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Autore: LisaAngius    01/05/2010    5 recensioni
Ciao raga! :) allora questa è una fan-fiction su Draco Malfoy e Hermione Granger (coppia che io ADORO) la sto pubblicando anche in un altro sito ma con un'altro pseudonimo quindi se ha qualcuno dovesse risultare familiare...beh non temete non è un plagio....ok detto questo vi lascio alla lettura...LEGGETE E SOPRATUTTO RECENSITE :) ULTIMO CAPITOLO POSTATO
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

 

 

“… Mio Dio, mi rivolgo a te, fammi diventare quello che mio figlio pensa che io sia…”

 

Nightwish ( Kuoiema tekee taiteilijan)

 

L’ora di cena era da sempre uno dei momenti della giornata che preferiva! Fino a qualche anno prima era il momento in cui vedeva riunita la famiglia ma ora, da quando suo figlio aveva iniziato a frequentare Hogwarts, era un momento per stare sola con suo marito, le piaceva maledettamente giocare  a fare di nuovo la sposina come il periodo prima che nascesse il loro bambino.

Hermione lanciò uno sguardo soddisfatto alle pentole sui fornelli e sorrise al loro elfo domestico che, naturalmente, aveva aiutato a cucinare perché non lo avrebbe mai lasciato fare tutto da solo

“Grazie dell’aiuto”.

L’elfo le rivolse un inchino che lo portò quasi a toccare il pavimento con il naso

“Non c’è di che padrona”.

I suoi occhi erano palesemente pieni di lacrime di commozione, non si era ancora abituato a cose come essere ringraziato per il suo lavoro, nonostante lavorasse per la loro famiglia da anni

“Vai a riposarti ora, sarai stanco”.

Il piccolo elfo si inchinò di nuovo e sparì nella sua stanza (non avrebbe mai permesso che dormisse in uno stanzino per le scope o atrocità simili!).

Un’occhiata all’orologio sulla parete l’avvertì che aveva ancora un po’ di tempo prima che rientrasse suo marito, poteva rilassarsi un po’ anche lei. Prese un libro e si sedette sulla poltrona ma non riuscì nemmeno ad arrivare alla fine della pagina, nonostante avesse una considerevole velocità nel leggere, perché fu interrotta da una voce che la chiamava:

“Mamma”

Il libro fu abbandonato sulla poltrona mentre lei s’inginocchiava davanti al camino scrutando il volto di suo figlio, comparso fra le fiamme.

“Non ci posso credere, no anzi non ci voglio credere…” cominciò a dire con espressione di profondo rimprovero

“Non è come sembra”

“Ah no? Cosa avete combinato stavolta, tu e quella peste di James?”

“Nulla”. Si affrettò a rassicurarla il ragazzo

“Mmmh vediamo…allora non sei qui per calmarmi già sapendo che sta arrivando un gufo della McGranitt che dice che avete fatto saltare le serre o qualcosa di simile?”

“No, sono qui per parlare con papà...è gia rientrato?”.

Gli rivolse un’occhiata sospettosa, che volesse suo padre perché sapeva che era il meno severo dei due?

“No, è ancora a lavoro…perché vuoi vederlo?”

“Oh…beh se non c’è lui posso parlare con te allora?”

“Certo tesoro”

“Posso uscire di qui? Ho le ginocchia rotte”

“Will…”

Stava per dirgli che era contro le regole ma, vedendo l’espressione sconvolta di suo figlio, annuì e si fece da parte mentre lui usciva dal camino togliendosi la cenere di dosso

“Vieni fuori dai, se ti scoprono parlo io con la preside”.

Era pervasa da un cupo presentimento ma cercò di ignorarlo.

“Oh non ti preoccupare non avrò guai, James sta controllando la situazione”.

Avrebbe voluto fare la severa ma non riuscì a trattenere un sorriso divertito

“Ovviamente, dovevo immaginarlo, del resto quando c’è da mandare al diavolo il regolamento non è che ci sia da pregarlo…è proprio il degno figlio di Harry”.

“Già”.

Si sedettero l’uno di fronte all’altra, Hermione lo guardava negli occhi cercando di capire cosa lo tormentava e sperando che la risposta non fosse quella che aveva in mente

“Allora perché sei scappato da scuola?”.

William si tormentava le mani senza sapere da dove cominciare.

