+*Snow*+
"Nel mondo della natura tutti hanno un colore. Per
esempio,il cielo è blu,le nuvole sono grigie...quindi la neve ando da Dio e
protestò perchè a lei non era stato assegnato un colore. Dio le disse allora di
fare visita ai fiori e di farsi dare un colore da loro. Ma nessun fiore volle
farlo perchè lei era troppo fredda. Ma quando la neve stava per rinunciarci, un
fiore le offrì il suo colore bianco se a lei piaceva. Da allora la neve
protegge quel piccolo fiore durante l'inverno."
_.-.-_.-.-_.-.-_.-.-_.-.-_.-.-_.-.-_.-.-_.-.-_.-.-_.-.-_.-.-_
+*Capitolo 1*+
-Angel with dirty face-
Sapete quelle
volte che vi chiedono: "Dimmi i tuoi lati migliori" o dicono:
"Ama più te stessa, non dire sempre cose negative " rassicurandoti
falsamente...Ma cosa significa? I "Lati migliori" come si fa a
cercarli? Come possiamo apprezzare noi stessi fino in fondo? Voi lo sapete?
Io no. Di me
conosco solo i lati che odio, quelli che non capisco e che quindi detesto e
voglio in tutti i modi cambiare.Per questo, anche sforzandomi di cercare, non
troverei nulla di positivo in me.
Forse...quando
qualcuno ci dirà per la prima volta "Mi piaci" allora riusciremo ad
amare noi stessi. Quando qualcuno ci
amerà, accettandoci per quello che siamo allora
forse ci sembrerà di perdonare un po' noi stessi, di iniziare a volerci
bene. Già,però io... quanto ancora devo aspettare?!
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
"KINOMOTO!!!"
Una ragazza dai
corti capelli castano chiaro, della seconda fila di banchi,si svegliò
bruscamente alzandosi di soprassalto dalla sedia.
"Sissignore!"
disse quasi gridando.
Dall'altra parte
della classe,severo come sempre, il professore di matematica la guardò.
Occhialetti
piccoli sulla punta del naso, alto meno di un metro, largo il doppio, due o tre
ciuffetti di capelli in testa,in parole povere,il tipico professore di
matematica.
Mai una volta
che ce ne fosse uno giovane,bello e aitante.
"Se vuole
farsi una bella dormita che ne dice di andare nell'ufficio del preside a
farla?"
Sorrise
beffardo.
La ragazza
dall'altro canto non stava affatto ridendo, sveglia ormai del tutto tentava di
non rispondergli male,altrimenti avrebbe sicuramente peggiorato la situazione.
"Mi
scusi...."
Assumendo
l'espressione più pentita che potesse fare chinò il capo in segno di scuse ,
questo sembrò convincere il professore che brontolando la intimò nuovamente di
stare attenta, riprendendo la spiegazione sui Radicali e tutti quegli strani
numeri che riempivano la lavagna.
Sedendosi velocemente
senza farselo ripetere due volte la ragazza sospirò di sollievo: ancora una
volta l'aveva scampata.
Ormai le
capitava tutte le mattine di addormentarsi...e guarda caso sempre durante
matematica, tutti quei numeri che non capiva perchè esistessero erano un buon
conduttore per il mondo dei sogni.
Inoltre la neve,
che cadeva senza sosta da giorni, le dava un senso di riposo,voleva quasi chiudere gli occhi per non riaprirli mai
più....
"Sakura..."
"Uh?
"Sei sempre
la solita!Prima o poi ti farai cacciare!"
"Grazie Tomoyo, sempre di grande conforto...-_-"
Tomoyo Daidouji
compagna di banco, di vita, di avventure, di figuracce...di tutto. La conosceva
da quando erano piccole e sempre da allora erano amiche del cuore.
A 6 anni
frequentavano insieme le elementari , a 12 le medie e adesso a 16 il liceo.
Come si suol dire, appiccicate come la colla.
Tomoyo era
l'opposto di Sakura. Dolce,gentile,sempre disponibile con tutti,capace a fare
qualunque cosa e la più bella e brava cantante che ci fosse in tutta la scuola.
