Fanfic su attori
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Autore: RG and WP    29/04/2010    9 recensioni
WHAT IF delle FF "A volte..." di Winnie Poohina e "Maybe Memories" di RiceGrain. Cosa sarebbe successo se Elena non fosse rimasta incinta e tornasse a Londra dopo cinque mesi di lontananza?? E se Robert non avesse scelto di stare insieme a Kristen, ma avesse rincontrato Sugar, la sua migliore amica di cui si era innamorato in passato?? E se i due adesso per puro caso si rincontrassero??? Dalla storia: [...]"Amore, ti prego, non dire niente. So che mi odi, so tutto, so che vuoi farla finita, so che sono uno stronzo, testa di cazzo, eccetera eccetera, ma ti prego..lasciami spiegare!"(Rob)[...]
Genere: Drammatico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pov Sugar

Pov Sugar

 

 

 

Io ci avevo provato a fare finta di niente, giuro che ci avevo provato.

Ma non c'ero riuscita e di quello in fin dei conti non riuscivo a farmene una colpa troppo grande.

Il citofono aveva smesso di suonare dopo 10 minuti di incessante scampanellio e nonostante il suono mi fosse arrivato attutito da tre porte chiuse e dal cuscino che mi premevo sulla faccia, la presenza di Robert in fondo al palazzo era così tangibile che riuscivo a sentire quasi il suo profumo.

E mi mancava.

E spostando lo sguardo verso la finestra mi ero resa conto che pioveva a dirotto, e me l'ero immaginato sui gradini del portico, con le mani fra i capelli e il respiro affannato.

E non ce l'avevo fatta a mantenere intatto l'orgoglio.

E per tutto il tragitto fino in fondo al palazzo avevo tentato di convincermi in tutti i modi a voltarmi e tornare indietro, a lasciarlo su quelle cazzo di scale e tanti cari saluti, ma il mio stupido orgoglio evidentemente non era così tanto sviluppato, perchè non appena scorsi la sua schiena dalla camicia già quasi completamente zuppa, il cuore accelerò involontariamente i battiti, e nonostante la rabbia, la paura e miliardi di altri sentimenti mi rimbombassero ancora nel cervello e mi rendessero difficile dimenticare lo stato pietoso nel quale avevo versato per tutta la sera, mi accorsi che lo volevo.

Che l'avrei sempre voluto.

In ogni circostanza, probabilmente.

Solo che quando me l'ero ritrovato ad un centimetro da me e le sue mani mi avevano toccata, un sentimento che prima d'ora non avevo mai provato nei suoi confronti era sorto improvvisamente.

Mai il suo tocco mi aveva costretta ad indietreggiare, mai mi aveva lasciato quel certo senso di fastidio nel profondo, eppure quella volta lo fece.

La sua mano era calda come al solito quando aveva afferrato la mia, ma quel calore mi infastidiva.

Improvvisamente mi resi conto che un sentimento che verso di lui non avevo mai provato si stava facendo largo dentro di me e mi spaventava.

Perchè onestamente non sapevo a cosa avrebbe portato.

Per quanto lo volessi con tutte le mie forze, scoprii di provare quasi con la stessa intensità una sorta di repulsione nei suoi confronti.

-Dormi sul divano per favore- gli avevo detto, prima di chiudermi velocemente la porta di camera alle spalle e buttarmi sul letto.

Non a piangere. Quello non l'avrei fatto più per lui, e anche se l'avessi voluto non ci sarei riuscita, perchè non avevo più lacrime da versare probabilmente.

Mi ero stesa semplicemente fra le coperte a fissare il soffitto, sentendomi totalmente svuotata da ogni sentimento.

Incredibile come solo qualche minuto prima mi sembrasse di scoppiare dalla rabbia.

Adesso non provavo nient'altro che non fosse un incessante mal di testa.

La stellina fluorescente nell'angolo destro vicino alla finestra brillava nel buio della mia camera e nonostante mi avesse sempre fatto sentire al sicuro, stavolta mi dava quasi la nausea.

Era stato lui a regalarmela, lui ad appiccicarla là, lui a riempirmi la testa di stupide frasi è la stella polare, zuccherino. Così non perderai mai la strada.

