So che dovrei finire le altre due fic in corso,ma l'ispirazione mi ha colpita alle spalle, perciò eccomi qua (in un fandom tutto nuovo per me). Mi sono innamorata di Wolfram e Yuri, perciò non potevo non scrivere nulla su di loro^^
Ho messo ooc (perchè penso che lo siano) e fluff (perché, anche se non è da me scrivere cose sdolcinate, questa volta ho dovuto farlo, causa ispirazione XD). Aggiungo che i personaggi non appartengono a me, che non scrivo a scopo di lucro e che tutti hanno almeno 18 anni sul groppone<_<...se KKM fosse stato inventato da me sarebbe stato moooolto più yaoi*_*
Vi lascio alla lettura!XD
GELOSIA
Yuri
sbadigliò e si
stiracchiò sul suo grande letto a due piazze.
Allungò
un braccio per
accarezzare il corpo al suo fianco e si alzò a
sedere, stupito di non sentire la
famigliare sensazione di seta tra le dita. Si imbronciò
leggermente, vedendo che
Wolfram non c'era; eppure sapeva quanto gli piaceva svegliarsi e
poltrire con
lui sul loro letto.
Sospirando
appoggiò i piedi a
terra e rabbrividì:come al solito il suo fidanzato gli aveva
rubato le
pantofole! Quella peste! Nonostante tutto gli scappò un
piccolo sorriso al
pensiero di come quel piccolo furto facesse ormai parte della loro routine.
Si alzò
e, dopo essersi vestito, scese nel salone adibito
a sala da
pranzo, dove Gunter lo aspettava per assicurarsi che "mangiasse a
sufficienza", come diceva lui. Yuri si disse che avrebbe dovuto fare
convincere
Gunter da Conrad che non era sull'orlo della morte per fame, mentre
osservava la tavola imbandita di ogni prelibatezza.
Si
chiese, per la seconda
volta nella giornata, dove fosse Wolfram. Non si era presentato nemmeno
a
colazione. Si imbronciò: lui voleva dargli il
buongiorno…e poi,dove era sparito proprio
oggi che aveva un giorno libero? Voleva passarlo con lui e
invece…
Si
bloccò a metà di un
corridoio, sentendo la famigliare, soave voce del suo ragazzo imprecare
come
solo lui sapeva fare. Si diresse velocemente verso la porta da cui
proveniva il
rumore e si ripromise di chiedergli dove diavolo avesse
imparato tutti
quegli improperi, pur essendo nato in ambiente aristocratico. Si
affacciò alla
porta e sbirciò all'interno.
Rimase
perplesso alla vista
di Wolfram che faceva strane mosse con le braccia e che si muoveva
instabile
sulle gambe, come fosse ubriaco.
"No,no,no,Wolfram!
Così
uccidi l'arte!"
La
voce di Murata lo colse
impreparato e lo fece sobbalzare leggermente. Doveva essere dietro la
porta, o
lo avrebbe visto.
Entrò
nel suo campo visivo
subito dopo, camminando verso Wolfram, che aveva un'aria piuttosto
confusa.
"E
come devo fare
allora?"ribattè Wolfram irritato.
"Wolfram
-il tono di
Murata era solenne- non è così facile come
sembra. E' per questo che ci sono io
ad aiutarti…"
Murata
si avvicinò al biondo
e lo cinse con le braccia, facendo aderire il suo petto alla schiena del
ragazzo.
Yuri
sentì un leggero
fastidio, come una piccola scarica elettrica attraversargli il
cervello, ma si
limitò a scuotere la testa per liberarsene.
Non era il momento di
distrarsi: doveva capire cosa diavolo stavano facendo quei due e
soprattutto
perché Murata si stava prendendo tutte quelle
libertà con il suo
ragazzo, nonché promesso sposo!
Il
suo sopracciglio destro si
mosse impercettibilmente alla vista di come Murata stesse facendo
volteggiare
lentamente Wolfram, sempre tenendolo stretto, guidando i movimenti delle
sue
braccia, oltre che delle sue gambe.
Yuri
poteva ormai dire con
certezza che si stava irritando. Come mai Wolfram non si staccava da
lui
subito? E come mai Murata sembrava così a suo agio a mettere le mani addosso ad un ragazzo già
impegnato? Non gli era mai sembrato un tipo da tiri tanto meschini, ma
evidentemente si sbagliava.
Quando
poco dopo vide Murata
aggangiare dolcemente la vita di Wolfram con il braccio destro non ci
vide più.
"YURI??"