Una ragazza
bellissima,con mossi capelli color notte che gli cadevano elegantemente sulla
schiena e due occhi blu, talmente dolci e profondi,dotati di un particolare
spirito di osservazione.Sin da quando conosceva Tomoyo non aveva smesso un
secondo di domandarsi come potesse essere sempre così sicura,mai fragile o
bisognosa di consigli, persino quando glielo aveva chiesto lei si era limitata
a rispondere:"A me basta solo rimanere tua amica, Sakura, il resto non
conta molto. L'affetto delle persone che amiamo conta veramente,tutti i nostri
dubbi o incertezze sono solo stupidaggini.Anche perchè...ognuno di noi ha
sempre qualcuno che lo apprezza.". Gli era bastato questa frase a dargli
conferma di quanto fosse speciale e fuori dal comune Tomoyo Daidouji.
DRIIIIIIIIIIIN
La campanella
della scuola.
Finalmente,per
volere di Dio, l'ora di matematica era finita.
Sospirando più
forte del dovuto Sakura si lasciò cadere scompostamente sulla
sedia,rilassandosi.
Chiunque
l'avesse vista in quel momento avrebbe pensato di tutto.
Come spesso
Tomoyo gli ripeteva Sakura era una delle ragazze più carine di classe, se non
della scuola stessa, ma a lei non gli era mai sembrato, si considerava
sbadata,goffa, insicura e a volte anche troppo ingenua ma in tutti questi
"pregi" la parola "carina" non rientrava affatto.
Sakura non aveva
doti particolari, si cacciava spesso nei guai, passava la maggior parte delle
ore scolastiche a guardare fuori dalla finestra o a fantasticare ...forse
l'unica cosa che gli riuscivano erano gli sport.
Poteva dire di
essere veloce, agile e avere un corpo snello e perfetto ma gli mancava pur sempre la consapevolezza
di essere un asso in praticamente tutti gli sport.
Anche se essere
l'atleta numero uno della scuola non gli importava poi molto...
"Signorina
Kinomoto,può venire qui un attimo?"
Il grasso e
basso professore di matematica la risvegliò dal suo solito torpore riportandola
alla fredda realtà...e la realtà era che di sicuro avrebbe passato guai grossi.
Alzandosi con un
certo tremolio nelle gambe si avvicinò verso la porta dell'aula, dove la
attendeva lo sguardo glaciale del prof.In quei momenti persino il sorriso
rassicurante di Tomoyo non funzionava.
"Mi
dica..."Deglutì stringendo tra le mani la sottile stoffa della corta gonna
a pieghe dell'uniforme.
Sentiva gli urli
dei compagni di scuola contenti dell'inizio della ricreazione, e mai come in
quel momento avrebbe voluto essere una di loro.
"Quando la
ricreazione sarà finita il Preside vorrebbe vederla..."
Il professore
sorrise soddisfatto, scandendo le parole con sadica cura.
La ragazza
invece rimase paralizzata.
"Cosa?!
Ma...m-ma solo perchè mi sono addormentata in classe? Professor Tanaka le ho
chiesto scusa, le giuro che non avverrà mai più!"
"è quello
che avete detto la volta scorsa, e la volta prima ancora. Questa situazione è
insostenibile, signorina Kinomoto e il preside saprà cosa fare...se vi
addormentate durante le mie lezioni ci deve essere un motivo e credo proprio
che vi convenga spiegarlo e tentare di essere convincente, perchè come voi ben
sapete il preside non è così buono come me."
Sakura strinse
ancora più forte la gonna piegandola con rabbia.
Un altro lato
negativo di se:perdere ben presto la pazienza.
Mai fare
arrabbiare Sakura Kinomoto, la prima regola di chi la conosceva.
"Signore!
Se mi addormento proprio durante le sue lezioni il motivo mi sembra più che
evidente e voi non siete di certo innocente!"
Ahia...
"C-cosa
volete insinuare Kinomoto!?"
Il professore
divenne paonazzo e quello non era un buon segno...
"Che le
vostre lezioni favoriscono il sonno!" continuò la ragazza.