Mi ero voltata dall'altra parte e avevo serrato gli occhi, quasi per fare un dispetto al piccolo dischetto luminoso che con la sua tenue lucina, mi ricordava fastidiosamente un tempo dove le cose erano diverse.

E poi mi ero addormentata, con la testa pulsante e stanca di pensare.

 

 

Aprii gli occhi dopo quello che a me parse un secondo nella semioscurità di una giornata di pioggia fitta, stupendomi quando me lo vidi sulla soglia della camera, la mano appoggiata allo stipite e lo sguardo fisso su di me.

Mi tirai a sedere fra le coperte e passandomi una mano fra i capelli mi decisi a guardarlo.

-Ho preparato la colazione- disse dopo un po', sorridendo a malapena.

Era stanco e voleva farsi perdonare in tutti i modi, i suoi occhi me lo dicevano chiaramente.

Dentro di me volevo davvero ignorare tutto quanto ed essere felice, volevo abbracciarlo e volevo più che altro poter tornare ad avere quello che avevamo fino a pochi giorni prima, ma per qualche ragione non potevo, non era così che doveva essere.

Così annuii e basta e mi alzai dal letto.

Quando gli passai vicino lui mi fermò per un braccio ed io avvertii di nuovo la sensazione della sera precedente tornare a farsi sentire.

Non dissi niente però e lasciai che la sua mano diminuisse gradualmente l'intensità della presa fino a che da solo non si accorgesse che non avevo nessuna intenzione di guardarlo.

Rimase in silenzio e quando mi lasciò andare passai oltre e mi diressi in cucina, dove una tazza di thè fumante insieme a un vassoio di muffin al cioccolato aspettavano sulla tavola apparecchiata.

Mi sedetti e cominciai a bere il thè.

Non mi sentivo neanche più arrabbiata, solo tanto triste.

Perchè nonostante alla fine non avesse fatto niente di che, avvertivo che qualcosa di diverso era calato fra di noi, nel nostro rapporto.

Indipendentemente dalla nostra storia d'amore, quella era una cosa che riguardava anche la nostra amicizia. Perchè improvvisamente mi ero accorta che dai suoi occhi era sparita la luce con la quale mi aveva sempre guardata, fin da quando eravamo bambini.

Ed era per quello che stavo male e che mi sentivo impaurita. Perchè all'improvviso una delle pochissime certezze della mia vita si stava lentamente sgretolando sotto di me.

-Non mangi?- alzai lo sguardo e mi accorsi che si era seduto accanto a me, tentando di nuovo di sorridere.

-No, non mi va.- scossi la testa.

-Sugar- la sua voce autoritaria mi fece alzare istantaneamente lo sguardo su di lui.

-Mi dispiace.-

Continuai a guardarlo finchè non riprese a parlare -Hai tutte le ragioni per avercela con me e per non volermi parlare, ma voglio che tu sappia che quando avrai finito di odiarmi io sarò qui-

-Io non ti odio.- scossi la testa -Vorrei farlo, ma non ci riesco.-

Lui annuì e sorrise un po' tristemente -Forse avrei preferito. L'odio è comunque un sentimento...-

-Mi dispiace, Rob. In questo momento vorrei solo che il mio migliore amico mi dicesse di non preoccuparmi, che tutto sarà ok e che c'è una nuovissima giornata che ci aspetta e chissà cosa ci riserva...-

Lo guardai e non riuscii a sorridere nemmeno un po' -E' questa l'unica cosa che vorrei adesso e sai cos'è che più mi distrugge?-

Mi guardò sempre più spiazzato.

-Il fatto che quell'unica persona che riusciva ad aggiustare tutto non ci sia più. Perchè me lo dici adesso da chi dovrei andare per far sì che il mondo mi faccia meno schifo?-

Non disse niente, probabilmente perchè non c'era proprio niente da dire ed entrambi ne eravamo consapevoli.

Finii di bere il mio thè e iniziai a sparecchiare.

-Vuoi che me ne vada?- fece dopo un po'.

Mi voltai e lui era in piedi accanto alla porta.

Improvvisamente mi resi conto che se se ne fosse andato non avrei mai saputo rimettere a posto i pezzi di me stessa che sarebbero inevitabilmente andati in frantumi l'istante dopo a che l'avessi visto scomparire dalla soglia.