Wolfram
si girò velocemente
verso di lui, quando sentì la porta saltare e scardinarsi.
Sembrava
spaventato, ma era comprensibile.
Yuri, nella
sua forma
demoniaca, entrò nella stanza. Non lo aveva mai visto tanto
arrabbiato in vita
sua. E sì che lui lo aveva visto perdere il controllo molte
volte… ma sembrava in qualche modo diverso questa volta. Sembrava che fosse infuriato, ma
pareva che si stesse
controllando.
"Yuri,cosa…?"
"Tu
-con voce
cavernosa, Yuri si girò verso Murata, che se ne stava in
disparte mentre Wolfram
tentava di calmarlo- Con te farò i conti più
tardi. E tu…- afferrò Wolfram per
un braccio- vieni con me!"
Lo
trascinò per i
corridoi, verso la loro camera da letto e chiuse la porta con
violenza, prima di
girarsi verso di lui e fulminarlo.
Wolfram
aveva un'espressione
confusa e sembrava sul punto di parlare, quando Yuri scattò e
lo inchiodò con il
proprio corpo al letto, per poi baciarlo con passione.
Mosse
la lingua all'interno
della bocca del suo ragazzo e passò una mano tra i suoi
capelli
biondi, tirandoli.
Si
staccò solo quando Wolfram
sembrò sul punto di soffocare per mancanza di ossigeno. Un
filo di saliva
rimase ad unire le loro bocche a testimonianza della loro passione.
Il
silenzio che seguì fu
rotto solo dal respiro affannato di Wolfram.
"Yuri…che
hai?"
Il
Maoh non gli rispose e si
limitò a continuare ad osservarlo con i suoi profondi occhi
scuri, a studiarlo
, come in cerca di qualcosa.
"Ti
sei stancato di
me?"
La
domanda giunse inaspettata
alle orecchie di Wolfram, che sgranò gli occhi. Come gli
veniva in mente che
potesse essere stanco di lui? Con tutto il tempo che ci aveva messo a
conquistarlo! E poi non era certo così superficiale da stancarsi di una persona! Di
Yuri, poi, neanche a parlarne.
Wolfram
puntò i suoi occhi
verdi in quelli del suo fidanzato, cercando di capire dove stesse
andando a
parare.
"Che
ti prende Yuri?
Perché dovrei stancarmi di te? Io non capisc-"
"Che
ci facevi
lì?"lo interruppe il moro.
Wolfram
arrossì e voltò la
testa di lato, rimanendo in silenzio e Yuri si adirò
ulteriormente. Gli afferrò
il viso e lo costrinse a guardarlo negli occhi.
"Cosa
ci facevi
lì?"
Wolfram
gelò: Yuri aveva
sibilato quella seconda domanda direttamente sulla sua bocca, facendolo
fremere.
"Io…non
posso
dirtelo"
"Perché?"
"…."
"Wolfram?"
"….mi
vergogno"
Yuri
lo fissò interdetto. Non
era certo la risposta che si aspettava. Credeva che Wolf si sarebbe
scusato
mille volte e che lo avrebbe pregato di perdonarlo per il suo
tradimento. Lui
avrebbe accettato le scuse, ma avrebbe preteso ogni sua attenzione, da
quel
momento in poi. Wolfram non avrebbe più dovuto nemmeno
guardare qualcun altro.
Poi si sarebbe recato da Murata…
Si
riscosse dai suoi pensieri
di tortura e rivolse la sua attenzione al ragazzo sotto di
sé.
"Che
facevi? Non farmelo
chiedere di nuovo Wolfram"
Il
biondo arrossì ancora di
più e, distogliendo lo sguardo, sussurrò
"Cercavo
di imparare
a…"
Yuri
si avvicinò per sentire
meglio la sua voce
"…
ballare"
Yuri
sgranò gli occhi e
guardò Wolfram, che, rosso in viso, ancora si rifiutava di
guardarlo.
"Non
sai ballare?"
Lo
disse con un sorrisetto
ironico sulle labbra.
"Sì e
allora?"scattò Wolfram, difendendosi, come al solito, con
l'attacco "E, se
proprio lo vuoi sapere, Murata mi stava aiutando! Non capisco proprio
perché tu
abbia interrotto tutto!"
Ora
era tutto chiaro, pensò
Yuri, Murata stava aiutando Wolfram a ballare. Ecco perché lo
aveva stretto… Il
solo pensiero lo fece infuriare di nuovo e emise un piccolo ringhio.
"Yuri?"