Tomoyo si passo
rassegnata una mano sul volto scuotendo il capo. Aveva sentito tutta la
discussione compresa l'ultima parte, questa volta la sua amica avrebbe passato
guai grossi. Lo sapeva, Sakura era la prima persona a questo mondo che se messa alle strette perdeva subito la
ragione.
Stavolta però
doveva intervenire.
Prima che il
professore potesse ribattere, ormai annaspando furiosamente, un altro acceso intervento
di Sakura venne stroncato dalla mora che ,presa la sua amica sotto braccio,
scappò praticamende correndo dall'aula.
Trascinandosi
dietro il braccio della ragazza che tentava di dimenarsi, Tomoyo e Sakura
raggiunsero il cortile della scuola animato da mille studenti, tutti uguali in
quelle loro vivaci uniformi azzurre,blu e bianche, candide come la neve che
riempiva tutto il paesaggio circostante.
Dicembre era da
poco iniziato e così anche quel clima natalizio che si respirava praticamente
ovunque e che Sakura in quel momento non sentiva proprio...
"Perchè mi
hai trascinato via, Tomoyo!"
Sakura si era
fermata,tremava dalla testa ai piedi, sia per via della rabbia appena provata
che per il freddo che la corta gonna non riusciva a proteggere.
I bellissimi
occhi verdi carichi di rabbia.
Tomoyo come suo
opposto sembrava calmissima,intenta a fissare l'amica con un sorrisetto
ironico. Ogni volta che osservava Sakura arrabbiarsi si divertiva, gli sembrava
una bambina alla quale avessero rubato il suo giocattolo preferito. Per lei
Sakura era proprio una bambina in tutto e per tutto.
"Lo sai
Sakura che ti sei cacciata in un bel guaio?..."
Disse con una
calma da risultare inappropriata al genere di domanda,la calma propria di
Tomoyo.
Sakura rimase in
attesa...non rispose mai a quella domanda chiesta con semplicità, invece si
voltò dando le spalle all'amica osservando i giardini della scuola superiore.
Un paesaggio
candido come le pagine di un foglio...candido come le ali di un cigno...candido
come la neve.
Ogni cosa,ogni
angolo coperto dalla purezza, quella purezza che colpisce gli occhi come una
forte luce e che ci spinge subito a chiuderli accecati da tanta bellezza,forse
perchè gli occhi umani mai hanno visto
al mondo uno spettacolo più bello...
Gli stupendi alberi
rosa di ciliegi,sotto i quali si trovava,erano bianchi come lucenti fantasmi
che innalzano le proprie mani al cielo, i viali che circondano l'istituto
costeggiati da soffice neve come un tappeto d'argento...tutto privo del minimo
rumore...
Sakura sorrise
dimenticandosi di tutto.Persino il freddo di fronte ad una tale visione
sembrava diminuito.
Non la smetteva
di fissare quella purezza e di sentire dentro di se il suo animo
alleggerirsi...farsi leggero come quei piccoli fiocchi che continuavano a cadere...
"Sakura! Mi
stai ascoltando?!"
La voce di
Tomoyo...
Fu come riaprire
gli occhi benchè essi non avessero mai smesso di fissare la neve.Ritornò con la
mente alla realtà e al freddo pungente dell'inverno; si guardò intorno
escludendo per un istante Tomoyo e la sua espressione interrogativa e vide
decine di studenti all'interno della scuola ma fuori,nel cortile, alla fine
erano rimaste solo loro due...comprensibile dato che stava per nevicare ancora
più forte.
O almeno credeva
che fossero rimaste solo loro due...fino a che non lo vide...poggiato al muro
della scuola...solo...in disparte.
Fumava fissando
il cielo che continuava a "piangere" fiocchi di neve...i suoi occhi
inespressivi...o solo tristi...occhi color nocciola,un colore profondo e
"sporco" in contrasto con la neve....
Il volto
bellissimo e dannato, un angelo dalle ali nere sceso in terra....dallo sguardo
perso nella neve....
Il cuore di
Sakura venne catturato da quell'essere così misterioso...una virgola di inchiostro
nero nelle pagine bianche...
