AMICIZIE
Londra 1840,
Carlisle Cullend, conte di Forx, stava guardando suo figlio Edward giocare felicemente con Isabella,la figlia della cuoca.
Si faceva chiamare Bella solo da noi perchè eravamo la sua famiglia.
Edward era per lei come un fratello.
Aveva fatto di tutto per impedire che i due bambini giocassero insieme; aveva perfino parlato con Renèe, la madre di Bella,
ma non c’era stato verso di far capire a Edward che giocare con i figli della servitù non era una cosa rispettabile per il suo rango sociale.
Non potevano farsi vedere dagl'altri comportandosi in questo modo perchè hai quei tempi i bambini poveri non era permesso neanche parlare con i ricchi.
Sua moglie Esme però, una donna tanto dolce quanto bella, aveva sempre approvato l’amicizia tra i due bambini ed ora che era morta, Carlisle voleva rispettare il desiderio della moglie lasciando giocare i due bambini.
Anche perchè erano talmente belli insieme che lui non voleva rovinare la loro bolla di felicità.
Edward era un bel bambino castano-rossiccio con gli occhi verdi di otto anni. Era allegro quando stava con Bella,
ma quando Bella non c'era non parlava con nessuno.
Bella era una bambina bellissima: castana con splendidi occhi cioccolato; occhi pieni di gioia di vivere, nonostante fosse la figlia di una cuoca al servizio di una nobile famiglia inglese.
Man mano che passava il tempo però, Edward si chiudeva sempre più in se stesso e nemmeno Bella era più in grado di farlo ridere.
Carlisle si accorse del peggioramento del figlio e decise di iscriverlo in una scuola privata di Las Vegas, dove avrebbe avuto a disposizione uno psicologo personale e dove sarebbe stato lontano dalla sua casa d’infanzia, che risvegliava in lui belli ma dolorosi ricordi.