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Autore: Good Old Charlie Brown    01/05/2010    3 recensioni
Due Ninja. Due paesi rivali. Una guerra. E un amore più grande di tutto.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guerra
GUERRA.

    Era scoppiata una guerra tra la Sabbia e la Foglia. O meglio: tra il paese del Fuoco e il paese del Vento. Era stato il Daimyo del paese del Vento a trascinare tutti in quella situazione dannata: lui aveva voluto fare guerra al Daimyo del fuoco e a quel punto era inevitabile che i due ai Villaggi Ninja venissero richieste, sempre più pressanti, di aiuto militare. I due Kage avevano fatto di tutto per evitare il conflitto, ma era stato inutile. Per fortuna avevano ottenuto che i due villaggi fossero dichiarati terra franca: ufficialmente nessun reale conflitto fra Ninja, solo le nazioni erano in lotta. Di fatto lo scontro tra Shinobi era inevitabile e molta sofferenza era stata sparsa su Konoha e Suna. E la sofferenza porta molto odio.
    Shikamaru Nara conduceva quella missione. Comandava un gruppo di ANBU, la maschera calata sul volto per cancellare ogni forma di umanità e di pietà. Ma come in ogni missione, da quando era cominciato il conflitto Shikamaru aveva il cuore pesante come un macigno. Temeva di incontrare lei, di doverla affrontare, magari anche di vederla morire. Come avrebbe potuto? Non vedeva più Temari da mesi, dallo scoppio della guerra in effetti: tutto sembrava pronto per il loro fidanzamento ufficiale, ma poi, improvvisa, la guerra. Non si erano più rivisti né scritti. Non erano nemici, ma non potevano comunque vedersi. Però non aveva dimenticato il suo viso, i capelli color del grano maturo raccolti in quattro codini, gli occhi di un colore verde che aveva rivisto solo nel mare, la bocca che tante volte aveva baciato e il suo sorriso ironico. Tutto questo doveva essere cancellato. La maschera serviva anche a quello, in fondo. Perché un Ninja non è che uno strumento nelle mani di chi lo assolda. Tutto ciò che esiste, che deve esistere è la missione. Tutto il resto è vuoto e senza senso alcuno.
    La missione era semplice, in fondo. Proteggere un avamposto controllato da alcuni Samurai al soldo del Daimyo dall’eventuale attacco di altri Ninja. Dovevano stare lì circa una settimana poi un’altra squadra gli avrebbe dato il cambio. Erano in quel luogo da sei giorni e nessun Ninja nemico era ancora in vista. Shikamaru cominciava quasi a sperare che la missione potesse passare senza che fosse costretto a combattere e forse ad uccidere Ninja che aveva imparato ad ammirare. .
    Ma i Ninja della Sabbia attaccarono. La notizia gli fu portata da Tofune che aveva mandato all’avanguardia per spiare l’arrivo dei nemici. «Stanno arrivando, capitano!» «Quanti sono?». «Una decina di Shinobi di Suna. Non sarà un incontro facile!» «Nulla è facile in una guerra, Tofune, nulla. Sapete chi li comanda?». «Veramente si, Capitano: Si tratta di una Kunoichi che voi dovreste conoscere bene. Temari, la sorella del clebre Gaara!».
    Sotto la maschera che gli copriva il volto, Shikamaru sbiancò, sentendosi venire meno. Avrebbe combattuto contro di lei, contro l’unica donna che aveva sperato di poter amare. Forse avrebbe dovuto ucciderla o forse sarebbe stato lui ad essere ucciso da lei. Ora però doveva dominarsi: aveva una missione, la vita di molti uomini era nelle sue mani, non poteva fare il ragazzino innamorato. Mettere a tacere il suo cuore era la cosa più dolorosa, ma anche la più necessaria. Per questo rispose «Ottimo! Conosciamo già buona parte delle sue caratteristiche e abitudini in combattimento. Ci sarà più facile respingere l’attacco».
    Dentro la fortezza i Samurai erano piuttosto Nervosi: temevano i loro alleati Ninja almeno quanto temevano i Nemici. Gente capace di fare tutto, ragazzini di dodici-tredici anni che potevano sconfiggere senza problemi una decina di samurai esperti, quasi dei demoni: questi erano per loro i Ninja. Quando Shikamaru, sempre in divisa da ANBU entrò il silenzio cadde nella grande sala.