Per lei era
impossibile distogliere lo sguardo dalla sua figura,dai suoi occhi,dalla sua
bocca che fumava quella sigaretta con fare distratto,dai suoi capelli castano
scuro,lucenti, scompigliati che gli ricadevano sul viso,dalla pelle chiara che
la neve metteva ancora più in risalto...
Un ragazzo...o
qualcosa di più?...
Non ebbe il
tempo di dire niente..Tomoyo la prese per il braccio e la trascinò verso
l'entrata,attorno a lei tutto era come attuttito:la campanella che segnava la
fine della ricreazione,la voce degli studenti,Tomoyo...tutto inghiottito...
Stava per
rientrare nella scuola quando lui si voltò incrociando il suo sguardo...un
attimo...un battito d'ali...e i loro sguardi si incontrarono...come la neve che
incontra il fuoco così lei,Sakura, si sentì sciogliere....poi non lo rivide
più...riportata con forza nel mondo della realtà..nel mondo
"colorato" della vita.
Quando battè le
palpebre si ritrovò in classe,seduta nel suo banco nella seconda fila,accanto
alla finestra che dava proprio sul cortile.
"Sakura...spiegami
che ti succede oggi?!"
Tomoyo le era
accanto,seduta nel proprio banco in attesa della professoressa di Giapponese
...aveva sul volto un'espressione di rabbia mista a confusione...aspettava
quella risposta forse da quando erano fuori,nella neve, ma fino ad allora
niente...Sakura era rimasta zitta...poi,guardando fuori dalla finestra con sguardo assorto parlò,poco più che un
sussurro...
"Aveva uno
sguardo così triste..."
Tomoyo rimase
ferma osservando l'amica in modo meravigliato
e apprensivo.
Mai l'aveva
vista in quello stato...certo,Sakura aveva per la maggior parte della giornata
lo sguardo e la testa tra le nuvole ma questa volta i suoi occhi erano come
offuscati...assenti...e per la prima volta fu davvero preoccupata per lei.
-.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
"Ragazzi,andate
a pagina 72 del libro di testo e iniziate a leggere la poesia..."
Erano passati
trenta minuti dall'inizio della lezione...la classe era nel silenzio più
assoluto,chi leggeva la poesia,chi scriveva
sciocchezze nel proprio quaderno, chi lanciava bigliettini alla compagna
di banco o solamente osservava confuso le pareti dell'aula.
Tutti in uno
stato di dormiveglia tipico dell'ultima ora di lezione...la più dura e
infinita...dove nessuno ha voglia di fare più niente.
Sakura
continuava a fissare la finestra osservando il sole tramontare,la testa posata
sulla mano sinistra e gli occhi semichiusi.Aveva seguito si e no tre parole di
quella noiosissima lezione ma le importava il giusto...nei suoi pensieri c'era
quel ragazzo dall'anima nera e dall'aspetto angelico...
Un'aria da
duro,con la giacca azzurra dell'uniforme aperta e la camicia bianca fuori dai
pantaloni che ricadeva disordinata su quel fisico statuario che, anche se
coperto, lasciava ampio spazio all'immaginazione....e al collo quella strana
catena con un' ideogramma d'argento che non aveva mai visto prima...forse in
cinese...
Quanto avrebbe
voluto sapere il significato...magari era solo la traduzione in cinese del suo
nome...avrebbe voluto sapere anche quello...
Scostò la testa
dalla mano posando sconsolata lo sguardo
sulla poesia.
Non era sicura
nemmeno se l'avrebbe rivisto con tutta la gente di quella scuola e circa un
migliaio di ragazzi...figuriamoci sapere il suo nome o sentire il suono della
sua voce...
La sua era stata
solo una fugace apparizione...o chi lo sa ,solo la magia della neve...
Per la prima
volta dall'inizio della lezione si mise a leggere la poesia che gli aveva
assegnato la professoressa Shin...una poesia d'amore sullo sfondo dell'epoca
feudale giapponese.
Cosa che durò
pochissimo dato che cinque minuti dopo il professor Tanaka,di matematica, entrò
quasi di soprassalto nell'aula,affannato e sudato come se avesse corso per
tutti i corridoi e,con voce molto più alta del normale disse:
"Il preside
vorrebbe parlare con la signorina Kinomoto! Ora!"