Il
Maoh si limitò a spingere
Wolfram ancora più contro il materasso e a baciarlo con
furia. Si sporcò di
saliva fino al mento, ma non gli importava nulla. Quel ragazzo steso sul
letto
era suo e non gli importava se quelle erano solo lezioni di ballo!Non
voleva
che qualcuno, oltre a lui, lo toccasse!
Lo
baciò di nuovo fino a
finire l'ossigeno disponibile e Wolfram ansimò pesantemente
quando si
staccarono.
"Yuri, ma
che hai? Sei
impazzito?"
"No, per
niente. Ti
insegno io a ballare"
"Eh?"
"Ti-insegno-io-a-ballare.
Mi sembri piuttosto lento oggi: devo ripeterti tutto…"
"No, è
che…davvero mi
insegni tu? Non hai da fare?"
"Non
oggi e comunque
troverò un po’ di tempo per te, sempre."
Wolfram
mise il
broncio, rimuginando: "Ma non sarebbe più comodo se mi
insegnasse
Murata?"
Yuri
ringhiò di nuovo e Wolf
cominciò a capirci qualcosa.
"Non
sarai geloso?"
Il
silenzio di Yuri rispose
alla sua domanda. Wolfram sgranò gli occhi e si
allungò fino a baciare il suo
fidanzato sulle labbra.
Non
avrebbe mai pensato che fosse così geloso, che ci tenesse
così tanto a lui.
"Yuri…io
ti amo. Non
essere geloso…anche se in un certo senso mi fa piacere…"
Yuri
sentendolo parlare
così, si calmò e tornò alla sua forma
umana. Lasciò andare le braccia di
Wolfram, che andarono a stringersi intorno al suo collo e ad attirarlo
in un
tenero abbraccio. Yuri passò a sua volta le braccia sotto la
sua schiena, per
avvicinarlo a sé.
Dopo
qualche minuto Wolfram
ruppe il silenzio rilassato che si era formato.
"Allora
quando
cominciamo le lezioni?"
Yuri
sorrise al pensiero di
lui e Wolf abbracciati che volteggiavano lentamente, guardandosi
intensamente
negli occhi, poi rispose:
"Non
oggi. Oggi
rimarremo qui dentro a fare l'amore per tutto il giorno, in modo che
quando
uscirai di nuovo da questa stanza saprai così tanto di me
che nessuno si
sognerà nemmeno di avvicinarti"
Wolfram
scoppiò a ridere
:"Dai, piantala!....Aspetta un momento, sei serio?!"
Yuri
si limitò a
ghignare, prima di zittirlo con un altro bacio, che sarebbe stato solo il
primo
dei tanti, quel giorno.
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Il
giorno dopo Yuri uscì
dalla sua stanza rigenerato e pronto ad una intensa giornata di lavoro.
Ma
prima avrebbe fatto colazione e intanto che c'era l'avrebbe portata
anche al
suo angioletto, ancora in camera a cercare di riprendersi.
Ghignò
sornione: decisamente
l'aveva sfinito. Non riusciva nemmeno ad alzarsi. La sua soddisfazione
doveva
essere evidente, perché tutti lo guardarono. Gli uomini
sembrarono ghignare con
lui, le donne si limitarono a sospirare e scuotere la testa, divertite.
Probabilmente le urla di Wolfram avevano raggiunto ogni angolo del
palazzo, si
disse.
A
Yuri non importava che
altri sapessero o immaginassero cosa gli aveva sollevato l'umore. Gli
bastava
che nessuno entrasse in camera a ficcare il naso e a vedere Wolfram con
il suo
negligée rosa.
Soddisfatto
come non
mai, caricò un vassoio di cibo e si apprestò a
tornare in camera, quando una voce
lo fermò
"L'hai
proprio portato al
limite ieri, eh?"
Yuri
si voltò verso Murata ed
imprecò mentalmente. Ritrattava ogni cosa: avrebbe messo
dei pannelli
isolanti in camera sua il più presto
possibile, perché nessuno, soprattutto il
ruba-ragazzo, sentisse i gemiti erotici che solo Wolfram sapeva
emettere…con il
suo aiuto, ovviamente.
Osservò
torvo il ragazzo di
fronte a lui e non rispose.
"Devo
dedurre che oggi
Wolfie non verrà a lezione…"
"Le
vostre lezioni sono
cancellate."
E
senza aggiungere altro Yuri
se ne andò a grandi passi.
Murata
ridacchiò e
, incrociando le mani dietro la testa, lo osservò
allontanarsi.
"Quei due sono troppo divertenti!"<