-Fai come vuoi- esclamai pregando che non lo facesse.

-Forse è meglio che vada...-

Socchiusi gli occhi e ricacciai indietro le lacrime, e appoggiandomi al bancone dietro di me annuii.

-Sì è meglio.-

Lui abbassò lo sguardo e indugiò qualche attimo ancora sulla porta, poi si voltò e senza aggiungere altro sparì dalla mia vista.

Qualche passo nel corridoio e il rumore della porta mi dettero la conferma che tutto ciò che avevamo si era rovinato.

 

 

*

 

Arrivai sotto casa di Tom in non so bene quale stato fisico e mentale.

La testa mi scoppiava per le troppe lacrime versate e quelle che ancora volevano uscire, lo stomaco ce lo avevo attorcigliato su se stesso e la tremenda sensazione che ormai avevo imparato ad odiare più dell’olio di fegato di merluzzo, mi faceva sussultare il cuore ad ogni passo.

Per fortuna non dovetti aspettare molto prima che la sua voce allegra mi intimasse di salire su.

Lo trovai ad attendermi sulla soglia, il sorriso da perfetto uomo britannico stampato in volto.

-Zuccherino!- esclamò, scostandosi e lasciandomi entrare.

Trixie era sotto la doccia perché c’erano gli Arctic Monkeys sparati a tutto volume al di là della porta del bagno.

Mi voltai a guardarlo e sospirai. In quel momento non c’era un altro posto al mondo nel quale volessi essere.

Tom era l’unico in grado di poter distruggere definitivamente il mio piccolo universo perfetto o aiutarmi a riacquistare la sanità mentale.

Perché ero sicura che mi sarebbe bastato uno sguardo per capire se mentiva per coprire le spalle del suo amico o se ero solo io a costruirmi i castelli immaginari.

-Che brutta cera, Sugar- continuò invitandomi a sedere sul suo comodo divano in pelle e fissandomi intensamente negli occhi.

-Già- mi limitai a sussurare, cercando di sostenere il suo sguardo.

Lui annuì leggermente e si accomodò meglio sul divano.

-Sai ne ho conosciuti di coglioni nella mia lunga vita, ma il tuo fidanzato li batte tutti quanti-

Sorrisi e mi passai una ciocca ribelle dietro l’orecchio destro.

-Ho bisogno di sapere come stanno le cose, Tom-

-Come stanno le cose?- chiese lui dopo un momento.

Sapevo che Tom gli avrebbe sempre retto il gioco, ma io non ero propriamente una sconosciuta e sapevo quanto tenesse anche a me.

Magari scioccamente, però speravo che in nome dell’amicizia che ci aveva da sempre legato, almeno lui avrebbe avuto il coraggio di dirmi la verità.

-Lui è cambiato Tom. Lo capisco, lo sento…è così palese. E non riesco a capire perché. O meglio…non voglio dover capire il perché, perché non so se riuscirei a reggere il colpo di una cosa simile…-

Lui mise una mano sul mio braccio che aveva iniziato a muoversi frenetico su e giù per il divano e io alzai lo sguardo, cercando di cogliere una qualsiasi sfumatura di verità nel blu dei suoi occhi.

-Sugar, devi tranquillizzarti innanzitutto. Non credo di averti mai vista così allucinata.-

La faceva facile lui.

Neanche a farlo apposta lo sguardo mi cadde su una vecchia istantanea che Tom aveva appiccicato con lo scotch sul muro del salotto.

C’erano lui e Rob a 16 anni nel garage dei Pattinson, in una delle loro frequentissime jam sessions pomeridiane.

Gliel’avevo scattata io.

 

-Eddai non ti muovere, Pattz-

-Ti vuoi sbrigare a scattare questa cazzo di foto? E poi perché dobbiamo farci delle foto?-

Aveva sbuffato, battendo le mani insofferente sulla chitarra davanti a sé.

-Perché quando sarete famosi la gente pagherà per avere le vostre foto. Autografate per giunta!-

Tom mi aveva guardato di traverso.