Nemmeno il tempo
di alzare lo sguardo dal libro,incrociare quello preoccupato di
Tomoyo,scordarsi tutto quello che era successo in quella strana mattinata e già
si ritrovava di fronte alla porta in legno scuro del preside Kawamura....
La
porta,definita dagli studenti come "il portale per l'inferno"dato che
qualunque studente uscito da li si era beccato una o due settimane di
sospensione.
In piedi,
davanti a quella immensa porta nera che portava la targhetta d'oro con su
scritto "Presidenza" si sentiva così piccola,come se la sua vita non
avesse più importanza...persino quello che aveva visto pochi minuti prima in giardino se n'era andato di
fronte alla paura o a quello che avrebbe trovato al di la di quella barriera...
Solo ora si
rendeva conto di averla fatta grossa e si maledì per non essere stata più cauta o per non aver
dato retta alla sua migliore amica...
Ma che ci poteva
fare lei se quella era la vera Sakura Kinomoto?
Deglutì,pregò
tutti gli Dei possibili e immaginabili e afferò la maniglia in ottone d'oro
spingendola lievemente per poter entrare.
A prima vista
sembrò di essere entrati nella stanza di un carnefice,con le pareti rosso
sangue e le poltrone marrone scuro disposte davanti ad una cattedra nera con
dietro una enorme poltrona del medesimo colore,girata verso la finestra.
Alle pareti
nessun quadro,solo qualche targa di riconoscimento...forse,come pensò Sakura,
si voleva mettere bene in risalo quel rosso vermiglio...
Ora si che si
sentiva ancora più male...
Deglutendo per
la seconda volta si schiarì la voce pronta a parlare... ma il Preside
l'anticipò....
"Signorina
Kinomoto...finalmente siete arrivata..."
La poltrona si
girò mostrando il preside Kawamura.
Era un uomo
sulla cinquantina,sebbene mostrasse dieci anni di meno,merito dei capelli tinti
di nero e degli occhiali a mezzaluna che mascheravano le rughe,le poche rughe
che si vedevano al di là delle sue mani congiunte davanti alla bocca.
Non era l'ideale
di preside che tutti si prefissano nella mente ma quel suo aspetto curato e non
molto anziano era tradito dagli occhi...grigi come il marmo e freddi
altrettanto...
Un freddo che
penetrava sin dentro l'anima.
Sotto l'invito
del preside,che con la sua voce metallica simile al suo sguardo le chiese di
sedersi in una delle "tristi" poltrone,Sakura si accomodò alla meglio,stringendo
sotto le sottili dita la stoffa della gonna scozzese azzurra.
Si fissava le
mani pur di non incrociare quegli occhi...mai come in quel momento avrebbe
voluto Tomoyo con se...
"Signorina
Kinomoto...il professor Tanaka mi ha detto che vi addormentate sempre durante
le sue lezioni...e non è l'unico..."
Si fermò
volgendo un'occhiata penetrante alla ragazza,che nel frattempo strinse ancor
più la gonna.
Dov'era la sua
sfacciataggine e sicurezza quando le serviva?
"Anche la
professoressa Shin mi ha detto che siete sempre distratta durante le sue
lezioni...e anche durante quelle di Inglese.In generale la vostra media sta calando,se non fosse per le vostre
estreme abilità negli sport il voto complessivo di tutte le materie sarebbe
5...Non perchè non siete intelligente,anzi...il vostro problema è che non vi
concentrate e il più delle volte andate contro le regole,rispondendo a tono ai
professori...cosa che non si dovrebbe fare...Concordate?"
La ragazza annuì
sconsolata.Tutto ciò che diceva corrispondeva a vero,se si contavano le
litigate con i prof di Matematica,Scienze e Storia ancora peggio...
"Cosa
dovrei fare con voi, Kinomoto?"Chiese con la medesima voce senza tono il preside voltando di nuovo la sedia verso
la finestra,dando le spalle alla ragazza.
