Sono
passati ormai sei lunghi anni dal nostro ritorno da quel mondo magico e
lontano
chiamato Sephiro, ma nonostante tutto, il suo ricordo, quello dei suoi
abitanti, dei nostri più cari amici, è sempre
vivo e forte nei nostri cuori.
A
volte ho come la sensazione che nel mio cuore, nella mia anima il tempo
si sia
fermato a quel lontano giorno quando siamo finalmente riuscite a
vincere la
battaglia contro Debonair, ma contemporaneamente alla
felicità si era fatta
viva la consapevolezza che non li avremo più rivisti, che
avremmo perso la
possibilità di stare con tutte le persone a cui volevamo
bene, che amavamo.
Immersa
nella penombra della mia stanza, seduta davanti allo specchio fisso la
mia
immagine riflessa e non posso fare a meno di pensare a come sia
cambiata da
allora.
Il
mio volto di bambina è diventato più maturo con
lineamenti più sottili ed
eleganti, incorniciato alla perfezione da una folta chioma rossa che
ricade
ribelle sulla schiena.
Mi
alzo in piedi e non posso fare a meno di ammirare soddisfatta la mia
intera
figura. La corta e semi trasparente camicia da notte mi da un' idea
chiara
della perfezione del mio corpo asciutto ma formoso nei punti giusti.
I
miei pensieri volano lontano, oltre ai confini del sole…
noto le mie guance
cambiare improvvisamente colore "chissà cosa penserebbe se
in questo
momento fosse qui con me" chiedo sospirando alla me stessa nello
specchio.
Sbatto
energicamente gli occhi un paio di volte per scacciare via questi
ultimi
pensieri dalla mente, non è sicuramente questo il momento di
fantasticare su
queste cose.
Mi
sposto velocemente verso l'armadio ed una volta aperto rimango a
fissare tutti
i miei vestiti indecisa su quale indossare.
Oggi
è una giornata importante, molto speciale per cui opto per
un carinissimo e
semplice vestitino rosso ne troppo serio ne troppo audace, lo indosso e mi dirigo nuovamente
davanti allo
specchio, l'immagine riflessa mi soddisfa pienamente, il rosso del
vestito
sembra prendere vita al contatto con la pelle chiara. Rosso come il
fuoco, il
mio elemento, per oggi non avrei potuto scegliere colore migliore.
Una
volta indossate anche le scarpe dai tacchi vertiginosi che slanciano
ancora di
più la mia figura prendo la borsa, le chiavi di casa e mi
dirigo finalmente
verso la mia destinazione, ovvero la Torre di Tokyo.
Uscita
all'aperto sento sulla pelle i caldi raggi del sole, anche il tempo
oggi è
dalla mia parte, sento che sarà proprio una giornata
indimenticabile.
Mi
dirigo al sottopassaggio della metropolitana che fortunatamente dista
veramente
a pochi passi dal mio appartamento, è anche per questo
fondamentale motivo che
l'ho scelto quando ho deciso di andare a vivere da sola.
Ormai
sono quasi tre anni che vivo lontana da casa, la convivenza coi miei
fratelli
era diventata pressocchè impossibile essendo loro troppo
gelosi e possessivi,
quindi un bel giorno ho deciso di trasferirmi in centro, e con la scusa
che
sarei stata anche più vicina all'università sono
riuscita a convincerli,
promettendo loro dopo tanto insistere che ogni tanto sarei tornata
nella nostra
palestra per continuare ad esercitarmi col Kendo.
Frequento
l'università da due anni, ho deciso di diventare una famosa
arredatrice
d'interni, credo di avere scelto la strada giusta, quello che faccio mi
appassiona moltissimo.
Seduta
su una scomoda sedia della metro non posso fare a meno di pensare alle
due
persone che sto per
incontrare, le mie
due più care amiche, le mie sorelle del cuore.
Anche
se abitiamo nella stessa città il tempo per incontrarci
è sempre poco visto che
ognuna di noi ha i propri impegni universitari.