-Un giorno mi ringrazierete-

 

-Cos’è esattamente che pensi?-

–Oddio…mi sento così stupida anche solo a pensare una cosa simile.-

Presi un enorme sospiro e lo guardai –Mi sta tradendo, Tom?-

Adesso più che mai era fondamentale che non perdessi contatto con la sua espressione, perché ero certa che sarei stata in grado di coglierlo in fallo.

Lui scoppiò a ridere.

Non sapevo se esserne infastidita o sollevata o terrorizzata.

-Tradendo?- fece dopo un attimo.

-Tom ti prego. Non farmi sentire ancora più idiota di quanto già mi senta. Sai quanto mi stia costando tutto questo.-

-Scusa zuccherino, scusa..è che andiamo! È assurdo. Rob che ti tradisce? E con chi dovrebbe tradirti?-

-Non so magari con la sua ritrovata ex fiamma Elena Gibson?-

Tom smise all’istante di ridere e si schiarì la gola.

-Elena?-

-Tom guardami ti prego.-

Mi accorsi di avergli afferrato la stoffa della maglia e di stare stringendogliela convulsamente solo quando la porta del bagno venne spalancata e I Bet That You Look Good On The Dancefloor si diffuse per tutta la casa ad un volume così alto che avrebbe fatto impallidire gli Arctic Monkeys stessi.

-Zuccherinoooooo! Sei qui!- Trixie mi corse incontro con i capelli bagnati e l’asciugamano stretto attorno al petto che rischiava di scivolarle ad ogni passo.

-Dimmi immediatamente cos’è successo.-

Spostò lo sguardo su Tom e gli dette una botta sul braccio –Cosa le hai fatto?-

Lui alzò le mani e si mise a ridere –Io assolutamente niente.-

-Allora è stato quel grandissimo coglione del tuo amico. Oddio lo sapevo che prima o poi avrebbe scazzato di brutto.-

-Trixie, è tutto a posto. Più o meno…-

-Sì certo. A posto come è stato a posto in questi ultimi giorni.-

Si venne a sedere in mezzo a noi sul divano e mi guardò dritta in volto –Perché ieri sera non siete più venuti con noi?-

Io abbassai immediatamente lo sguardo e Trixie capì di aver fatto centro.

Gli raccontai tutto, compreso il tristissimo risveglio e la certezza che le cose fossero definitivamente cambiate fra me e Robert.

Tom rimase in silenzio, Trixie offese Robert in tutti i modi possibili immaginabili.

Io avevo solo voglia di vomitare.

-Ditemi voi perciò cosa devo pensare perché io non lo so…-

-Non l’hai più sentito da stamani?- mi chiese Tom.

Scossi la testa. –Non ho neanche acceso il cellulare, ma sinceramente non credo che mi abbia chiamato.-

Trixie mi passò un braccio attorno alle spalle e mi accarezzò una guancia.

-Comunque se vuoi il mio modestissimo parere, non credo che Rob vada in giro a farsi altre donne. Figurati se voglio giustificarlo, però non è il tipo Sugar.-

Tom annuì immediatamente –Ce lo vedi? Dai su…sappiamo tutti quanto schifo faccia a mentire. Come farebbe a mandare avanti due relazioni allo stesso tempo?-

-Chi ha mai parlato di relazioni?- esclamai all’improvviso, punta dalla consapevolezza che Tom fosse a conoscenza di qualcosa.

-Va beh facevo per dire!- si affrettò a correggersi –Rilassati, Sugar. Per favore torna con i piedi per terra e guarda le cose come stanno. Rob è stato assente, sbadato, anche un tantino stronzo te lo concedo, ma sono cose che capitano in una relazione, no?-

Mi guardò confortante –Solo perché fra voi c’è sempre stata questa sorta di grandiosa magia, la fiaba del principe e della principessa eccetera eccetera, non significa che siete immuni dai normali alti e bassi di qualsiasi coppia.-

-E tu lo sai bene eh, Sturridge?- fece Trixie ed io mi trovai a sorridere improvvisamente.

-Già- fece lui prima di baciarla velocemente.

-Lo so che tu hai una brutta sensazione e non ti dico di ignorarla completamente, ma guarda le cose in maniera tranquilla. Avete soltanto bisogno di lasciare perdere tutto quanto e focalizzarvi su di voi.-

Trixie non aveva per niente torto.