Lei d'altro
canto sospirò di sollievo a non avere più il suo sguardo sul proprio ma non
rispose mai a quella domanda...
La porta venne
aperta con forza facendola sobbalzare e per poco imprecare e da essa un ragazzo
sui diciasette anni fece il suo ingresso in tutta la sua magnificienza...se
tale era...
Gli occhi
arrabbiati e scocciati posati sullo schienale della poltrona del preside...e in
bocca ,con strafottenza ,una sigaretta consumata quasi del tutto faceva cadere
la cenere sul pulitissimo parquet
dell'ufficio.
Il suo aspetto
"fuori dagli schemi"(bastava notare i
piercing agli orecchi e le decine di spille attaccate alla giacca
azzurra)contrastava con tutto in quella stanza.
Ma
nessuno,ragazzi e ragazze,avrebbe potuto negare che era stupendo.
Il volto dai
lineamenti perfetti,capelli disordinati che gli coprivano gli occhi,corpo
divino e per finire un bel caratterino da duro...
A Sakura il
cuore mancò un battito...
Il ragazzo che
osservava la neve era proprio là...di fronte a lei...più stupendo che mai,reale
e non solo frutto della sua immaginazione...bello e dannato come se lo
ricordava.
E ancora una
volta la stava fissando...e ancora una volta sentì il calore invadergli dentro
imporporandole le guance e scaldandole il cuore.
La magia dei
loro sguardi venne interrotta ancora una
volta da un intruso.
"Signorino
Li,non si fuma nel mio ufficio,nè tantomeno si arriva con dieci minuti di
ritardo sbattendo la porta..."
Il preside si
voltò a guardarlo,inespressivo,quasi fosse abituato a quella presenza non molto
convenzionale.
Il
ragazzo,fissandolo a sua volta, si tolse elegantemente la sigaretta dalla bocca
formando una piccola nuvoletta di fumo rivolta verso l'uomo seduto dietro la
cattedra dopodichè la spense sulla lucende scrivania nera.Perennemente lo
sguardo di sfida.
"Contento?...La
campanella sta per suonare e io non ho tempo da perdere...mi dica che cosa ho
fatto sta volta!!?"
Finalmente
Sakura potè udire quella voce che tanto si era immaginata.
Era una voce che
ben rispecchiava la figura del proprietario, profonda e sensuale,strafottente e
distaccata...
Sicuramente
quello non era il modo consueto di rivolgersi al preside di una scuola.
Il preside però
increspò le labbra in quello che pareva un sorriso,stentato ma pur sempre un
sorriso,un sorriso cinico più che felice.
"Quest'oggi
il professor Tanaka mi ha riferito che avete disturbato la sua lezione di
matematica...e non è l'unica occasione..."
"Non è
colpa mia se le lezione di quel vecchio sono così pallose...dovrebbe cambiare
modo di insegnare invece di dare la colpa a noi poveri alunni..."disse il
ragazzo prima di accomodarsi nell'unica
poltrona libera,i piedi appoggiati sulla scrivania come fosse a casa propria.
Sakura sorrise.
In effetti non
aveva poi tutti i torti,lei era la prima a dire che la colpa se si addormentava
era del prof Tanaka.
"Sapete
ragazzi perchè vi ho fatto venire qui insieme?" continuò imperterrito il
preside.
"Perchè si diverte a rompere le palle a due poveri
studenti?"
Rispose il
ragazzo a tono osservando di sottecchi la reazione della compagna che cercava
di contenersi per non ridere in faccia al preside...cosa che le avrebbe
prolungato la pena.
Però era
impossibile non sorridere di fronte alle battute talmente sfrontate del
ragazzo,che sembrava provare gusto a ribattere a tono.
Più Sakura lo
osservava e più le sembrava l'opposto di lei...il fuoco....e la neve....