Umi
e Fu frequentano entrambe la Todai, la prima frequenta legge mentre la
seconda
letteratura. Sono due veri geni, sono sicura che entrambe sfonderanno
nella
vita.
Anche
se come ho già detto il tempo per vederci non è
quasi mai favorevole, abbiamo
un giorno che ci teniamo tutte e tre riservato, un giorno speciale che
ormai da
sei anni non manchiamo di commemorare.
L'anniversario
del nostro ritorno per l'ultima volta da Sephiro.
E'
una giornata speciale dove passiamo il tempo a parlare, a ricordare la
nostra
grande avventura e tutti quelli a cui ne hanno preso parte.
Ritorno
con la mente all'interno della metro accorgendomi fortunatamente che la
prossima fermata è la mia, mi alzo lentamente in piedi e mi
posiziono davanti
alle porte stando attenta a non essere schiacciata dalla massa di gente
alle
mie spalle.
Uscita
dal buio e umido sottopassaggio sono costretta ad indossare gli
occhiali scuri
per riparare gli occhi dall'accecante luce del sole.
Arrivata
finalmente davanti alla Torre di Tokyo mi soffermo un' istante ad
ammirarla
dall'esterno, è incredibile la sensazione di pace e
serenità che mi trasmette
ogni volta che vengo qui. In fin dei conti è proprio al suo
interno dove tutto
ha avuto inizio, e dove… tutto ha avuto fine.
Do
un' occhiata veloce all'orologio e mi rendo conto che come al solito
sono in
ritardo, quindi entro velocemente ed una volta all'interno di uno dei
tanti
enormi ascensori di cui è dotata schiaccio il pulsante che
mi condurrà
all'ultimo piano.
Una
volta uscita mi dirigo velocemente verso l'unico posto dove sono sicura
di
poterle trovare, davanti all'enorme vetrata dalla quale abbiamo
ammirato per la
prima volta il nostro pianeta lontano.
Le
mie amiche sono già li, ero quasi certa che anche questa
volta l'ultima ad
arrivare sarei stata io, ormai si sono rassegnate ai miei continui
ritardi.
Anche
se sono solo quattro mesi che non ci vediamo devo ammettere che
diventano ogni
volta più belle.
Umi
è diventata davvero molto alta, i lunghi capelli le arrivano
a sfiorare il
fondoschiena, indossa un corto abitino celeste che mette in evidenza le
lunghe
gambe ed un fisico semplicemente perfetto.
Fu
è molto cambiata da allora, i biondi capelli le cadono in
morbidi e bellissimi
boccoli sino a sotto le spalle, non porta più gli occhiali
sostituiti da più
comode lenti a contatto mettendo finalmente in evidenza i suoi
bellissimi occhi
color smeraldo.
Come
a sentire la mia presenza si girano entrambe verso la mia direzione,
inizio
così a correre verso di loro travolgendole con un energico e
travolgente
abbraccio.
"Ragazze
che bello rivedervi, finalmente siamo di nuovo insieme" dico felice una
volta sciolto l'abbraccio.
"Anche
per noi è una gioia poterti riabbracciare" mi risponde una
Fuu commossa.
"Hikaru
sei uno schianto con questa nuova acconciatura"
"Grazie
piace molto anche a me " rispondo sorridendo ad Umi.
Decidiamo
come d'abitudine di accomodarci ad uno dei comodi tavolini del bar
situato in
questo piano, scegliamo naturalmente quello più vicino alla
nostra vetrata.
Ordiniamo
tre caffè al cameriere, un tipo strano, che da quando ci
siamo sedute non fa
altro che fissarci con una faccia da pesce lesso da prendere a schiaffi.
Invece
del cameriere a portarci l'ordinazione è una ragazzina
carina e dal viso
simpatico, forse l'occhiataccia che gli ho tirato l'ha fatto desistere
dal
tornare.
Inizio
a mescolare il liquido nero sovrapensiero.
"Hikaru
qualcosa non va?" Mi domanda Fuu preoccupata.