“È vero che papa è stato un Mangiamorte? E che la nostra famiglia è sempre stata immersa nelle arti oscure?”.

Hermione sospirò, si era proprio quello che temeva, aveva detto a Draco che avrebbero dovuto parlargliene prima che entrasse a scuola e lo sapesse da qualcun altro

“E non pensare che basti dire che non è vero niente per rimandarmi a Hogwarts come un bravo bambino, se neghi sono ben deciso a restare qui finché non rientra papà e non mi mostra che sul suo braccio non c’è nulla”.

“Chi ti ha messo in testa queste cose?”.

William rimase in silenzio pensando a quello che era accaduto poche ore prima. Uno della casa di Serpeverde, un pischelletto del primo anno che già si credeva dio, aveva insultato una loro compagna perché era babbana  di nascita, lui e James l’avevano difesa e il ragazzino lo aveva guardato sghignazzando, per nulla intimorito

“Ma proprio tu mi vieni a fare la predica sul fatto che dobbiamo rispettare questa feccia con la famiglia da cui vieni?”

“Che vuoi dire?”. Gli aveva chiesto arrabbiato

Il ghigno del ragazzo si era allargato

“Ma come non sai che i Malfoy sono sempre stati amanti della magia oscura? Eppure il fatto che tuo padre fosse un Mangiamorte…”

Non gli aveva permesso di finire la frase, aveva tirato fuori la bacchetta puntandogliela contro

“Ritira quello che hai detto”

“Non ci penso proprio, non è colpa mia se non sai chi era tuo padre”.

Gli avrebbe fatto una fattura ma James gli aveva afferrato il polso e lo aveva trascinato via

“Lascialo perdere, quel piccolo idiota sta sparando boiate per provocarti”.

Ma le rassicurazioni del suo amico non erano bastate e le parole di quel ragazzino avevano continuato a ronzargli in testa così, alla fine, aveva deciso di parlare direttamente con i suoi genitori.

Scosse la testa tornando al presente e si decise a rispondere a sua madre

“Me lo ha detto un ragazzino con cui ho litigato, allora che c’è di vero?”.

Lei sospirò di nuovo

“Tesoro devi capire che tuo padre era solo un ragazzino, aveva sedici anni…”

Quelle parole ebbero un effetto devastante sul ragazzo…non era possibile, semplicemente non poteva essere vero, adorava suo padre, aveva sempre pensato che fosse l’uomo migliore del mondo, non poteva essere stato un Mangiamorte e soprattutto questo non poteva essere giustificabile

“Solo un ragazzino?! Ma ti rendi conto di quello che dici? Io ho quindici anni ma non mi sognerei mai di unirmi ad un pazzo che predica che babbani e maghi nati da babbani devono morire”.

La sua indignata protesta fu interrotta dall’occhiata severa e arrabbiata di sua madre

“Ehi datti una calmata ragazzino! È facile per te dire che non accetteresti le idee di Voldemort, perché io e tuo padre, e sottolineo tuo padre, ti abbiamo insegnato che sono tutte eresie. Sappi che a tuo padre invece è stato insegnato che il fatto di essere un Malfoy e di avere il sangue puro lo rendeva paragonabile a un Dio mentre i figli di babbani erano polvere sulle sue scarpe, insomma credo che la sua prima parola sia stata purosangue, direi che è normale che avesse bisogno di un po’ di tempo per maturare”

“Mamma! È uno di quelli che hanno ucciso i tuoi genitori e hanno torturato te, ho visto le ferite sul tuo corpo cosa credi? COME HAI POTUTO SPOSARLO”. Sbraitò il ragazzo, evidentemente sconvolto

Hermione lo guardò con tristezza

“Per l’amor del cielo! Non puoi dare a tuo padre la colpa di ogni singolo atto commesso da ogni singolo Mangiamorte, lui non era fra quelli che hanno ucciso i miei genitori e neppure fra quelli che hanno torturato me”

“Ah si?! E quanti come te ha torturato o ucciso?”.

Il solo pensiero che suo padre avesse potuto commettere cose del genere gli dava la nausea

“Tuo padre non era un assassino”

“E allora cos’era?”.

Hermione guardò suo figlio stupita una volta di più dalla somiglianza con il padre. Scosse la testa, non era il momento di pensarci

“Vediamo se riesco a fartelo capire…”

  
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