"Sbagliato Signorino Li.Voi due...intendo l'alunna
Sakura Kinomoto della sezione A del primo anno e voi, Shaoran Li del secondo
anno siete gli unici casi critici di questa scuola ma non irrecuperabili....e
dato che so con certezza che avete dei talenti nascosti ho piena fiducia in voi
e sono sicuro che tra un mese il vostro
comportamento sarà migliore e che supererete l'esame di fine quadrimestre con
ottimi voti...perchè se non lo farete,vi rimanderò ancor prima che l'anno sia
finito...e non dite signorino Li che non è possibile perchè io sono il preside
e ora come ora la vostra condotta sconsiderata vi farebbe bocciare. E se per
caso uno di voi due non supererà l'esame, anche l'altro sarà matematicamente
fuori...perchè vorrà dire che non avete saputo collaborare e cooperare,non
avete saputo darvi una calmata e controllarvi."
Scese il
silenzio.
Nessuno dei due
osava dire qualcosa per primo.Shaoran fissava il preside con ancora più
astio,facendo a gara a chi avesse lo sguardo più gelido.
Sakura era a
bocca aperta....un'esame entro un mese o
la bocciatura definitiva a fine anno....bella prospettiva...certo se poi non
superava l'esame bocciava lo stesso...quindi non c'era via di uscita.
A quel punto era
molto meglio una settimana di sospensione.
Il silenzio
totale venne spezzato dalla campanella che segnava il definitivo addio alle
lezioni nonchè la liberazione totale degli alunni....tutti tranne due ragazzi
che da un tempo ormai imprecisato erano in quella stanza "degli
orrori" che a quanto pareva non voleva lasciarli andare tanto presto...
Nei corridoi
adiacenti il vociare allegro dei ragazzi le fece quasi invidia.
Poi,con il
sorriso soddisfatto sul volto, il preside finì il discorso o punizione o quello
che era.
"Avete
domande? Bene se non ne avete potete anche andare...però vi avverto...il gioco
è appena iniziato,se di gioco si tratta, e scadrà tra un mese esatto...potete
studiare insieme,no anzi,dovete studiare insieme perchè altrimenti la
bocciatura vi attende e non credo Signorino Li che alla sua nobile famiglia
faccia piacere sapere che il loro unico figlio maschio fuma o si droga o non è
stato ammesso all'ultimo anno ...o che suo padre, signorina Kinomoto,un
brillante professore di storia,voglia conoscere il rischio che sua figlia corre a scuola di non essere
ammessa in seconda.Quindi mi raccomando ragazzi,collaborate o dite addio ai
vostri piani futuri....Ah,Signorino Li,prima di andare chiudete la porta con
grazia e salutate il preside come si deve...."
Detto questo
voltò nuovamente la sedia verso la finestra senza più dire una parola.
I due ragazzi
erano ancora seduti,incerti sul da farsi, la prima non smetteva di torturarsi
la povera gonna che ormai era ancora più spiegazzata, il secondo stringeva il
pugno con rabbia,controllandosi del non spaccare la faccia al preside o chissà
cos'altro.
Poi senza dire
una parola ma bestemmiando sonoramente,Shaoran si alzò sbattendo con foga la
porta,degnando di uno sguardo nessuno.
Sakura che lo
aveva osservato andare via senza rispettare le parole del preside scosse il
capo tristemente,e dopo essersi congedata con educazione uscì da quella porta
laccata di nero.
Controllò
l'orologio...solo 45 minuti erano passati da quando era entrata lì dentro...e
adesso che ne era uscita senza punizione poteva benissimo essere acclamata da
tutti...se non gli fosse toccata una sorte peggiore: svolgere l'esame con un
teppista che aveva 1 possibilità su 100 di passare e zero su mille di cambiare
il comportamento.
Era proprio nei
pasticci...
Dall'altra parte
della porta intanto il preside osservava il paesaggio innevato.
Non la smetteva
di nevicare...tutto stava per scomparire sotto il manto della neve.
Spiegando
lievemente le labbra disse,nel silenzio dello studio:
"Quel
ragazzo ha tante possibilità di farcela quante la neve di sciogliersi entro la
fine di Dicembre...."
Nuovamente calò
il silenzio.
Shaoran
Li....Sakura Kinomoto....due ragazzi fino a oggi sconosciuti,due realtà
diverse....entrambi legati da qualcosa di indistruttibile...qualcosa che li
legherà per sempre:la neve.