Dovevo lasciare perdere qualsiasi altra cosa che non fosse quello che provavo per lui, che avevo sempre provato per lui e che era indubbiamente così forte da non poter venire cancellato con un colpo di spazzola come niente fosse.

Così mi ritrovai ad annuire, decisamente più serena di quanto non lo fossi stata nelle ultime ore.

Non volevo più perdere tempo.

-Avete ragione ragazzi!- mi alzai di scatto dal divano e mi precipitai verso la porta.

-Dove vai??- mi chiese Trixie, alzandosi a sua volta.

-Da Robert.- sorrisi, prima di spalancare la porta e correre giù per le scale.

 

 

 

*

 

Robert fece giusto in tempo ad aprire la porta di un misero spiraglio che io mi precipitai dentro e gli saltai al collo.

Lo sentii barcollare leggermente sotto il mio peso e soprattutto sotto l’inaspettatezza del gesto, ma ci mise un secondo prima di stringermi a sé in una maniera così determinata che mi fece quasi male.

Nascosi il volto nell’incavo della sua spalla e inspirai il suo profumo.

Io non potevo vivere senza di lui.

Neanche per un giorno, figuriamoci una vita intera.

Non disse niente e si limitò ad abbracciarmi, a stringermi i capelli, a farmi capire che in quelle ore non aveva fatto altro che odiarsi perché anche io gli ero mancata.

Lo capivo da come non voleva più lasciarmi andare.

-Rob…- provai a dirgli, sollevando di poco la testa ma lui non mi fece continuare baciandomi con così tanta energia da mandarmi il cuore dritto in gola.

-Quando stamattina ti ho detto che era meglio se te ne andavi…-  feci poi, staccandomi dalle sue labbra e guardandolo in volto.

-Non avrei mai dovuto andarmene, lo so. Sono stato pessimo, Sugar. Lo sono sempre stato con te, perciò scusami. Scusami, scusami, scusami.-

Mi prese il viso con entrambe le mani e tornò a baciarmi, con meno foga di prima, ma con più passione, con più desiderio.

Lo sentii mio, nel vero senso del termine.

Mi spinse sul divano e nel giro di un battito di ciglia fu sopra di me.

-Ti amo Sugar- mi sussurrò sulle labbra, e l’intensità del suo sguardo mi colpì forte.

-Ti amo anche io, Robert-

Lo strinsi contro di me, allacciando le gambe dietro la sua schiena e in un secondo ci trovammo catapultati sul pavimento.

-Questo mi ricorda qualcosa…- gli dissi e il suo sorriso mi incendiò il sangue nelle vene.

-Un bel ricordo?-

-Sì anche se doloroso- stavolta fui io a sorridere –La schiena mi ha fatto male per una settimana-

-Allora smettiamo- fece per alzarsi e io lo strinsi ancora più forte.

-Penso che riuscirò a sopportarlo un po’ di mal di schiena-

Quella volta fu diversa da tutte le altre.

Quella volta fu come se ci fossimo ritrovati dopo tanto cercare, come se tutti e due fossimo tornati a casa.

 

 

 

Fanciulle salve!!!! Scusate per il penosissimo ritardo, è tutta colpa mia (RG, ovvio e di chi sennò?)

Come state???

Io ho un sonno assurdo, mi sta per ciondolare la testa sulla tastiera da un momento all’altro. Volevo finire di scrivere domattina infatti, ma poi mi sono ricordata che in pratica non ci sono per tutto il giorno e non potevo restare un altro giorno intero senza postare, per cui ecco qui. Perdonate perciò lo schifo  ç___ç

Spero inoltre che mi perdonerete se non vi ringrazio tutte adeguatamente, ma appunto a parte il sonno davvero atroce, mi devo anche svegliare fra 6 ore O__O

Sappiate che vi amiamo e che i vostri commenti come al solito ci hanno fatto piacerissimo, siete tutte fantastiche, sia che siate Team Elena, Team Sugar, Team Rob, Team Adam e chi più ne ha più ne metta XD

 

Va beh vado davvero, o mi addormento qui! Spero vi sia piaciuto comunque questo pov Sugar e spero che le Elenine non me ne vogliano troppo per il finale :D

 

Vi amoooooooooooooo <3 <3 <3

 

(Il prossimo è un Pov Rob :D)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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