrai tornare indietro...»
«Sono sicurissimo, mio Faraone...» sussurrò in rimando.
Atem sorrise, un sorriso dolce e delicato come potrebbe farlo un fratello maggiore dopo aver coperto la birichinata del fratellino, e passò il pollice su uno zigomo del ragazzo, portandogli via le lacrime che stavano sciogliendo il kohl12 dai suoi occhi.
«Stai piangendo.» gli fece notare.
«Cos--» balbettò Malik, portandosi i palmi delle mani agli occhi e asciugandosi la traccia salata che aveva sulle guance. Non se n’era nemmeno accorto... Era da anni che non piangeva, da quando aveva trovato il padre morto...
«Pagherò il tuo padrone come se avessi consumato con te stanotte.» disse piano, mettendosi seduto davanti all'egiziano.
«Ma... no, Faraone, aspetti. Io non so cosa...» balbettò, incredulo di quelle lacrime.
«Tranquillo. Sei un servo fedele, Nam, ma non posso permettere che faccia un qualcosa di così importante senza che tu lo voglia.» sussurrò «Vestiti e vai torna pure nella tua stanza, non verrà preso nessun provvedimento.» lo liberò.
Il biondo fissò il Faraone. Era senza parole, sbigottito.
"Perché il Faraone fa così? Perché si comporta in questo modo con me? Lui... è malvagio... non dovrebbe avere alcuna pietà di me!" pensava, non riuscendo a capacitarsi di quel gesto.
«Nam? Sono sicuro che troverai una persona importante per te e allora arriverà il momento per donarti a lei. A meno che tu non l'abbia già trovata...» sorrise.
Il pensiero del servo andò subito a Bakura, senza nessun dubbio. I ricordi della notte prima lo travolsero come un fiume in piena, facendolo addirittura tremare. Era forse il pensiero di Bakura che lo aveva fatto piangere?
«Vai...» gli sussurrò il Re, vedendolo ancora lì.
«S-- Sì.» balbettò, alzandosi e mettendosi in tutta fretta il perizoma, prima di uscire di corsa da quelle stanze, senza aver compiuto quell'omicidio per il quale tanto aveva patito.
"Cosa dirò a Bakura, adesso?" si chiedeva, mentre raggiungeva la sua camera "Ho mandato all'aria tutto... Sono stato un idiota... E tutto perché Bakura è stato troppo buono con me e..." i passi smisero di rimbombare per tutto l'andito quando arrivò alla propria camera «me ne sono... innamorato...» sussurrò, entrando nella stanza illuminata appena da un raggio di luna.
«Sono un idiota...» borbottò ancora, chiudendo la tenda alle proprie spalle.
Camminando con passo malfermo, si sedette sul letto, con le spalle alla feritoia.
Aveva fallito in tutto e per tutto.
«E' colpa mia...» bisbigliò, nascondendosi il volto tra le mani e singhiozzando piano «Sono davvero uno stupido...» continuò a colpevolizzarsi e a piangersi addosso, finché non sentì il peso di una mano su una sua spalla.
«Chi?!» fece sorpreso, trovandosi faccia a faccia con l'intruso.

[ ... continua... ]
XShade-Shinra




11 Khopesh: spada-falce, tipica arma egizia.
12 Kohl: trucco tipo il kajal.



Risposte alle Recensioni:

x Mizushipping: xD Ho pensato che - essendo un ladro - deve essere pronto per ogni evenienza! ^^
Adoro i personaggi della Saga della Memoria del Faraone, e cerco sempre di farli più IC possibile. Poi io ADORO Mana e Mahad! <3 Sono la coppia etero che preferisco in Yu-Gi-Oh!.
Sai, dopo quello che mi avevi detto la scorsa recensione, avrei pagato per vedere il tuo volto - che mi immagino come quello di Kisara - alla scena tra Atem e Malik di questo capitolo! XD

E così siamo giunti al penultimo capitolo... ç_ç Sigh... Tra circa due settimane metterò on-line l'ultimo! ^^

  
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