"No,
stavo solo pensando che oggi sono esattamente sei anni da quando siamo
tornate
e…."
"Voi
dite che si ricorderanno ancora di noi? Cioè… ci
penseranno come noi pensiamo a
loro?" Domanda Umi togliendomi le parole di bocca.
Fuu
seduta accanto a lei le stringe teneramente una mano, "come puoi solo
pensare ad una cosa del genere? In fin dei conti è
soprattutto per merito
nostro se Sephiro esiste ancora. Tu cosa ne pensi Hikaru?"
"Bhe
vedi… non lo so" rispondo in un sussurro rivolgendo il mio
sguardo verso
il cielo limpido.
"E
cosa mi dici di Lantis?" mi chiede Umi.
Al
sentire solo pronunciare il suo nome sento una fitta al cuore.
"Mi
dispiace Hikaru, non volevo rattristarti"
"Non
ti devi preoccupare" le rispondo cercando di sorridere, "il fatto
è
che… mi manca da morire e non riuscirei più a
vivere se solo sapessi che lui si
è dimenticato di me"
"Capisco
che cosa provi" mi dice Fuu stringendo anche la mia mano, "è
straziante non sapere che cosa sta succedendo su Sephiro."
Contraccambio
la stretta della mia amica, so benissimo che anche lei ha lasciato una
persona
importante su quel pianeta.
"Ma
non credete che sia giunto per noi il momento di rifarci una vita?"
asserisce Umi fissando la tazzina del caffè ormai vuota.
"Ragionate…"
continua, "ormai sono passati tanti anni, chi ce lo può dire
che loro
ormai non abbiano trovato qualcuno di speciale con cui condividere la
vita?
Sappiamo benissimo che non li rivedremo mai più, non
possiamo continuare a
vivere per degli amori che sappiamo benissimo non potranno mai avere
nulla di
concreto, ma che saranno per sempre solo frutto della nostra fantasia."
Io
e Fuu rimaniamo letteralmente spiazzate dalle sue parole, rimaniamo
imbambolate
a fissarla mentre lei a sua volta continua a fissare la tazzina vuota.
So
che per lei è stato difficile esprimersi in quella maniera,
sono sicura che c'è ben
altro dietro alla durezza del suo discorso, infatti mi sembra di
ricordare di
aver sentito dire che Umi avesse preso una cotta per Clef, ma
sinceramente
avevo creduto che fossero solo stupidaggini, che sia vero? Possibile
che non si
sia mai confidata con nessuna delle due in tutti questi anni?
E'
stata Fuu la prima a riprendersi dallo stato di trance in cui eravamo
entrambe
cadute.
"Vedi
Umi in parte potrei anche essere d'accordo con quello che hai appena
detto, ma
credo anche che se un giorno dovesse arrivare la persona giusta, quella
che mi
farà battere il cuore, che mi farà innamorare
nuovamente… allora vorrà dire che
avrò dimenticato Ferio e che per me sarà l'inizio
di una nuova vita. Ma fino a
che quel giorno arriverà il mio cuore continuerà
solo e soltanto a vivere per
lui."
Sono
pienamente d'accordo con quello che ha appena detto la mia saggia
amica, credo
che se un giorno dovessi dimenticare Lantis ed il grande amore che
provo per
lui, sarà il giorno in cui mi dimenticherò anche
di tutto quello che è stato,
di tutto quello che ho vissuto su Sephiro. Solo questo potrà
farmi riuscire a
costruirmi una nuova vita insieme ad un'altra persona.
Ma
lo voglio veramente?
Sento
improvvisamente il rumore di una tazzina cadere a terra ed infrangersi
sul
pavimento, sposto immediatamente lo sguardo verso Umi che in piedi sta
fissando
pietrificata qualcosa attraverso il vetro. "Non è possibile
quello
é…" ma non riesce a terminare la frase, le parole
le muoiono in bocca.
"Sephiro…"
concludiamo io e Fuu in un sussurro.