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Autore: Lady Warrior    01/05/2010    2 recensioni
Sono Cornelia, e questa è la mia storia. Non sono una ragaazza speciale, non sono vanitosa, ma ho una storia particolare. E ve la voglio narrare. Sono nata a Lucca, da madre plebea. Non sono stata presa in braccio da mio padre, perchè mio padre non c'era. Mi alzò il nuovo marito di mia madre, Tullio. Dicevano che ero piccola. che ero magra, ma che avevo degli occhi decisi, duri. Sono nata lo stesso giorno del mio migliore amico:Marcio. Non sono state fatte feste in mio onore, quando sono nata. Marcio invece ha avuto un banchetto straordinario. Ho cominciato a giocare con lui all'età di tre anni. I nostri erano vicini di casa. Riesco a ricordarmelo anche ora. Io uscivo, timidamente, e vedevo quel bambino che giocava a palla col padre, e urlava. Io pensavo immediatamente a Tullio. Ma io lo odiavo. lui mi ha sempre odiato. Quindi un giorno mi avvicinai a Marcio e lo salutai. -Ciao- mi disse lui, e mi lanciò la palla. io lo guardai. -Lancia palla- disse lui. La lanciai. mi piaceva. E da quel giorno fummo amici. Amici veri. A noi si aggiunsero anche Marco, figlio di Giulio, e Maria, figlia di Marzio. Cornelia è una ragazza romana che abita a Lucca, plebea, che vive giocando a palla coi suoi amici e imparando a disprezzare Cesare e i patrizi. La sua vita scorre tranquilla, tra un gioco ed un altro, ma Cornelia vive con un sogno: incontrare il padre mai conosciuto. E mentre crescerà, e dovrà sposarsi, imparando sempre nuove e utili lezioni di vita, il tempo le scorrerà lentamente addosso, e finalmente il suo sogno si avvererà, nel 56 a.C. ricorderà questo ed altro RECENSITE! Ah, in alcuni capitoli sono presenti canzoni .. tipo song-fic
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                             La mia vita


Sono Cornelia, e questa è la mia storia. Non sono una ragaazza speciale, non sono vanitosa, ma ho una storia particolare. E ve la voglio narrare.
Sono nata a Lucca, da madre plebea. Non sono stata presa in braccio da mio padre, perchè mio padre non c'era. Mi alzò il nuovo marito di mia madre, Tullio. Dicevano che ero piccola. che ero magra, ma che avevo degli occhi decisi, duri. Sono nata lo stesso giorno del mio migliore amico:Marcio.
Non sono state fatte feste in mio onore, quando sono nata. Marcio invece ha avuto un banchetto straordinario. Ho cominciato a giocare con lui all'età di tre anni. I nostri erano vicini di casa. Riesco a ricordarmelo anche ora. Io uscivo, timidamente, e vedevo quel bambino che giocava a palla col padre, e urlava. Io pensavo immediatamente a Tullio.  Ma io lo odiavo. lui mi ha sempre odiato. Quindi un giorno mi avvicinai a Marcio e lo salutai. -Ciao- mi disse lui, e mi lanciò la palla. io lo guardai. -Lancia palla- disse lui. La lanciai. mi piaceva. E da quel giorno fummo amici. Amici veri. A noi si aggiunsero anche Marco, figlio di Giulio, e Maria, figlia di Marzio.
Giocavamo a palla al mattino, e di pomeriggio camminavamo nei campi. Ma spesso arrivavano i padroni, e noi dovevamo fuggire. Tutti avevano paura dei padroni patrizi, e loro ci trattavano male. Trattavano male tutti, ma non me. I miei amci, e pure io, ci chiedevamo perchè.
Mi ricordo una volta, quando avevo sette anni. Coglievamo le spighe di grano, e giocavamo ad intrecciarle, facendole simili a corone. Corone d'oro. E Maria ci si cingeva la testa. E mentre ballava qualcuno le prese la mano. Maria, ancora ridendo, si girò. Noi vedemmo un uomo alto, imponendte, dai bei vestiti.  -Stupida bambina!- cominciò quello. -Come osi rubare il grano del tuo padrone?- chiese. Maria cominciò a tremare e iniziò a piangere. Il patrizio fece una smorfia. Io gli dissi, poichè ero dispiaciuta per Maria,-Lasciatela stare! Non l'ha fatto apposta!- e lui - Chissà quante altre volte avrà commesso questo delitto! Ma se volete che lasci in pace lei e la sua famiglia lo farò.-. Mollò Maria, ordinandole di non rubare grano mai più, e si diresse verso le nostre case. Io lo guardavo. Chissà se era lui mio padre. Me lo chiedevo di ogni uomo che vedevo. E poi crebbi. E dovetti compire 15 anni. Ed è da qui che inizia tutta la mia storia.
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