    «Sta arrivando un gruppo di Ninja nemici» spiegò Shikamaru. «Dobbiamo approntare le nostre difese. Ascoltate tutti il mio piano»
*****
    La battaglia iniziò. Crudele e atroce come tutte le battaglie. I Samurai di entrambi gli schieramenti combattevano valorosamente tra loro, mentre i Ninja facevano lo stesso cercando, nel contempo di impedire agli avversari di andare ad attaccare i Samurai del proprio schieramento. Ad un certo punto Shikamaru scattò in avanti lanciando dei Kunai per proteggere un Samurai rimasto isolato dagli altri. In questo modo si trovò di fronte ad una Kunoichi che stava attaccando un suo compagno. La bloccò con la tecnica del controllo dell’ombra, impedendogli di fnirlo. Poi la vide in faccia. Lei lo aveva già riconosciuto. «Shikamaru!». Questi portò la mano al volto e si tolse la maschera, permettendole di fissarlo e per poterla vedere meglio. Si guardarono negli occhi per lunghi secondi. E  i loro occhi erano come pozzi di profonda disperazione per quello che stava accadendo. Chi dei due, alla fine avrebbe prevalso? Chi sarebbe stato ucciso?. Dopo lunghi attimi si udì un grido.
    «Bene Capitano continui a tenerla bloccate ci penso io a finirla!» Shikamaru vide uno dei suoi ANBU sottoposti che stava per attaccare Temari, vide lo sguardo di angoscia e di terrore dipinto negli occhi di lei che fissavano la propria fine e, insieme, il proprio amore. Shikamaru si mosse di istinto. Il colpo diretto a Temari fu preso in pieno da lui che venne trapassato da parte a parte in pieno ventre. L’ANBU si allontanò bestemmiando per aver colpito il suo capitano che si era parato d’innanzi a lui all’improvviso. Temari, invece rimase ferma. Coperta di sangue non suo si chinò sul Jonin con cui aveva sperato di essere felice, e che ora moriva davanti ai suoi occhi per proteggerla. «Shikamaru!» disse piangendo. «Come ti è venuto in mente di farlo! Perché perché!». Shikamaru raccolse le forze residue e le sorrise. «Mendekouse….sei più bella che mai oggi…vorrei poterti esprimere quello che ho provato…ma non c’è tempo. Io…». Un Ninja della Sabbia sbucò all’improvviso e tentò di finire Shikamaru. Ma questa volta fu Temari a proteggerlo con il suo corpo e ad essere ferita. A morte.
    Allora la battaglia si interruppe. I Ninja della Sabbia e della Foglia rifiutarono di continuare dopo aver visto la morte dei loro capitani e anche i Samurai erano pieni di stupore. Tutti resero grandi onori a Shikamaru e Temari. La guerra, per fortuna finì da lì a poco. Il Daimyo del paese del Vento morì e il suo successore siglò un trattato di pace.
    Shikamaru e Temari furono sepolti assieme, nel luogo della loro ultima battaglia e sulla lapide furono incise queste parole.

Shikamaru Nara. Temari.
L’amore li unì.
La guerra li divise.
Nella morte si sono riuniti.
Possano esserlo per l’eternità

.
FINE

Questa Fiction è breve ma molto triste. Ho sempre pensato che l'amore tra Shikamaru e Temari potesse essere contrastato da una guerra. Così ho pensato che cosa sarebbe potuto succedere se si fossero dovuti affrontare. E mi è uscito questo. Poteva venire meglio, certo. Inizialmente questa era l'idea per una Fiction più lunga. Poi ho deciso di farci una One-shot. Posso solo sperare che vi piaccia. Ha molti difetti, ma l'ho scritta di getto e mi dispiace rivoluzionarla. Se volete, recensite.

Una spiegazione sulla guerra: io vedo i Villaggi Ninja e le Grandi Terre come entità radicalmente distinte. Cosicchè una guerra tra due Grandi Terre può non essere una Guerra tra Villaggi. Però i Ninja sono la forza militare delle grandi terre. Diciamo che sono come mercenari. Non ha alcun senso attaccare le terre da dove vengono i mercenari. Ecco il senso di una distinzione che può apparire artificiosa ma che ho voluto inserire per rendere più plausibile una lotta tra i Ninja dei due Villaggi.
   
 
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